❝𝑆𝑓𝑢𝑔𝑔𝑜 𝑐𝑖𝑜̀ 𝑐𝘩𝑒 𝑚'𝑖𝑛𝑠𝑒𝑔𝑢𝑒.
𝐶𝑖𝑜̀ 𝑐𝘩𝑒 𝑚𝑖 𝑠𝑓𝑢𝑔𝑔𝑒 𝑖𝑛𝑠𝑒𝑔𝑢𝑜.❞

||𝑂𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜||

Passarono alcuni secondi nella quale i quattro non si mossero di un solo centimetro, fu Senku il primo a parlare.

«Oh vedo che non hai perso tempo-» Si bloccò dopo essersi beccato una gomitata da parte di Ikuyo.

Kinro nel frattempo si allontanò dalla ragazza.
«Stava cadendo, l'ho solo presa al volo, non stava succedendo proprio niente.»

«Già, veramente cercavo te, Senku» aggiunse la castana.
«E noi stavamo cercando te.» Le disse l'amica continuando a guardarli a turno.

Kinuyo si avvicinò subito a loro.
«Direi che è meglio andare, Kinro scusa il disturbo e grazie per non avermi fatta cadere, a domani.»

E andò via afferrando il braccio ad entrambi i suoi amici.

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«Ah quindi è così che è andata» disse Ikuyo, l'amica le aveva raccontato di aver sbagliato capanna, del nodo allentato e di come era caduta.

«Esattamente.»
«Però ti ha tenuta per un bel po', vicina a lui intendo.»
«Si, ma aveva una faccia strana quando mi ha vista entrare.»
«Vorrei vedere! Sei entrata mentre lui era intento a cambiarsi!»
«Non sembrava essere quello il problema, quel ragazzo è strano.»

Kinuyo si sdraiò, portando entrambe le braccia dietro la testa.
L'amica si avvicinò, occupando la vista della castana con la sua testa.

«Qual è il tuo segreto?» Se ne uscì improvvisamente lei.

«Come scusa?» Domandò la giovane alzando un sopracciglio.

«In pochi giorni sei riuscita ad avvicinarti a lui, noi non ci siamo riusciti, non del tutto almeno, quindi... Qual è il tuo segreto, cara la mia Kinuyo?»
«E che ne so io, so solo che gli do il tormento ogni due secondi.»
«Brava, continua così.»
«Eh?»
«Forse sarai proprio tu a portarlo a fidarsi di noi e della scienza.»

La ragazza si limitò a fissarla, per poi mettere una mano sulla fronte di Ikuyo e scostarla con un leggero sorriso.
«Dovevo immaginare che andavi a parare lì.»

«Ovvio, abbiamo bisogno di molti alleati e compagni, ma lui attualmente non ci può vedere... Sei la nostra unica speranza amica mia.» Sorrise incrociando le braccia al petto e cominciando ad annuire sicura.

«Certo che tra te e Senku...» Sospirò divertita.
«Va bene, farò del mio meglio» sisse mettendosi a sedere.

«Ah grazie!» Ikuyo si lanciò addosso all'amica, abbracciandola.

«Così mi soffochi!» Esclamò l'altra presa completamente alla sprovvista. 

«Un abbraccio non ha mai ucciso nessuno.»
«Lo so, ma potrebbe benissimo farlo.» Rise per poi ricambiare l'abbraccio.

«Non mi chiamo mica Taiju, lui si che rischia di ucciderti con un abbraccio» affermò la castana, provocando delle risate da parte di Kinuyo.

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Le settimane passavano velocemente, ormai Kinuyo si era orientata alla perfezione e aveva cominciato seriamente a legare con Kinro, strano ma vero.

Allora ce l'ha un cuore quel ragazzo.

Aveva pensavo Ikuyo uno di quei giorni, anche perché erano riusciti a convincerlo ad aiutarli per l'energia elettrica.

Riuscirono ad accendere la prima luce, rivederla faceva un effetto strano.
Si poteva dire che ormai si erano abituati ad usare le torce come unica fonte di illuminazione.

Presa dalla felicità la ragazza aveva anche abbracciato Senku, che rimase così sconvolto dal gesto che non si pose nemmeno il problema di allontanarla.
Anche se in parte era quasi abituato a questi suoi gesti improvvisi, quasi.

In quel momento la castana si stava godendo il suo pranzo, e mentre mangiava sentì per sbaglio la conversazione tra Kinuyo e Kinro.

«Ti devo parlare, lascia un attimo tutto qui e andiamo da un'altra parte.» Aveva detto il moro all'amica, che era intenta ad aiutare gli altri a servire il pranzo.

Ikuyo aveva da poco finito il suo turno e non aveva perso tempo nel prendere il suo piatto di ramen.

Proprio quando la castana stava per rispondere Chrome la chiamò, chiedendole aiuto.

«Kinro adesso non posso, qui non ho ancora finito e Chrome ha bisogno del mio aiuto, ne parliamo dopo.»

Il giovane la fermò, facendola girare verso di lui.

«Perché se è lui a chiamarti ti precipiti subito? Devo dirti una cosa importante, ma a te sembra non importare.»
«Per caso sei geloso?» Gli chiese la ragazza liberandosi dalla sua presa.

«Sto solo facendo delle osservazioni.»

«Certo, come no» commentò lei, per poi riprendere il discorso.
«Senti, ci vediamo stasera alla collina, quella da dove si può vedere il villaggio.»

Lui sospirò rassegnato.
«Va bene, ti vengo a prendere io.»

Ikuyo stava prendendo un boccone del suo ramen, mentre guardava i due che dopo poco essersi messi d'accordo si erano allontanati, quando improvvisamente sentì una voce vicino al suo orecchio.

«Iku-chan, lo sai che non si origlia?»

La ragazza sobbalzò dallo spavento, il ramen le andò di traverso e cominciò a tossire, dandosi dei piccoli colpi al petto.

«Razza di pinguino pervertito, vuoi forse uccidermi?» Disse dopo un po', lanciandogli un'occhiataccia.

«Non era nelle mie intenzioni» rispose ridacchiando appena.

«E comunque non stavo origliando, è capitato- Che stai facendo?»

Gen aveva allungato il braccio verso il suo piatto, in mano teneva due bacchette di legno.

«Non è evidente? Ho un leggerlo languorino-»

La ragazza allontanò il piatto con un sorrisetto, per poi guardarlo negli occhi.

«Eh no, non hai mangiato prima tu?»
«Si, beh, la piccola Suika aveva più fame del solito e le ho dato anche la mia porzione» disse alzando innocentemente le spalle.

«Bugiardo.» Gli rispose lei prendendo un boccone dal suo pranzo, continuando a guardare Gen con un sorrisetto.

«Non ti si può nascondere niente eh, Iku-chan?»
«È solo che ho capito come sei fatto, tutto qui.»
«Già, ma queste settimane sono servite anche a me sai? Sono sicuro che tu ora ti fidi di me.»

«Chissà, forse» rispose vagamente la castana, però non poteva dargli torto, quel tempo le aveva dato modo di conoscerlo meglio, e l'aveva portata a fidarsi.

Inoltre la sua compagnia era piacevole, per quanto il ragazzo potesse essere fastidioso con il suo continuo provarci con lei.

«Oh, lo sai che per me non ha senso rimanere se tu non ti fidi di me» disse con un finto tono malinconico.

«Ecco che ricominci, mi sembrava strano non te ne fossi ancora uscito con una frase del genere» commentò Ikuyo roteando gli occhi al cielo.

Gen di tutta risposta provò nuovamente a rubarle un po' di ramen, ma la ragazza roteò su se stessa, facendolo fallire ancora.

«Ah! Pensavi avessi abbassato la guardia, vero?» Ridacchiò lei godendosi il suo piccolo broncio.

Poi però lui sorrise leggermente.
«Rincorrerti eh? Mi piace come gioco, e dimmi, se riesco ad afferrarti cosa vinco?»

«Perché, tu credi di riuscire a prendermi?»
«Guarda che se non rispondi decido io cosa.»
«Tanto non mi prendi.»
«Forse so cosa vuoi, Iku-chan, non devi mica vergognarti.»
«Ma cosa vai pensando, scemo.»

Ikuyo finì il suo ramen e velocemente posò la ciotola, con le bacchette al suo interno, accanto alle altre.

Dopodiché portò le braccia dietro la schiena e fece dei saltelli all'indietro, fissando Gen.

«Provaci se ci riesci.» Sorrise prima di allontanarsi.

Il ragazzo non se lo fece ripetere due volte e cerco di afferrarla in ogni modo.
Fu complicato seminarlo, ma dopo un po' Ikuyo ci riuscì.

Però, la sua determinazione è ammirevole.

Pensò mentre saliva al magazzino, trovando Senku occupato a guardare qualcosa mentre teneva le bacchette per il ramen in bocca.

«Lavori anche quando mangi, prenditi una pausa ogni tanto.» Ridacchiò lei avvicinandosi e guardando oltre la sua spalla.

«Sorprendentemente non sto lavorando» rispose lui girando appena la testa verso la ragazza.
«Sto solo controllando i minerali che ci sono rimasti.»

«Dai, ti do una mano, Chrome sta ancora aiutando a servire il pranzo, ma sicuramente ci raggiungerà appena potrà.» Allontanò il viso e si sedette accanto a lui.

Lo guardò con un dolce sorriso per poi dire: «Su, dimmi, dove sei arrivato?»

Senku la guardò e dopo aver posato le bacchette prese un foglio dove stava scrivendo l'elenco, si avvicinò e glie lo porse.

«Grazie, e a proposito, devo chiederti un favore, solo tu puoi aiutarmi» disse mentre leggeva.

«Sarebbe?»
«Potresti crearmi un Sudoku? Se lo faccio da sola non ha molto senso, e tu ci puoi riuscire benissimo.»
«Ah già, mi ricordo che spesso ti mettevi a farli.»
«Si, con te vicino che ti intromettevi in continuazione.»
«Non sempre, solo quando non ti accorgevi di avere la soluzione sotto gli occhi.»

Ikuyo lo guardò alzando un sopracciglio.
«Ma non mi lasciavi nemmeno due secondi per pensare!»

Lui riprese a controllare i minerali con un sorrisetto.
«Lo so.»

«Sei sempre il solito.
Allora? Mi farai questo favore?»
«Farò del mio meglio.»

Che tradotto significava che per quella sera avrebbe avuto il suo Sudoku.

La ragazza sorrise, riportando lo sguardo di fronte a se, era veramente felice di averlo vicino.

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La castana si era organizzata la serata, visto che l'amica non ci sarebbe stata.
Senku alla fine era riuscito a farle un Sudoku, che a detta sua era abbastanza complicato, voleva vedere in quanto tempo riuscisse a finirlo.

Con se aveva anche una ciotola con delle mele al suo interno, le aveva da poco tagliate a fette con una delle lame che aveva.

In quel momento si trovava a pancia in giù, intenta a sgranocchiare un pezzo di frutta.

«Oggi sei stata crudele a non farti più vedere» disse una voce fuori dalla capanna.

«Ciao anche a te, Gen» rispose mentre inseriva un numero in una casella.

«Dovresti rimediare, così da riparare il mio animo ferito.»
«Non hai bisogno di improvvisarti attore, ti ricordo che non siamo più nell'era moderna.» Gli fece notare lei con una leggera risata.

«Comunque sia, posso entrare?»
«Questa devo segnarmela, non ci credo che lo stai chiedendo invece di irrompere qui dentro come se nulla fosse.»

«Ho voglia di comportarmi da gentiluomo» affermò con tono soddisfatto.

«E va bene, entra.»

Una volta nella capanna Gen si sedette accanto a lei, osservando attentamente quello che stava facendo.

«Dovevo immaginare ti piacessero queste cose, Iku-chan.»

«Si, a pensarci era piuttosto scontato, non credi?» Ikuyo girò la testa verso di lui, così da guardarlo negli occhi.

«Forse, ma ora so una cosa in più su di te, la giornata mi sta finalmente sorridendo!» Disse con tono teatrale, portandosi una mano al petto.

La castana si stava quasi abituando a quel suo modo di fare.

Decise di prendere la ciotola, così da poterla porgere al ragazzo, che se la guardò stranamente.

«Mi vuoi ingannare? Oggi non mi lasci prendere un po' di ramen e adesso mi offri della frutta?» Mentre chiedeva aveva comunque preso un pezzo di mela, successivamente la ragazza poggiò la ciotola tra loro due.

«Ammetto che oggi volevo solo darti un po' fastidio.» Ikuyo sorrise dopo aver risposto.

«Ah si? Allora preparati, stasera sarò io a darti fastidio cara la mia Iku-chan.» Affermò il ragazzo permettendosi di scostarle una ciocca di capelli dal viso, così da poterla guardare meglio.

«Gen...» Sussurrò lei, ma si bloccò quando sentì dei passi fuori dalla capanna.

La fiamma che fungeva da luce non era molto accesa, quindi da fuori non si vedeva.

«Ikuyo. Sei sveglia?» Era la voce di Kinro.

Gen stava per rispondere al posto suo ma la giovane allungò un dito verso le labbra di lui, intimandolo a non dire nulla.

«Ei Ikuyo!» Provò a richiamarla il moro, ma senza ricevere alcuna risposta.

Il bicolore la guardò non capendo e tutto quello che ricevette da lei fu un occhiolino.

Ikuyo parlò una volta che sentì i passi allontanarsi.

«Kinuyo doveva vedersi con Kinro, sai, la conversazione che ho sentito per sbaglio» disse a bassa voce lei.

«Per sbaglio?»
«Non è rilevante, comunque sono sicura che quella scema si sia addormentata aspettandolo, lasciamoli insieme, e quando le ricapita una situazione del genere.»

Gen sorrise divertito.
«Oh oh, Iku-chan, mi piace questo lato di te.»

La castana lo guardò e rise appena, consapevole del fatto che la mattina dopo avrebbe trovato la sua amica tra l'imbarazzo e lo sclero più assoluto.