𝒞𝒶𝓅𝒾𝓉𝑜𝓁𝑜 𝟹𝟼
❝𝑃𝑜𝑖𝑐𝘩𝑒́ 𝑛𝑜𝑛 𝑒𝑠𝑖𝑠𝑡𝑜𝑛𝑜 𝑑𝑢𝑒 𝑖𝑛𝑑𝑖𝑣𝑖𝑑𝑢𝑖 𝑝𝑒𝑟𝑓𝑒𝑡𝑡𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑢𝑔𝑢𝑎𝑙𝑖, 𝑐𝑖 𝑠𝑎𝑟𝑎̀ 𝑢𝑛𝑎 𝑠𝑜𝑙𝑎 𝑑𝑒𝑡𝑒𝑟𝑚𝑖𝑛𝑎𝑡𝑎 𝑑𝑜𝑛𝑛𝑎 𝑐𝘩𝑒 𝑐𝑜𝑟𝑟𝑖𝑠𝑝𝑜𝑛𝑑𝑒𝑟𝑎̀ 𝑛𝑒𝑙 𝑚𝑜𝑑𝑜 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑝𝑒𝑟𝑓𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑎𝑑 𝑢𝑛 𝑑𝑒𝑡𝑒𝑟𝑚𝑖𝑛𝑎𝑡𝑜 𝑢𝑜𝑚𝑜.
𝐿𝑎 𝑣𝑒𝑟𝑎 𝑝𝑎𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑'𝑎𝑚𝑜𝑟𝑒 𝑒̀ 𝑡𝑎𝑛𝑡𝑜 𝑟𝑎𝑟𝑎 𝑞𝑢𝑎𝑛𝑡𝑜 𝑖𝑙 𝑐𝑎𝑠𝑜 𝑐𝘩𝑒 𝑞𝑢𝑒𝑖 𝑑𝑢𝑒 𝑠'𝑖𝑛𝑐𝑜𝑛𝑡𝑟𝑖𝑛𝑜.❞
||𝐴𝑟𝑡𝘩𝑢𝑟 𝑆𝑐𝘩𝑜𝑝𝑒𝑛𝘩𝑎𝑢𝑒𝑟||
Nell'avvicinarsi al tempio dove si stava tenendo il festival del matsuri i due ragazzi passarono per un bellissimo parco, illuminato in modo tale da mettere in risalto la natura del posto.
Era ancora presto per poter osservare i colori dell'autunno, gli alberi infatti avevano ancora su di loro delle foglie verdi splendenti.
Kayla si guardò attorno meravigliata da quello spettacolo. Non si sarebbe mai abituata a tanto incanto, di sera poi il tutto era ancora più marcato.
La bellezza di quei parchi risplendeva nel buio della notte.
Akashi guardò il sorriso sul volto della ragazza. Sapeva che passare di lì era la scelta migliore, sapeva che le sarebbe piaciuto.
La tranquillità che c'era a quell'ora era decisamente maggiore confronto a quella che si poteva incontrare durante la giornata.
Per questo motivo il giovane aveva voluto passare di lì, anche se avrebbe potuto prendere un'altra strada, molto più breve per poter arrivare nei pressi del tempio.
Quella sera, o meglio, dall'intera giornata Akashi non desiderava altro che poterla ammirare in tutto il suo fascino.
Non sapeva cosa gli stava succedendo, ma era come se non riuscisse a starle lontano.
I suoi pensieri erano incapaci di staccarsi da Kayla, i suoi occhi volevano guardarla e assimilare ogni dettaglio della sua elegante bellezza.
Ormai era diventato impossibile seguire ciò che si era prefissato di fare, provare ad allontanarla non aveva fatto altro che aumentare la sua voglia di stare con lei, non aveva risolto niente, aveva semplicemente fatto diventare quel sentimento più intenso.
Un sentimento dormiente, che si era ufficialmente risvegliato quando l'aveva vista davanti la porta di casa sua, per impedirgli di tenerla distante.
Non credeva di poter provare qualcosa del genere, non credeva gli avrebbe permesso di avvolgerlo.
«Guarda!» Esclamò la ragazza, discostando Akashi dalle sue considerazioni.
«Siamo arrivati!» Disse ancora lei con un sorriso sul volto, indicando la varie bancarelle e le persone che giravano attorno ad esse.
Seijuro spostò lo sguardo verso la direzione indicatagli da Kayla.
«Ti vedo molto più impaziente di prima» osservò lui.
«Tranquilla che tanto non scappano.»
La ragazza rise, afferrandogli poi il polso.
«Non mi interessa, non voglio perdere nemmeno un minuto! Su andiamo!» Rispose con un sorriso sul volto prima di avviarsi, continuando a tenere il giovane accanto a sé, che non pensò di sottrarsi alla sua presa.
Kayla si fermò a varie bancarelle, ce ne erano di tutti i tipi: oggetti, portafortuna, giochi, cibo.
Le cose da vedere non erano poche.
In quel momento si era fermata a comprare una spilla per capelli che aveva attirato la sua attenzione.
Era formata da un bastoncino nero, quasi fosse una bacchetta, dove in cima vi erano tre piccoli fiori rosa, da cui pendevano delle perle bianche.
«Penso che quella sia proprio la spilla adatta a te» disse un ragazzo, affiancandosi a lei.
«Sarebbe un bel contrasto da vedere sui tuoi capelli.»
Kayla si voltò, alquanto confusa, il giovane che le stava accanto aveva ad occhio e croce la sua età e le si era avvicinato come se niente fosse, cominciando una conversazione dal nulla.
Probabilmente lei era l'ultima a dover giudicare, visto che era capace di farlo allo stesso modo se le serviva qualcosa, però in quel momento il povero ragazzo non sapeva di aver deciso di approcciarsi alla ragazza sbagliata.
Se pensava di colpirla con discorsi come quelli si sbagliava di grosso, un complimento ricevuto da uno sconosciuto a Kayla non faceva né caldo né freddo.
I complimenti che erano capaci di smuoverla e portarla al settimo cielo erano quelli di qualcun altro, che in quel momento se ne stava lì ad osservare la scena, in silenzio, ma il suo sguardo la diceva lunga sui suoi pensieri in merito al gesto del nuovo arrivato.
Lo stava fissando con insistenza e con freddezza, se avesse avuto il potere di congelarlo sul posto probabilmente lo avrebbe fatto.
Già di per se lo sguardo di Akashi mirava ad incutere timore, così da farsi ubbidire dagli altri senza troppe pretese, quindi in quell'istante doveva essere molto più marcata la cosa.
«Umh, grazie» rispose Kayla, notando lo sguardo che Akashi gli stava lanciando.
«Se vuoi posso mettertelo e darti un parere definitivo.» Il ragazzo sorrise, sicuro di star percorrendo la strada giusta.
La giovane assunse un'espressione incredula, i suoi metodi erano veramente pietosi, però poi ebbe un'idea e fece un leggero sorriso.
«Si, hai ragione, dovrei provarlo.» Si girò con nonchalance verso Seijuro e gli porse la spilla.
«Ti andrebbe di mettermela tra i capelli?» Gli chiese, prendendolo di sorpresa, lasciando l'altro ragazzo più confuso che mai.
Kayla sorrise dolcemente verso il rosso, rivolgendo ogni attenzione su di lui.
Quest'ultimo si mosse, tirando fuori le mani dalle tasche dei pantaloni, e si raddrizzò davanti alla ragazza.
Lei gli lanciò uno sguardo complice, aveva capito a cosa erano dovute le occhiate fredde di Akashi nei confronti del ragazzo che era appena arrivato.
Non avrebbe mai pensato di vederlo, ma il suo amico aveva appena mostrato dei cenni di gelosia.
«Puoi sistemarlo qui dove ho raccolto le ciocche.» Gli disse quando lui prese la spilla.
Seijuro fece un passo verso la giovane, portando poi le sue mani accanto ai suoi capelli.
Kayla rabbrividì a quella vicinanza, lasciandosi andare ancora una volta al profumo che lui si era messo.
Il suo tocco era delicato e attento, ma soprattutto lento, come se non volesse allontanarsi tanto presto da lei.
«Allora, come pensi mi stia?» Domandò Kayla al ragazzo, era da lui che voleva sentire la risposta.
Era il parere di Akashi che voleva, di colui a cui era interessata, del ragazzo per il quale provava dei forti sentimenti.
Il giovane in questione la guardò per qualche secondo prima di parlare.
«Ti sta bene.» Portò una mano verso le perle che pendevano dai fiori.
«Ha un che di elegante e delicato, esattamente come te.» Non si fece problemi nel pronunciare quelle parole.
Kayla lo guardò affascinata da quanto le aveva appena detto.
A lei sarebbe bastata anche solo la prima frase, però nell'udire la seconda il suo cuore perse un battito, le farfalle nello stomaco si fecero sentire e una gioia crescente cominciò a risalirle su per la gola, cosa che la portò a sorridere.
Il loro scambio di sguardi fu interrotto da dei colpi di tosse, fatti appositamente per attirare l'attenzione dei due.
«Quindi voi state insieme?»
La ragazza si girò verso il ragazzo che ci stava precedentemente provando con lei.
«No.» Guardò per un momento Akashi, poi avvolse un braccio attorno al suo.
«Però è con lui che sono venuta qui» disse facendo capire all'altro che non aveva occhi per nessun altro al di fuori di Seijuro.
xxx
La sera era ormai giunta, e con essa anche l'atmosfera più intima che portava sulla gente del posto.
Le lanterne si accesero, illuminando le strade e il tempio attorno al quale il festival era stato organizzato.
Tutto si fece improvvisamente magico.
Eventi come quello sono in grado di farti dimenticare ogni tipo di problema, in quel momento te ne liberi, entrando in un mondo fatto di leggerezza e pace.
Girare tra le varie bancarelle, visitare il tempio, camminare accanto alla persona che si ama, unite al clima circostante danno vita ad una sensazione che ogni persona vorrebbe sentire tutti i giorni.
Forse questo è uno dei motivi per il quale c'è sempre molta gente ai festival, ognuno di loro lo vede come scappatoia momentanea dalle loro difficoltà.
Così era anche per Kayla e Akashi, che in quel preciso istante non stavano pensando alle problematiche che vagavano attorno al loro rapporto. Sembravano come scomparse dalla faccia della terra.
I due si erano seduti da poco su una panchina in marmo, in un punto dove i fuochi d'artificio si sarebbero visti alla perfezione.
C'era ancora poca gente, quindi era relativamente tranquillo, tanto che si potevano sentire benissimo le foglie mosse dalla leggera brezza che tirava di tanto in tanto.
«Comunque non abbiamo più parlato di prima» disse Kayla roteando appena il bastone che aveva in mano, sul quale vi era una mela caramellata, quasi finita. Nell'andare lì non era riuscita a resistere all'impulso di comprarne una.
«Sii più precisa, hai fatto tante di quelle cose che la scelta è abbastanza ampia» rispose lui, osservando le strade sotto di loro.
Il luogo che avevano scelto si trovava più in alto confronto alle stradine dove si svolgeva il festival, ma si potevano vedere le vie piene di persone, oltre che a sentire anche dei lievi rumori procurati da quest'ultime.
Kayla si lasciò andare in una risata, effettivamente lo aveva fatto girare per quasi tutti i banconi, soprattutto quelli dei giochi.
«Mi riferisco a quando quel ragazzo mi si è avvicinato.» Spiegò poi la giovane.
Nel sentire il silenzio da parte dell'altro la ragazza decise di andare avanti.
«Lo stavi praticamente fulminando con lo sguardo.» Lo guardò con un piccolo sorriso.
«Eri per caso geloso?» Chiese, andando dritta al punto.
Lui le lanciò una breve occhiata.
«Per niente, ma sembrava che ti stesse dando fastidio la sua presenza.»
Kayla attese qualche secondo prima di rispondere, osservando con attenzione l'espressione di Akashi.
Non era mai riuscito a mentirle come si deve, lei lo ha sempre scoperto, lo capisce quando sta celando la verità.
«Già, è così.» Non le serviva insistere per ottenere le risposte alle sue domande, bastava guardare Seijuro per poterle capire da se.
«Inoltre il suo modo di cercare di fare colpo è stato penoso.» Ci pensò un momento.
«Cioè, sul serio? Cominciare a sparare complimenti a destra e a manca? Nemmeno lo conoscevo, cosa sperava di ottenere?»
«A quanto pare ha scelto la ragazza sbagliata sulla quale provare quel suo metodo di approccio» disse Akashi poco dopo.
Lei era abituata a gestire il carattere complicato di Seijuro, e si era innamorata di lui in quel modo, pur non ricevendo una valanga di complimenti da parte sua, quindi sperare di colpirla con quello stratagemma era un'impresa impossibile.
Kayla credeva fermamente che i complimenti ricevuti da qualcuno che difficilmente li fa è molto più prezioso, hanno un significato del tutto diverso, sono ancora più sinceri e riescono ad arrivare dritti all'animo di chi li ascolta.
«E poi, quando un cuore è già occupato da qualcuno nessuno avrà mai qualche possibilità di riuscire a conquistarlo» disse la ragazza con voce bassa, consapevole del fatto che Akashi avrebbe compreso il significato delle sue parole.
«Non lo pensi anche tu?» Rivolse lo sguardo verso il bastoncino, ormai vuoto, ma che continuava a tenere tra le mani, facendolo rigirare tra di esse.
Seijuro capì alla perfezione il messaggio che aveva voluto mandargli la ragazza.
Quest'ultima aveva appena mostrato apertamente che provava qualcosa per lui. Prima di allora lo si era potuto intuire dallo sguardo che gli rivolgeva, da come lo guardava, ma anche da come gli era stata vicina, in ogni situazione.
L'aveva sempre tenuto, non permettendogli di sprofondare in quella che era diventata la sua vita ormai da anni.
Lo aveva sempre tirato su, cercando di fargli vedere uno spiraglio di luce.
«Immagino tu abbia ragione» disse il giovane, se qualche suo compagno di squadra lo avesse visto in quel momento avrebbe faticato a riconoscerlo.
Quelli non erano di certo discorsi che andava a fare, ma con Kayla tutto era diverso e questo lo sapeva anche lui.
Ci furono dei secondi di silenzio tra i due, che però non risultarono pesanti o imbarazzanti.
Kayla aveva da poco buttato il bastoncino e quando era tornata a sedersi aveva appoggiato la mano sul marmo della panchina, vicina a quella di Akashi, quasi poteva toccarla.
Lo guardò con la coda dell'occhio, stava osservando il cielo, perso nei suoi pensieri.
La ragazza lo trovò bellissimo, i ciuffi che si muovevano lentamente a causa della leggera brezza lo rendevano ancora più affascinante ai suoi occhi.
Il suo sguardo era così naturale, non vi era traccia di freddezza o di indifferenza.
Anche se accanto aveva la seconda personalità del ragazzo, questa sembrava diversa, come se stesse condividendo il sentimento che provava l'altra sua parte.
Improvvisamente passò davanti a loro un signore, che sventolava da una parte all'altra del vischio, simbolo utilizzato durante le festività natalizie.
I due giovani lo fissarono fino a che non scomparve dalla loro vista.
Kayla sbatté più volte le palpebre.
«Quello... Era vischio? Ma non è presto per tirare fuori cose del genere?»
«Conosci la tradizione del vischio, vero?» Le chiese Akashi, accelerando solo con quella domanda i battiti del cuore della ragazza.
Quest'ultima si morse leggermente il labbro inferiore e si voltò verso di lui.
«Certo che la conosco, ma non capisco cosa c'entri in questo momento.» Aveva capito dove volesse andare a parare Seijuro, ma nonostante ciò desiderava che fosse lui a dirglielo.
«Passando ce lo ha praticamente messo sopra le teste.» Il ragazzo sapeva che quello che stava per fare era qualcosa da cui non si poteva tornare indietro.
||Play: Affections Touching Across Time (From "Inuyasha")||
Quel semplice gesto è in grado di cambiare ogni cosa.
Stava per prendere la strada che aveva sempre voluto evitare, ma che ora lo attirava in una maniera tale che sottrarsi appariva come una sfida impossibile da vincere.
«Lo so» rispose Kayla, guardando per un istante le labbra del giovane.
«Sei sempre molto precisa quando bisogna fare qualcosa, non credi che la tradizione andrebbe seguita, ora?» Nel dirlo si era girato verso di lei, chinandosi appena sul suo viso.
La ragazza incastonò gli occhi in quelli eterocromatici di Akashi, incapace di smettere di guardarli.
«Io... Penso di si» disse in un sussurro, le loro labbra erano così vicine che Kayla poteva sentire una sensazione di impazienza risalirle dallo stomaco. Voleva baciarlo, senza attendere un minuto di più.
Il giovane sfiorò la bocca di lei con la sua.
«Seijuro, se devi baciarmi fallo, perché io non credo di poter-» Il suo discorso venne interrotto quando il ragazzo annullò definitivamente la poca distanza che li separava.
Nello sporgersi ancora più in avanti la mano di Akashi finì su quella di Kayla, dapprima vicine tra di loro, ora una sopra l'altra.
La ragazza chiuse gli occhi e ricambiò il bacio, assaporando ogni attimo di quel momento.
Lo aveva desiderato tanto, ma mai si sarebbe aspettata di poterlo ricevere, viste le complicanze che si abbattevano su di loro Kayla non aveva mai creduto di poter toccare le sue labbra in quel modo.
Il bacio di Akashi era delicato e dolce, non era insicuro, segno del fatto che non si era pentito della scelta fatta.
La giovane portò una mano sulla sua guancia, stringendosi maggiormente a lui e non interrompendo il loro contatto.
Sembrava tutto così surreale, nessuno dei due avrebbe mai pensato di finire in una situazione simile.
In quell'istante stavano mostrando all'altro quelli che erano i loro sentimenti, senza nascondere niente.
Kayla sentiva di avere le goti arrossate a causa del bacio, ma allo stesso tempo si sentiva così bene che mai avrebbe voluto staccarsi da lui.
Il suo cuore traboccava di felicità e di amore.
Finalmente stava baciando il ragazzo che amava e che occupava ogni suo pensiero, non avrebbe potuto chiedere serata migliore di quella.
Quando si allontanarono, per riprendere fiato, non lo fecero in modo esagerato. Rimasero molto vicini.
La ragazza aprì lentamente gli occhi, che assunsero una luce nuova dovuta a quanto successo.
Accennò ad un sorriso e prese ad accarezzare con il pollice la guancia di Akashi.
«Lo hai fatto sul serio» disse lei, guardandolo.
Lo sguardo del ragazzo non riusciva a celare l'affetto che provava per Kayla, ma in verità non ci stava nemmeno provando, in quel momento non gli importava se aveva abbassato tutte le sue difese.
«Credevi stessi scherzando?» Domandò Seijuro, chiudendo la presa sulla mano di lei, che era appoggiata sul marmo, proprio sotto quella del giovane.
«Pensavo volessi solo provocarmi, come hai fatto questa mattina, per esempio.» Lo vide accennare ad un sorriso, cosa che contagiò anche la ragazza.
«Sono felice di aver capito male» disse Kayla sinceramente.
Alcuni suoni dei fuochi d'artificio si fecero sentire. Avevano appena sparato i primi, però i due continuavano a guardarsi, incapaci di spostare la loro attenzione su altro.
«Non vuoi vedere i fuochi d'artificio? È per questo che sei voluta venire qui.» Le disse Akashi, decidendo di tirarsi indietro per poter permettere alla giovane di osservare lo spettacolo che si stava svolgendo in cielo.
Kayla lo trattenne spostando la sua mano dalla guancia di lui alla sua spalla.
«C'è qualcos'altro che vorrei fare in questo momento.» E senza dargli il tempo di replicare unì nuovamente le loro labbra in un lungo bacio.
L'attenzione di tutti era rivolta verso i fuochi d'artificio, ogni persona si trovava con il viso indirizzato verso l'alto.
Tutti tranne Akashi e Kayla, che invece preferirono scambiarsi un altro bacio, completamente rapiti l'uno dall'altro.
Era come se si fossero finalmente ritrovati, dopo tanto tempo e tanta fatica.
Chi li vedeva da fuori non poteva fare a meno di pensare a quanto fosse magica la scena: due innamorati che si baciano sotto la luce dei fuochi d'artificio, che illuminavano ad intermittenza i loro visi.
Un invisibile filo rosso volteggiava attorno ai ragazzi, legato ai mignoli della loro mano sinistra, esattamente come racconta la leggenda.
Non vi erano nodi su di esso, si trovava in perfetta armonia con i corpi dei due giovani, avvolgendoli con premura.
È vero, la magia non esiste, ma in quel preciso istante Kayla e Akashi la fecero nascere, rendendo una serata già di per se incantevole ancora più ricca di emozioni.
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