𝒞𝒶𝓅𝒾𝓉𝑜𝓁𝑜 𝟹𝟿
❝𝐿𝑎 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑜𝑛𝑎 𝑔𝑖𝑢𝑠𝑡𝑎 𝑛𝑜𝑛 𝘩𝑎 𝑠𝑒𝑚𝑝𝑟𝑒 𝑖𝑙 𝑡𝑢𝑜 𝑠𝑡𝑒𝑠𝑠𝑜 𝑝𝑢𝑛𝑡𝑜 𝑑𝑖 𝑣𝑖𝑠𝑡𝑎 𝑚𝑎 𝑑𝑖 𝑠𝑖𝑐𝑢𝑟𝑜 𝑔𝑢𝑎𝑟𝑑𝑎 𝑛𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑡𝑢𝑎 𝑠𝑡𝑒𝑠𝑠𝑎 𝑑𝑖𝑟𝑒𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒.❞
||𝐹𝑜𝑛𝑡𝑒: 𝐴𝑛𝑜𝑛𝑖𝑚𝑜||
Nell'andare dai loro compagni Kayla si sentiva gli sguardi di Kagami e Kuroko addosso.
Volevano chiederle spiegazioni, quello era più che ovvio, ma ancora non avevano proferito parola.
Proprio per quel motivo la ragazza si bloccò di colpo, provocando la stessa reazione da parte dei suoi amici.
«Lo so che volete farmi delle domande. Avanti, vi risponderò» disse loro con tranquillità.
I ragazzi si scambiarono un'occhiata. Fu Kagami a prendere parola per entrambi.
«Quindi vi conoscete? È lui il tuo amico d'infanzia, vero?»
Kayla annuì.
«Si, è lui.»
«Mi spieghi come fai a stare con uno come quello?» Il ragazzo era visibilmente confuso, aveva capito fosse complicato avere a che fare con lui, ma non pensava fino a quel punto.
Kayla abbassò lo sguardo e accennò ad un piccolo sorriso.
«Non è sempre così, con me si è comportato diversamente, anche se in maniera lieve mi ha lasciato intravedere il suo lato dolce e premuroso.» Riportò gli occhi su Kagami.
«E poi voglio aiutarlo a ritrovare se stesso, questo è uno dei motivi per il quale voglio fare di tutto pur di arrivare a sfidarlo.»
Non aggiunse il fatto che ne fosse innamorata, quello Kagami lo sapeva e Kuroko non era cieco, aveva sicuramente notato come lo aveva guardato.
Kayla non riusciva a controllare il suo sguardo quando si trovava con Akashi, si notava lontano un miglio che provava qualcosa.
«Hai un forte legame con lui, vero?» Iniziò a dire Kuroko. Quando la ragazza posò gli occhi su di lui continuò con il discorso.
«Si è capito da come non ti abbia allontanata quando ti sei avvicinata.»
Kayla rise appena.
«Ah! Credo che ormai si sia abituato al fatto che lo guardo sempre dritto negli occhi, però all'inizio me lo faceva notare di continuo.»
Quei mesi avevano avuto dei periodi davvero difficili, ma tutto sommato aveva fatto dei progressi con Akashi, anche se ora lui sembrava essersi nuovamente chiuso a riccio.
Sembrava aver innalzato di nuovo le mura attorno a lui. Kayla sperava che quella volta si sarebbe reso conto da solo dello sbaglio che stava facendo.
«Comunque sia, io sono ancora sconvolto per questa rivelazione» confessò Kagami, facendo ridere l'amica, che si avvicinò per dargli una pacca sulla spalla.
«Non esserlo, ci farai l'abitudine.» Gli disse lei.
«Come faccio? La mia testa ora sta pensando incessantemente che se voi due doveste mettervi insieme sarei costretto a sopportare la sua presenza... e delle possibili forbici volanti.»
Kayla diventò peggio di un pomodoro nel sentire la prima parte della sua considerazione.
«Taiga! Non uscirtene con queste cose!» Esclamò lei dandogli un altro colpo sulla spalla, questa volta molto più forte del precedente.
«Eh? Ma è vero! Potrebbe davvero colpirmi di nuovo con-»
«Non mi sto riferendo a quello!» Lo interruppe la giovane, portandosi entrambe le mani sul volto per nascondere l'imbarazzo.
Kagami la guardò assottigliando lo sguardo.
«Ei aspetta, ti stavi forse riferendo al fatto che voi due-» Non continuò la frase, tanto aveva già capito che l'amica stava pensando a quello.
«E hai rimosso tutto il resto? Guarda che è una cosa seria quella della forbice!»
«Oooh! Gli ho appena fatto la ramanzina, non credo ci riproverà, quindi posso benissimo pensare a ciò che hai detto prima!» Poi mise i palmi delle mani sulla sua schiena.
«Ora andiamo! Basta farmi imbarazzare così, abbiamo una partita da giocare!» Decise, iniziando a spingerlo per farlo camminare.
«No, dobbiamo seriamente parlare di questa cosa! Non stai facendo altro che sconvolgermi in questo momento!» Tentò di insistere, senza però ottenere niente.
«Tranquillo, sopravvivrai, se vuoi ti proteggo io da Seijuro» disse lei con un sorrisetto, già vedeva arrivare la reazione del rosso.
«Cosa?! Spero tu stia scherzando! Non ho bisogno di essere protetto!» Kayla si mise a ridere nel vederlo rispondere in quel modo.
«Kayla! Non ridere! Sono serio! Non ho bisogno che qualcuno mi protegga, posso cavarmela benissimo da solo.» Il broncio contrariato che mise non fece altro che aumentare le risate dell'amica.
Kuroko li guardava con un piccolo sorriso sul volto.
La compagnia di Kayla avrebbe fatto bene ad Akashi, quella ragazza riusciva a portare leggerezza e allegria attorno a sé.
Sicuramente era a conoscenza della sua doppia personalità, essendo amici d'infanzia si sarebbe sorpreso se lei non se ne fosse accorta.
La ragazza era una presenza fondamentale, che avrebbe aiutato Akashi ad uscire dalla via solitaria e buia che stava percorrendo.
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Nell'entrare allo stadio i componenti della Seirin rimasero sbalorditi nel vedere tutta quella gente, non c'era un posto vuoto, l'atmosfera era decisamente diversa confronto a tutte le altre partite che avevano giocato.
Kayla alzò lo sguardo verso gli spalti, quel clima non faceva altro che infonderle ancora più voglia di giocare, era impaziente.
Sapevano che il tifo era per i loro avversari, ma questo non li rese meno determinati, avrebbero giocato con tutte le forze che avevano a disposizione pur di vincere.
«E così conosci Akashi.» Nel sentire quella voce Kayla si girò, incontrando gli occhi blu notte di Aomine.
La ragazza si voltò completamente verso di lui.
«Lo conosco, si.»
Vide un leggero sorriso formarsi sul suo viso.
«Allora forse le cose potrebbero diventare interessanti in campo.»
Aomine aveva notato come il suo ex capitano aveva accolto la presenza di Kayla, era stato un modo di approcciarsi totalmente diverso da quello che aveva avuto nei confronti di Kagami.
Inoltre, per permetterle di guardarlo con quell'aria da sfida significava che aveva riconosciuto la sua forza, aveva visto del potenziale, tanto da metterla sul suo stesso gradino.
«Quindi ora finalmente mi prenderai sul serio?» Domandò lei incrociando le braccia al petto.
«Non ti ho mai veramente presa alla leggera, ma immagino tu ti sia allenata con Akashi, di conseguenza mi troverai più attento in campo.»
Kayla sorrise.
«Sono alquanto sicura che Seijuro non abbia mostrato tutta la sua forza durante gli allenamenti, però questo non cambia le cose.» Lo guardò a testa alta e non distogliendo gli occhi dai suoi.
«Questa volta non vi lasceremo vincere.»
«Voglio proprio vedere come pensate di fare.» Detto ciò si allontanò, tornando dalla sua squadra.
Non sarebbe stata una partita facile, loro erano migliorati molto, ma anche gli avversari avevano continuato ad allenarsi, quindi non era sicuro riuscissero a batterli.
Lo scontro iniziò già alla massima potenza, nessuna delle due squadre stava sottovalutando l'altra, entrambe volevano assumere il controllo del gioco.
Il tentativo della Seirin di andare a canestro per primi però venne rovinato dalla contromossa della Too, che riuscì a passare la palla ad Aomine per fargli fare punto.
Ciò non li smosse quanto avrebbero sperato gli avversari.
Kayla non appena lo vide fare canestro si mosse per tornare a centro campo, nella posizione più ottimale per potersi muovere rapidamente come voleva lei.
Non appena ricevette palla i giocatori della Too si accorsero subito di quanto fosse migliorata, la sua velocità era meglio indirizzata, i suoi cambi di ritmo erano ben calcolati, molto più di quanto non lo fossero stati nella loro precedente partita.
La sua tecnica aveva decisamente fatto dei passi in avanti.
Non riuscì ad arrivare abbastanza vicina al canestro da provare a fare punto, così decise di passare la palla a Kuroko, che grazie al suo passaggio incendiario rivisitato fece arrivare Teppei alla rete.
La sua successiva coordinazione con Kagami permise loro di pareggiare in tempo, senza permettere alla Too di distanziarli già ai primi minuti di gioco.
Ad un certo punto sembrò che stesse per cominciare uno scontro uno contro uno tra Kagami e Aomine.
Kayla decise di tenersi vicina a loro, se Taiga voleva sfidarlo lei lo avrebbe appoggiato come poteva, se avesse perso palla ci avrebbe pensato lei a provare a recuperarla.
Aomine si accorse di quanto fosse vicina la ragazza confronto a tutti gli altri, che invece si erano tenuti a distanza.
Doveva aspettarselo da lei, visto come lo aveva sfidato sapeva che non si sarebbe tirata indietro di fronte a niente pur di aiutare il suo amico in caso di fallimento.
Lo scontro tra i due assi però non avvenne, Kagami si rese conto che ancora non era il momento adatto per poterlo affrontare in quel modo.
A quel punto Kayla si spostò verso la zona avversaria, lanciando un'occhiata veloce a Kuroko, che capì immediatamente cosa volesse fare l'amica.
Solitamente la ragazza si limitava a segnare dalla linea dei tre, o due, punti, non si era mai avventurata sotto il canestro, lì le possibilità che le prendessero palla mentre cercava di mandarla a rete erano molto più alte.
Però quella era un'occasione d'oro. Anche se lievemente, la mente di tutti ancora pensava allo scontro mancato tra Kagami e Aomine.
Aveva intenzione di provare il tiro fatto da sotto il canestro, si era allenata tanto con Akashi per poterlo imparare alla perfezione.
Se trovava il momento giusto allora non avrebbe fallito, la sua rapidità l'avrebbe aiutata tantissimo.
Doveva misurare lo scatto che sarebbe andata a fare, quello le avrebbe dato un vantaggio in quanto a velocità, quanto bastava per impedire di essere raggiunta.
Fortunatamente però non era sola.
I suoi compagni, vedendola così vicina al canestro, capirono le sue intenzioni e si impegnarono per marcare i giocatori che avrebbero potuto raggiungerla in fretta.
Fu grazie a quella grande cooperazione se Kayla riuscì a fare punto.
Lo scatto della giovane, la sua sicurezza nell'andare a canestro, nonostante fosse una mossa azzardata, accompagnando la palla per poi lanciarla all'interno del canestro, sorprese gli avversari.
«Che c'è?» Domandò Kayla, voltandosi verso i ragazzi della Too.
«Pensavate che non potessi fare canestro in questo modo a causa della differenza di altezza che c'è tra noi?» Fece un piccolo sorrisetto prima di raggiungere i propri compagni.
«Non sottovalutatemi, un tiro del genere posso farlo quando voglio» disse infine, lanciando un'ultima occhiata verso Aomine.
Akashi dagli spalti osservò con attenzione il gioco di Kayla. Proprio come aveva previsto, la ragazza migliorava con una velocità incredibile, il tiro che aveva appena fatto era molto più accurato di tutti quelli che aveva visto durante i loro allenamenti.
La sua velocità era ben calcolata, così come i suoi cambi di ritmo e la sua fluidità nell'ingannare gli altri con le sue rapide finte.
Presto però Aomine cominciò a mostrare sempre di più la sua forza, tanto che arrivarono a segnare vari punti, inoltre sembrava aver scosso Kuroko dopo aver bloccato il suo secondo passaggio incendiario.
Fu quello a far chiedere il time out alla Seirin, dove la coach informò Kuroko che era fuori, non sarebbe rientrato in quel momento.
Kayla voltò lo sguardo su di lui, mentre Riko spiegava alcune cose alla squadra, e lo vide con un'espressione di frustrazione in viso per non essere riuscito nell'azione di poco prima.
Sembrava veramente avvilito, la giovane sentì di dover fare qualcosa per tirarlo su.
«Kuroko...» Lo chiamò con delicatezza, mettendo una mano sulla sua, che teneva stretta in un pugno. Si vedeva quanto volesse fare di più per la squadra.
Voleva aggiungere altro ma Kagami mise una mano sulla testa del loro amico, anche lui non era riuscito a lasciarlo lì in quelle condizioni per troppo tempo.
«Non è inutile, testolina. Tutti hanno fiducia nel tuo ritorno.»
Kayla sorrise dolcemente.
«È così, non permettere ad una sola frase ti buttarti a terra, non arrenderti solo perché Aomine ti ha detto che il tuo è stato uno sforzo inutile.»
«Kayla ha ragione» disse Kagami annuendo.
«Non esiste uno sforzo che sia inutile.»
Avrebbero fatto di tutto pur di ridare fiducia a Kuroko, tutta la squadra si sarebbe impegnata per raggiungere quell'obiettivo, non avrebbero permesso al loro compagno di rimanere a terra.
Gli avrebbero teso la mano, pronti ad aiutarlo a rialzarsi.
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