❝𝐷𝑜𝑏𝑏𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟𝑒 𝑔𝑟𝑎𝑡𝑖 𝑎𝑙𝑙𝑒 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑜𝑛𝑒 𝑐𝘩𝑒 𝑐𝑖 𝑟𝑒𝑛𝑑𝑜𝑛𝑜 𝑓𝑒𝑙𝑖𝑐𝑖, 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑔𝑙𝑖 𝑎𝑓𝑓𝑎𝑠𝑐𝑖𝑛𝑎𝑛𝑡𝑖 𝑔𝑖𝑎𝑟𝑑𝑖𝑛𝑖𝑒𝑟𝑖 𝑐𝘩𝑒 𝑟𝑒𝑛𝑑𝑜𝑛𝑜 𝑙𝑎 𝑛𝑜𝑠𝑡𝑟𝑎 𝑎𝑛𝑖𝑚𝑎 𝑢𝑛 𝑓𝑖𝑜𝑟𝑒.❞

||𝑀𝑎𝑟𝑐𝑒𝑙 𝑃𝑟𝑜𝑢𝑠𝑡||

Il compleanno di Kinuyo si avvicinava sempre di più, ormai era questione di giorni, e con esso stava per arrivare anche il Natale.

La neve aveva cominciato a scendere dal cielo, coprendo ogni cosa.
I prati, le capanne, gli alberi, i pochi fiori che avevano resistito fin a quel momento, tutto venne ricoperto e colorato di un candito bianco, in un bellissimo spettacolo della natura.

Ikuyo sorrise sotto quella pioggia di neve, ricordando di come avevano passato quel periodo un anno prima. Ne avevano fatta di strada in tutti quei mesi, e molte cose erano cambiate da allora.

Dei passi dietro di se la costrinsero a distogliere lo sguardo dal cielo.

Nel voltarsi incontrò gli occhi di Senku, il ragazzo si era fermato a poca distanza da lei.

«Ti sei alzata presto di proposito per poter osservare la neve?» Domandò il giovane, finendo di sistemarsi la giacca per stare più al caldo.

Ikuyo alzò il palmo della mano, dove alcuni fiocchi si poggiarono delicatamente.
«Si.» Fece un piccolo sorriso.
«È sempre affascinante poterla osservare. Non che ci sia qualcosa di diverso, è sempre la stessa, ma è bello guardarla.»

Senku fece vagare lo sguardo attorno a lui.
«In effetti, anche se non cambia, riesce comunque ad attirare la sua attenzione su di sé» commentò lentamente, alzando, esattamente come la castana, il palmo della mano, osservando i fiocchi di neve che si scontravano con esso.

Non ci aveva mai prestato molta attenzione, però era vero, la neve non si modificava con il tempo, quando arrivava era sempre la stessa, identica a com'era l'anno precedente.

Ma nonostante ciò gli occhi di tutti sono posati su di lei, incapaci di distogliere lo sguardo, esattamente come era successo ad Ikuyo, che addirittura si era svegliata prima per poterla ammirare.

Ci vedeva un messaggio in tutto quello, ovverosia che il cambiamento non è necessario per poter ottenere le attenzioni di qualcuno.

Però è anche vero che la neve ha quell'attenzione perché è immensa, si estende per chilometri e chilometri, coprendo ogni cosa sul suo cammino. Non si nasconde.

Un singolo fiocco di neve sarebbe passato inosservato, sarebbe sfuggito agli occhi delle persone, ma se sono tanti, come in quel momento, allora è impossibile non vederli.

La neve era sempre la stessa, ogni anno, ma non si nascondeva.

Scendeva incurante di tutta la vegetazione che avrebbe coperto e di tutte le difficoltà che questo avrebbe portato a chi viveva in quei luoghi.

Quel pensiero fece sorridere impercettibilmente Senku, era ironico il riferimento con se stesso e la situazione nella quale si trovava.

A Ikuyo non sfuggì quel dettaglio, cosa che la portò a fargli una domanda.
«A che pensi?»

Lui spostò gli occhi su di lei, non poteva di certo dirle del paragone che la sua mente aveva fatto.

«Pensavo che questo è il momento giusto per provare l'illuminazione tramite le lampadine.» Le rispose, alternativa a cui avrebbe sicuramente creduto.

«Ikuyo, da quant'è che non vedi un albero di Natale fatto come si deve?» Chiese alla ragazza accennando ad un sorriso.

La diretta interessata lo guardò con meraviglia.
«Più di tremila anni, hai intenzione di farne uno?»

Veder nascere sulle labbra di Ikuyo quel sorriso così spontaneo lo rese felice, riusciva chiaramente ad avvertire la gioia nel vederla così contenta, non poteva fare a meno di sentirsi in quel modo.

«Già, ero venuto a chiederti se ti andava di darmi una mano.» Le disse poco dopo, poteva essere una cosa da niente, ma gli avrebbe fatto piacere fare l'albero di Natale insieme a lei.

Normalmente avrebbe precisato che glie lo aveva chiesto perché gli serviva più manodopera, considerando tutte le luci che dovevano mettere sull'immenso albero che lui e Chrome avevano scelto.

Però non lo fece, non voleva usare nessuna scusa, se glie lo aveva domandato era perché desiderava ci fosse anche lei, indipendentemente dal lavoro che andava fatto.

La castana annuì, non smettendo di sorridere.
«Ti aiuto volentieri! Su! Non perdiamo tempo, andiamo!» Esclamò Ikuyo, avvicinandosi a lui, per poi girarlo di spalle e iniziando a spingerlo leggermente sulla schiena, facendo una piccola risata.

«Wow, non pensavo di vederti così impaziente!» Commentò Senku quando vide quanto la ragazza volesse arrivare velocemente a destinazione.

«Guarda che non scappa mica l'albero, e poi Chrome non comincerà da solo, non sa nemmeno da dove partire visto che non ha mai visto com'è fatto.» Le spiegò, facendola ridere con quell'ultima considerazione.

«Non essere così cattivo!» Rispose la ragazza, dandogli un piccolo colpo sul braccio.
«Non è colpa sua se non ne ha mai visto uno, ma ora lo creerà insieme a noi, sarà il suo primo albero di Natale, dovrà essere magnifico!»

Ikuyo lo affiancò, ancora con un sorriso sul volto.
«Ammettilo, non lo stai facendo solo per testare le lampadine.» Gli disse, lasciando correre i secondi di silenzio che ne derivarono.

«Beh, se vogliamo riportare la civiltà a quella che era una volta dobbiamo occuparci anche di queste cose» rispose poi il ragazzo, guardandola con la coda dell'occhio.

«E io che sapevo che le tradizioni non ti importassero» commentò la castana.

Ricordava cosa le aveva detto quel giorno in cui erano usciti per fare le compere di Natale, da lì aveva compreso che Senku dava poca importanza alle tradizioni, ma in fondo Ikuyo non ci aveva mai creduto.

Il giovane tirò fuori un'espressione che fece capire all'amica che l'aveva appena scoperto, però si riprese subito, dando comunque una risposta che solitamente si sarebbe tenuto per se, come aveva sempre fatto quando voleva costruire qualcosa che con la battaglia contro Tsukasa serviva a poco.

Si portò una mano dietro al collo, distogliendo lo sguardo e indirizzandolo su un punto indefinito di quella distesa di neve, lievemente in imbarazzo.

«Però c'è qualcuno che ci tiene tanto a rispettare le tradizioni» commentò con un tono di voce più basso, riferendosi ad Ikuyo, che in quel pomeriggio di compere lo aveva praticamente costretto a correre da tutte le parti per fare i regali.

La ragazza non poté trattenersi dal sorridere.
«Quindi lo stai facendo per me.» Quella conversazione con Senku stava diventando strana.

Strana non perché non le facesse piacere, era strana perché con lui discorsi di quel tipo non si prendevano mai.

Sembrava così surreale.

D'istinto Senku stava per mettere in mezzo che lo stava facendo anche per provare tutte le lampadine insieme, ma si fermò prima che potesse dire qualcosa che lo avrebbe riportato indietro nei passi che stava cercando di fare con lei.

Fu Ikuyo a parlare dopo una manciata di secondi.
«Ultimamente sei strano.» Fece una piccola pausa.

«E con ultimamente intendo qualche mese» disse guardando come le sue scarpe, fatte dello stesso tessuto dei vestiti, affondavano nella neve che si era accumulata durante la notte, e che ancora continuava a scendere.

Il ragazzo voltò lo sguardo verso di lei.
«Strano?» Si azzardò a chiedere, cominciando a sentire una leggera agitazione, dovuta al fatto che stava per portare avanti un discorso in cui non era per niente a suo agio.

«Si, non ti stai occupando solo della scienza, ma anche di altri piccoli dettagli.» Iniziò a dire la castana, con un dolce sorriso sulle labbra.

Senku non sapeva proprio come rispondere, quindi disse la prima cosa che gli passò per la mente.
«Non mi sembra di aver fatto cose così diverse dal solito.»

«Oh si invece! Questa volta non farò finta di crederti, mi dispiace» affermò lei con convinzione, prima di accennare ad una risata.

«Penso che sia carino da parte tua preoccuparti così tanto anche di quello che può far piacere agli altri» continuò a dire Ikuyo.
«E sono felice che oggi tu non abbia usato più nessuna scusa per giustificare l'idea di fare l'albero di Natale, anche se inizialmente lo stavi facendo.»

Parlare con Senku in quel modo era inusuale e surreale, ma allo stesso tempo infondeva una sensazione di gioia.

Sembrava desiderasse fare più di costruire cose che potevano portarli alla vittoria nello scontro contro Tsukasa.

Il ramen, lo zucchero filato, l'albero di natale, ma anche tante altre cose, stavano a dimostrare quanto fosse grande il cuore di Senku.

Lo avevano sempre dimostrato per lui, visto che il giovane tendeva a celare le sue vere motivazioni, però quella mattina con Ikuyo era riuscito ad essere sincero. Dettaglio che la ragazza aveva apprezzato molto.

Quello era il lato nascosto che avrebbe voluto vedere più spesso, perché sapeva che faceva parte di lui, e non voleva che lo coprisse con quelle che erano le sue convinzioni.

Quel giorno Senku aveva decisamente fatto un grande passo in avanti.

Piano piano si stava rendendo conto che poteva benissimo occuparsi di entrambe le cose, sia di portare avanti i loro progetti, sia di tentare di avvicinarsi ulteriormente ad Ikuyo, abbattendo il muro che divideva l'amicizia dai sentimenti che conducevano sulla strada dell'amore.

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«Ikuyo è letteralmente corsa via quando è venuta a dirci di raggiungerla sotto quel grande albero qui vicino.» Stava dicendo Kinuyo, che si era incamminata insieme a Kinro per dirigersi verso il luogo indicato dall'amica.

Il moro aveva avuto la soffiata dalla castana, quindi sapeva di cosa si trattava, però gli era stato detto di non dire nulla a Kinuyo.

«Non accennare a nulla, dalle il regalo dopo che vi abbiamo mostrato l'albero illuminato, così si che sarà perfetto.» Queste erano state le parole che Ikuyo aveva rivolto all'amico, e a lui non era sembrata una brutta idea.

Doveva ammettere che Ikuyo se la cavava bene anche con cose come quelle.
Si sentiva più rassicurato nel fare quel pensiero, significava che se avesse avuto dei problemi allora avrebbe potuto chiedere a lei.

«La sua espressione era gioiosa, sicuramente sarà qualcosa di positivo» disse il ragazzo, cercando di apparire il più naturale possibile.

«Chissà...» Kinuyo si portò delle dita sotto il mento.
«Forse hanno trovato un modo per accelerare la costruzione del telefono, trattandosi di loro potrebbe essere questo.»

Quando arrivarono a destinazione dal cielo ricominciarono a scendere fiocchi di neve, che si erano arrestati giusto per qualche ora.

Kinuyo alzò lo sguardo, non riuscendo a nascondere un piccolo sorriso, decidendo che la mattina dopo si sarebbe svegliata presto insieme a Ikuyo, così da poter stare sulla neve più tempo prima di cominciare a lavorare.

Poco dopo Senku si avvicinò all'albero, prendendo in mano una specie di interruttore.
«Bene, allora accendo!» Esclamò con un leggero sorriso, rivolgendo lo sguardo verso i suoi compagni.

Tirò su la leva e l'albero si illuminò, creando meraviglia in chi non aveva mai visto una cosa del genere, e portando la mente di coloro che se lo ricordavano verso il passato, a dei giorni che ormai erano lontani, ma che in quel momento lo sembravano un po' di meno.

«Quindi è questo che stavi preparando da tutto il giorno insieme a loro» disse Gen, arrivando dietro ad Ikuyo e avvolgendola con le braccia.

La ragazza si lasciò andare, poggiando la schiena contro di lui.
«Si, oggi è il giorno di Natale» rispose con un sorriso, non avrebbe mai voluto staccare gli occhi da quello spettacolo.

Non le sembrava vero, ma avevano appena riportato un po' dell'atmosfera natalizia che loro, nell'era moderna, erano soliti vivere ogni anno.

Era tutto così nostalgico.

Nelle loro teste era un susseguirsi di ricordi passati, scene nelle quali festeggiavano quel giorno.

A quel tempo nessuno avrebbe mai pensato di finire catapultati nel futuro a causa della pietrificazione, però era stata anche una fortuna, grazie ad essa avevano potuto incontrare molti nuovi amici e vivere avventure uniche.

«Oggi... È Natale» sussurrò Kinuyo prima di sorridere, era stata così occupata nelle sue mansioni che non aveva più tenuto il conto dei giorni come aveva sempre fatto. Non si era resa conto che erano già arrivati a metà dicembre.

Poco dopo vide Ikuyo avvicinarsi a lei, con un sorriso consapevole in volto.
«Fatti abbracciare!» Disse improvvisamente prima di attirarla verso di se in un abbraccio, alla quale Kinuyo ricambiò subito.

«Auguri Kinuyo!» Esclamò con un sorriso raggiante, dopodiché tirò fuori da uno dei sacchetti che aveva un bracciale a fascia, e glie lo fece vedere.

«Non sono molte le cose che possiamo fare in questo nuovo mondo, ma con un po' d'aiuto ho cercato di renderlo particolare.» Le spiegò porgendole il regalo.

Kinuyo sorrise dolcemente e lo prese. Il bracciale era ricoperto da delle rose in vetro, da quello capì che l'aiuto che le serviva lo aveva ricevuto da Kaseki, immaginava tutto l'impegno che ci aveva messo nel seguire le sue indicazioni, così da poterle fare un regalo di cui sarebbe stata felice.

«Ikuyo... È bellissimo! Grazie!» Disse la castana prima di abbracciarla di nuovo.
«Lo metto subito!» Affermò con gioia dopo essersi allontanata, il vetro delle rose sembrava brillare di luce propria, le piaceva davvero tanto.

L'amica sorrise dolcemente e poi guardò dietro Kinuyo, portò entrambe le braccia dietro la schiena e unì le mani tra di loro. Ora era il turno di Kinro fare la sua mossa, voleva proprio vedere la faccia della ragazza una volta visto quello che le aveva fatto.

«Kinuyo.» La chiamò lui, ricevendo subito l'attenzione della giovane.
«Anche io ho qualcosa da darti.»

Kinuyo lo guardò leggermente sorpresa, questo perché lei non gli aveva mai detto quando fosse il suo compleanno.
«Sul serio? Ma io non ti ho-» Sorrise quando si rese conto che c'era una sola persona che avrebbe potuto dirglielo per tempo.
«Credo di aver capito chi te lo ha detto.»

Ikuyo cominciò a guardarsi attorno con aria innocente, nascondendo però un sorriso.

«Penso che quella persona abbia fatto bene» rispose Kinro, non nominando la diretta interessata, anche se si era già capito che si trattasse di lei.

Il moro prese la piccola boccetta che si era portato dietro per tutto il giorno, le afferrò delicatamente la mano e la poggiò sul suo palmo.

Si avvicinò poi alle sue labbra e le lasciò un bacio.
«Buon compleanno.» Le disse ad un palmo dal suo viso, poteva chiaramente vedere il leggero rossore sulle sue guance.

«Grazie» rispose lei timidamente, per poi aprire la piccola boccetta che aveva ricevuto, curiosa di scoprire cosa fosse quel liquido.

Una dolce fragranza la colpì, facendole strabuzzare gli occhi dalla sorpresa, non si sarebbe mai aspettata un regalo del genere.
«Questo... È un profumo.» Spostò lo sguardo su di lui, sorridendo con gioia.

«Si, fortunatamente ancora c'erano dei fiori in giro, quindi è stato possibile farlo.» Le disse il ragazzo rispondendo al sorriso.

Non ci voleva un genio per arrivare al fatto che fosse stato aiutato da Ikuyo e Gen, però il solo pensiero di Kinro che si impegna al massimo in qualcosa che non è assolutamente il suo campo, solo per renderla felice con il suo regalo, le scaldò il cuore.

«È un bellissimo regalo, Kinro!» Il sorriso di Kinuyo era così sincero che il giovane non poté non fermarsi ad ammirarla, incantato dalla sua bellezza.

«Grazie!» Ripeté ancora una volta, dopodiché mise un po' di liquido sulle dita e se le passò ai lati del collo.

Richiuse la boccetta e si avvicinò al ragazzo, mettendosi leggermente in punta di piedi per baciarlo, avvolgendo entrambi con il profumo che Kinro aveva fatto per lei.

Quella giornata aveva improvvisamente preso una piega diversa dalla monotonia che vivevano quando erano impegnati nei lavori di costruzione del cellulare, e Kinuyo era felice di poterla passare insieme alle persone a cui teneva.