❨ 𝟬𝟬𝟲 ❩
𝖼𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 𝗌𝖾𝗂 → ˢᵒᵐᵉᵗʰᶤᶰᵍ ᶤˢ 'ᵇᵒᵘᵗ ᵗᵒ ʰᵃᵖᵖᵉᶰ ᵗᵒ ᵐᵉ
━━━━━━━━━ 𝒂𝒏𝒐𝒎𝒂𝒍𝒚
𝒔𝒊𝒅𝒆 𝑨 // 𝒊𝒍 𝒑𝒓𝒊𝒎𝒐 𝒊𝒏𝒄𝒐𝒏𝒕𝒓𝒐
〔 episode 14 . . . . season two 〕
༄ // ❝ al lupo, al lupo! ❞
Nella camera da letto di Caroline, le quattro ragazze erano disposte disordinatamente sul suo letto matrimoniale, cercando di dormire nonostante la luce del sole filtrasse attraverso le tende.
Avevano passato una lunga notte, dal consolare Caroline quando alla fine era crollata per quello che era successo, al guardare film e mangiare cibo spazzatura finché non si erano addormentate.
Caroline e Audrey avevano reclamato il centro del letto, rannicchiandosi l'una nell'altra mentre dormivano — al contrario di Elena e Bonnie che dormivano su entrambi i lati.
Lo squillare di un telefono ruppe il silenzio, facendo gemere e lamentare ciascuna di loro. "Va via!" piagnucolò Caroline, spingendo Elena fuori dal letto e tirandole un cuscino in testa.
"Ehm." Elena gemette, strisciando sul pavimento con uno sbuffo e afferrando il telefono dal comò per rispondere.
"Pronto?"
"Shh!" Bonnie la zittì con uno sguardo pieno di sonno.
"Elena!" piagnucolò Caroline di nuovo, rivolgendole lo stesso sguardo della strega.
Audrey prese il cuscino da sotto la sua testa e si mise a sedere, lanciandolo alla sua gemella con tutta la sua forza.
"Esci!" ordinò, indicando la porta con un cipiglio prima di rimettersi a letto.
Lentamente, Elena strisciò fuori dalla stanza e si posizionò nel corridoio, permettendo alle tre di provare a tornare a dormire.
Audrey sapeva che avrebbe dovuto alzarsi, avendo promesso a Jenna che le avrebbe fatto compagnia quel giorno — dato che sua zia era stata coinvolta nell'evento storico della società.
Ma non aveva abbastanza forza di volontà per muoversi, e quindi si rannicchiò ancora di più nelle lenzuola.
Essere in ritardo valeva la pena se si poteva dormire un po' di più, e nulla le avrebbe fatto cambiare idea al riguardo.
Prima che potesse riaddormentarsi, un suono squillante riempì ancora una volta la stanza, guadagnandosi un altro coro di gemiti dalle tre adolescenti.
Caroline si tirò le lenzuola sopra la testa, seppellendo il viso nel cuscino mentre chiedeva. "Cos'è ora?!"
Audrey sospirò quando riconobbe il suono e si tirò le lenzuola sopra la testa.
"La mia sveglia."
"AUDREY!"
* * *
Audrey aumentò leggermente il ritmo della sua camminata mentre percorreva il vialetto di casa dei Lockwood, tirandosi i capelli in una coda di cavallo.
Dopo essersi finalmente trascinata fuori dal letto di Caroline, la ragazza Gilbert era corsa a casa per farsi una doccia e cambiarsi prima di andare a incontrare Jenna per l'evento storico della società.
Sarebbe riuscita a non arrivare in ritardo se non fosse stata distratta dalla chiamata di Elena, che stava andando alla casa sul lago con Stefan per il fine settimana.
Con tutto quello che stava succedendo, Elena aveva bisogno di una pausa da tutto e da tutti — ma soprattutto da John.
"Cosa ci fai qui?" Damon Salvatore inarcò un sopracciglio alla ragazza mentre scendeva dalla sua macchina.
Audrey rallentò leggermente il passo, voltandosi a guardarlo.
"Devo incontrare Jenna." lei aggrottò la fronte verso di lui. "Cosa ci fai tu qui?"
"Cerco di capire se papà Gilbert è un gran bugiardo oppure no." disse senza mezzi termini.
"Mi ha dato alcune informazioni e, prima di metterle alla prova, c'è un originale con cui devo parlare."
"Elijah." constatò Audrey, realizzando. "Come fai a sapere che sarà qui?"
"Suggerimento della mia nuova ragazza." disse unendosi al suo fianco, salendo con lei il portico. "Andie Star, notizie d'azione."
"Cosa è successo al 'è meglio evitare tutte le donne per il loro bene' ?"
"Non l'avevo mai vista nuda."
Audrey fece una smorfia, arricciando il naso disgustata. "Sei un maiale, lo sai?"
"Me lo hanno detto così tante volte, piccola Gilbert." dichiarò Damon sarcasticamente, guadagnandosi un'occhiata al cielo da parte della Gilbert mentre entravano.
L'evento era già a buon punto quando misero piede in casa Lockwood, la musica era alta e gli ospiti discutevano tra loro — se non fosse stato per il bene di Jenna, Audrey non ci sarebbe mai venuta.
Non era mai stata una fan degli eventi, e di solito ci andava solo quando Elena o Caroline la obbligavano a farlo.
Il Salvatore più grande era al suo fianco mentre facevano la loro entrata nella stanza, l'adolescente si guardava attorno alla ricerca di sua zia.
"Eccoti." Jenna sospirò di sollievo quando apparve davanti alla coppia. "Mi chiedevo dove fossi finita." i suoi occhi guizzarono su Damon senza cercare di nascondere il suo evidente disgusto per lui. "Damon, cosa ci fai qui?"
Prima che potesse rispondere, Andie apparve improvvisamente tra lui e Audrey, baciandogli le labbra con un dolce sorriso.
"Sei arrivato."
"Ciao." lui sorrise dolcemente di rimando e notando lo sguardo sorpreso di Jenna aggiunse. "Grazie di averci presentati, Jenna." con un ultimo sorriso si allontanò, lasciando la Sommers e Andie a fissarlo.
Audrey borbottò una veloce 'scusate' e si diresse nella direzione del corvino, puntando gli occhi sull'originale appena lo vide — un sorriso innocente spuntò sulle labbra della piccola Gilbert quando i loro occhi si incontrarono.
Elijah ricambiò il sorriso quasi istantaneamente, un'azione che non passò inosservata a Damon, che guardò i due con un leggero cipiglio.
"Oh, Audrey." Carol Lockwood sorrise alla ragazza, afferrandole la mano e facendola unire a loro con una mano sulla spalla.
"Lui è Elijah Smith. È in città per fare ricerche su un libo che sta scrivendo." lo presentò la donna guardando Elijah. "Elijah, questa è Audrey Gilbert. La nipote di Jenna Sommers. La sua famiglia è una delle famiglie fondatrici della città."
L'originale le prese dolcemente la mano baciandone la sommità, scambiando con discrezione un piccolo sorriso con la ragazza Gilbert. "È un piacere conoscerti, Audrey."
"Il piacere è tutto mio." dichiarò lei, annuendo educatamente.
"Oh, scusatemi un momento." sussurrò Carol, seguendo un cameriere con un'espressione accigliata.
Damon approfittò questa opportunità per condurre Elijah nello studio vuoto per parlare in privato, trascinando Audrey con loro.
La bruna alzò un sopracciglio guardando Salvatore che le rivolse uno sguardo indifferente, confondendola ancora di più.
"Cosa posso fare per te, Damon?" chiese Elijah mentre il corvino chiudeva la porta dietro di loro.
Damon lo guardò con un sorriso, uno che Audrey poteva dire fosse forzato. "Speravo di poter parlare."
Elijah guardò Audrey chiaramente scettico sulle intenzioni del Salvatore, e Audrey non poté non biasimarlo.
La Gilbert non aveva la più vaga idea di cosa stesse facendo Damon, e anche allora dubitava che fosse così innocente come lui faceva credere. "Dov'è Elena?"
"Lei e Stefan sono andati via per alcuni giorni." gli disse lei. "Dopo quello che è successo con i licantropi, voleva una pausa." gli rivolse un sorriso genuino. "Grazie per essere intervenuto con le tue streghe; hai salvato la vita a Caroline."
Lui le sorrise. "Prego, è sempre un piacere aiutarvi."
Damon si sedette alla scrivania, osservandoli attentamente mentre si intrometteva nella loro conversazione.
"Il che aumenta la mia confusione sul perché tu sia qui."
"Perché non ti preoccupi di tenere Elena e Audrey al sicuro e lasci il resto a me?" Elijah si mosse per uscire dalla stanza, ma Damon si precipitò davanti a lui, bloccandogli l'uscita. "Non mi basta."
"Perdonami, mia cara." Audrey sbatté le palpebre alle parole di Elijah, ma la sua confusione fu presto chiarita vedendo quello che accadde due secondi dopo.
L'originale afferrò il Salvatore per la gola e lo spinse contro il muro. Damon, per rappresaglia, afferrò la gola di Elijah.
L'originale prese la mano del corvino e se la tolse facilmente dal collo, assicurandosi di fargli male mentre lo faceva. "Voi giovani vampiri, siete così arroganti." Elijah lasciò cadere la mano di Damon, ma continuò a tenerlo contro il muro per la gola.
"Come osi venire qui a sfidarmi?"
"Non puoi uccidermi." il Salvatore gemette di dolore. "Non fa parte del patto."
"Silenzio." Elijah prese una matita che giaceva sulla scrivania e con essa pugnalò Damon al collo. Il corvino urlò di dolore mentre l'originale lo lasciava andare, cadendo sulla scrivania metre si toglieva la matita dal collo.
Mentre il Salvatore si metteva la mano sulla ferita sanguinante, Elijah tirò fuori un fazzoletto dalla tasca e si pulì le mani dal sangue.
"Sono un'originale, mostra un po' di rispetto."
Facendo dondolare il fazzoletto davanti Damon, lui lo afferrò in fretta e lo mise sulla ferita. "Appena smetterai di essermi utile, sarai morto, perciò fai come ti dico. Tieni Elena e Audrey al sicuro."
Elijah guardò la ragazza Gilbert che stava osservando la scena con la bocca aperta e le fece un piccolo cenno, prima di uscire dallo studio.
* * *
Audrey si sedette da sola al Grill, giocando con il telefono finché non le fu messa una busta davanti, guardando il cameriere con un sorriso. "Grazie."
Gli porse un paio di banconote prima di afferrare il sacchetto di carta marrone e il bicchiere, uscendo.
Dopo quello che era successo alla società storica, Audrey si era ritirata dall'evento in anticipo, dicendo a Jenna che aveva mal di testa.
In realtà, voleva allontanarsi rapidamente da Damon, sapendo che l'avrebbe colpita con una raffica di domande. Inoltre, non provava alcuna simpatia per il Salvatore, poiché aveva commesso l'errore di provocare Elijah fino a quel punto.
Non capiva perché non potesse fidarsi dell'accordo come lei ed Elena.
Volendo evitare di imbattersi in John a casa, la ragazza Gilbert si era fermata al Grill mentre attraversava la città, usando i soldi che aveva per comprarsi un hamburger e un frullato.
"Mi scusi!" Audrey si fermò mentre un uomo correva verso di lei.
"Audrey Gilbert?"
La ragazza inarcò un sopracciglio, allontanandosi con cautela da lui.
"Ti conosco?"
Le sue labbra si contrassero in un sorrisetto, guardando oltre la sua spalla.
"Prendila."
Si scatenò l'inferno.
Audrey urlò mentre un paio di braccia si avvolgevano intorno alla sua vita, il suo corpo venne tirato indietro contro il petto di qualcuno.
Una mano si poggiò presto sulle sue labbra, spingendole un panno in bocca per non far sentire le sue urla mentre portavano la ragazza in un vicolo vuoto.
"Brady ha dato il via libera." disse uno degli uomini dietro Audrey.
"Adesso va dalla sorella."
"E Jules?" chiese un altro.
"Ha da fare con il vampiro che ha ucciso Mason." rispose l'uomo davanti a lei, tirando fuori una lama dalla tasca della giacca.
"Sai cosa dobbiamo fare, facciamola finita."
Gli occhi di Audrey si spalancarono allarmati iniziando a scuotere rapidamente la testa ed emettendo singhiozzi soffocati mentre le lacrime le scendevano sul viso.
Il suo corpo si ribellava violentemente, cercando di rompere la stretta presa che la coppia dietro aveva su di lei e di allontanare quello con il coltello.
Combattere.
Era l'unica parola che passava per la testa di Audrey, ed era esattamente quello che stava facendo ‒ stava combattendo al meglio che poteva, nonostante il fatto che il suo corpo stesse iniziando a cedere.
"Non preoccuparti." l'uomo le prese il viso per il mento, costringendola a guardarlo negli occhi.
Poteva sentire la punta fredda della lama premuta contro la sua pelle, facendole salire un groppo in gola. "Farò in fretta."
"Purtroppo non posso offrirti la stessa misericordia." una voce familiare echeggiò da dietro.
L'uomo si girò per guardare chi fosse, tenendo la lama contro la gola di Audrey. "Chi diavolo sei?"
L'originale non disse nulla, precipitandosi in avanti e afferrandolo per la gola con una mano, spingendo l'altra mano nel petto del lupo.
Audrey emise un gridolino mentre veniva lasciata cadere a terra, gli uomini che la tenevano avevano iniziato a correre velocemente nella direzione opposta mentre Elijah strappava il cuore del loro amico dal suo petto.
L'originale lasciò cadere il corpo a terra, gettando via il cuore che aveva in mano prima di correre avanti agli altri due lupi.
Posò una mano su entrambi i loro colli, facendo urlare di dolore la coppia prima che spezzasse il collo ad entrambi.
Audrey sputò il panno che le era stato infilato in bocca, scivolando di nuovo a terra finché non colpì il muro dietro di lei, tremando.
Si passò le dita tra i capelli, togliendoseli da davanti il viso prima di asciugarselo, lasciando macchie di lacrime sulle guance.
"Audrey." Elijah parlò dolcemente, chinandosi davanti a lei.
"C-chi erano?" chiese. "Perché mi hanno...?"
"Sembra che i lupi abbiano appreso dell'esistenza dei doppelganger, e intendessero fare in modo che la maledizione del lupo non potesse essere spezzata." spiegò, tirando fuori un fazzoletto dalla tasca e usandolo per asciugare la lacrime che le scorrevano ancora sulla guancia.
"Non succederà più, me ne sono assicurato." poi le prese le mani, tirando dolcemente la ragazza in piedi. "Mi dispiace che ti sia successo questo."
"Potresti pensare che ci sia abituata." ammise tranquillamente Audrey, i suoi occhi fissavano i corpi sdraiati a terra.
Il luccichio del coltello le colpì gli occhi. "Ma quando ha tirato fuori il... io non ho potuto..."
"È tutto finito ora." la rassicurò, e si bloccò per la sorpresa quando lei lo avvolse con le braccia, abbracciandolo forte mentre piangeva sul suo petto.
Elijah la circondò lentamente con le braccia, ricambiando l'abbraccio e massaggiandole la schiena in modo rassicurante.
"Andrà tutto bene, Audrey. Hai la mia parola, non permetterò che ti succeda nulla di nuovo."
E Audrey non dubitò di lui neanche per un secondo.
𝘴𝘵𝘦𝘷𝘦 𝘭𝘢𝘤𝘺 ⸻ 𝘥𝘢𝘳𝘬 𝘳𝘦𝘥
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