❝𝑁𝑜𝑛 𝑠𝑖 𝑒̀ 𝑚𝑎𝑖 𝑙𝑜𝑛𝑡𝑎𝑛𝑖 𝑎𝑏𝑏𝑎𝑠𝑡𝑎𝑛𝑧𝑎 𝑝𝑒𝑟 𝑡𝑟𝑜𝑣𝑎𝑟𝑠𝑖.❞

||𝐴𝑙𝑒𝑠𝑠𝑎𝑛𝑑𝑟𝑜 𝐵𝑎𝑟𝑖𝑐𝑐𝑜||

Il tempo scorreva sempre più lentamente, come se le sue lancette lo facessero di proposito ad andare così piano.

Ovunque puntasse gli occhi Senku notava l'assenza di Ikuyo, e non poteva fare a meno di sentire un vuoto, proprio al centro del petto, espandersi a macchia d'olio.

Non era facile andare avanti senza di lei, però si considerava fortunato al pensiero di avere una speranza di salvarla, se la situazione fosse peggiorata quando ancora stavano combattendo contro Tsukasa allora sarebbero stati guai.

Perderla definitivamente era l'ultima cosa che voleva.

Senku non aveva mai provato sentimenti così forti per qualcuno, era la prima volta che si trovava a sentire emozioni del genere. Ma come aveva già potuto notare, alla fine non erano una debolezza, cosa che invece aveva sempre creduto fino a poco tempo prima.

Ciò che provava nei confronti di Ikuyo non lo frenava affatto, se doveva essere sincero era quello che gli dava un motivo in più per impegnarsi al massimo.

Però non rendeva più semplice sopportare i giorni senza di lei.

La sua presenza. Il suo sorriso allegro. I momenti passati insieme. Cercare il contatto visivo con lei.
Dalla più piccola, e apparentemente, insignificante cosa, fino a quelle di grande importanza. Gli mancava ogni cosa della ragazza di cui si era innamorato.

Alcune volte si voltava sicuro di trovarla lì, al suo fianco, per poi ricordarsi che non era così.

Sapeva che sarebbe stato più difficile confronto ai primi sei mesi che aveva passato da solo in quel nuovo mondo, ma non pensava così tanto.

Ikuyo gli mancava come l'aria, però, trattandosi di Senku, fece di tutto per non farlo notare, comportandosi come aveva sempre fatto.

I suoi amici avevano capito immediatamente che quella era solo una facciata per mascherare quanto sentisse la mancanza della ragazza, ma decisero di non dirgli niente.

Quando c'erano di mezzo sentimenti come quelli solo Ikuyo era in grado di riuscire a prendere e comunicare efficacemente con lui.

Senku non si fermava un istante. Ogni giorno si dava da fare per poter raggiungere il suo obiettivo.

Le parole che gli aveva detto prima di farsi ibernare non l'avevano mai abbandonato.

Per tutto quel nuovo viaggio che aveva affrontato, non l'avevano lasciato nemmeno per un secondo.

A pensarci un sorriso gli si era formato sulle labbra, capendo perché la castana gli avesse detto di risponderle una volta che si sarebbe risvegliata.

Voleva che avesse un motivo in più per non darsi per vinto.

Era qualcosa che non avrebbe fatto a prescindere, non avrebbe mai gettato la spugna, però doveva ammettere che l'intento di Ikuyo aveva avuto l'effetto sperato.

Senku doveva assolutamente darle una risposta, non avrebbe accettato il fatto di non poterlo fare. Non se lo sarebbe mai perdonato.

Non fu facile portarsi dietro certi pensieri e certi sentimenti, i quali avrebbero preso il controllo se solo lui avesse abbassato la guardia.

Però ora tutto stava per finire.

Il giovane aveva da poco versato il liquido del risveglio su Ikuyo, che era stata precedentemente pietrificata.

Aveva trovato il modo di riportarla da lui.

Una sensazione di impazienza si fece largo nella sua mente, e questa aumentò quando notò i primi pezzi di pietra staccarsi dal suo viso.

Si chinò su di lei, esattamente come aveva fatto prima di ibernarla, e la baciò, approfittando del fatto che le labbra erano state liberate.

Voleva che si svegliasse esattamente come si era addormentata, con un suo bacio.

Pochi istanti dopo la giovane fu completamente liberata dalla pietrificazione.

Quando aprì gli occhi ci mise qualche secondo ad abituarsi nuovamente all'intensa luce del sole, però poi riuscì chiaramente a distinguere la figura di Senku, a poca distanza dal suo viso, che si era appena allontanato dopo averla baciata.

Sentiva ancora il corpo intorpidito per essere stato fermo tutto quel tempo, ma un sorriso si formò ugualmente sulle sue labbra.

«Quindi io sarei come Biancaneve?» Sussurrò la castana.
«Il modo per risvegliarmi era il bacio del vero amore?»

Risentire la sua voce alleggerì di colpo il cuore di Senku, che si stava riempendo di una felicità incontrollata.

Sorrise di rimando, non riuscendo proprio a trattenersi.
«Mah, ti pare che preferirei usare un metodo come questo invece che uno scientifico?»

Ikuyo rise leggermente, mettendosi a sedere e poggiando una mano sulla guancia del ragazzo.
«Il mio principe, che mi ha salvata dal mio sonno» disse con dolcezza, non riuscendo a staccare lo sguardo dagli occhi di lui.

«Immagino andrai avanti con questa storia per un bel po'» commentò Senku, con ancora un accenno di sorriso sulle labbra.
«Credo di essere tutto l'opposto di un principe, sai?»

La giovane fece finta di pensarci un momento.
«Ma tu non sei come tutti gli altri, sei diverso, e per questo sei speciale.»

Ikuyo notò la leggerezza che esprimeva il suo viso, poteva solo immaginare quanto fosse stato difficile per Senku accettare il fatto di non sapere quando avrebbe potuto parlare nuovamente con lei.

Lo vide spostarle una ciocca di capelli e sistemargliela dietro l'orecchio, lasciando la mano lì.
La castana riusciva a sentire come questa sfiorasse il suo collo, e ciò le provocava dei piccoli brividi lungo la schiena.

«Devo risponderti» disse Senku, guardandola negli occhi.
«Pensavi forse che me ne fossi dimenticato?» Alzò le sopracciglia, attendendo una risposta da parte sua.

Ikuyo fece un sorrisetto.
«No, assolutamente no.» Lo osservò per qualche altro istante.
«Quindi, qual è la tua risposta?»

Dopo ciò che avevano passato sapeva quale sarebbe stata la sua risposta, però voleva sentirglielo dire.

Il giovane le prese entrambe le mani, non credeva che un giorno sarebbe arrivato a pronunciare quelle parole.

Tra tutte le cose che era riuscito a prevedere, quella era stata l'unica incognita che Senku non aveva risolto, e che lo aveva trascinato sempre di più in quello che era il sentimento dell'amore.

«Ti amo anche io, Ikuyo.»

Sul volto della ragazza si formò un sorriso raggiante, che sarebbe stato in grado di illuminare la notte più buia.

Senza dargli il tempo di dire altro prese e lo abbracciò, affondando il viso nell'incavo del suo collo, gesto che Senku ricambiò delicatamente.

Stringerla tra le sue braccia in quel modo fu come prendere una boccata d'aria fresca.
Per tanto tempo lo aveva desiderato, e troppo avevano aspettato.

Ora nessuno li avrebbe più separati, i due ragazzi avrebbero fatto tutto ciò che era in loro potere per evitare che una situazione simile si ripetesse.

Né Senku né Ikuyo volevano più vivere lontani l'uno dall'altro.

«Quindi ora è come se avessimo due capi villaggi?» Si intromise una voce, che la castana riconobbe immediatamente.

Sorrise ancora un volta, allontanandosi di poco da Senku per poterla guardare.

Kinuyo era lì, insieme a tutti i loro compagni e amici, che sorrideva, contenta di poter rivedere la giovane sveglia e in salute.
«Voglio dire, ora state insieme no? E Senku è il capo del villaggio, di conseguenza ora lo sei anche tu.»

«È vero, hai ragione.» Ikuyo si alzò e andò ad abbracciare anche l'amica.

«Mi sei mancata tantissimo!» Esclamò Kinuyo con gioia, finalmente tutto era tornato com'era prima.

L'altra stava per rispondere, però si bloccò quando vide tutti gli altri saltare addosso a loro, dando vita ad un abbraccio di gruppo.

Si sentiva fortunata ad avere degli amici così, non poteva chiedere di meglio.

«Ei, Iku-chan.» Gen l'aveva appena chiamata, a differenza degli altri non era stato così irruento nel correre e buttarsi addosso alle due ragazze.

«Ciao, Gen!» Sorrise la castana, prima di stringerlo tra le sue braccia.

«Voglio proprio vedere se riuscirai a fare il trucco dei fiori, come mi avevi promesso» sussurrò ricambiando il gesto, contento di rivederla sveglia.

Ad Ikuyo scappò una risata nel ricordare la promessa.

«E ho tutte le intenzioni di farlo!» Esclamò la ragazza con energia.
«Riuscirò a battere il mentalista del villaggio in questo trucco.»

«Sono proprio curioso di vederti all'opera» disse il bicolore, sentendosi molto più leggero nel sentirla parlare in quel modo.

Ikuyo notò poi il padre a poca distanza da lei, e dopo aver salutato Gen e i suoi compagni andò anche dall'uomo, che la guardava con felicità.

«Ciao papà» disse la castana, e prima di risponderle Kensuke l'abbracciò, esattamente come avevano fatto anche gli altri.

«Senku con la scienza ti ha salvata, immagino di non dover più dubitare di lui e di questa materia» affermò il corvino in un sussurro, rendendola felice con quelle sole parole.

Dopo essersi assicurata di aver dato un abbraccio ad ognuno di loro, Ikuyo si diresse verso l'uscita della piccola grotta dove era stata per tutto quel tempo.

Socchiuse leggermente gli occhi nell'incontrare direttamente la luce del sole, ogni muscolo del suo viso era rilassato.

«Ora posso mantenere la promessa.» Le disse Senku, affiancandosi a lei.
«Riuscirò a portarti con me nello spazio.»

Ikuyo gli afferrò la mano, tenendola delicatamente.
«E batteremo il fantasy con la scienza, tutti insieme.»

Una lieve brezza li attraversò, muovendo con dolcezza i capelli dei due ragazzi, che si erano soffermati ad osservare ciò che si estendeva davanti ai loro occhi.

Nuove avventure aspettavano i componenti del villaggio Ishigami, non sapevano se sarebbero state tutte positive, però non vedevano l'ora di scoprire cosa avrebbero incontrato sul loro cammino.

Avrebbero sicuramente conosciuto nuovi compagni, che sarebbero andati ad allargare sempre di più quella grande famiglia.

Avevano un mondo da scoprire e riportare alla civiltà, e tutti insieme ci sarebbero riusciti, con la forza del loro legame, oltre che alla forza della sola scienza.