❝𝐸 𝑛𝑜𝑛 𝑒𝑟𝑎 𝑢𝑛𝑎 𝑠𝑡𝑢𝑝𝑖𝑑𝑎, 𝑠𝑎𝑝𝑒𝑣𝑎 𝑞𝑢𝑒𝑙 𝑐𝘩𝑒 𝑣𝑜𝑙𝑒𝑣𝑎.
𝑆𝑜𝑙𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒, 𝑣𝑜𝑙𝑒𝑣𝑎 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑐𝑜𝑠𝑒 𝑖𝑚𝑝𝑜𝑠𝑠𝑖𝑏𝑖𝑙𝑖.❞

||𝐶𝑒𝑠𝑎𝑟𝑒 𝑃𝑎𝑣𝑒𝑠𝑒||

«Senku...» Lo chiamò Ikuyo guardandolo saltellare allegramente in mezzo alle rocce che circondavano l'acido solforico.

Capiva il suo entusiasmo nel constatare che le maschere funzionavano, ma era anche vero che dovevano stare attenti a come si muovevano in quel posto.
Il giovane sembrava dargli poco peso.

«Dovresti stare attento con questi tuoi modi così spensierati.» Gli disse mentre evitava un punto incerto del terreno.
«Anche io mi sento esattamente come te, ma in questo momento dobbiamo agire con cautela.»

Senku le lanciò uno sguardo.
«Tranquilla.» Fece un sorriso, coperto però dalla maschera.
«So cosa faccio, non mi succederà niente, anzi sai cosa?»

Con quella domanda attirò l'attenzione della castana, bastava poco per incuriosirla e questo Senku lo sapeva.

La ragazza lo affiancò, osservandolo attentamente.
«Allora? Vuoi tenermi sulle spine ancora per molto?»

Vide il suo sguardo divertito, non cercava minimamente di nasconderlo.

«Devo ammettere che hai incuriosito anche me» disse Chrome.
«E poi non dovresti far aspettare così una ragazza, non è carino.»

Ikuyo guardò l'amico dopo aver sentito quelle parole e lui le fece l'occhiolino.
Oltre che usare quella scusa per poter sapere a cosa Senku si riferisse, mandò un messaggio velato ai due.

Chrome non comprendeva perché ci stessero mettendo così tanto, ormai aveva capito pure lui che c'era qualcosa tra di loro.
Le sue battute iniziali sul loro rapporto erano prettamente scherzose, ma a lungo andare aveva percepito che invece era presente qualcosa di vero.

A partire da come Senku si comportava in certi momenti, a come negava certe situazioni imbarazzanti, a come qualche volta osservava Ikuyo e Gen, quando il bicolore era ancora con loro.
Ma soprattutto come la guardava, probabilmente nemmeno se ne rendeva conto, però ultimamente lo faceva spesso.

Non era il solito sguardo che si rivolge ad una amica, o compagna di laboratorio.

E lei faceva lo stesso.

Era difficile per Chrome capire da quanto andasse avanti quella situazione, da prima della fatidica pietrificazione? O tutto si è amplificano una volta risvegliati da quel sonno durato più di tremila anni?

«Un po' di suspense fa sempre bene.» Si giustificò Senku, interrompendo il fiume di pensieri del moro.
«Stavo per proporre una sfida, a chi raccoglie più acido, una motivazione in più per impegnarsi. A nessuno piace perdere, no?»

«Ei... Non mi sembra una buona idea» disse Chrome.

«Vuoi forse mettermi alla prova?» Domandò invece Ikuyo.
«Non sarebbe una novità, no?» Rispose il ragazzo, confermando quello che lei aveva chiesto pochi secondi prima.

La castana stava per replicare, ma mise un piede su una fragile parte del terreno, che si sgretolò all'istante sotto di lei.

Successe tutto così in fretta che non ebbe il tempo di provare a non scivolare, forse sarebbe bastato anche solo sporgersi in avanti e darsi una spinta con l'altra gamba.

«Ikuyo!» Urlò Chrome correndo verso di lei.

Senku però, trovandosi proprio accanto a lei, fu più veloce.
Le aveva afferrato subito il braccio, permettendole in questo modo di tenersi a lui.

Fece poi segno al moro di non avvicinarsi ulteriormente, quel punto sarebbe potuto crollare nuovamente e secondo lui era meglio non metterci altro peso sopra.

La ragazza girò la testa di lato, guardando giù.
Il suo cuore andava all'impazzata, il suo corpo era sospeso tra il lago e la terraferma, l'unica cosa che non la stava facendo cadere era Senku, che le teneva il braccio.

Riportò gli occhi sul giovane e senza perdere altro tempo prese l'altra sua mano, facendosi poi forza con le gambe per risalire.

Proprio quando stava per mettere un piede sul terreno questo cominciò leggermente a frantumarsi, come successo poco prima.
A quel punto Senku la tirò subito verso di se, per non rischiare di farla cadere ancora, non avrebbe resistito oltre nel tenerla su in quel modo.

Quello scatto improvviso fece finire Ikuyo proprio tra le braccia del ragazzo dagli occhi cremisi.
D'istino poggiò le mani sul suo petto quando glie le lasciò.

Il braccio di lui l'avvolse, poggiando poi una mano sulla sua schiena.
Dopodiché fece dei passi indietro per allontanarsi dal quel punto.

Il petto di Ikuyo si alzava e si abbassava velocemente, nel tentativo di riprendere fiato.
Se non fosse stato per Senku sarebbe caduta.
Chrome era vicino, ma non abbastanza per fare in tempo.

«Grazie» sussurrò la castana, ancora contro di lui.
«Volevi così tanto scappare da quella sfida?» Le chiese Senku, tirandole fuori una leggera risata.
«Cretino.»

«Ikuyo, stai bene?» Le domandò Chrome avvicinandosi.

La ragazza si allontanò lentamente da Senku.
«Considerando come poteva andare a finire... Si, sto bene» rispose guardandolo.
«Mi hai fatto prendere un colpo.»

«Non dirlo a me.» Ikuyo andò verso il moro.
«Ma non vi libererete così facilmente della sottoscritta» affermò scompigliandogli poi i capelli.

«Cosa- Ei!»

Ikuyo rise nel vederlo con i capelli leggermente spettinati a causa sua, sapeva di aver fatto sorridere anche lui in quel modo.

«Ci siamo!» Li chiamò Senku, che nel frattempo era andato avanti.

xxx

Kinuyo e Ginro stavano camminando da un po', il biondo sembrava essersi calmato abbastanza da proseguire senza problemi.

C'era una cosa che Kinuyo voleva chiedergli, ma vederlo così giù di morale, poco dopo che gli altri erano partiti, le aveva fatto pensare che forse sarebbe stato meglio rimandare.

Quel momento però appariva perfetto, inoltre lo avrebbe tenuto occupato a parlare, senza che la paura prendesse nuovamente il sopravvento su di lui.

«Ginro, posso farti una domanda?»

Il giovane le lanciò una breve occhiata, prima di riportare lo sguardo davanti a se per controllare la lancia, che teneva ben salda tra le sue mani.

Non voleva fare errori, non quella volta.

«Si, certo.»
«Ho notato una cosa mentre Kinro si allenava.»
«Oh, quindi non hai solo sbavato dietro a mio frate-» Kinuyo lo bloccò dandogli un leggero colpetto sulla testa.
«Io non- Non stavo sbavando!»

Ginro ridacchiò.
«Si, Ikuyo mi ha anche detto di reggerti se necessario.» Si schiarì la gola.
«"A momenti gli occhi le escono dalle orbite per quanto lo sta fissando intensamente, ti prego tienila se dovesse svenire, io ora sono un po' occupata".
Queste sono state le sue parole.»

La castana si morse il labbro inferiore, non riusciva a nascondere niente alla sua amica, la conosceva troppo bene.
Anche una sola espressione bastava a farle capire il suo stato d'animo.

Però come poteva non guardarlo in quel modo? Dopotutto è il suo ragazzo e si stava allenando, chiunque avrebbe sbavato in una situazione del genere.
Al solo pensiero si sentiva mancare nuovamente.

Ma ora non doveva soffermarsi su quello, c'era davvero un'altra cosa che aveva notato oltre al fisico di Kinro.

«In ogni caso, ho visto qualcosa di strano mentre si allenava» disse lei portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

«E sarebbe?» Le domandò l'altro.

«Kinro è forte, ma certe volte sembra rispondere in ritardo agli attacchi, come se vedesse dopo il colpo...» Fece una breve pausa.
«Ginro... Lui ha la malattia della nebbia, vero?»

Il biondo bloccò il suo passo, girandosi verso di lei.
«Quindi ci hai fatto caso eh?»

«Si... Non dovrebbe combattere in queste condizioni, Senku può aiuta-» Ginro la fermò, avendo capito dove volesse andare a parare l'amica.

«Non credo che si farà costruire quelle lenti scientifiche che avete fatto per Suika.»
«Gli parlerò.» Decise con sicurezza Kinuyo.

Kinro non avrebbe avuto degli avversari presi a caso in quel torneo.
Tra di loro era presente anche Magma, che tutto era fuorché un principiante, non poteva prenderla così alla leggera.

Lo sapevano anche gli altri?
Se fosse stato così, allora perché nessuno gli stava impedendo di andare a duellare in quel modo?
Kinuyo non lo capiva.

«Senti-» Stava per dire la ragazza quando vide una scena che la bloccò sul posto.

«Dimmi- Ei, Kinuyo, tutto bene? Sembra tu abbia appena visto un fantasma.» Il biondo si era voltato verso di lei, preoccupato per l'espressione che aveva assunto la giovane.

Si girò immediatamente visto che l'amica non aveva spiccicato parola, quello che vide fece montare l'agitazione anche in lui.

Chrome era scivolato e stava per cadere in quelle acque mortali.
«Questa volta ci penserò io a salvarlo, Kinuyo non preoccuparti!» Dopo aver cercato di rassicurarla corse giù per quelle rocce, cercando di raggiungere il moro in tempo.

Grazie al coraggio che Ginro aveva tiravo fuori in quel momento, Chrome respirava ancora.
Il panico lo stava sovrastando una volta arrivato lì, ma i suoi amici lo incoraggiarono usando le parole giuste.

Aveva contribuito al salvataggio del moro e alla raccolta dell'acido solforico, fino a qualche ora prima non si sarebbe mai immaginato di poter arrivare fino a quel punto, vista la paura che provava.

Dopo essersi assicurati che stesse bene Ikuyo si era precipitata subito da lui, abbracciandolo.
«Ora sei tu che mi hai fatto prendere un colpo!» Lo strinse di più a sé.

Il tempo passato lì lo aveva fatto rientrare tra gli amici più importanti per la ragazza e non voleva rischiare di perderlo in quel modo.

«Non era mia intenzione farti preoccupare così.» Ricambiò l'abbraccio.
«Fortunatamente Ginro ha cambiato idea e ci ha raggiunti» continuò il ragazzo.

«Già, a proposito, come mai hai cambiato idea?» Domandò Senku guardando il biondo.

«Kinuyo mi ha convinto» rispose alzando lo sguardo sul punto in cui si trovavano prima i due, vedendo la castana scendere velocemente per controllare che Chrome stesse bene.

«Maledizione Chrome! Poteva finire male!» Esclamò Kinuyo buttandosi anche lei nell'abbraccio.

E dopo la gioia per aver riavuto il loro amico sano e salvo, il gruppo lasciò spazio ad un altro tipo di felicità: finalmente avevano nelle loro mani l'ingrediente che gli serviva per poter andare avanti nella creazione di una cura per Ruri.

xxx

L'allenamento giornaliero di Ikuyo si era concluso e in quell'istante stava facendo stretching, con Senku lì vicino che come sempre stava lavorando.

Quel ragazzo non si fermava neanche a pagarlo.

Entrambi si stavano occupando dei loro compiti in silenzio.

Ad un certo punto la castana vide lungo il fiume Kinuyo e Kinro, l'amica si era appena accovacciata per lasciare a mollo la mano nell'acqua fresca che scorreva davanti a lei.

Improvvisamente la vide lanciare degli schizzi verso il ragazzo, probabilmente per qualcosa che le aveva detto.
Sembrava in imbarazzo e Kinro la guardava con un leggero sorriso.

«Sono contenta che si siano trovati, sai?» Disse Ikuyo osservandoli con dolcezza.

«Mh? Chi?» Chiese Senku, non staccando gli occhi dal suo lavoro.

«Kinuyo e Kinro, stanno bene insieme, li vedo molto in sintonia.» Spiegò spostando gli occhi su di lui.

Senku lanciò uno sguardo ai due.
«Non mi fraintendere, sono contento se Kinuyo è felice, ma Kinro non dovrebbe farsi distrarre troppo.»

«Che intendi dire?»
«Il suo obiettivo principale è quello di allenarsi in vista del torneo, cose come l'amore sono d'intralcio.» Senku volle essere chiaro su quella questione.

Si era reso conto che lui ci stava piano piano cadendo dentro.
Aveva notato certi suoi comportamenti con Ikuyo, alcune volte non si riconosceva.

Motivo per il quale aveva deciso di fare dietrofront e tornare ad essere il Senku che era sempre stato, con il pensiero totalmente rivolto alla scienza.
E per fare ciò doveva essere chiaro, anche con lei, decidendo quindi di farle capire il suo pensiero indirettamente, usando Kinuyo e Kinro come tramiti per dire quello che pensava al riguardo.

Questo perché si era accorto del fatto che Ikuyo non provasse semplice affetto per lui.
Per tutto quel tempo si era dato molte giustificazioni.

"Si comporta così perché siamo amici da tanto."

"Abbiamo sempre lavorato insieme, quindi è sicuramente per questo."

Ma erano tutte scuse per non accettare la realtà dei fatti.

Ikuyo provava al millemila per cento qualcosa per lui, non sapeva se quel sentimento era stato presente anche prima della pietrificazione, ma in quel momento sicuramente c'era.

La castana smise di fare stretching e lo guardò con la coda dell'occhio.
«Non potevo aspettarmi altra risposta da te, proprio non ci vuoi avere niente a che fare con l'amore, eh?»

«Già, hai colto nel segno.»

Ikuyo annuì senza aggiungere altro, sapeva di avere poche possibilità vista la linea di pensiero di Senku.

Ma un conto è saperlo, un altro è sentirselo dire con tutta quella sicurezza.

Forse doveva solo provare a voltare pagina, non poteva cercare di raggiungere qualcuno che non voleva essere afferrato.

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Angolo autrice:
Lo so, probabilmente volete lanciarmi qualcosa per quello che ha detto Senku *si allontana con cautela offrendo doni per placare la furia dei lettori*

Anyway~
La storia ha raggiunto le 5mila visual:

E volevo ringraziarvi, a tutti i lettori silenziosi, a chi vota, a chi commenta, soprattutto perché avete la pazienza di stare dietro ai miei aggiornamenti per niente frequenti🥺❤️

Ma anche perché ancora siete qui nonostante la storia si stia svolgendo lentamente, quindi grazie✨💕

Ilas🎐