❝𝑆𝑎𝑖 𝑐𝘩𝑒 𝑐𝑜𝑠'𝑒̀ 𝑢𝑛 𝑠𝑜𝑟𝑟𝑖𝑠𝑜? 𝐸̀ 𝑢𝑛 𝑚𝑢𝑟𝑜 𝑐𝘩𝑒 𝑐𝑎𝑑𝑒, 𝑢𝑛𝑎 𝑝𝑜𝑟𝑡𝑎 𝑐𝘩𝑒 𝑠𝑖 𝑎𝑝𝑟𝑒, 𝑢𝑛 𝑒𝑛𝑖𝑔𝑚𝑎 𝑐𝘩𝑒 𝑠𝑖 𝑠𝑐𝑖𝑜𝑔𝑙𝑖𝑒, 𝑢𝑛𝑎 𝑣𝑖𝑏𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑐𝘩𝑒 𝑒𝑛𝑡𝑟𝑎 𝑛𝑒𝑙 𝑝𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑒 𝑠𝑖 𝑓𝑎 𝑐𝑖𝑒𝑙𝑜 𝑒 𝑙𝑢𝑐𝑒.❞

||𝐹𝑎𝑏𝑟𝑖𝑧𝑖𝑜 𝐶𝑎𝑟𝑎𝑚𝑎𝑔𝑛𝑎||

Kinuyo, dopo aver lasciato Chrome, si diresse verso l'entrata del villaggio.

Il ragazzo le aveva detto che poteva andare da chi era di guardia, anche se le consigliò di non chiedere a Kinro, il ragazzo moro dagli occhi verdi del quale le aveva parlato Ikuyo.

Ripensando al racconto dell'amica le si formò un sorriso sul volto, solo lei poteva scoppiare a ridere davanti a loro per quello che si erano dette prima di partire.

Quando arrivò trovò solo lui davanti al ponte, non le andava di aspettare oltre, quindi si avvicinò al ragazzo, che non appena la notò si mise all'erta, stringendo saldamente la sua lancia.

«Tranquillo, non ho intenzione di fare niente, devo solo-»
«Non mi fido, di nessuno di voi.» Tagliò subito corto lui.

«Ma almeno fammi finire di-»
«Ho detto che non mi fido, non mi interessa cosa hai da dire.»
«Oddio, Ikuyo mi aveva detto che eri difficile, ma non pensavo fino a questo punto.»
«Non mi interessa nemmeno cosa ha detto la tua amica, non dovreste nemmeno essere qui, le leggi sono leggi e-»

«Si si, come dici tu, mi serve qualcuno che si alleni con me, volevo chiederti questo.» La castana adottò lo stesso suo comportamento, interrompendo il discorso che stava facendo, esattamente come aveva fatto lui poco prima con lei.

«Quindi se tu-»
«No» rispose secco il moro, sembrava non voler sentire ragioni.

«Perché?!»
«Non posso allenarmi con qualcuno di cui non mi fido.»

Non c'era nulla da fare, rimaneva fermo sulla sua idea.
Kinuyo avrebbe tanto voluto colpirlo, ma chissà cosa avrebbe pensato di loro poi.
Già non li vedeva di buon occhio, non era il caso di peggiorare la situazione.

«Fai un po' come ti pare!» Gli rispose lei girandosi e allontanandosi.

Nel farlo vide un ragazzo biondo andarle incontro.

«Uh che faccia, hai conosciuto Kinro eh?» Il giovane la stava scrutando con i suoi occhi verdi.

«Si» rispose lanciando un'occhiata al diretto interessato, che li stava ignorando alla grande.

«Sono Ginro, suo fratello, e tu sei...» Le sorrise, provando ad avviare una conversazione.
«Kinuyo, l'amica di Ikuyo e Senku.»

«È un piacere conoscerti! Comunque non farci troppo caso, anche Ikuyo ci sbatte spesso la testa contro il suo carattere, tanto che lo ha soprannominato: "Borbottone fissato con le leggi".»
«Già... Beh mi da fastidio, capisco che non si fidi, ma non da nemmeno la possibilità di provare il contrario.»

Vide Ginro pensare un momento, poi si avvicinò alla ragazza con un sorrisetto.
«Senti, prova così.»

Le sussurrò qualcosa all'orecchio, la giovane era un po' riluttante all'idea, però era suo fratello no?
Lo conosceva più di chiunque altro, quindi avrebbe funzionato.

Kinuyo tornò dal moro, che si trattenne dal roteare gli occhi al cielo.

«Kinro, ti andrebbe di allenarmi?» Questa volta riuscì a formulare la domanda completa, senza essere interrotta.

«Te l'ho già detto, non mi alleno con qualcuno di cui-» Ma si bloccò quando la ragazza si avvicinò di più a lui, alzandosi leggermente sulla punta dei piedi e lasciandogli un bacio sulla guancia.

«Che dici adesso? Ti sei un po' sciolto?»

Kinro rimase come paralizzato per qualche secondo, non si aspettava di certo un gesto del genere.
Non era abituato, visto che normalmente riusciva a tenere lontano chi non voleva accanto.
Non aveva la più pallida idea di come avrebbe dovuto reagire.

La ragazza lo notò e fece un sorrisetto.
«Lo prendo come un si?»
«Non-»

«Oh avanti Kinro.» Si intromise il fratello con un'espressione innocente.
«Certo che sei ingrato! Una bella ragazza ti da addirittura un bacio sulla guancia per avere una risposta positiva da parte tua, e tu cosa fai? Cominci subito a replicare?»

«Ginro sta zitto.» Gli rispose secco il moro.

Kinuyo si avvicinò nuovamente, sporgendosi verso di lui.
«Se vuoi ti do un altro bacio sulla guancia.»

Di tutta risposta il ragazzo le mise una mano sulla spalla, allontanandola leggermente.

Poi sospirò: «E va bene, ti allenerò ad una sola condizione.»

«E sarebbe?»
«Non farlo mai più.»
«Cosa?» Kinuyo sapeva perfettamente dove stava andando a parare il giovane, ma glie lo domandò ugualmente.

«Lo sai, quello che hai fatto poco fa.»
«Guarda che non muori mica se lo dici ad alta voce.»
«Smettila o potrei ritirare il mio consenso.»
«Va bene, va bene.» La ragazza alzò le mani al cielo.

«Dai cominciamo subito, ho bisogno di sgranchirmi un po'.» Aggiunse poi la castana.
«Cominceremo una volta finito il mio turno da guardia, le leggi sono leggi.»

Kinuyo accennò ad un sorriso.
«Il soprannome di Ikuyo ti si addice alla grande.»

Dopodiché si sedette a terra, poco distante da lui e con le gambe incrociate.

«Non è vero.» Borbottò lui leggermente infastidito, questo provocò una leggera risata da parte della giovane.
«Oh si invece.»

xxx

La giornata era stata impegnativa, tra il suo sonno, l'allenamento e i preparativi per la creazione del generatore elettrico Ikuyo stava letteralmente crollando.

Decise quindi di andare sulla collina, così da potersi riposare un momento.

Si sedette sotto l'ombra del grande albero che si trovava lì, alzò lo sguardo verso il cielo e prese un profondo respiro.

Amava quel posto, era così tranquillo, sarebbe stata capace di passarci anche un'intera giornata.

Finalmente!
Mi ci voleva proprio, e se qualcuno osa disturbarmi mi sente.

Sentiva le palpebre sempre più pesanti, non cercò di resistere, quindi si sistemò e chiuse gli occhi.

xxx

Qualcun altro, proprio in quell'esatto momento, stava osservando il cielo.
La sua espressione era estremamente pensierosa.

Strinse le mani in due pugni, sembrava quasi impaziente.

«Non farci pentire di averti informato della cosa.» Lo avvertì un giovane con una maschera sul volto, mentre teneva ben salda la sua lancia.

«Non è ancor arrivato il momento» continuò lui, suscitando un sospiro da parte dell'altro.

«Lo so, vi sono grato per non avermelo nascosto, mi avete informato subito non appena ne avete avuto la conferma, il minimo che possa fare è portare pazienza.» 

Portò lo sguardo verso l'orizzonte.

Ti ritroverò, non importa quanto ancora dovrò aspettare, ma ti porterò in un posto più sicuro.

Non si rese minimamente conto del fatto che il guerriero con cui stava parlando era appena andato via.
Molto meglio così, visto che l'uomo voleva rimanere solo.

xxx

Ikuyo sentì vagamente qualcuno che le scuoteva con delicatezza la spalla, cercando di chiamarla.
Quel qualcuno la stava decisamente disturbando, la ragazza non chiedeva molto, ma solo un po' di tempo per riposarsi come si deve.

«Senku lasciami stare, te l'ho detto che andavo a riposarmi un po'» borbottò lei scostandosi appena.

Udì una leggera risata da parte del ragazzo.
«Per quanto mi piacerebbe essere Senku in questo momento, così da essere il tuo primo pensiero appena sveglia, no, mi dispiace deluderti, ma sono Gen.»

«Mh?» La castana aprì lentamente gli occhi.
«Lo sai che sei veramente carina quando dormi?»

Il tempo di realizzare chi avesse davvero vicino che Ikuyo scattò, allontanando quello che lei considerava un pinguino.

«Che cavolo fai? Mi spii mentre dormo?!» Se avesse avuto qualcosa a portata di mano glie l'avrebbe sicuramente lanciata.

«Eh? Sei tu che ti addormenti qui fuori, non è colpa mia.» Il tono che aveva assunto era quello di una persona innocente, che non lo aveva fatto di proposito a trovarla così.

Ikuyo non gli credeva per niente.
«Ma non avevi nessun motivo per cercarmi» disse lei assottigliando lo sguardo.

«Ah, beato il caro Senku-chan... Ha sempre la tua più completa attenzione.»
«Se non la smetti trovo qualcosa e giuro che te la lancio.»

Gen non si fece intimorire e continuò, dopotutto l'unica cosa che poteva lanciargli in quel momento erano dei ciuffi d'erba, visto che non c'era altro.

«Sai che non dovresti startene qui da sola? Potrebbe essere pericoloso.»
«Ah? Con pericoloso intendi forse Tsukasa con il suo gruppo? Beh, sei qui per conto suo no?
Quindi sono sicurissima che non si sono mossi dal rifugio, altrimenti non avrebbe avuto alcun senso mandare te, a loro servono informazioni.»

Vide un sorriso spuntare sul volto del ragazzo.
«Eh già, si, ci hai preso alla grande, ma potrebbe essere pericoloso lo stesso.
Non posso lasciare una così bella ragazza da sola, non credi? Posso sedermi?»

«Non-» Non completò la frase che il giovane già si era seduto accanto a lei.
«La prossima volta evita di chiedere se poi hai intenzione di fare come vuoi tu.»

«Quindi ci sarà una prossima volta?» Il suo volto era pieno di speranza.
«No aspetta, non è quello che intendevo-»
«Lo so, ma non ti libererai così facilmente di me.»

«Certo che tu appena vedi una ragazza non ci capisci più nulla» commentò lei portandosi una mano sul viso.
«"Non ti libererai così facilmente di me", eh? Quindi hai intenzione di rimanere?»

«Beh si, non è poi così male come posto» rispose lui non togliendole gli occhi di dosso.

«Ci hai detto apertamente che ti ha mandato Tsukasa, e hai detto che le condizioni sono cambiate non appena hai visto quello che stiamo mettendo su, quindi saresti disposto a tradire la fiducia di Tsukasa?»

Gen sorrise.
«Eccola! La fatidica domanda! Trovavo strano non mi avessi ancora chiesto nulla, non direttamente almeno.»

«Dai, rispondi, devo capire se posso fidarmi di te o no.»
«Okay, okay, potrei cambiare idea e schiarirmi dalla vostra parte, e poi non credo che riuscirò a stare lì senza cercare di avvicinarmi a te.»

«Scemo, ogni occasione per te è buona per provarci?»
«Perché no?» Rispose con un sorrisetto.

Ikuyo scosse la testa, quel ragazzo era un caso perso, ma la diffidenza nei suoi confronti era un po' diminuita.

Il fatto che ci stesse pensando già diceva tutto, avevano buone possibilità di ingannare Tsukasa se il giovane avesse deciso di stare dalla loro parte.
E secondo lei il Regno sella Scienza lo avrebbe convinto, visto quello che voleva costruire Senku.

«Comunque non ti ho riconosciuto solo perché hai rotto la macchina fotografica alla mia amica.» Cominciò a dire lei.

«Eh, sai che non so se crederti?»

«Credici, è impossibile non ricordasi di te visto che assomigli ad un pinguino» disse Ikuyo cercando di trattenere una risata.

«Un pinguino?»
«Si, e ora con i capelli anche per metà bianchi gli assomigli anche di più.»

La ragazza gli lanciò uno sguardo e scoppiò a ridere vedendo la sua espressione.

«Ei! Non è divertente!» Esclamò Gen incrociando le braccia al petto.

«Oh si, lo è, ti chiamerò PinguGen.»
«No! Preferisco mentalista o direttamente Gen!»

Quella sua reazione non fece altro che far ridere di più la castana, che si dovette asciugare le lacrime dal viso.

«Se solo avessi uno specchio ora, la tua faccia è così divertente!»
«Ikuyo sei proprio crudele.»

La diretta interessata si alzò, pulendosi il vestito dall'erba.

«Può darsi» rispose non prima di farsi sfuggire un'altra risatina.
«Dai, andiamo.»

«Ma stavo così bene qui, anche se tu mi prendevi in giro.» Si lamentò lui facendole gli occhi dolci.

«Non fare il bambino, voglio che tu assista alla nostra nuova creazione, credo sarà decisiva per la tua scelta.» Si girò appena verso il giovane, che si era alzato e l'aveva raggiunta.

«Va bene, ti seguirò, Iku-chan.» Le disse Gen con un sorriso, prima di avvicinarsi al villaggio insieme a lei.