❝𝑁𝑜𝑛 𝑒𝑠𝑖𝑠𝑡𝑒 𝑎𝑑𝑑𝑖𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝑙𝑒 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑜𝑛𝑒 𝑐𝘩𝑒 𝑠𝑖 𝑎𝑚𝑎𝑛𝑜.❞

||𝐹𝑜𝑛𝑡𝑒: 𝐴𝑛𝑜𝑛𝑖𝑚𝑜||

L'ibernazione.

Quella era l'unica soluzione per salvare non solo Tsukasa, ma anche Ikuyo.

I ragazzi credevano che sarebbero riusciti a guarire almeno lei, però si erano resi conto che la sua ferita era più grave di quanto avevano previsto, il che portò Senku a prendere quella decisione.

«Non deve essere facile, per nessuno dei due» commentò Tsukasa, dopo che il ragazzo si fu allontanato dal luogo dove si trovavano loro.

Ikuyo lo guardò, non avrebbe mai creduto di poter avere una conversazione del genere con lui.
«Già, ma questa è l'unica soluzione. Se vogliamo sopravvivere dobbiamo aspettare che trovi un modo per pietrificarci, per poi risvegliarci con il liquido miracoloso.»

«Sono fiducioso» disse il moro, con un leggero sorriso sul volto.
«Conoscendolo non ci metterà molto a trovare il modo.»

«Lo spero tanto» commentò la giovane, prima di lanciargli un'altra occhiata.
«Senti, riguardo il mio intento di fartela pagare...»

«So che non ne hai più l'intenzione.» La interruppe lui con tranquillità.
«Quando Hyoga stava per uccidermi saresti benissimo potuta andare prima da Senku, invece hai deciso di incastrarlo, così da salvarmi.»

Ikuyo fece una leggera risata.
«Hai capito solo da quello che avevo cambiato idea su di te?»

Alla fine doveva aspettarselo da uno come lui, osserva molto le persone che lo circondano.

«Ma anche perché sei esattamente come Senku» continuò poi.

«In che senso?» Domandò la castana, curiosa di quella sua affermazione.

«Senku vuole salvare quante più vite possibili, non accetterebbe mai l'idea di uccidere o lasciar morire qualcuno.» Girò la testa verso di lei.

«E tu sei come lui. Siete buoni, non potreste mai togliere la vita a qualcuno. Il fatto che abbiate imprigionato Hyoga e Homura ne è la prova» concluse con lo sguardo di chi ammirava quella loro caratteristica.

«Già, non posso darti torto.» Sorrise, alzando poi un pugno verso di lui.
«Quindi abbandoniamo tutti i trascorsi che abbiamo avuto?»

Il ragazzo rispose alzando a sua volta il pugno, facendolo scontrare delicatamente con quello della giovane.
«Ad un nuovo inizio.»

«Ad un nuovo inizio-» Si bloccò per un momento.
«Che avrà veramente inizio nel momento in cui ci risveglieremo» disse poi con una risata.

L'idea di non stare con i suoi amici, con suo padre, e con Senku per un tempo indeterminato la spaventava.

Per lei sarebbe passato in un battito di ciglia, ma non per loro.

Non avrebbe mai voluto costringerli a dover vivere senza di lei, attendendo l'istante in cui sarebbero potuti stare di nuovo insieme.

Purtroppo però non poteva farci niente, quindi aveva deciso di prenderla con quanta più serenità possibile, in modo da farlo pesare di meno anche alle persone che le erano accanto.

xxx

Kinuyo era appena stata messa al corrente di non essere la sorella di Taiju, ma bensì quella di Yuzuriha.

Inizialmente la cosa l'aveva lasciata senza parole, non sapeva cosa avrebbe dovuto dire.

I due amici le avevano dato tutto il tempo che le serviva per metabolizzare la notizia, poi improvvisamente l'avevano vista abbracciare la castana.

«Siamo state tutto questo tempo vicine! Non potevo immaginare che-» Stava dicendo prima di esser stata bloccata dall'amica.

«Mi dispiace non avertelo detto prima.» Aveva sussurrato lei, con tono rammaricato.

«Non fa niente! So perché lo hai fatto.» L'aveva guardata con un sorriso.
«Non volevi mi preoccupassi troppo di ciò che ci ha portate ad essere separate. Lo capisco.»

Alla fine l'aveva presa meglio di quanto immaginassero.

In quel momento Kinuyo si trovava da sola con Taiju, Yuzuriha era andata da poco a trovare Ikuyo, per poterle parlare prima che venisse ibernata.

Lo stesso stavano facendo gli altri, ma Kinuyo voleva prima sistemare le cose con Taiju, dopo non credeva ne avrebbe avuto la forza.

Per lei era difficile accettare il fatto che non avrebbe rivisto la sua migliore amica per un bel po' di tempo.

«Taiju...» Lo chiamò lentamente.
«Dobbiamo parlare di noi due.»

Il ragazzo la guardò.
«Non sei costretta a parlarne ora-» Non voleva si sforzasse visto che a breve sarebbe dovuta andare a salutare la loro amica.

«Meglio se ne parliamo ora.» Insistette Kinuyo, giocherellando con l'erba sotto la sua mano.

«Va bene.» Acconsentì Taiju.
«Anche se non capisco cosa ci sia di così urgente.» Fece la sua considerazione con un tono e un'espressione così ingenua che la ragazza già si sentiva in colpa per quanto gli avrebbe detto.

«C'è una cosa che non sai...» La castana si bloccò, come se le parole non volessero uscire dalla sua gola.

«Cosa?» Chiese il ragazzo.

«Nel periodo in cui sono stata qui al villaggio... Ho provato dei sentimenti per un ragazzo, e siamo stati insieme.»

Era stato difficile pronunciare quella frase, e ancora più complicato fu vedere la faccia che aveva fatto Taiju.

Incredulità. Ecco cosa poteva leggervi sopra.

«Insieme?» Ripeté incerto il ragazzo, sperava di aver sentito male.

Kinuyo si morse leggermente l'interno della guancia prima di rispondere.
«Come fidanzati.» Non riuscì a guardarlo oltre, così puntò gli occhi sul terreno davanti a lei.

Stava per parlare nuovamente, ma il giovane fu più veloce.
«Nonostante ci fossimo fatti una promessa?»

Quella domanda esprimeva alla perfezione lo stato d'animo di Taiju.
Dopo tutto il tempo che avevano aspettato era sicuro che non ci sarebbero più stati problemi, soprattutto ora che sapevano di non essere fratelli.

Ma a quanto pare c'era qualcun altro che si era appena messo tra loro due.

«Non voglio che tu pensi che ti abbia semplicemente dimenticato, o messo in un angolo» disse subito Kinuyo, non voleva che passasse un messaggio sbagliato.

«Però, non ho potuto fare a meno di provare qualcosa anche per lui. Mi dispiace, avrei dovuto tenere più in considerazione la promessa che ci eravamo fatti.»

Il silenzio che ne seguì su assordante, e anche abbastanza pesante da sopportare, cosa che portò la castana ad andare avanti con il suo discorso.

«In ogni caso, ho continuato a provare le stesse cose anche per te.» Lo informò con voce bassa.
«E ora mi trovo in mezzo, costretta a dover scegliere dove indirizzare i miei sentimenti.»

«Saperlo mi ha fatto male, non posso negarlo.» Cominciò a dire Taiju, guardando un punto indefinito davanti a se.

Non poteva nemmeno spiegare perfettamente a parole come si sentiva in quel momento, però riuscì a prendere coraggio per dirle ciò che gli passava per la mente.

«Ma non posso di certo costringerti a stare con me se non è quello che vuoi.» Prese un profondo respiro.
«Se vuoi stare con questo ragazzo, io mi farò indietro, anche se con difficoltà.»

Kinuyo girò lo sguardo verso di lui. Doveva immaginarsi le avrebbe detto una frase del genere, dopotutto lui era sempre stato molto comprensivo, nei confronti di tutti. Era raro vederlo arrabbiato per qualcosa.

«Mi dispiace Taiju...» Sussurrò la ragazza, non era sua intenzione recargli tanto dolore.

Ora capiva meglio come si fosse sentita Ikuyo quando Gen aveva deciso di lasciarla. Capiva ciò che aveva provato, ed era orribile.

«Io...» Proprio non riusciva a dirgli quella che era la sua decisione, sapeva che in quel modo gli avrebbe solo fatto più male.

Taiju però aveva già compreso, motivo per il quale finì la frase per lei.
«Hai scelto lui, non è così?»

Kinuyo annuì lentamente.
«Mi dispiace tanto, non volevo farti del male.» Alcune lacrime si fecero largo tra i suoi occhi.

«Io voglio che tu sia felice, e se lo sei con lui non posso fare niente per cambiare la situazione.» Le prese la mano.
«Va bene così, anche se fa male, va benissimo così.»

xxx

Kinuyo era rimasta seduta per un paio di minuti, pensando alla conversazione appena avuta con Taiju.

Nonostante fosse stata complicata da portare avanti, non si pentiva della scelta fatta.

La ragazza si era innamorata perdutamente di Kinro, e desiderava poter stare con lui. Non sarebbe mai riuscita a lasciarlo.

Era intenzionata a dirgli della decisione che aveva preso. Voleva fare tutto prima di andare a salutare Ikuyo, in modo da non doverci pensare dopo.

Non appena vide il moro si affrettò a raggiungerlo, dalla direzione dalla quale proveniva capì che aveva appena parlato con Ikuyo.

«Tra poco iberneranno Ikuyo, sei andata da lei?» Domandò il ragazzo quando si avvicinò abbastanza da farsi sentire.

Kinuyo scosse lentamente la testa.
«Ancora no, volevo dirti una cosa e poi andare da lei.»

Kinro la osservò con attenzione, non mettendoci troppo ad arrivare all'argomento che stava per tirare fuori.

«Devi parlarmi di Taiju?» Il giovane pensava fosse andata a riferirgli che aveva scelto lui, alla fine, esattamente come sarebbe dovuto essere fin dall'inizio.

«Già, ma non nel modo in cui credi tu» disse la castana, lasciandolo, per un istante, spaesato.

«Ah no?»
«No.»

Kinuyo lo guardò, rivolgendogli un piccolo sorriso.
«Io mi sono innamorata di te, l'idea di lasciarti mi logora dentro...»

Fece un leggero sospiro prima di continuare.
«Non mentirò, rifiutare di tornare da Taiju è stato doloroso. Ma lo sarebbe stato ancora di più se avessi lasciato te.»

Kinro non pensava gli avrebbe mai detto quelle parole. Era sicurissimo sarebbe tornata da Taiju.

Sapeva che provava dei sentimenti per lui, ma non credeva fossero tanto forti da cambiare ogni cosa.

«Mi stai dicendo che vorresti rimanere con me?» La risposta, a quel punto, già la conosceva anche lui. Però voleva una conferma da parte della ragazza.

«Si, sto dicendo questo.» Lo guardò negli occhi.
«Voglio stare con te, Kinro. Da qui in avanti, voglio poter vivere la nostra relazione al massimo.»

Una breve pausa intercorse tra di loro.
«Ovviamente se lo vuoi anche tu-»

Kinuyo non fece un tempo a concludere la frase, perché Kinro l'afferrò e l'attirò a sé.

«La risposta è ovvia.» Posò le sue labbra su quelle della giovane, dandole il bacio tanto atteso da entrambi.

«Anche io voglio stare con te, Kinuyo.»

Con quelle parole la loro relazione era stata ufficializzata.

Non c'era più niente di incerto. Non c'era più nessun forse di mezzo.

I due ragazzi avrebbero potuto vivere appieno la loro relazione.

xxx

Poche erano le persone che dovevano ancora parlare con Ikuyo.

Il momento era ormai giunto, tutto era pronto per ibernare sia lei che Tsukasa, e nessuno sapeva quanto ci avrebbero messo per risvegliarli.

Il saluto ad Ikuyo fu molto più sofferto, aveva passato un anno intero insieme ai componenti del villaggio, quindi era naturale ci fosse la difficoltà nel lasciarla andare per un certo periodo di tempo.

La ragazza aveva legato molto con ognuno di loro. Sapeva che per lei quel tempo sarebbe passato in fretta, ma non si poteva dire lo stesso per i suoi amici.

«Non pensavo sarebbe andata a finire così questa battaglia.» Stava dicendo Gen, che era appena andato a trovarla.

Si era seduto accanto alla castana, con sguardo malinconico. Sarebbe stato strano non averla attorno, o anche solo vederla lavorare ai progetti che volevano realizzare.

«Gen, fammi una promessa» cominciò a dire Ikuyo, puntando gli occhi sulla sua espressione.
«Quegli occhi tristi e giù di morale... Fai in modo che non prendano il controllo, non mi piace vederti così.»

«Stai per essere ibernata e ancora riesci a preoccuparti prima degli altri che di te?» Domandò il bicolore con una piccola risata.

La ragazza accennò ad un sorriso.
«Sei tu quello che rimarrai qui, non io. Per me passerà tutto molto velocemente, ma non per voi.»

Il giovane le afferrò delicatamente la mano.
«Faremo di tutto pur di risvegliarti nel minor tempo possibile.»

«Lo so.» Ikuyo ricambiò la stretta.
«Sai... Sono felice di poter parlare così tranquillamente con te, anche dopo tutto quello che è successo tra di noi.»

Non avrebbe sopportato di continuare a sentire quella piccola distanza tra di loro, a causa della conversazione avuta mesi prima riguardo la loro relazione.

«Lo sono anche io, Iku-chan.» Le rivolse un leggero sorriso, cosa che contagiò anche la castana.

«In segno di questo piccolo passo nel ricostruire il nostro rapporto, ti faccio anche io una promessa.» Lo guardò.
«Quando mi risveglierò riuscirò a fare il trucco dei fiori alla perfezione, senza sbagliare nemmeno una volta!»

Il sorriso che fece Ikuyo fu talmente genuino che Gen ne rimase per un momento incantato. Anche in una situazione come quella riusciva a far sembrare tutto molto semplice, utilizzando solo un sorriso.

Era una ragazza speciale, su quello non aveva mai avuto dei dubbi, ma non poté fare a meno di pensarlo nuovamente.

«Va bene, allora attenderò pazientemente il giorno in cui mi farai vedere cosa riesci a fare» disse lui, sicuro che ci sarebbe riuscita, dopotutto stava parlando di Ikuyo, non era difficile per lei fare qualcosa se ci si metteva d'impegno.

«Ora però ti lascio alla tua amica, non vorrei portare via troppo tempo a lei e a Senku-chan.» Diede una rapida occhiata dietro di lui.
«Mancano solo loro, vero?»

Ikuyo annuì.
«Si, tutti gli altri, mio padre compreso, sono già venuti. Mi sono fatta un bel po' di chiacchierate.» Ridacchiò subito dopo aver finito di pronunciare quella frase.

«Lo immagino.» Rise anche lui, per poi guardarla con dolcezza e chinandosi quanto bastava per darle un bacio sulla fronte.
«Ci vediamo allora, Iku-chan.»

«A presto, pinguino.» La ragazza si lasciò andare ancora una volta in una risata, poi lo vide allontanarsi con un sorriso sulle labbra, era esattamente così che voleva la salutasse.

Quando Kinuyo si avvicinò sapeva che non sarebbe riuscita a trattenere le lacrime, ma non pensava che esse sarebbero uscite immediatamente. Non aveva avuto il tempo nemmeno di dire qualcosa.

«È come quando ci siamo salutate un anno fa... Quando tu sei andata insieme a Taiju e Yuzuriha» cominciò a dire Ikuyo, non sicura di riuscire a non piangere di fronte alla sua migliore amica.

«Non è la stessa cosa, lì potevo raggiungerti in qualsiasi momento» rispose la castana, tra un singhiozzo e l'altro.
«Ora invece sono costretta ad aspettare, e non sappiamo nemmeno se riusciremo effettivamente a trovare un modo per pietrificarti di nuovo.»

«Credi in Senku. Credi nelle sue capacità.» Le disse Ikuyo, con un tono basso di voce, sentiva di non poter resistere oltre.

Veder piangere la sua amica le rendeva difficile non farlo a sua volta. Era orribile vedere tutta la sofferenza che si stava portando dentro alla sola idea di non poter più parlare con lei.

«Ci credo, però... Ikuyo, mi mancherai tantissimo! Non c'è niente che io possa pensare per diminuire questa cosa!» Esclamò Kinuyo tra le lacrime, afferrando poi con entrambe le mani quella di Ikuyo.

«Le nostre chiacchierate serali, il sostegno che ci siamo sempre date, mi mancherà ogni cosa!»
«Anche tu mi mancherai, Kinuyo.»

Quando la castana alzò lo sguardo notò che sul viso di Ikuyo erano scese delle lacrime, che non era più riuscita a ricacciare indietro.

A quel punto Kinuyo non poté evitarlo, prese e l'abbracciò, lasciandosi andare in un pianto liberatorio non appena sentì la mano di Ikuyo passare più volte sulla sua schiena, nel tentativo di calmarla.

«Te l'ho detto, noi torneremo a passare serate a non fare assolutamente nulla, parlando solo di ciò che ci capita a tiro.» Le disse Ikuyo in un sussurro.
«Torneremo a quei giorni, ci vuole solo un po' di pazienza.»

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Alla fine rimasero solo solo Senku e Ikuyo.

Tutti gli altri avevano preferito andarsene, così da farli stare da soli. Sapevano che Senku non avrebbe detto ciò che pensava con loro lì presenti.

Tra i due c'era stato un momento di silenzio, nessuno riusciva a trovare il modo per iniziare quella difficile conversazione.

Fu la ragazza a farla partire, esprimendo quello che era il suo pensiero già da qualche minuto.
«Il destino è proprio crudele con noi.»

Si erano ritrovati, finalmente avevano chiarito quelli che erano i loro sentimenti, erano pronti a percorrere quella strada insieme, l'uno di fianco all'altra. Eppure qualcosa stava per dividerli nuovamente.

Tutte le immagini che si erano proiettati nella mente, di loro che coltivavano e sviluppavano quei sentimenti, si bloccarono. Esse non si sarebbero avverati tanto presto.

«Già, comincio a pensarlo anche io» rispose Senku, che si trovava seduto di fianco alla ragazza.

Aveva provato a mascherare la sofferenza che provava, ma, come ben sapeva, era difficile per lui nascondere cose del genere ad Ikuyo. I suoi occhi trasmettevano fin troppo per la castana, non erano in grado di mentirle.

La giovane gli prese la mano, stringendola e provando il desiderio di non lasciarla più.

«Senku...» Voleva tentare di infondergli fiducia, sapeva che non si sarebbe mai fermato pur di risvegliarla, però sentiva il bisogno di dirgli quelle parole.

«Io so che ce la farai. Mi riporterai da voi.» Lo guardò, continuando a parlare dopo pochi secondi.
«Mi riporterai da te.»

Il ragazzo ricambiò la stretta alla sua mano.
«Sai che non so quanto ci vorrà.»

«Siamo stati pietrificati per più di tremila settecento anni, e ci siamo aspettati per tanto di quel tempo...» Accennò ad un sorriso, anche se malinconico.
«Aspettare ancora un po' non sarà così complicato, no?» Nel pronunciare quell'ultima frase la sua voce tremò.

Senku nel portare lo sguardo su di lei vide che non era riuscita a trattenersi dal piangere.

Aveva affermato che non poteva essere più difficile di quanto non avevano già passato, ma nemmeno la giovane ci credeva.

«Invece sarà molto più complicato, ora è diverso confronto ai primi sei mesi che ho passato qui da solo» commentò lui, da quel momento ogni cosa gli avrebbe costantemente ricordato dell'assenza di Ikuyo.

«Infatti, non sei più da solo. Hai tanti compagni che ti saranno accanto.» Notò il suo sguardo, e capì cosa volesse dirle, motivo per il quale lo anticipò.
«Lo so a cosa stai pensando, non è la stessa cosa se non ci sono io, giusto?» Domandò, asciugandosi le lacrime dal viso.

Lo vide accennare ad una risata.
«Non l'avrei proprio detto così.»

«Oh, lo so! Avresti sicuramente messo in mezzo qualche tipo di aiuto fondamentale che potevo darvi con la scienza.» Ikuyo sorrise a sua volta, per poi guardarlo con dolcezza.
«A proposito, mentre non ci sono, non mettere in disordine le mie cose.»

Il sorrisetto che alleggiava sul viso di Senku non la rassicurò per niente, avrebbe benissimo potuto toccare le sue cose come aveva sempre fatto. Anzi, era certa lo avrebbe fatto, per questo glie lo aveva ricordato.

«Cos'è quella faccia? Non pensare di-» Una piccola risata da parte del giovane la interruppe.
«Tranquilla, troverai tutto come prima.»

Ikuyo poi mise la mano sulla guancia di Senku, osservandolo con amore.
«Sai perché sono sicura che ce la farai?»

Il ragazzo la lasciò fare, non intendeva sottrarsi al suo tocco.
«Perché?»

La castana sorrise appena.
«Perché mi hai promesso che mi avresti portata nello spazio con te.»

Il sorriso contagiò anche Senku, che annuì in risposta.
«È una promessa che non dimenticherò mai.»

Dopodiché si chinò su di lei, in modo da poterla baciare un ultima volta prima di lasciarla andare a quel sonno.

Se qualcuno, dell'epoca moderna, fosse passato lì in quel momento avrebbe sicuramente visto nei due ragazzi la stessa scena della favola di Biancaneve, dove il principe si china per baciare la sua amata, con la speranza di salvarla.

In quel momento Ikuyo e Senku erano esattamente come loro, due anime destinate a separarsi per un certo periodo di tempo, a causa del fato, che in quell'occasione aveva preso il ruolo della Regina Cattiva.

Ma proprio come in quel racconto, il loro amore non era destinato a finire, esso avrebbe solo fatto un giro più lungo del previsto.

Il principe avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di riportare la principessa da lui. Avrebbe cercato ovunque una soluzione a quel problema, non avrebbe permesso a se stesso di vivere senza la ragazza per troppo tempo.

«Senku, devo dirti una cosa, ma voglio che tu mi risponda una volta che mi sarò risvegliata» disse Ikuyo con tono flebile.

Il ragazzo la guardò, ancora a poca distanza dal suo viso, dopo il bacio non si era allontanato eccessivamente.

Sapeva che ormai era arrivato il momento di ibernarla, non potevano attendere oltre, la giovane era già fin troppo pallida in volto.

«Va bene, dimmi.» Le promise Senku, annuendo appena.

La castana sorrise, doveva dirgli quelle parole, non si sarebbe addormentata serena se non glie le avesse dette.

Non sapeva cosa avrebbe riservato loro il futuro, quindi era meglio approfittarne ora che poteva ancora parlare con lui.

«Senku, ti amo.»