❝𝐼𝑙 𝑝𝑟𝑜𝑏𝑙𝑒𝑚𝑎 𝑜𝑔𝑔𝑖 𝑛𝑜𝑛 𝑒̀ 𝑙'𝑒𝑛𝑒𝑟𝑔𝑖𝑎 𝑛𝑢𝑐𝑙𝑒𝑎𝑟𝑒, 𝑚𝑎 𝑖𝑙 𝑐𝑢𝑜𝑟𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙'𝑢𝑜𝑚𝑜.❞

||𝐴𝑙𝑏𝑒𝑟𝑡 𝐸𝑖𝑛𝑠𝑡𝑒𝑖𝑛||

Una piccola grande avventura lunga appena 80 chilometri...
Certo... Come se fosse una cosa da niente-

Aveva pensato Ikuyo non appena sentì quella frase.
In quel momento avevano appena raggiunto il Buddha di Kamakura.

Vederlo di nuovo, dopo tutto quel tempo, faceva uno strano effetto.
Tutti si fermarono un momento ad osservarlo, ripensando ai ricordi che avevano di quel posto.

È bello vedere che almeno qualcosa è rimasto in piedi.

Pensò Ikuyo, tralasciando per un momento tutta la spiegazione scientifica che c'era dietro.

I suoi pensieri erano fossilizzati nei momenti in cui i suoi nonni la portavano lì, soprattutto quando era piccola.
Succedeva spesso, si prendevano sempre una giornata per andare in quel posto.

Aveva un bellissimo rapporto con i suoi nonni, e anche se non lo aveva dato a vedere, le mancavano da morire.

Così come i suoi genitori, anche se non aveva tutto quel bel rapporto con loro.

«Che c'è, Yuzuriha?! Chi è che ti ha fatta piangere?!» La voce di Taiju la svegliò dai suoi pensieri.

«IOO?!» Continuò indicandosi.
«No, non sto piangendo!» Si affrettò a dire lei.

«Cioè, si, sto piangendo, ma... Non è come pensi tu, Taiju...
Io... Mi sono appena risvegliata, e non ho ancora ben afferrato la situazione, o la realtà.
Però...  Quando ho visto il Grande Buddha di Kamakura, mi sono resa conto che siamo davvero in Giappone... E che sono davvero passato svariati millenni.
Mia madre... Mio padre... E tutti gli altri mi sono tornati in mente... Così, all'improvviso» concluse sorridendo tra le lacrime.

Senku parlò immediatamente, provando a rassicurare l'amica.

«Non ti devi preoccupare.
Perché noi presto batteremo Tsukasa e salveremo tutto il genere umano.»

«Esatto, proprio così, Yuzuriha!» Esclamò Taiju sorridente.

«Il Grande Buddha ci ha mostrato la strada! È rimasto intatto per svariati millenni, si vede proprio che è un Dio!
Cioè, che è un Buddha!
Ad ogni modo! Non è la stessa cosa?» Finì entusiasta.

Ikuyo lo guardò stranamente, non era per quello se lo vedevano intatto in quel momento.

Ma assolutamente no-

«Mah, veramente... Succede perché il Grande Buddha è di bronzo.
Scientificamente parlando, non può marcire, tutto qui.» Gli disse Senku con una buffa espressione, che fece sorridere le ragazze.
Ma anche l'espressione di Taiju non scherzava.

Si aspettavano un suo intervento dopo le parole del moro.

«Guarda!» Taiju allargò le braccia.
«È solo attorno al Grande Buddha che la vegetazione non cresce!
Non è come se avesse voluto renderci più facile trovarlo?!» Insistette lui rivolgendo le braccia verso il cielo.

«No, veramente è solo che gli ioni di rame si sono sparsi qui intorno.
Semplicemente, sono velenosi per la maggior parte delle piante.» Lo contraddì di nuovo l'amico.

Dopo il suo viso si illuminò.
«Ma certo, il bronzo! Si può usare per fare gli specchi, no?!»

Si precipitò verso la statua del Buddha.
«La precisione del sestante rottame aumenterà! Ne prenderò un po', molte grazie!»

«FERMO!» Urlò Taiju disperato.
«Così la punizione divina ti colpirà! Quello è il Grande Buddha!»

«Silenzio, cervello appena abbozzato! Stattene lì buono e non metterti in mezzo!»

E continuarono a discutere, facendo ridere le giovani alla vista di quella scena.

«Anche se involontariamente, sanno come tirarti su il morale quei due» disse Ikuyo non smettendo di sorridere.

«È vero, sono speciali, ma non dirgli che te l'ho detto» commentò Kinuyo.
«Non dirò niente, rimarrà tra noi tre» affermò la castana.

Yuzuriha annuì.
«Certamente! E concordo, sono speciali.»

xxx

Si fermarono per la notte, ma Ikuyo aveva troppi pensieri per la testa, che non la facevano dormire.

Se ne stava lì, ascoltando il suono delle cicale e guardando il cielo stellato tra le foglie dell'albero sopra di loro.

Dopo un po' si girò su un fianco, incontrando il volto addormentato del ragazzo dagli occhi cremisi.

È inutile cercare di negare l'evidenza...
È ovvio che non è semplice affetto il mio...
Provo qualcosa per questo piccolo maniaco della scienza, cosa che abbiamo il comune tra l'altro.

Fece un leggero sorriso osservandolo.
Non poteva vedersi, ma i suoi occhi mentre guardava il ragazzo davanti a lei avevano una luce diversa.
Non era lo sguardo tipico che si rivolge ad un amico.

Ma è complicato...
Perché è tutto così complicato?
Perché questi sentimenti si sono dovuti intensificare ora?

Fece un leggero sospiro.

Non riesco più a guardarti come un semplice amico, per quanto io ci abbia provato...
Devo dire che ho resistito anche fin troppo, ma non posso più ignorare questi sentimenti...

Non ci riesco, ci ho provato, sul serio, ma ogni volta che ti guardo tutto ritorna ad abbattersi su di me come uno tsunami.

Non aveva intenzione di confessargli tutto, non in quel momento almeno.

Cavolo... Mi sembro Taiju... A tenere nascosto quello che provo...

Decise poi di chiudere gli occhi, provando a prendere sonno.

La prima cosa che vide la mattina seguente, non appena si svegliò, furono due occhi rossi che la fissavano.

Veramente troppo vicini, tant'è che arrossì appena.

«Ce ne hai messo di tempo per svegliarti.»

La ragazza sbarrò letteralmente gli occhi, mettendosi subito seduta.
«Da quanto...?»
«Da un po', su sbrigati, manchi solo tu.»

La guardò inclinando appena la testa, stava per chiederle se stesse bene, visto che era un po' rossa in viso, ma la ragazza si alzò immediatamente, sistemando le cose per poi raggiungere gli altri.

«Scusate.» Si passò una mano tra i capelli.
«Sonno arretrato.»

Notò con la coda dell'occhio Kinuyo fissarla, come a farle capire che dopo le avrebbe parlato.
Ovviamente l'amica ci fece caso, se lo aspettava da lei.

Si incamminarono subito, raggiungendo il fiume, Taiju li stava portando su una specie di zattera.

Lei e Kinuyo erano sedute dietro a Senku e Yuzuriha, e l'amica la stava fissando incessantemente, con un leggero sorriso sul volto.

«Perché mi fissi in quel modo?»
«Oh niente» ridacchiò alzando le spalle.
«Kinuyo.»
«Si?»
«Non fare quella faccia...»

«Quale faccia?» Rispose lei con tono innocente, mentre lanciava uno sguardo a Senku prima di guardare nuovamente la castana.

Ikuyo si avvicinò a lei, indicandola.
«Quella faccia.»

«Amica mia» sorrise Kinuyo poggiandole una mano sulla spalla.
«Lo sai cosa voglio chiederti.»

Non fece in tempo a rispondere perché si dovettero fermare, Yuzuriha aveva ancora una parte del piede pietrificata.

Il liquido del risveglio, oltre che ad annullare la pietrificazione, faceva sparire anche i piccoli danni subiti.

«Ikuyo, Ikuyo.» La chiamò Kinuyo una volta che ripresero a camminare, gli altri tre si trovavano davanti a loro, poco distanti, che parlavano.

«Perché eri così rossa prima? C'entrava Senku?» Poi sbarrò gli occhi.
«Gli hai finalmente detto che ti piace-»

«Ma tu come-? No! Io non... Non è quello che pensi tu! Non è per-» Si era girata verso l'amica, ma non riuscì a finire la frase perché mise male il piede, facendo una leggera storta e cadendo a terra.

«Ikuyo!» Urlò la ragazza accovacciandosi accanto a lei.
«Stai bene?»

«Più o meno.»

Gli altri ragazzi si girarono e la raggiunsero.

«Cosa è successo?» Domandò Yuzuriha preoccupata.

«Ma niente, stavamo parlando e sono solo caduta, ce la faccio.» Si alzò lentamente, anche se la caviglia le faceva un po' male.
«Visto? Non è niente.»

Senku la osservò bene, per poi dire:
«Non appoggi del tutto il piede, hai fatto una storta?» La sua non era una vera e propria domanda.
«Non ti consiglio di camminarci sopra, peggioreresti solo la situazione.»

«Ikuyoooo!» Arrivò Taiju, urlando.
«Posso portarti io!»

«No, davvero, non ce n'è bisogno.» Cercò di rassicurarli, ma senza successo, perché Kinuyo ne approfittò.

«Taiju, sei pieno di roba tu, Senku può portarla.»

Kinuyo... No... No no no-

«Eh?» Disse il ragazzo dagli occhi rossi.

Buttò uno sguardo verso il moro, constatando che effettivamente la ragazza stava dicendo il vero.
Taiju stava portando quasi tutta la roba che serviva loro.

«Si, è vero, sarebbe illogico lasciarla a te, sei già pieno di cose.»
«Ragazzi, ma ho detto-»

Si bloccò quando vide Senku avvicinarsi, non aveva perso tempo dopo aver preso la decisione.

«Senku, davvero, io-»
«Smettila di dire che ce la fai, perché non è così, e poi ci rallenteresti.
Dobbiamo sbrigarci, non possiamo perdere altro tempo.»

Non fece in tempo a protestare, il ragazzo le mise un braccio attorno le spalle e si abbassò passandole l'altro braccio sotto le ginocchia, per poi tirarla su.

Oddio...

Poggiò istintivamente le mani ai lati del suo collo per tenersi, imbarazzata.

Kinuyo sorrise soddisfatta, per poi afferrare il braccio di Taiju e trascinarlo più avanti, seguiti da Yuzuriha, anche quest'ultima aveva compreso tutto.

Kinuyo... Tu e le tue idee...
Sei irrecuperabile-

E Yuzuriha... La sta palesemente appoggiando!

«Davvero pensavi di poter camminare normalmente?» Le chiese ad un certo punto il ragazzo.

«Beh, no, semplicemente non volevo creare problemi.
Però hai ragione, dobbiamo sbrigarci, Tsukasa si sarà già accorto della nostra assenza» rispose cercando di contenere l'imbarazzo del momento.

Portò lo sguardo sul viso del ragazzo.
«A proposito, cosa avevi in mente di fare, per quanto riguarda le armi della scienza?»
«Prova ad arrivarci da sola.»

Mise su un finto broncio.
«Non essere così criptico... Sono più le volte che non mi dici le cose che il contrario.»

Spesso il ragazzo la metteva alla prova, non le rivelava sempre tutto, è sempre stato così con lui.

«Uff, ho capito, non me lo dirai, vorrà dire che ci penserò» disse infine Ikuyo, vedendo che l'amico non le stava dicendo altro.

Stiamo andando verso una zona termale...
Il che significa che nei dintorni troveremo dello zolfo...

Lo zolfo, ma certo!

«Lo zolfo...» Sussurrò, e dal sorrisetto di Senku capì di averci preso, quindi continuò con sicurezza.

«Lo zolfo, è l'elemento base per la polvere da sparo.
Hai intenzione di crearla, vero?»
«Altri millemila punti a te!
Si, è esattamente quella.»

La castana sorrise soddisfatta dopo aver sentito le sue parole.

«Ecco perché non ti dico sempre tutto, ci puoi arrivare anche da sola.»

«Non sei cambiato di una virgola» disse guardando un punto indefinito della natura che li circondava.

«Mi metti sempre alla prova, esattamente come facevi prima» continuò lei.
«Anche tu non sei cambiata.»
«Già... Ne sono felice.»

Arrivarono poco dopo, da lì si aveva una bellissima vista del Monte Fuji, un ottimo posto non solo per creare la polvere da sparo, ma anche per rilassarsi.

Senku spiegò anche agli altri quello che aveva in mente di fare, mentre aveva preso un po' di zolfo dalla roccia.

«Finalmente l'arma definitiva contro Tsukasa, la polvere da sparo, sta per nascere!»