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𝖼𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 𝖽𝗎𝖾 → ᵗʰᵃᵗ'ˢ ᵐʸ ᵇᵉˢᵗ ᶠʳᶤᵉᶰᵈ˒ ˢʰᵉ'ˢ ᵃ ʳᵉᵃˡ ᵇᵃᵈ ᵇᶤᵗᶜʰ

━━━━━━━━━ 𝒂𝒏𝒐𝒎𝒂𝒍𝒚

𝒔𝒊𝒅𝒆 𝑨 // 𝒊𝒍 𝒑𝒓𝒊𝒎𝒐 𝒊𝒏𝒄𝒐𝒏𝒕𝒓𝒐

episode 9 . . . . season two

༄ // ❝ katerina ❞











































          Il vecchio pensionato dei Salvatore era l'ultimo posto in cui Audrey voleva essere.

L'unico posto in cui voleva essere era a casa, rannicchiata nel letto. Dopo tutto quello che era successo, sosteneva che si era guadagnata un giorno per nascondersi dal mondo, ma Elena l'aveva costretta ad alzarsi e vestirsi.

Apparentemente, Stefan le aveva chiamate per qualcosa di importante di cui avevano bisogno di parlare.

Dopo aver costretto la gemella a comprarle il caffè, le sorelle Gilbert arrivarono finalmente alla casa dei Salvatore, aspettando che qualcuno le facesse entrare.

La porta si aprì dopo pochi istanti mostrando Damon appoggiato allo stipite con il suo solito sorrisetto. "Ciao, Elena. Piccola Gilbert."

"Stefan è qui?" Elena andò dritta al punto. "Ha chiamato, ha detto che era importante."

"Da questa parte." fece loro cenno di entrare, avanzando verso il soggiorno.

"È davvero importante?" chiese Audrey con un sospiro, lanciando la sua borsa sul divano. "O almeno abbastanza importante per essere qui?"

"Rey." la avvertì Elena, facendo sì che sua sorella minore alzasse le mani innocentemente. Poi alzò un sopracciglio verso Stefan, che la strinse in un abbraccio quando la vide.

"Che cosa è successo?" prima che potesse rispondere, una donna apparve nel loro campo visivo, una donna che fece accigliare sia Elena che Audrey. "Tu." Elena lanciò un'occhiataccia a Rose con disgusto.

"Dovete capire che io so solo quello che ho sentito dire nel corso degli anni e non so cosa sia vero e cosa no." li avvertì Rose mentre i quattro si riunivano per ascoltare ciò che aveva da dire. "È questo il problema con tutte le storie sui vampiri, ma Klaus, so che è vero."

"Chi è?" chiese Elena.

"È uno degli originali." rispose Damon. "È una leggenda."

Stefan annuì. "Della prima generazione dei vampiri."

Quello che disse fece alzare un sopracciglio ad Audrey. "Come Elijah?"

Rose scosse immediatamente la testa. "No." disse con fermezza. "Elijah era il coniglietto pasquale in confronto a Klaus. Lui era un soldatino. Klaus è il capo."

"Klaus è conosciuto come il più anziano." riassunse Stefan per le ragazze.

"Ok, quindi state dicendo che il più anziano vampiro di tutti i tempi sta cercando proprio noi?" Elena indicò se stessa e Audrey.

"Una di voi." Rose la corresse, ma annuì comunque. "Ma si."

"No." replicò dopo Stefan.

"Quello che stanno dicendo è." intervenne Damon, guardando il vampiro che aveva catturato le due Gilbert il giorno prima. "Voglio dire, se quello che dice lei è vero..."

"Ed è vero."

"E non lo dici solo per non farti uccidere." continuò, sembrando scettico.

"E non è così."

"Allora siamo davanti ad un 'può darsi'." disse Damon alle sorelle.

"Sentite, Elijah è morto, no?" ricordò gentilmente Stefan alle ragazze. "Perciò nessun altro sa che voi due esistete."

"Che tu sappia." Rose fece loro notare.

Damon le lanciò uno sguardo irritato. "Così non ci aiuti molto."

"Non ho mai incontrato nessuno che lo abbia visto. Dai, parliamo di secoli di verità mischiati a finzione." il più giovane Salvatore ridicolizzò tutto, non prendendo seriamente l'avvertimento di Rose.

"Per quanto ne sappiamo, potrebbe essere una favoletta della buonanotte."

"Dove stai andando?" chiese Stefan, mentre Elena si alzava in piedi.

"A scuola. Sono in ritardo." Elena lanciò ad Audrey la sua borsa. "Forza, lo siamo entrambe."

"Dobbiamo propr-" Audrey si fermò quando vide lo sguardo che ricevette dalla sorella, facendo una smorfia. Conosceva bene quello sguardo, l'aveva visto molte volte. Elena stava chiaramente tramando qualcosa. "Sì, hai ragione. Siamo in ritardo."

Stefan si alzò in piedi per seguirle. "Aspetta, prendo la mia roba, vengo con voi."

"Non ti preoccupare. Conosciamo la strada." tagliò corto Elena trascinando sua sorella fuori dalla porta, e lasciando il giovane Salvatore dagli occhi verdi senza la possibilità di discutere.

* * *

         Se c'era una persona su cui Audrey sapeva di poter sempre contare, era Caroline Forbes. Questa era un'altra cosa che sapeva non sarebbe mai cambiata.

Audrey Gilbert e Caroline Forbes erano migliori amiche dal giorno in cui si erano incontrate per la prima volta e sarebbero rimaste migliori amiche per tutta la vita.

Certo, anche lei era amica di Elena, ma c'era un legame tra loro che la bionda non condivideva con l'altra sorella gemella.

Si era formato all'asilo, quando Caroline si era unita a lei durante la ricreazione e aveva iniziato a dirle quanto amasse le sue scarpe da ginnastica rosa. Audrey poi le aveva detto quanto amava i fermagli a farfalla viola nei suoi capelli e da quel momento in poi non si erano più staccate l'una dall'altra.

Quando i genitori di Audrey erano morti, Caroline era stata la prima persona che era venuta a consolarla e aveva passato l'intera estate ad aiutarla a superare il suo dolore.

Il giorno in cui il padre di Caroline se n'era andato, Audrey aveva trascorso l'intero weekend a casa della Forbes, guardando film con lei e divorando interne vaschette di gelato.

La transizione di Caroline come vampiro non aveva cambiato niente, e nonostante quanto potenzialmente pericoloso potesse essere per lei, Audrey era sempre al suo fianco per aiutarla ad entrare nella sua nuova vita soprannaturale.

Quindi, quando Elena spiegò a sua sorella cosa voleva fare, Caroline era stata la prima persona da cui Audrey andò per chiedere aiuto.

"Non posso credere di aver accettato. Sono una pessima bugiarda." la bionda sospirò mentre le due camminavano attraverso i boschi verso le rovine della chiesa.

"Senti, è facile." la rassicurò semplicemente Audrey. "Se qualcuno lo chiede, Elena si è ammalata e ha lasciato la scuola presto, e io sono andata a casa a controllarla." lei si strinse nelle spalle. "Oh, e tieni impegnato Stefan. Non vogliamo coinvolgerlo."

Caroline le lanciò uno sguardo incredulo. "Sono anche peggio nel fare il doppio-gioco e tu lo sai."

"Care, andrai benissimo." le disse con sicurezza la Gilbert. "Non pensarla come una bugia e un doppio-gioco, pensala come se ti stessi esercitando per un ruolo o qualcosa del genere."

"Allora fallirò questa audizione." dichiarò Caroline senza mezzi termini, facendo sì che Audrey alzasse gli occhi al cielo come risposta. "Rey, andiamo. Lo sai che Stefan mi leggerà come un libro aperto."

"Non farmi invocare le regole dell'anello." la avvertì Audrey, alzando la mano e agitando le dita.

Uno sguardo incredulo apparve sul viso di Caroline. "Non lo faresti!"

"Sappiamo entrambe che lo farei, e in effetti..."

Le regole dell'anello erano regole che nessuna delle ragazze poteva infrangere.

Per il quattordicesimo compleanno di Audrey, Caroline le aveva comprato un anello come regalo, un semplice anello d'argento.

All'interno, erano incise le parole 'Best Bitches Forever ', un piccolo detto che la coppia aveva inventato durante una serata al cinema. La loro svolta su ciò che rappresentava l'abbreviazione di BFF.

Per il compleanno di Caroline, Audrey le aveva comprato una replica e ben presto nacquero le regole dell'anello. Se l'una o l'altra aveva bisogno di qualcosa dall'altra, lo facevano senza domande o esitazioni, o non sarebbero più state le 'Best Bitches Forever '.

Caroline aveva invocato le regole quando le era iniziato a piacere Matt e aveva chiesto aiuto ad Audrey per dirglielo, nonostante la ragazza si sentisse strana nell'aiutarla a fissare un appuntamento con l'ex fidanzato di sua sorella.

Ora, era il turno di Audrey di invocare le regole. "Allora, lo prometti o no?"

"Ugh, va bene." Caroline cedette sbuffando, incrociando le braccia sul petto. "Prometto."

Audrey sorrise trionfante e la bionda non sembrò impressionata. Detto questo, le due finalmente raggiunsero le rovine dove Elena aspettava pazientemente. Insieme, le tre scesero i gradini verso l'ingresso della cripta.

"Siete sicure di volerlo fare?" chiese con cautela la ragazza Forbes alle sorelle.

"Sì, ne siamo sicure." Elena annuì. "È l'unica che conosce la verità su Klaus. L'unica che può dirci come fermarlo."

"Ma chiederete la verità ad una persona che probabilmente non l'ha mai detta." ricordò loro la bionda, non d'accordo con il piano. Audrey non poteva biasimarla, ma sapeva che sua sorella aveva ragione. Katherine era l'unica che poteva dare loro delle risposte. "Siete sicure al 100%?"

"Sì. Non possiamo semplicemente sederci e aspettare." la gemella maggiore guardò verso la loro amica con uno sguardo implorante.

"Dobbiamo sapere, Caroline. Ti prego." con un sospiro, Caroline annuì e spostò la porta da parte, rivelando l'ingresso della cripta. "Katherine?" urlò Elena nel tunnel buio.

Un rumore riecheggiò dal tunnel e tutte e tre le ragazze guardarono mentre Katherine entrava nel loro campo visivo. La sua pelle era pallida, quasi grigia in alcune zone, nell'abito che indossava alla festa in maschera.

Si appoggiò al muro vicino all'ingresso, guardando le sue doppelganger. "Ciao Elena. Ciao Audrey. Siete venute a vedermi appassire?" chiese in tono asciutto. "Addio Caroline."

Caroline lanciò un'occhiataccia alla doppelganger più vecchia, non muovendosi. "Care, va tutto bene. Vai." Audrey le tirò delicatamente il braccio, costringendola a guardarla. "Finché siamo da questa parte, non potrà farci del male. Ti prego."

Con riluttanza, Caroline annuì e se ne andò, lasciando le tre sole e insieme. "Stefan sa che siete qui?"

Elena ignorò la sua domanda, lasciando cadere a terra la borsa che aveva sulla spalla. "Ti abbiamo portato alcune cose." disse, tirando fuori la coperta e il cuscino e gettandoli ai suoi piedi.

"Vorrai toglierti quel vestito ormai." mormorò Audrey, lanciandole dei vecchi vestiti.

Katherine le guardò appena. "Siete venute a corrompermi? Cosa volete?"

"Vogliamo che ci parli di Klaus."

La sorpresa apparve sul suo viso nel sentire quel nome. "Mhmm, ti sei data da fare."

"Ti abbiamo portato anche questo." continuò Elena, tirando fuori dalla borsa il libro della famiglia Petrova e tenendolo in alto perché lei lo vedesse. "È la storia della tua famiglia. Qui c'è scritto che la dinastia è finita con te. Ovviamente non è vero."

Katherine sembrava meno che impressionata dai loro sforzi. "Mi avete portato un ricordo di famiglia perché pensavate che mi sarei aperta con voi?" le prese in giro.

Elena lanciò un'occhiata a sua sorella, che annuì e portò davanti la sua borsa, così da poter afferrare l'altra cosa che c'era dentro.

"Ti abbiamo portato anche questo." Audrey prese una bottiglia piena di sangue dalla borsa e la mostrò a Katherine. Il vampiro si precipitò verso Elena ma non poté toccarla a causa dell'incantesimo.

"Non hai un bell'aspetto. Quanto ci vorrà prima che il tuo corpo si spenga? 10, 20 anni?" chiese, inclinando la testa verso la doppelgänger. "Deve essere penoso mummificarsi lentamente. Non riesco neanche ad immaginarlo."

Lentamente, Katherine si abbassò per sedersi a terra, tenendo il suo corpo debole appoggiato al muro. Le gemelle si sedettero a pochi passi dall'ingresso, Elena prese la bottiglia e versò un po' di sangue in un bicchiere di plastica, usando un bastoncino per passarlo alla donna Pierce.

Lei prese la tazza e la trangugiò avidamente, mentre la pelle cominciava a tornare del suo normale colore. "C'è il fuoco delle Petrova in voi." disse alle ragazze, leccando i resti di sangue dalle sue labbra.

"Suppongo che sia il miglior complimento che tu abbia mai fatto." Audrey annuì lentamente, allungandosi in avanti e afferrando il bicchiere vuoto e scuotendo la bottiglia verso di lei. "Di più?" chiese ricevendo un istantaneo cenno di conferma.

"È una lunga storia, Klaus ed io." iniziò Katherine, prendendo il bicchiere quando Audrey glielo restituì. "Ero in Inghilterra nel 1492, dopo aver lasciato la Bulgaria. O essere stata cacciata."

"Cacciata?" ripeté Elena.

"La mia famiglia, i tuoi veri antenati, mi hanno ripudiata. Le mie scappatelle non erano tollerate a quell'epoca. Ebbi una figlia fuori dal matrimonio." alzò gli occhi al cielo con finto orrore nella sua voce. "La vergogna."

"Fu tenuta segreta?" indovinò Elena.

"Mhmm." mormorò Katherine, scolandosi di nuovo il contenuto del bicchiere. "La mia bambina fu data via e fui esiliata in Inghilterra ad imparare ad adattarmi. Così divenni rapidamente inglese." imitò l'accento mentre parlava.

"Lì attirai l'attenzione di un nobiluomo di nome Klaus. Fui attratta da lui all'inizio, finché non scoprì chi era e cosa voleva da me. Allora fuggì come una furia."

"E Klaus cosa voleva?" le chiese Audrey, ma in fondo sapeva già la risposta.

"La stessa cosa che vorrà da uno di voi." le sue parole confermarono immediatamente i pensieri di Audrey. "Vuole spezzare la maledizione."

Elena annuì consapevolmente. "Sacrificando la doppelganger delle Petrova."

"Voleva prosciugare ogni singola goccia di sangue dal mio corpo."

E quelle parole furono sufficienti per far star male Audrey.

* * *

"Cosa c'entra la dinastia delle Petrova con Klaus?"

Elena spinse un altro bicchiere di sangue a Katherine, che lo prese velocemente. "È una cosa noiosa ma..." lei bevve il sangue, schiacciando il bicchiere tra le mani.

"La maledizione era legata al sacrificio del sangue della Petrova. Le streghe sono abili nei loro incantesimi. Il doppelganger è stato creato affinché si potesse sciogliere l'incantesimo. Una volta che il doppelganger riappariva, la maledizione poteva spezzarsi."

"È per questo che sei rimasta sorpresa, no?" indovinò Audrey, guardandola negli occhi. "Il giorno in cui ti abbiamo incontrato, sei rimasta sorpresa dal fatto che eravamo in due. Sapevi che il sacrificio richiedeva solo una di noi, quindi il fatto che ci fossero doppelganger gemelle..."

"Ti rende un'anomalia in questa miscela di stregonerie." Katherine la interruppe con un cenno del capo. "C'è sempre stato un solo un doppelganger per volta, quindi credo lui sarà affascinato quando ti incontrerà."

Elena guardò sua sorella, che sembrava persa nei suoi pensieri, e tornò all'argomento in questione. "Perciò tu scappavi per evitare che ti uccidesse?"

Katherine strinse le labbra e scrollò le spalle. "Qualcosa del genere." rifletté, prima di raccontare loro tutta la storia.

Raccontò di come era arrivata alla capanna di cui le aveva parlato Trevor, ed era lì che aveva incontrato Rose e un'anziana signora. Invece di dare il suo aiuto come aveva detto, nel momento in cui Rose vide Katherine e la pietra di luna, la rinchiuse per poi cercare di riportarla a Klaus alla prima possibilità che avesse avuto.

"Rose non ti portò mai da Klaus, vero?" le chiese Elena, "No." ammise Katherine, scuotendo la testa. "Ma certo non perché cambiò idea."

Chiusa nella stanza in cui Rose l'aveva messa, Katherine si ferì fino al punto di sanguinare, lasciando Rose senza altra scelta che curarla. In quel momento, per lei, la morte era meglio che ritrovarsi con Klaus. Quindi, quando Rose fu distratta dal ritorno di Trevor, si rivolse all'ultima opzione che le era rimasta.

Si impiccò in modo da morire e iniziare la transizione come vampiro.

"Ti sei suicidata?" chiese Elena allarmata con gli occhi spalancati, immaginandosi la scena.

"A Klaus serviva un doppelganger umano." spiegò loro, difendendo la sua scelta come se fosse la risposta più giusta. "Come vampiro, non gli sarei più servita."

"Ma non ha funzionato." ribatté Elena. "Non ti sei liberata, continui a fuggire da Klaus."

L'ovvio giudizio nel tono di Elena non infastidì Katherine. "Avevo sottovalutato il suo spirito vendicativo, ma vivere con la valigia è meglio che morire perché il tuo sangue venga versato su qualche sciocco sassolino." Elena sembrava ancora contraria al pensiero, e Audrey rimase in silenzio, senza un'espressione chiara sul viso.

"Che c'è? Temete che io abbia ragione? Non volete morire? C'è una via d'uscita." si trascinò l'unghia sul polso, tagliandosi in modo da sanguinare, e glielo porse.

"Su, che aspettate. La vostra occasione sta per svanire, svanisce, svanisce, è svanita." tirò indietro il polso quando guarì. "La mia scelta fu diversa."

Poi continuò spiegando cosa era successo dopo con Rose e Trevor, una volta che si svegliò in transizione come vampiro.

"Rose e Trevor hanno passato 500 anni in fuga perché li hai usati." disse Elena con rabbia. "Trevor è stato appena ucciso." Katherine sembrava leggermente colpita. "Non avrei mai pensato che sarebbe durato così a lungo."

Elena sbuffò incredula. "Non ti importa neanche di avergli rovinato la vita."

"Dovevo pensare a me stessa, Elena. Io penserò sempre a me stessa." dichiarò, alternando lo sguardo tra le gemelle. "Se siete furbe, farete lo stesso." le avvertì, prima di voltarsi con il libro in grembo e cominciare a sfogliare le pagine.

Audrey sembrava ancora pensierosa.

Sapeva che Stefan e Damon sarebbero morti prima che quella diventasse un'opzione per Elena, e Caroline avrebbe fatto tutto il possibile per proteggere Audrey, ma non poteva fare a meno di essere tormentata dalla sensazione che aveva.

Che forse, in qualche modo, Katherine aveva ragione. In confronto a sua sorella, Audrey non aveva vampiri vecchi di due secoli, disposti a rischiare la vita per lei.

Se per qualche strano scherzo del destino non sarebbe morta come sapeva che sarebbe morta, avrebbe dovuto pensare a se stessa.

Elena si alzò in piedi, iniziando a camminare per il piccolo spazio che avevano. "Quanto di questa storia è vero?"

"Non ho bisogno di mentire, Elena." sbiascicò lei. "Non ho bisogno di fare nient'altro se non di stare qui a leggere e marcire."

"Ammettiamo che almeno in parte sia vero." le diede il beneficio del dubbio. "È per questo che sei tornata, no? Perché volevi essere tu a consegnarci a Klaus."

Aggrappandosi al muro, Katherine si alzò in piedi facendo cadere a terra il libro chiuso. "500 anni in fuga e ho pensato che forse sarebbe stato disposto a fare un accordo."

"Quanto sei ottimista." rifletté Audrey con un sospiro, passandole quello che era rimasto della bottiglia di sangue. Katherine sorrise mentre afferrava la bottiglia, sollevando un sopracciglio verso la gemella più silenziosa.

Audrey le lanciò solo uno sguardo annoiato prima di guardare sua sorella, che stava lentamente cercando di mettere insieme tutto. "E hai chiesto a Mason Lockwood di trovarti la pietra di luna."

"Giusto anche questo."

"E di che cos'altro hai bisogno?" le chiese. "Non basto solo io, o Audrey, o la pietra, vero? O non ci sarebbe stata ragione per risvegliare la licantropia di Tyler Lockwood."

"Le streghe e i loro incantesimi." mormorò Katherine. "Molti ingredienti, molte persone da sacrificare." finì con un sorrisino. "Quindi hai bisogno di un lupo mannaro?" cercò di indovinare Elena.

"Che tu ci creda o no, sono difficili da trovare."

"Fammi indovinare, poi ti serve una strega?" indovinò a sua volta Audrey, mentre i pezzi cominciavano a sistemarsi anche per lei. Katherine annuì di nuovo. "La mia se n'è andata, ma la piccola Bonnie andrà bene."

"Che altro?" chiese di nuovo Elena. "Un vampiro." rispose l'altra doppelganger semplicemente.

Uno sguardo terrorizzato apparve sul viso di Audrey, alzandosi in piedi mentre la guardava. "Ecco perché hai trasformato  Caroline... lei è il vampiro."

"Potrebbe essere chiunque, suppongo, ma mi piace l'ingenua Caroline." confermò Katherine con nessun accenno di rimorso sul viso.

Elena andò al fianco di sua sorella, nonostante tutto quello che avevano imparato durante la giornata, era ancora scioccata dalle azioni di Katherine. "Così ci avresti consegnati tutti perché ci uccidesse."

"Meglio che moriate voi che io." e con quelle parole che indugiavano nell'aria, si voltò e tornò nella cripta, lasciando le gemelle da sole.

* * *

          Come si era poi scoperto, c'era molto di più nella storia di quello che Katherine aveva raccontato loro. Quando Stefan arrivò per portarle a casa, avendo capito cosa stavano facendo, Katherine ricomparve per raccontare loro il resto.

Come vendetta per essere scappata da lui, avendogli impedito di spezzare la maledizione, Klaus aveva ucciso l'intera famiglia di Katherine.

Quella era stata la sua punizione per averlo tradito, insieme a un'eternità di paura. Klaus non era una favola della buonanotte, era reale, e non c'era niente che potesse impedirgli di ottenere ciò che voleva.

Aveva ucciso chiunque avesse tentato di fermarlo, e se Elena e Audrey avessero provato a fare la stessa cosa fatta da Katherine, probabilmente avrebbe massacrato l'intera Mystic Falls.

Non ci sarebbe stato modo di evitarlo questa volta, nessuno aiuto dal destino. Elena o Audrey stavano per morire, insieme a Tyler, Caroline e Bonnie.

"Ecco." Caroline si lasciò cadere accanto a lei sul divano, porgendole una ciotola e un cucchiaio. "Menta con gocce di cioccolato, il tuo preferito. Una scusa per Stefan visto che ha capito dov'eravate prima."

Un piccolo sorriso apparve sulle labbra di Audrey. "Non è colpa tua." lei scrollò le spalle, prendendo una cucchiaiata di gelato. "Ci hai provato, e stare all'oscuro era più un desiderio di Elena che mio. Grazie per l'aiuto però."

"Beh, non che avessi scelta." Caroline le lanciò uno occhiata, agitando il suo anulare verso di lei. La ragazza Gilbert le rivolse lo stesso sorriso trionfante che aveva fatto prima, ridacchiando.

"Nessun problema. Sai che farei qualsiasi cosa per te." afferrò la coperta che le due stavano dividendo, tirandone un po' sulle ginocchia mentre si metteva a suo agio, afferrando il telecomando. "Ragazze a Beverly Hills o Le Pagine della Nostra Vita?"

"Ragazze a Beverly Hills." rispose Audrey facilmente. "Ho voglia di Paul Rudd da giovane."

"Bella scelta."

Quando il film iniziò, Audrey raccolse il gelato che si stava sciogliendo dentro la sua ciotola, senza concentrarsi sullo schermo. I suoi occhi si spostarono su Caroline e il senso di colpa crebbe dentro di lei. "Care?"

"Si?" la bionda si voltò a guardarla.

"Io..." si interruppe, emettendo un sospiro. Non riusciva a trovare le parole per dirle del sacrificio. Non ancora. "Sai che ti voglio bene, vero?"

"Certo." Caroline sorrise e appoggiò la testa sulla spalla di Audrey. La gemella Gilbert mise la sua ciotola sul tavolo e si raggomitolò di più, appoggiando delicatamente la sua testa su quella di Caroline. "Ti voglio bene anch'io."

E nonostante quanto si sforzasse di ignorarlo, un pensiero le corse per la testa.

Loro sarebbero state vere migliori amiche fino alla morte.









































𝘴𝘢𝘸𝘦𝘦𝘵𝘪𝘦 𝘧𝘵. 𝘥𝘰𝘫𝘢 𝘤𝘢𝘵 ⸻ 𝘣𝘦𝘴𝘵 𝘧𝘳𝘪𝘦𝘯𝘥

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