❝𝐴𝑛𝑑 𝐼'𝑣𝑒 𝑙𝑜𝑠𝑡 𝑤𝘩𝑜 𝐼 𝑎𝑚, 𝑎𝑛𝑑 𝐼 𝑐𝑎𝑛'𝑡 𝑢𝑛𝑑𝑒𝑟𝑠𝑡𝑎𝑛𝑑
𝑊𝘩𝑦 𝑚𝑦 𝘩𝑒𝑎𝑟𝑡 𝑖𝑠 𝑠𝑜 𝑏𝑟𝑜𝑘𝑒𝑛, 𝑟𝑒𝑗𝑒𝑐𝑡𝑖𝑛𝑔 𝑦𝑜𝑢𝑟 𝑙𝑜𝑣𝑒
𝑊𝑖𝑡𝘩𝑜𝑢𝑡 𝑙𝑜𝑣𝑒 𝑔𝑜𝑛𝑒 𝑤𝑟𝑜𝑛𝑔, 𝑙𝑖𝑓𝑒𝑙𝑒𝑠𝑠 𝑤𝑜𝑟𝑑𝑠 𝑐𝑎𝑟𝑟𝑦 𝑜𝑛
𝐵𝑢𝑡 𝐼 𝑘𝑛𝑜𝑤, 𝑎𝑙𝑙 𝐼 𝑘𝑛𝑜𝑤, 𝑖𝑠 𝑡𝘩𝑎𝑡 𝑡𝘩𝑒 𝑒𝑛𝑑'𝑠 𝑏𝑒𝑔𝑖𝑛𝑛𝑖𝑛𝑔.❞

||𝑆𝘩𝑎𝑡𝑡𝑒𝑟𝑒𝑑 - 𝑇𝑟𝑎𝑑𝑖𝑛𝑔 𝑌𝑒𝑠𝑡𝑒𝑟𝑑𝑎𝑦||

||Play: Shattered - Trading Yesterday||

Tanti erano i pensieri che vagavano per la testa di Akashi, forse erano anche troppi, da far venire il mal di testa, ma il ragazzo non poteva fare niente per scacciarli.

Non poteva, però in parte non voleva nemmeno.

È più forte di lui rivolgere i suoi pensieri verso Kayla, è qualcosa che non riesce a controllare.

La prima cosa che sfuggiva al suo controllo. La prima cosa che non riusciva a prevedere in alcun modo.

Il suo rapporto con la ragazza e quello che provava per lei, tutto era imprevedibile, era come camminare nel buio più totale.

Sapeva benissimo anche lui di non poter evitare quel sentimento tanto a lungo, e lo starle vicino non lo aiutava per niente.

Accanto alla ragazza le sue convinzioni si facevano più sottili, le sue decisioni in merito a come intendeva allontanarla si sbiadivano, impedendogli di raggiungere l'obiettivo che si era prefissato.

Lo faceva sentire esposto. Sentiva le sue difese abbassarsi in sua presenza.
Per quanto lui tentasse di mascherarle sapeva di non poterla ingannare, Kayla riusciva a vedere all'interno del suo animo, un solo sguardo bastava a comunicare ciò che le parole non potevano fare.

L'altra parte di se stesso lo stava decisamente influenzando in una maniera che non avrebbe potuto evitare, anche se lo avesse voluto.

Si bloccò all'uscio della porta quando vide Kayla addormentata sul suo letto.

La sorpresa fu tale che si accorse solo in un secondo momento del fatto che stesse indossando la sua maglia.

Rimase vari minuti fermo ad osservarla da lontano, meditando sul da farsi.

Avrebbe dovuto svegliarla e farla andare nella sua camera. Sapeva che avrebbe dovuto farlo, ma si sentiva come ostacolato.

Stava per andare contro ogni scelta che aveva preso in quel periodo, però non gli importava, avrebbe pensato alle conseguenze in seguito.

Decise quindi di cambiarsi per dormire. Faceva ancora abbastanza caldo da passare la notte senza maglia, infatti si sdraiò senza indossarla, facendo attenzione a non svegliare la ragazza.

Il letto, essendo a piazza singola, era stretto per due persone, ma Akashi riuscì comunque a sistemarsi senza disturbare Kayla, che continuava a dormire tranquillamente, con un braccio vicino al viso, poggiato sul cuscino, quasi come se si stesse nascondendo.

Seijuro si girò su un fianco, esattamente come era posizionata lei, mise un braccio sotto la sua testa e la guardò.

Alcune ciocche di capelli le ricadevano sulla guancia e il giovane non riuscì a distogliere lo sguardo, era incantato.

La guardava come non aveva mai fatto prima di allora, come non aveva mai pensato di fare davanti ai suoi occhi svegli e attenti.

Se lei avesse visto il suo sguardo in quel momento avrebbe avuto la conferma che allontanarla non era veramente ciò che voleva il ragazzo.

I suoi occhi, sempre freddi e indifferenti, in quell'istante assunsero delle sfumature diverse. Sembravano essere tornati quelli della sua prima personalità, anche se ad avere il comando era la seconda.

La mano libera si mosse automaticamente verso di lei, con l'intento di scostarle i capelli e sistemarglieli dietro l'orecchio.

Il suo tocco fu delicato, non aveva mai avuto quel tipo di contatto con Kayla, era sempre stato attento a ciò che i suoi gesti potevano mostrare.

Gli occhi finirono sul suo orecchino a forma di piuma, che la ragazza teneva con se in ogni attimo della giornata.

Sembrava passata letteralmente una vita da quel giorno, dalla loro promessa.

Da piccoli si fanno tante di quelle promesse, eppure loro erano riusciti a mantenere quella che si erano fatti.

Se doveva essere sincero, questo era potuto accadere solo grazie alla determinazione e alla cocciutaggine di Kayla.
Con quel suo carattere era ovvio che sarebbe tornata per mantenere la promessa, aveva persino scavalcato la volontà dei suoi genitori per poterlo raggiungere.

Abbassò lo sguardo sulle labbra di lei, ma si girò subito dopo, rivolgendo il viso verso il soffitto senza fare nulla.

Ciò che stava per fare sarebbe stato un punto di non ritorno, non aveva idea di come sarebbero cambiate le cose dopo, ma non voleva rischiare di complicare la situazione.

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A Kayla le ci vollero dei secondi per rendersi conto di essersi addormentata nella stanza di Akashi, la sera prima.

Riusciva a percepire il contatto con qualcuno, le trasmetteva calore, ma la ragazza credette fosse un residuo che il mondo dei sogni aveva lasciato nella sua mente.

Quando aprì gli occhi si scontrò con la realtà dei fatti.
Anche se ancora avvolta dalla sonnolenza mattutina la giovane si soffermò con attenzione sul suo braccio. Esso avvolgeva la vita di colui che dormiva al suo fianco.

Di conseguenza si accorse di trovarsi praticamente abbracciata a lui, con la testa poggiata tra la sua spalla e il suo petto nudo.

Sbarrò gli occhi e arrossì quando prese completamente coscienza della situazione nella quale si era andata a cacciare.

Quello che non capiva era perché il ragazzo non l'avesse svegliata una volta rientrato, in effetti Kayla si sarebbe aspettata proprio quella reazione, ma nulla di tutto ciò era successo.

La vicenda aveva preso una piega improvvisa.

Girò appena lo sguardo verso la sua spalla, trovandoci il braccio di Akashi, delicatamente poggiato su di lei.
La mano del giovane ricadeva verso la pancia della ragazza, cosa aumentò repentinamente i battiti del suo cuore.

Alzò la testa per incontrare il viso di Seijuro.
Era così sereno che non sembrava nemmeno lui, vederlo così era estremamente raro.

In quel momento non stava indossando nessuna maschera per nascondere ciò che lui era veramente, non aveva nessun muro attorno a se che lo separava da lei.

Kayla quasi si dimenticò l'imbarazzo che stava provando, il solo vederlo in quella maniera le fece sparire ogni tipo di disagio dovuto a come si era attaccata a lui nel sonno.

Sapeva sarebbe ritornata presto, ma non le importava, in quell'istante voleva solo sentire il calmo respiro di Akashi e osservare quanto più poteva la sua espressione rilassata.

Non fece caso al tempo, ma passò più di mezz'ora in quella posizione, incapace di allontanarsi da lui.

Aveva riabbassato lo sguardo, quindi non si accorse del momento in cui Seijuro cominciò ad aprire gli occhi, accadde solamente quando sentì il braccio di lui muoversi per sistemarsi meglio.

Lo guardò nuovamente e nell'incrociare i suoi occhi Kayla avvertì del rossore sulle sue guance.

Il ragazzo ricambiò lo sguardo e per alcuni secondi non disse niente, non si mosse nemmeno, continuando a tenerla vicino a se e avvolgendola con il braccio.

«Poi mi devi spiegare perché hai preso la mia divisa e perché ti sei addormentata qui.» Le disse con voce bassa, impastata dal sonno.

Evitò di proposito di chiederle perché fosse rimasta abbracciata a lui, dopotutto il ragazzo stava facendo la stessa cosa, la domanda gli si sarebbe ritorta contro.

Kayla non riuscì a trattenere una candita risata.
«E tu mi devi spiegare perché non mi hai svegliata» disse di rimando, vedendolo poi passarsi una mano tra i capelli, scompigliandoli appena poco dopo.

«Ero stanco, non mi andava di sentirti blaterare sul perché avessi la mia maglia addosso» rispose Akashi.
«Bugiardo» disse lei con un piccolo sorriso, molto probabilmente lo aveva fatto per non disturbare il suo sonno, e non per la motivazione che le aveva rifilato.

Trovava incredibile come fosse riuscita a rispondergli senza continuare ad arrossire, almeno si era risparmiata di diventare simile ad un peperone, però dentro di lei non c'era un minimo di calma.

«È la verità, quando ti ci metti sei veramente assillante.»
«Lo so» rispose la ragazza, consapevole di ogni lato del suo carattere.

«In ogni caso, ho preso in prestito la tua maglia perché non mi sono portata qualcosa con cui dormire.» Spiegò Kayla, dandogli le risposte che cercava.
«Volevo dirtelo, però mi sono addormentata mentre ti aspettavo.»

Fece per alzarsi, se fosse rimasta in quel modo ancora per un po' il cuore avrebbe rischiato di fuoriuscirle dal petto, dopotutto così ci si mettevano le coppie, e loro non lo erano.

Non notò però che lui si era mosso per fare la stessa cosa, il che li portò ad avvicinare i loro volti l'uno all'altro.

La ragazza trattenne il respiro, lanciando una breve occhiata alle labbra di lui, a poca distanza dalle sue.

Akashi vide il suo imbarazzo e disagio crescente, ormai non riusciva più a tenerlo per se, e fece un leggero sorrisetto, mettendosi seduto e avvicinandosi ancora.

Incatenò i loro occhi e la guardò con sicurezza, non era la prima volta che la vedeva arrossire di colpo davanti a lui, e ogni volta il ragazzo faceva qualcosa per aumentare quella sua reazione.
Sapeva l'effetto che aveva su Kayla.

«Kayla.» La chiamò, attendendo alcuni secondi prima di andare avanti.
«Riprendi fiato, non vorrei mi svenissi davanti» disse con tono compiaciuto, provocando, ovviamente, una reazione da parte sua.

La giovane inizialmente aprì e chiuse la bocca senza dire nulla. Successivamente lo spinse via, poggiando entrambe le mani sul petto di lui, facendolo ricadere con la schiena contro il materasso.

Incrociò braccia e gambe, voltando il viso dalla parte opposta da quella di Akashi.
«Sei uno scemo!» Esclamò con un broncio sul viso, ormai diventato completamente rosso a causa del ragazzo.

Quest'ultimo si fece scappare una breve risata al gesto di Kayla, cosa che non era mai successa in sua presenza.
Erano anni che non si lasciava andare in quel modo.

Kayla rimase meravigliata nell'udire il suono della sua risata, era così bella che avrebbe potuto sentirla all'infinito, senza stancarsene mai.

Si girò verso di lui, sciogliendo appena le braccia, e lo osservò totalmente catturata dalla sua espressione, non lo aveva mai visto così sereno.

Akashi si mise nuovamente seduto, portando le gambe giù dal letto.

«Incredibile, con te è particolare anche il risveglio» commentò il giovane prima di alzarsi per andare a farsi una doccia.

Kayla era talmente sorpresa da come si stava comportando che non riuscì a dire una parola, si limitò semplicemente a seguirlo con lo sguardo, rimanendo a fissare la porta una volta che Akashi sparì all'interno del bagno.

Sbatté più volte le palpebre, non sapendo come prendere il suo atteggiamento.
Non l'aveva mai lasciata con tanto stupore, le ci vollero dei minuti prima di staccare gli occhi dalla porta, dopodiché si buttò a peso morto sulle coperte.

Osservò il soffitto, come se potesse darle le risposte che tanto voleva ricevere.

«Si può sapere cosa diavolo è appena successo?» Si domandò stringendo appena la maglia del giovane.

Quella mattina tutta la distanza che aveva avvertito in quell'ultimo periodo sembrava essere sparita.
Era surreale, ma allo stesso tempo bellissimo.

Quei suoi pensieri però furono sostituiti da altre considerazioni, che riguardavano il cambio della sera prima, piegato e lasciato nel bagno della stanza di Akashi.

Era costretta ad aspettare che lui uscisse per potersi cambiare e ridare la maglia al ragazzo, per poi tornare nella sua camera e scegliere che cosa indossare per quella giornata.

Quando realizzò cosa avrebbe comportato il dover attendere la sua faccia si tinse nuovamente di un rosso accesso, tanto che si portò entrambe le mani sul viso, girandosi su un fianco.

Avrebbe visto Seijuro non solo a petto nudo, ma anche con un asciugamano attorno alla vita, con le gocce d'acqua della doccia sul suo corpo e sui suoi capelli.

Non lo aveva visto portarsi dietro i vestiti, quindi sarebbe uscito sicuramente in quella maniera.

«Questo è troppo!» Esclamò in preda all'imbarazzo, non avrebbe retto ad una simile vista, non se si trattava di lui.