❝𝐼𝑙 𝑐𝑎𝑙𝑜𝑟𝑒 𝑑𝑖 𝑢𝑛 𝑎𝑏𝑏𝑟𝑎𝑐𝑐𝑖𝑜 𝑣𝑎𝑙𝑒 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑑𝑖 𝑚𝑖𝑙𝑙𝑒 𝑝𝑎𝑟𝑜𝑙𝑒.❞

||𝐴𝑛𝑔𝑒𝑙𝑎 𝑅𝑎𝑛𝑑𝑖𝑠𝑖||

I ragazzi inaugurarono l'anno nuovo con la pianificazione della missione per il recupero del tungsteno, verso una caverna dove lo avrebbero potuto trovare.

Ma quello fu anche un pretesto per i componenti del villaggio di costruire il telescopio che volevano fare per il compleanno di Senku.
Quell'occasione era più unica che rara, il ragazzo non si allontanava mai così tanto dal villaggio, quindi dovevano approfittarne.

Ikuyo decise di unirsi al gruppo che sarebbe partito, andare in esplorazione era una cosa che le era sempre piaciuto, soprattutto se poi riusciva a trovare qualcosa di interessante, e in quel nuovo mondo ce ne erano di cose da scoprire.

L'unico dettaglio che non la rendeva particolarmente sicura era la presenza di Magma insieme a loro.

Non si fidava, non dopo tutti i trascorsi con i suoi amici.

Sapeva che avevano bisogno della sua forza, su quello non c'erano dubbi, il materiale che dovevano cercare non era facile da tirare fuori, quindi il suo coinvolgimento era necessario.
Però la castana non si fidava, motivo per il quale non aveva fatto altro che tenerlo d'occhio per l'intero viaggio.

«Ikuyo, il tuo sguardo fa paura.» Le disse Chrome, affiancandola.

«Non mi sento tranquilla con lui così vicino, non so come faccia Senku sinceramente...» Rispose lanciando una breve occhiata al ragazzo, che camminava senza preoccuparsi di quello che avrebbe potuto fare Magma alle sue spalle.

«Nemmeno io mi sento tranquillo.» Ammise il moro con un leggero sospiro.
«Sappiamo tutti che alla prima occasione potrebbe farci fuori e farlo passare per un incidente.»

Ed era esattamente quel pensiero che li metteva in un costante stato di allerta, però non potevano fare altrimenti.

«Quando ci riposeremo mi terrò pronta ad ogni evenienza, se prova a fare qualcosa di sospetto se la vedrà con me» affermò Ikuyo con decisione, sarebbe stata capace anche di non dormire per controllarlo.

Non gli avrebbe permesso di torcere un capello a Senku, ed era meglio non ci avesse nemmeno provato se non voleva mettersi contro la castana.

«È una fortuna che Kohaku ti abbia allenata personalmente, sono sicuro che se dovesse fare qualcosa tu riusciresti ad atterrarlo.» Chrome riponeva molta fiducia nell'amica.

«Si, ultimamente mi sono allenata anche di più.»
«In vista dello scontro contro Tsukasa?» La vide annuire in risposta, mancava sempre meno e la giovane voleva arrivare pronta alla battaglia.

«Allontanatevi!» La voce di Senku li bloccò all'istante, aveva proteso un braccio verso di loro per non fargli fare ulteriori passi in avanti.

«C'è qualcosa che non va?» Chiese Ikuyo, puntando gli occhi su di lui.

Lo vide raccogliere un pezzo di roccia.
«Questa è mica. È strutturata come un baumkuchen... Mah, anche se vi dico così mi capirebbe solo Ikuyo.»

Infatti la ragazza aveva già spostato lo sguardo verso ciò che si ritrovavano davanti, sulla loro strada, e che avrebbero dovuto superare senza cadere in una di quelle grandi buche.

«Comunque, nonostante sia pietra, è talmente morbida che si può sfogliare.» Continuò a dire Senku, dando loro una dimostrazione di quanto aveva appena detto, per poi fare come Ikuyo e portare gli occhi davanti a se.

«Guardate. Diventa una serie di trappole naturali.» Finì di dire, avvertendoli di stare attenti.

«Sono del genere che se ci cadi dentro non ne puoi più uscire?» Chiese Magma dopo aver ascoltato ciò che aveva detto il loro capo villaggio, beccandosi un'occhiata sospetta da parte di Ikuyo.

«Già. Se cerchi di arrampicarti su questa roccia con corde e scale, si frantuma subito, seppellendoti.» Pensò Chrome ad alta voce.

«Si, quindi dobbiamo-» Stava dicendo la castana, che si era voltata verso di lui per poterlo guardare in faccia, perdendo per un attimo di vista Magma.

Quest'ultimo si mosse immediatamente, lanciandosi verso Senku e colpendolo per farlo spostare, però ci mise troppa forza e il terreno sotto di lui si frantumò. Fu solo grazie a colui che aveva appena urtato se non finì subito in quella buca.

«Non ce la farà mai a tenerlo!» Esclamò Ikuyo, iniziando a togliersi ciò che teneva sulle spalle, lasciando solamente la torcia che aveva sulla fronte.

«Ei, aspetta! Ikuyo che stai facendo?» Chrome le afferrò il braccio quando la vide muoversi verso i due.
«Se vai lì potresti cadere, dobbiamo trovare un altro modo per aiutarli.»

«Chrome, non abbiamo tempo. Io non sarò forte abbastanza per tirare su Magma da lì, ma lo hai visto Senku?» Lo indicò con il braccio libero.
«Sta resistendo, ma non durerà ancora per molto. Devo almeno provare ad aiutarlo.»

Il moro osservò i suoi occhi, la determinazione che ci vide gli fece lasciare la presa su di lei.

Aveva ragione riguardo la forza di Senku, e sapeva che non avrebbe mai permesso che il ragazzo cadesse nella buca senza aver provato a salvarlo subito, quando si trattava di lui poi la ragazza tendeva a voler agire senza perdere tempo.

Ikuyo lo guardò ancora per qualche secondo, non sapeva cosa dire per rassicuralo, quindi gli fece un leggero sorriso prima di andare ad aiutare Senku.

«Che ci fai tu qui?» Quella fu la prima domanda che le fece.

«Probabilmente la sua mossa era intenzionale, ma dobbiamo tirarlo su ugualmente, quindi sono venuta ad aiutarti!» Rispose lei, afferrando il polso di Magma, mettendo le mani sopra quelle di Senku.

Anche Chrome era della stessa idea, infatti non appena Ikuyo finì di parlare il moro espresse la sua opinione in merito.

«Proprio così!» Esclamò Magma dopo essersi messo a ridere.
«Io sono venuto qui per uccidervi in queste caverne!»

Tutto il discorso che andò a fare non faceva altro che rivelare a parole quello che era il suo pensiero, e visto che ne erano già a conoscenza non li sorprese più di tanto.
Sembrava avesse utilizzato quel momento per sfogarsi e liberarsi di tutto ciò che si teneva dentro.

«Senku, se solo tu... Se solo quel giorno tu non fossi arrivato al villaggio di Ishigami... Sarei io a capo di tutto!» Le sue frasi erano piene di risentimento.

«Io sono quello... Che è davvero forte... Sono io che dovrei...» Fece una breve pausa.
«Sono io, l'uomo migliore di tutti!»

Ikuyo non credeva di poter vedere delle lacrime uscire dai suoi occhi, in quell'istante non riusciva proprio a capire se fossero vere o solo una recita. Non ebbe nemmeno il tempo per pensarci meglio, visto che la roccia si frantumò, facendoli cadere tutti e tre nella buca.

Una sensazione di vuoto li pervase, la ragazza si sentì il cuore in gola e serrò gli occhi, sperando di non farsi troppo male nella caduta.

Senku riuscì ad afferrarla e tirarla verso di se, cercando di proteggerla quanto possibile con il suo corpo, contro il quale la castana si ritrovò.

Quando finirono a terra Ikuyo rimase intontita per l'impatto, infatti non si alzò subito. Si rese conto in un secondo momento di essere finita su Senku.

Mi ha tenuta contro di sé per proteggermi ulteriormente dall'impatto. Pensò la ragazza tirando su la testa per rivolgere uno sguardo all'amico.

Anche lui aveva appena girato la testa nella sua direzione, per poterla guardare, stava esaminando la sua espressione per vedere se mostrasse qualche cenno di dolore. Fu sollevato quando non vide niente di tutto quello.

«Grazie, Senku.» Gli disse Ikuyo in un sussurro.
«Non potevo permettere che ti facessi male» rispose lui con un basso tono di voce.

Sul volto della giovane nacque un piccolo sorriso, pensava che l'avrebbe rimproverata per essersi buttata in mezzo in quel modo, e che era proprio a causa della sua sconsideratezza se era finita in quella situazione.

Invece non aveva detto niente di tutto ciò, aveva semplicemente mostrato la preoccupazione che aveva provato nei suoi confronti.

Decise di alzarsi, così da permettere a Senku di fare lo stesso, andandosi poi a sedere verso la parete di quella buca, guardandosi attorno e pensando ad una maniera per uscire da lì.

Il ragazzo invece aveva preso a gironzolare, avanti e indietro, ininterrottamente, con lo stesso obiettivo di Ikuyo. Però quel suo modo di fare irritò Magma, che ad un certo punto cercò di fermarlo.
«Non andartene in giro! Mi fai salire i nervi, maledetto!» Aveva esclamato a voce alta.

«Magma, vedi di stare zitto!» Rispose Ikuyo, puntando un dito verso di lui.
«Ti ricordo che siamo qui sotto perché stavamo cercando di tirarti su, potresti almeno aiutare e cercare anche tu un modo per uscire da qui!»

«Io non vi ho chiesto di precipitarvi a salvarmi!» Ribatté lui, facendo salire nella ragazza il desiderio di colpirlo.

«È vero che non ci fidiamo di te, ma questo non significa che ti lasceremmo cadere da qualche parte.» Lo guardò assottigliando lo sguardo.
«Vedi di mettertelo in testa, e poi smettila di gridare.» Lo avvertì, conscia dei rischi che quello avrebbe portato.

«Ikuyo ha ragione» disse Senku, continuando ad ispezionare le pareti della buca.
«Se continui a gridare a voce altissima come un vero deficiente, crollerà tutto e finiremo sepolti vivi.»

Improvvisamente dell'acqua cadde sulla testa di Magma, cosa che provocò altre urla di rabbia da parte sua, rivolte verso Chrome.
«E tu che fai, mi provochi?! Guarda che ti ammazzo, grissino numero due!»

«Ma le cose ti entrano da un orecchio e ti escono dall'altro? Vuoi abbassare la voce?» Disse Ikuyo, fulminandolo con lo sguardo.
«E prova solo a chiamarmi grissino numero 3 e giuro che ti assesto un bel gancio destro in faccia.»

Anche Senku si voltò verso di lui, con le braccia incrociate al petto.
«Mi stai a sentire? Ho detto che se urli in quel modo crollerà tutto!» Poi si rivolse alla ragazza.
«Tu cerca di non colpirlo, considerando che ti ha allenata Kohaku probabilmente solo con un pugno faresti crollare le pareti di mica.»

Ikuyo lo osservò con sguardo indagatore.
«Cosa stai cercando di insinuare? Non paragonarmi ad un gorilla come fai con lei.»

«Come se un tuo pugno potesse avere tutta questa forza» commentò Magma, sicuro che avrebbe vinto in uno scontro contro la castana.

«Vogliamo provare?» Lo sfidò Ikuyo, lanciandogli un'occhiataccia.

Fu Chrome ad interrompere quel momento di battibecco tra i ragazzi.
«Pensavo che versando l'acqua presa da questo lago sotterraneo, a poco a poco si sarebbe accumulata e voi sareste saliti in superficie a nuoto, giusto?»

Senku e Ikuyo si scambiarono un'occhiata consapevole, il loro amico aveva appena centrato il punto, quella poteva essere una soluzione che li avrebbe fatti uscire di lì.

Senza perdere tempo gli spiegarono cosa avrebbe dovuto costruire, erano sicuri che ce l'avrebbe fatta, dopotutto anche lui, come loro, era uno scienziato. La sua propensione per quella materia era tale da permettergli di arrivare immediatamente alle cose, la fiducia riposta nel moro non era sprecata.

Mentre aspettavano che Chrome completasse il lavoro Senku si avvicinò a Magma, dicendogli che nella loro epoca i compiti erano divisi tra quelli che il biondo aveva definito grissini e coloro che invece utilizzavano la forza.

Gli disse quello che era il suo pensiero, e cioè che non importa chi sia il capo, o il migliore, perché tante persone insieme significano forza.

«Che me ne frega delle vostre logiche?!» Rispose l'altro, mantenendo però un tono di voce più calmo.
«Senku! Tu mi hai rubato il titolo di capo villaggio. Tutto qui.»

«Si, è vero.» Ammise Senku senza troppi problemi.
«In cambio, ti mostrerò tante delle meraviglie che il genere umano ha creato dividendosi i ruoli e che tu in teoria non avresti mai potuto vedere in tutta la tua vita.» Alzò lo sguardo verso la grande quantità d'acqua che aveva cominciato a scendere su di loro.
«Così tante da lasciarti a bocca aperta!»

Ikuyo osservò con attenzione lo sguardo di Magma, sembrava diverso dal solito, come se tutto quello alla fine gli andasse bene, come se volesse scoprire cos'altro aveva da offrire la scienza.

La ragazza iniziava a pensare che forse potevano provare a fidarsi di lui, potevano provare a dargli una possibilità.

xxx

Più i minuti passavano e più la buca si riempiva d'acqua, ormai non mancava molto prima che venissero liberati da quella trappola, però la resistenza di Senku stava cominciando a cedere.

Il giovane stava tremando come una foglia, non credeva ce l'avrebbe fatta ad arrivare fino in cima in quelle condizioni.

Ikuyo prese la decisione di avvicinarsi a lui, che la guardò confuso quando la vide sciogliere le sue braccia, incrociate attorno a se stesso nel tentativo di trasmettersi un po' di calore.

La castana avvolse le braccia di Senku attorno alla sua vita e lei fece lo stesso, passando le sue attorno al busto del ragazzo, così da stringerlo a se in un abbraccio.

Il giovane scienziato rimase sorpreso da quel gesto, motivo per il quale sembrò come essersi paralizzato. Ikuyo aveva poggiato il viso contro l'incavo del suo collo ed era rimasta in quella posizione senza dire nulla.

«Ikuyo...» La chiamò lui in un sussurro.
«Cosa stai facendo?»

«La situazione ti ha mandato talmente tanto in confusione da non fartici arrivare?» Domandò con una leggera risata la castana.
«Sto cercando di scaldarti, ho visto come tremavi, quindi accetta il mio aiuto senza lamentarti.»

Senku non aveva la minima intenzione di sottrarsi a quell'abbraccio, era da mesi che desiderava poterla abbracciare e sentire il calore del suo corpo contro il proprio.
Era da mesi che desiderava quella vicinanza con la ragazza.

Non voleva abbandonarla, colse quindi l'occasione al volo e alzò le braccia, che prima aveva lasciato galleggiare in acqua, completamente preso alla sprovvista, per stringerla a sé.

Non gli importava del fatto di non essere soli, sicuramente gli altri due compagni di viaggio si sarebbero aspettati che l'allontanasse con una scusa, cosa che invece non aveva fatto, ma non gli interessava ciò che avrebbero pensato.

L'unica cosa che gli importava era rimanere quanto più possibile così con Ikuyo, stampando ogni istante nella sua mente.

In quell'abbraccio c'era molto di più del semplice gesto che appariva all'esterno.

Per Senku era qualcosa di speciale. Poterla avvolgere con le sue braccia, sentire il respiro di lei sulla sua spalla, avvertire il calore che gli trasmetteva. Quelle erano tutte sensazioni che prima il ragazzo avrebbe rigettato in meno di un secondo, ma che invece in quel momento stava accogliendo a cuore aperto, covando il desiderio di poterle provare ancora in futuro, con Ikuyo.

«Immagino di doverti ringraziare» disse dopo del tempo passato in silenzio, nel quale aveva cominciato a sentire meno freddo.

«Come tu non potevi permettere che mi facessi male, io allo stesso modo non potevo permettere che andassi in ipotermia.» Fece una breve pausa.
«Sei un cretino, dovresti pensare anche ad aumentare la tua resistenza.»

Ikuyo lo sentì ridere appena contro la sua spalla, cosa che la portò a parlare nuovamente, non riuscendo però ad evitare che un sorriso le nascesse sulle labbra.
«Ho detto qualcosa di divertente?»

«No, mi sono reso conto ora che è tanto che non mi chiamavi così.» Spiegò lui con un tono che trasmetteva un pizzico di nostalgia.

La castana ci rifletté per un momento. Aveva ragione, non sapeva nemmeno lei perché, ma era un da un po' di tempo che non lo chiamava in quel modo.

«Beh, posso sempre rimediare...» Disse, lasciando passare di proposito dei secondi prima di completare la frase.
«Cretino.» Una risata fuoriuscì dalla bocca di Ikuyo, era molto che non provava quella leggerezza con lui.

In quell'istante sembravano essere tornati indietro, a prima che i comportamenti di Senku e le decisioni della ragazza riguardo i loro sentimenti modificassero, anche se in maniera lieve, il loro rapporto.

Tutto era tornato in perfetta armonia.