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𝖼𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 𝗌𝖾𝗍𝗍𝖾 → ᵃᶰᵈ ᵗʰᵉ ʳᵉᵈ ᵒᶰ ᵐʸ ᶠᵃᶜᵉ ᶤˢ ᵐᵃᵗᶜʰᶤᶰᵍ ʸᵒᵘ
━━━━━━━━━ 𝒂𝒏𝒐𝒎𝒂𝒍𝒚
𝒔𝒊𝒅𝒆 𝑨 // 𝒊𝒍 𝒑𝒓𝒊𝒎𝒐 𝒊𝒏𝒄𝒐𝒏𝒕𝒓𝒐
〔 episode 15 . . . . season two 〕
༄ // ❝ invito a cena ❞
Audrey non si mosse quando sentì suonare la sveglia la mattina dopo. Al contrario, si girò verso il suo comodino e la spense prima di rimettersi a letto.
Dopo l'incidente con i lupi mannari, una volta calmata, Elijah accompagnò la ragazza Gilbert a casa prima di svanire come faceva normalmente. Lei sapeva che era solo a causa dello stato in cui si trovava, ma nonostante ciò, apprezzava la pazienza che l'originale aveva nei suoi confronti.
Allungandosi, afferrò il suo telefono e controllò le molteplici notifiche ━ principalmente quelle di Elena che provava a controllarla.
Sospirando, chiamò sua sorella, costringendosi a sedersi sul letto.
"Sai, un semplice 'Stai bene?' funziona altrettanto bene di cinquanta." dichiarò quando Elena rispose al telefono.
"Beh, forse se imparassi a rispondere ad un messaggio, non ne dovrei mandare cinquanta." ribatté la sorella. "Seriamente, Rey, cosa è successo la scorsa notte?"
"Tre lupi mannari di Jules hanno cercato di uccidermi." la gemella più giovane sospirò, appoggiando la testa all'indietro contro la tastiera del letto. "Io sto bene, Elijah li ha uccisi prima che potessero ferirmi."
"Sei sicura di star bene?" chiese Elena, allarmata e preoccupata.
"Emotivamente? Sono distrutta. Fisicamente? Sono stanca." disse Audrey onestamente, facendo un sorriso. Sapeva di non poter mentire, Elena sarebbe stata in grado di capirlo e la sua voce l'avrebbe tradita in caso contrario ━ sembrava davvero stanca.
"Comunque, come sta andando la fuga romantica?" cercò di cambiare argomento.
"Stefan è arrabbiato con me. Ha scoperto l'intero patto con Elijah." le disse Elena. "Mi sto distraendo leggendo i vecchi diari dei Gilbert."
Audrey sospirò. Lei, come Elena, sapeva esattamente quale accordo era stato fatto. Elijah era stato molto attento con le parole che aveva usato quando aveva detto ad Audrey cosa era stato concordato, e lei aveva colto rapidamente i dettagli.
Avrebbe tenuto al sicuro tutti quelli che Elena amava e, quando sarebbe arrivato il momento, la sua gemella si sarebbe sacrificata nel rituale in modo che, prima di spezzare la maledizione, l'originale avrebbe potuto uccidere Klaus.
Prima che potesse dire qualcosa, Audrey sentì una voce chiamarla dal piano di sotto. "Audrey! Sei sveglia, tesoro?"
"Questa è Jenna." mormorò la ragazza Gilbert. "Deve essere venuta a controllarmi; ti chiamo più tardi, okay?"
"Va bene."
Riattaccando alla sorella, Audrey si alzò dal letto e scese al piano di sotto, ancora con il suo pigiama di hello kitty. "Eccoti." Jenna sorrise all'adolescente. "Vai a vestirti. Puoi venire con me ed Elijah al Grill."
La ragazza Gilbert sbatté le palpebre alle sue parole quando finalmente vide chi c'era in piedi accanto a sua zia. "È un piacere rivederti, Audrey." l'originale annuì con un sorrisetto malizioso sulle labbra.
"Stavo solo mostrando a Elijah i vecchi confini di proprietà, per le sue ricerche." la informò Jenna, vedendo lo shock sul viso di sua nipote. "Pensavo di salvarti per un po' e tirarti fuori di casa, così non sei bloccata con John."
"Ehm, sì." Audrey si riprese velocemente, annuendo. "Certo, vado a vestirmi." detto questo, tornò rapidamente al piano di sopra, cercando di non pensare troppo a quello che era appena successo.
* * *
Il viaggio al Grill fu a dir poco interessante. Jenna ed Elijah parlavano maggiormente della storia relativa ai vecchi confini di proprietà mentre Audrey si limitava ad ascoltare attentamente. Non era una situazione in cui si aspettava di finire quella mattina, ma ad essere onesti, non era la cosa più strana che le fosse mai capitata.
Una volta entrati al Grill, tutti si diressero al bancone per ordinare un drink quando videro tre volti familiari seduti in un separé.
"Ciao." Damon sorrise con il braccio avvolto intorno alla spalla di Andie, che sedeva accanto a lui.
"Ciao ragazzi." Jenna sorrise, cercando di evitare il contatto visivo con Alaric mentre parlava.
Il Salvatore alternò lo sguardo tra Jenna ed Elijah. "Ho sentito che c'è stata una riunione di storici oggi."
"Sì, possiamo dire così."
Alaric lasciò dei soldi sulla tavola e si alzò. "Beh, per quanto mi piacerebbe continuare così, ho dei compiti da valutare."
"No, sai cosa?" incominciò Andie con uno sguardo pensieroso. "Dovremmo continuare. Facciamo una cena."
"Oh, la mia ragazza." Damon sorrise mentre si avvicinava a lei, tenendola stretta. "Sempre piena di buone idee. Sarà un piacere ospitarvi. Facciamo stasera, magari?"
Andie annuì rapidamente. "Per me va bene. Jenna?"
Alaric lanciò un'occhiata esitante. "Non so se stasera-"
"Sì, sono libera." Jenna lo interruppe.
Audrey fece una smorfia guardando sua zia e Alaric. Non era sicura di cosa stesse succedendo, ma poteva vedere l'evidente tensione tra loro, e questo la metteva a disagio.
Era sempre stata contenta che Jenna non fosse interessata al soprannaturale e che fosse in grado di avere una relazione normale con Alaric. Avrebbe odiato vedere succedere qualcosa che non potevano aggiustare.
"Sarà un piacere." Elijah annuì dopo un momento, guardando Damon con gli occhi socchiusi mentre parlava.
"Dovresti unirti a noi, Audrey." la giornalista sorrise all'adolescente. "Sono sicura che ti divertirai tantissimo."
"Ehm..." Audrey, non sapendo cosa dire, si interruppe. Ma sentendo una leggera spinta al suo fianco, guardò Jenna, che la supplicò con lo sguardo. "Certo, perché no? Sembra fantastico."
Audrey si scusò dopo di ciò, avvicinandosi al bar e ordinandosi un caffè lungo. Voltandosi a guardare il gruppo, sospirò mentre osservava Alaric andarsene, notando il sorriso imbarazzato che aveva condiviso con Jenna.
Voltandosi ancora una volta mentre il caffè le veniva messo di fronte, cominciò a cercare i soldi per pagare, ma una mano le impedì continuare. "Mi perdoni, questa volta offro io." Elijah sorrise, porgendo i soldi al cameriere.
Quando l'impiegato se ne andò, l'originale inarcò un sopracciglio verso Audrey. "Ti senti meglio?"
"Sì, sto bene." farfugliò sommessamente. Non voleva entrare nei dettagli, perché poi avrebbe dovuto pensare a quello che era successo ed era proprio ciò che non voleva fare. "Grazie ancora, per quello che hai fatto."
"Non c'è bisogno di ringraziarmi." lui scosse la testa. "Sono felice che non ti sia stato fatto alcun male."
"Io te lo dirò comunque." ribatté Audrey con fermezza, scuotendo la testa. "Non so cosa sarebbe successo se non fossi arrivato tu, lo apprezzo davvero." sorrise afferrando la tazza di caffè, portandola lentamente alla bocca. "Oh, e grazie per il caffè."
Elijah annuì con un suo piccolo sorriso. "Immagino che ci vedremo stasera." disse, fermandosi mentre si allontanava, lanciando un'occhiata alle sue spalle. "Non vedo l'ora, signorina Gilbert."
"Sì..." Audrey annuì lentamente, guardandolo mentre tornava verso sua zia. "Anche io."
* * *
Audrey non era stata molte cene prima. Elena ne aveva ospitata una all'inizio dell'anno, prima che lei o Audrey avessero idea di cosa fosse veramente Stefan, per convincere Bonnie a fare amicizia con il suo nuovo ragazzo.
Ma, a parte questa, non aveva avuto molte esperienze. Sapeva che c'era un ulteriore motivo dietro la serata, lo sapeva dal secondo in cui Andie aveva proposto l'idea, come sapeva che Damon l'aveva costretta a farlo.
Chiaramente, stava tramando qualcosa, ma non sapeva ancora cosa.
"Rey, potresti andare ad aprire?" chiese Jenna mentre lei e Andie finivano di apparecchiare la tavola.
"Certo." Audrey si diresse verso la porta d'ingresso della pensione, aprendola. Un cipiglio si formò immediatamente sul suo viso. "Cosa ci fai qui?"
"Chi è?" Jenna apparve dietro sua nipote e lo stesso cipiglio apparve sul suo viso mentre guardava John.
"Chi lo ha invitato?"
"John." Damon sorrise falsamente all'uomo Gilbert mentre appariva accanto ad Audrey. "Che sorpresa. Adesso puoi andartene."
John lo ignorò, mettendo piede all'interno della casa, con grande dispiacere da parte di coloro che lo circondavano. "Quando Jenna mi ha detto che andava a una cena in onore di Elijah, ho deciso che non potevo perdermela."
Alaric gli lanciò un'occhiataccia mentre si univa a loro. "Non sarà niente di speciale stasera, John. Solo una cena tra amici."
John sembrava scettico e si voltò di nuovo verso il Salvatore, che si limitò a scrollare le spalle. "Come dice lui."
Quando fu chiaro che John non aveva intenzione di andarsene, Jenna tornò verso la sala da pranzo, con il Gilbert che seguiva lei e Alaric.
Audrey aspettò mentre Damon chiudeva la porta, afferrandogli il polso mentre si allontanava. "Dimmi la verità." disse tranquillamente. "Cosa hai in mente per stasera?"
"Non hai fiducia in me, vero?" Damon le rivolse uno sguardo offeso. "Come ho già detto a tuo zio/padre, è solo una cena tra amici."
"Per l'uomo che ti ha pugnalato al collo con una matita?" ricordò Audrey, scuotendo la testa. "Quanto pensi che sia stupida, Damon?"
"Rilassati, Audrey." disse dandole una pacca sulla spalla in modo condiscendente, guadagnandosi un'occhiataccia da parte della ragazza. "Non ho intenzione di fare niente al tuo ragazzo. Cena tra amici, tutto qui."
"Non sono-" si fermò quando realizzò quello che il corvino aveva appena detto, fissandogli la schiena mentre si allontanava. "Non è il mio ragazzo!"
La gemella Gilbert gemette quando la porta si aprì di nuovo, incontrando l'originale in questione. "Oh, Elijah." Audrey sbatté le palpebre, schiarendosi la gola con un piccolo sorriso. "Ciao."
"Audrey." Elijah annuì, i suoi occhi la scrutarono dall'alto al basso per un momento mentre il suo sorriso continuava a crescere. "Sei bellissima, mia cara."
Audrey sentì il calore salire sulle sue guance. "Oh, ehm, grazie." si spostò di lato, aprendo ulteriormente la porta. "Prego entra."
"Solo un momento." si scusò quando Damon apparve di nuovo nell'ingresso. I suoi occhi si socchiusero alla vista del Salvatore. "Vorrei dire che se hai intenzioni tutt'altro che onorevoli sull'andamento della serata, ti consiglio di ripensarci."
"No, niente di disonorevole." Damon scosse la testa, ignorando la ragazza Gilbert che lo guardava sospettosa. "Solo, conoscerti meglio."
"Hmm, allora va bene." Elijah entrò in casa. "Perché, sai, anche se fra Elena e me c'è un patto, se solo provi a tradirmi, ucciderò te e tutti quelli che sono in questa casa. Sono stato chiaro?"
"Anche Audrey?" accigliata, la ragazza schiaffeggiò il corvino sulla nuca. Lui la guardò torvo, e lei si limitò a scrollare le spalle, rivolgendogli uno sguardo infastidito in cambio.
Roteando gli occhi, tornò a guardare Elijah. "Chiarissimo."
L'originale annuì, offrendo il braccio ad Audrey che si morse il labbro mentre lo accettava con gratitudine. Damon li guardò mentre portava via la ragazza e il suo falso sorriso si trasformò in uno di disapprovazione
* * *
"Mi dispiace dirtelo, Damon, ma secondo Elijah, la tua famiglia non è fra le fondatrici della città."
La cena era iniziata dopo l'arrivo di Elijah, tutti erano seduti intorno al tavolo da pranzo. Audrey era finita in mezzo all'originale e John, che l'adolescente decise completamente di ignorare. Limitandosi ad ascoltare la conversazione mentre spingeva senza meta il cibo nel piatto.
"Hmm?" mormorò Damon, alzando un sopracciglio verso Jenna. "Davvero."
"Beh." cominciò Elijah. "Come accennavo a Jenna oggi, alcuni coloni emigrarono da Salem dopo i processi per stregoneria nel 1690." spiegò al gruppo. "Creando questa comunità nella quale si sentivano al sicuro dalle persecuzioni."
"Perché erano streghe." Jenna annuì.
"Ma non ci sono prove concrete che ci fossero streghe a Salem." ribatté Andie, scuotendo la testa. "Andie è una giornalista." Damon sorrise. "Punta ai fatti."
"Secondo le leggende, contro le streghe ci fu un'ondata di isteria." continuò l'originale. "Scoppiò in una colonia vicina. Così le streghe furono riunite, legate a dei pali tutte insieme in un campo e, ehm, bruciate. Si dice che le urla si udirono per mesi e mesi, mentre il fuoco le consumava."
Jenna bevve un sorso dal suo bicchiere di vino. "Io non lo ripeterei alla società storica."
"Comincia a sembrare un racconto dell'orrore a mio parere." rispose John poco convinto. "Nessuno te l'ha chiesto." mormorò Audrey, alzando gli occhi al cielo.
Damon fece del suo meglio per non ridacchiare, socchiudendo gli occhi verso Elijah. "E perché vuoi conoscere il luogo in cui avvennero questi presunti massacri?"
Elijah si voltò a guardarlo, scegliendo con cura le parole prima di parlare di nuovo. "Beh... una sana curiosità da storico, naturalmente." disse sorridendo.
"Certo." Damon si alzò dal tavolo. "Qualcuno gradisce del cognac? Ho una bottiglia che tengo in servo da secoli."
"Per me no, grazie." Alaric scosse la testa mentre tutti cominciavano a finire. "Nove bottiglie di vino sono il mio limite."
"Allora, i signori dovrebbero bere i loro liquori nello studio." suggerì Andie mentre tutti gli altri cominciavano ad alzarsi in piedi.
"Devo dire che." cominciò Elijah mentre iniziava a seguire Damon verso lo studio. "La cena era squisita quasi quanto la compagnia."
La giornalista sorrise timidamente. "Tu mi piaci."
Jenna porse alcuni piatti a John mentre gli altri scomparivano. "Ehi, gentiluomo, renditi utile."
"Per la prima volta in assoluto." mormorò Audrey raccogliendo i bicchieri vuoti.
John le lanciò un'occhiata mentre prendeva i piatti ‒ Alaric camminava dietro Jenna con uno sguardo impaziente. "Su, lascia che faccia io."
"Ehm, non serve, grazie." si scusò Jenna, prendendo i piatti e dirigendosi verso la cucina.
Il Saltzman le afferrò dolcemente il braccio, facendola fermare. "Scusa, Jenna, tutto- tutto okay?"
"Sì, va tutto bene, Ric." se ne andò via ancora una volta e lasciò la stanza, sia Alaric che Audrey la seguirono preoccupati.
"Sospetto che sia colpa mia." ammise John, guardando Alaric mentre si avvicinava.
Il professore di storia roteò gli occhi verso il cielo. "Che hai fatto ancora?"
"Ho accennato al fatto che non sei stato sincero sulla tua defunta moglie."
"Tu cosa?" Audrey lo guardò, sconvolta da ciò che stava sentendo.
"Figlio di puttana!" Alaric afferrò con rabbia l'uomo Gilbert per il colletto.
John gli afferrò i polsi e tolse le sue mani da lui. "Credo di essere stato molto chiaro con te. Rivoglio il mio anello." lanciò un'occhiata ad Audrey, che ricambiò lo sguardo con un'espressione fredda prima di uscire dalla stanza.
La ragazza Gilbert aprì la bocca per dire qualcosa, ma Ric uscì velocemente di casa, rispondendo al telefono che iniziò a vibrare nella sua tasca.
Con un sospiro, Audrey si lasciò cadere di nuovo sulla sedia. Quella cena non sarebbe potuta andare peggio di così.
Ma purtroppo, mai dire mai.
* * *
Audrey stava giocando con il suo telefono quando Elijah e Andie riapparvero, non prestando attenzione alla coppia. "Sembri infelice." commentò Elijah a bassa voce mentre si sedeva di nuovo accanto a lei.
"Dramma familiare." ammise la ragazza, posando il telefono per guardarlo. "Non è niente."
"Sei sicura?" le chiese ━ Audrey poteva sentire la preoccupazione nella sua voce. Le sue labbra si contrassero leggermente verso l'alto, annuendo in modo rassicurante. "Sono sicura."
Prima che uno dei due potesse dirsi altro, gli altri iniziarono a riversarsi nella stanza, John e Jenna furono i primi.
Quando l'uomo Gilbert tornò a sedersi, Jenna posò una tazza davanti a sua nipote, riempiendola di caffè. Audrey inviò a sua zia un sorriso grato, ricevendo un occhiolino in cambio.
"Scusate, il dolce ha richiesto più tempo del previsto. Di solito compro le buste già pronte." annunciò Jenna a tutti.
"Allora, so che è una serata tra amici, ma io..." iniziò Andie guardando Elijah mentre scivolava sulla sedia di fronte a lui. "Vorrei farti qualche altra domanda sul lavoro che svolgi qui."
Elijah scosse la testa, sorridendole educatamente. "Sarò felice di rispondere."
"Bene." Il sorriso di Andie crebbe, facendo alzare gli occhi al cielo ad Audrey. "Molto bene."
Mentre Jenna tornava in cucina, Damon e Alaric riapparvero, il primo fissava John mentre si sedeva di nuovo al tavolo. "Ric, per favore, mi puoi prendere il taccuino nella mia borsa?"
Mentre Alaric si dirigeva verso la borsa in questione, Damon iniziò a parlare, i suoi occhi non lasciarono l'uomo Gilbert. "Elijah, John ti ha detto di essere lo zio/padre di Elena e Audrey?"
"Sì." Elijah annuì, la sua attenzione cadde su Audrey, che abbassò lo sguardo sentendosi a disagio dalla conversazione. "Ne sono al corrente."
"Certamente entrambe lo odiano, perciò non è necessario tenerlo sulla lista delle persone da proteggere." continuò Damon, con una punta di rabbia nella sua voce.
"No Ric, è sulla tasca davanti. Sulla... no aspetta. Scusate, signori." Andie si alzò per aiutare Alaric a trovare il suo taccuino.
John tornò a guardare Damon, non turbato dalla sua rabbia, mentre si sporgeva in avanti per osservare Elijah. "Mi piacerebbe sapere come intendi uccidere Klaus."
"Smettila." Audrey sospirò con i gomiti appoggiati sul tavolo mentre nascondeva il viso tra le mani. Ne aveva abbastanza di questa conversazione. "Per favore."
L'originale sembrava essere l'unico a notare il disagio di Audrey, guardando i due uomini con una punta di fastidio sul viso.
"Signori, ci sono alcune cose che probabilmente dovremmo chiarire." cominciò con fermezza. "Vi consento di vivere solo per tenere d'occhio Elena e Audrey. Permetto loro di rimanere nella loro casa vivendo la loro vita con i loro amici solo per cortesia. Se diventerete un pericolo, le porterò via e non le vedrete mai più."
Andie tornò con il suo taccuino e si sedette. "Dunque. La mia prima domanda è, quando sei arrivato qui a Mystic..."
Tutto accadde prima ancora che Audrey potesse comprenderlo. All'improvviso, un sussulto acuto e un grido di dolore lasciarono le labbra di Elijah, il suo corpo sprofondò sulla sedia mentre si disseccava.
Audrey si alzò di colpo, incapace di dire nulla mentre guardava Alaric tirare fuori il pugnale dall'originale e posarlo sul tavolo. La sensazione che provava costantemente quando era accanto all'originale scomparve e prese il suo posto un dolore al petto che non aveva mai sentito prima.
L'insegnante di storia guardò Damon. "Sbarazzati di lui prima che Jenna torni con il dolce."
Sbattendo le palpebre per la sorpresa, il corvino annuì lentamente mentre si alzava in piedi. "D'accordo." i suoi occhi guizzarono verso la gemella Gilbert, ancora immobilizzata. "Audrey..."
La ragazza si limitò a scuotere la testa e si allontanò, sbattendo la porta d'ingresso dietro di sé mentre se ne andava.
* * *
Audrey scese nel seminterrato dei Salvatore, seguendo la voce di sua sorella.
Dopo quello a cui aveva assistito, aveva vagato per la città con il telefono spento, cercando di mettere in ordine tutti i pensieri che le passavano per la testa. Quando alla fine lo riaccese, Alaric le disse che, non avendo lasciato il pugnale dentro, non era riuscito a uccidere Elijah.
Apparentemente, l'originale aveva cercato di prendere Elena, progettando di rapire anche Audrey, ma la gemella Gilbert più grande era riuscita a pugnalarlo ━ questa volta lasciando il pugnale al suo posto.
"Eccoti." Elena sospirò sollevata, avvolgendo le braccia intorno alle spalle di sua sorella. "Ero molto preoccupata."
Audrey la scrollò di dosso, scuotendo la testa mentre guardava i Salvatore e cosa c'era nella cella dietro di loro. Il corpo di Elijah. "Voi tre... siete incredibili, lo sapete?"
Elena la guardò confusa. "Cosa? Audrey, co-"
"Non farlo." la interruppe rapidamente. "Non osare provare a difenderlo, Elena. Sei tu quella che ha fatto l'accordo con Elijah!" poi spostò lo sguardo su Damon. "E stasera mi hai mentito in faccia."
Il corvino alzò gli occhi al cielo. "Calmati, piccola Gilbert. Stiamo facendo ciò che deve essere fatto per tenervi entrambe in vita."
"Elijah mi stava tenendo al sicuro!" gridò Audrey, la sua rabbia stava avendo la meglio su di lei. Non cercò di trattenersi, non ce la faceva più.
"Mi stava proteggendo e si stava prendendo cura di me meglio di quanto voi due abbiate mai fatto. Sembrava davvero preoccuparsi di me!" lacrime di rabbia si formarono agli angoli dei suoi occhi mentre i tre la guardavano scioccati.
Una risata amara le sfuggì dalle labbra. "Cosa? Non avete niente da dire? Sapete che ho ragione, vero?" chiese loro.
"Rey-"
"È sempre stata Elena." Audrey guardò i fratelli. "Non mi è mai importato, non ho mai detto niente. Non mi interessa che entrambi la amiate, non sono affari miei. Ma questo non mi rende meno importante di lei. Non mi rende un danno collaterale quando volete tenerla al sicuro."
I due si scambiarono un'occhiata, il senso di colpa apparve sui loro volti.
"Continua a succedere, ma finché Elena sta bene, allora chi se ne frega? Se non fosse per il fatto che è lei che deve essere usata in questo rituale, non dubito che mi avreste già usata come scambio." le lacrime le scivolarono lungo le sue guance.
"Finalmente avevo qualcuno che si prendeva cura di me, che voleva proteggermi, e voi me l'avete portato via. Così ora devo tornare a dover badare a me stessa, proprio come ho sempre dovuto fare. Sono stanca di essere vista come l'altra sorella o l'altra gemella!" la sua voce era così acuta da sembrare un grido. "Anch'io sono importante."
Un pesante silenzio calò su di loro ━ Elena, Stefan e Damon guardavano Audrey, il senso di colpa e lo shock erano evidenti sui loro volti.
"Sono stanca. Non ce la faccio più, ragazzi. Non posso proprio." dopo un momento si lasciò andare in silenzio, asciugandosi gli occhi con le mani. "Continuate a fare quello che dovete per tenere Elena in vita, ma lasciatemi fuori da tutto ciò." detto questo tornò di sopra, rifiutandosi di piangere davanti a loro.
Del tutto inconsapevole che il suo naso avesse iniziato a sanguinare.
𝘮𝘢𝘥𝘥𝘴 𝘣𝘶𝘤𝘬𝘭𝘦𝘺 ⸻ 𝘵𝘩𝘦 𝘳𝘦𝘥 𝘮𝘦𝘢𝘯𝘴 𝘪 𝘭𝘰𝘷𝘦 𝘺𝘰𝘶
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