𝒞𝒶𝓅𝒾𝓉𝑜𝓁𝑜 𝟸𝟽
❝𝑀𝑖 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑖𝑛𝑛𝑎𝑚𝑜𝑟𝑎𝑡𝑎 𝑑𝑖 𝑙𝑢𝑖 𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑞𝑢𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑐𝑖 𝑠𝑖 𝑎𝑑𝑑𝑜𝑟𝑚𝑒𝑛𝑡𝑎, 𝑝𝑖𝑎𝑛𝑜 𝑝𝑖𝑎𝑛𝑜 𝑒 𝑝𝑜𝑖 𝑝𝑟𝑜𝑓𝑜𝑛𝑑𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒.❞
||𝐽𝑜𝘩𝑛 𝐺𝑟𝑒𝑒𝑛||
Persa nei suoi pensieri Kayla percorreva i lunghi corridoi della villa, diretta verso quella che sarebbe stata la sua stanza per quei giorni.
La cena si era svolta a parti divise, sebbene si trovassero tutti allo stesso tavolo la giovane non aveva più rivolto al padre una parola.
Inizialmente era stato il genitore di Seijuro a parlare con lei, facendole domande di routine: come si trovava lì, come si era organizzata e come era curioso il fatto di essere riuscita a rincontrare Akashi dopo tutto quel tempo.
La ragazza si era mostrata molto propensa a rispondere, così da sbattere in faccia al padre quanto le cose le stessero andando bene da quando era partita.
Però da un certo punto in poi si era messa a parlare solo con l'amico, mentre i due genitori discutevano di qualcosa inerente agli affari.
Fu solo grazie a quello se il pasto non passò lentamente come l'aveva immaginato lei.
Era grata ad Akashi per non aver cercato di evitare una conversazione, aveva in qualche modo alleggerito la pressione che sentiva dentro.
Fortunatamente quella parte della giornata si era conclusa.
La stanchezza cominciava a farsi sentire, l'unica cosa che desiderava era buttarsi sul letto e dormire ininterrottamente fino al mattino.
Aveva già in mente di evitare il padre in tutti i modi possibili, così da andarsi ad allenare in vista della Winter Cup, perché, proprio come aveva anche sottolineato Akashi, non sarebbe stata una mossa furba perdere quell'occasione per migliorarsi.
Arrivò davanti ad una porta e l'aprì con sicurezza, bloccandosi sullo stipite quando si accorse che quella non era la stanza che le avevano dato.
Gli occhi vagarono al suo interno, continuando a rimanere dov'era, con la mano stretta attorno al manico della porta.
L'arredamento appariva semplice, tutto era rigorosamente messo in ordine, non c'era niente fuori posto.
Una sensazione di nostalgia le si espanse nel petto, cosa che le fece fare dei passi in avanti.
Richiuse la porta alle sue spalle, lo sguardo ancora sfrecciava da una parte all'altra della camera, come se volesse assimilarne ogni dettaglio.
Aveva capito nella stanza di chi era finita.
Non era cambiata poi così tanto negli anni.
Nella sua mente si formò il ricordo dei pomeriggi passati attaccati alla grande finestra a fare a gara con le gocce di pioggia.
Certe volte aveva la sensazione che Seijuro scegliesse di proposito la goccia più lontana, così da darle più possibilità di vincere.
Proprio per quello lei, quando se ne accorgeva, metteva il broncio e gli chiedeva di non farla vincere in quel modo.
Lui aveva riso, se lo ricordava bene.
«A quanto pare sta rispettando quella mia richiesta» sussurrò a se stessa, pensando a come, durante gli allenamenti, le rendeva le cose difficili.
Anche se non lo aveva visto al massimo della sua forza riusciva a metterla all'angolo, un motivo in più per migliorare ancora.
Si avvicinò ad un pallone da basket, messo con cura su una mensola che faceva parte del letto, e ci poggiò delicatamente la mano sopra.
Notò poi lì accanto una piccola scatola rettangolare.
La mano scivolò via dal pallone per posarsi su di essa.
Il suo tocco era dolce mentre sentiva il legno sotto le sue dita.
Attese qualche secondo prima di afferrarla, in bilico tra il voler curiosare e la consapevolezza di non doverlo fare.
La aprì, non riuscendo a contenere la curiosità.
Voleva saperne quanto più possibile su quella personalità di Akashi.
Voleva capirlo, voleva aiutarlo a liberarsi del peso che si portava dietro.
Spesso si può capire molto di una persona puntando gli occhi sui suoi effetti personali, basta saper osservare, guardare oltre l'oggetto in se.
La sua espressione assunse una nota di sorpresa.
Si ritrovò a sorridere, accorgendosi di avere gli occhi leggermente inumiditi.
Al suo interno vide una piuma viola, l'altro suo orecchino, custodito con cura in quella scatola di legno.
«Anche tu l'hai sempre avuta vicina» disse flebilmente, osservandola ancora per qualche secondo.
Si sentiva sollevata nel constatare che, seppur fosse l'altra personalità ad avere il controllo, quella morbida piuma era rimasta nei ricordi di Akashi come qualcosa da tenere al sicuro, da proteggere.
Per come si comportava il ragazzo Kayla avrebbe potuto benissimo lasciarlo alle sue idee e alle sue convinzioni.
Ma non voleva farlo, non riusciva nemmeno a pensare ad una cosa del genere.
Nonostante tutto non voleva allontanarsi da lui, non poteva immaginare la sua vita privata della sua presenza, già gli anni passati erano stati duri.
Chiuse la scatola e la rimise a posto, per poi avvicinarsi alla finestra.
Fuori il buio della notte predominava su tutto il resto, era impossibile tentare di vedere qualcosa che non fosse il cielo con le sue stelle, persino la luna si trovava nel periodo nel quale si nascondeva nell'ombra.
Si girò con l'intenzione di andare a cercare la sua stanza, non voleva soffermarsi troppo lì, Akashi poteva tornare da un momento all'altro.
Quest'ultimo però si trovava già alle sue spalle.
Non lo aveva sentito arrivare.
Arretrò istintivamente, finendo con la schiena contro il muro.
Una mano si poggiò accanto al suo viso, facendola ritrovare bloccata tra lui e la parete.
La stava sondando con lo sguardo, sembrava contrariato nell'averla trovata nella sua camera.
Fece un passo in avanti, avvicinandosi ulteriormente.
Portò il suo viso verso quello della ragazza, che trattenne il respiro a quella vicinanza.
«Che ci fai qui?» Domandò ad un soffio dalle sue labbra, sembrava lo avesse fatto di proposito ad aver ridotto così tanto la distanza tra di loro, come se fosse a conoscenza dell'effetto che avrebbe provocato nella giovane.
«Ho sbagliato stanza, ora me ne vado.» Nemmeno Kayla seppe come riuscì a pronunciare quella frase.
Il suo tono si era mantenuto basso per non far trapelare come si sentisse in quell'istante.
Si mosse verso la sua sinistra, ma l'altro braccio di Seijuro le bloccò la strada, chiudendole l'unica via che poteva prendere per allontanarsi da lui.
«A me sembra che tu sia rimasta però, se sbagli stanza te ne vai subito, non rimani ferma davanti la finestra.»
Alzò gli occhi su di lui, anche se la situazione la imbarazzava decise di sostenere il suo sguardo, esattamente come aveva sempre fatto.
«Da quant'è che sei qui?» Chiese Kayla.
La domanda le sorse spontanea visto che sembrava sapere quanto tempo la giovane avesse passato davanti il vetro.
«Abbastanza da sapere che ti sei fermata qui volontariamente.»
Sentire la sua voce così vicina le fece prendere un profondo respiro. Nessuno dei due si decideva a muoversi.
«Beh, quando cominci a ripensare ai ricordi legati a certe cose è inevitabile fermarsi ed immergersi in essi» spiegò con voce bassa.
Akashi lanciò una breve occhiata verso la finestra.
«Ti ricordi? Facevamo sempre a gara con le gocce quando pioveva.» Anche la ragazza spostò lo sguardo sull'oggetto in questione.
Il suo silenziò diede conferma alla domanda di Kayla, non poteva di certo dimenticare una delle cose che facevano ogni volta che si ritrovavano chiusi in casa a causa del brutto tempo.
Akashi cercava di evitare il passato con quel suo atteggiamento sfrontato che mostrava a tutti, ma una parte di se spesso desiderava solo fermarsi e crogiolarsi in quelli che erano i suoi ricordi d'infanzia, ricordi in cui era presente anche lei.
Ormai il suo modo di fare non la ingannava più.
Kayla era perfettamente in grado di cogliere tutto ciò che non rivelava esteriormente. Era in grado di comprenderlo meglio di chiunque altro, nessuno fino a quel momento si era comportato con lui come stava facendo la ragazza.
«So perché non volevi che mi trovassi qui da sola.» Lo guardò nuovamente.
«Posso immaginarlo anche senza che tu me lo dica.»
Seijuro la osservò alcuni secondi prima di parlare.
«Pensi di saperlo? Dimmelo allora.»
Kayla mise una mano sul suo braccio, scostandolo quanto bastava per farla scivolare via dalla parete.
«Non vuoi che scopra ciò che tu stesso cerchi di sotterrare.» Andò ancora una volta verso la scatola in legno, ma non si apprestò ad aprirla, tutti e due sapevano cosa c'era dentro.
«Vale a dire tutto quello che consideri delle debolezze.» Gli rivolse una breve occhiata.
«Non è un male non essere perfetti, nessuno lo è, ma è proprio ciò che tu non vuoi mostrare.»
«Questo per un semplice motivo.» La interruppe lui.
«Nella vita vanno avanti coloro che eccellono in tutto, i vinti vengono lasciati indietro. Non sono ammessi né errori né debolezze di alcun tipo.» Aveva fatto di quella linea di pensiero la sua mentalità, non sarebbe stato facile fargli cambiare idea.
Kayla ne era cosciente, per questo non aveva fretta nel farglielo capire.
Camminò verso di lui, senza proferire parola fino a che non ripose nelle sue mani la piccola scatola.
«So come la pensi, ma ci tenevo a dirtelo.» Fece dei passi all'indietro, guardandolo un'ultima volta prima di dirigersi verso la porta.
«Buonanotte» disse dolcemente prima di uscire dalla stanza.
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||Play: Affections touching across the time (From "Inuyasha") - PianoPrinceOfAnime||
Una volta essersi messa dei vestiti più comodi per dormire la ragazza si diresse verso la finestra, aprendola così da far passare un po' d'aria, insolitamente fresca per il periodo nel quale si trovavano.
Rivolse gli occhi al cielo e alle sue infinite stelle.
Quella era un'ottima sera per fare i conti con i propri sentimenti.
Il tempo che si era presa per esaminarli era stato sufficiente, non c'era più niente da capire e questo lo sapeva anche lei.
Quando era partita, intenzionata a mantenere la promessa fatta, non si sarebbe mai aspettata di finire in quel turbine di emozioni.
Inizialmente voleva solo ricostruire un rapporto d'amicizia con lui, ma tutti quegli anni lontani l'uno dall'altra avevano decisamente offuscato ciò che Kayla si era sempre portata dentro.
Qualcosa che si era formato durante la sua infanzia. Qualcosa di troppo complesso per una bambina per essere preso con serietà.
La distanza aveva attenuato tutto, ma dal momento in cui lo aveva rivisto quelle sensazioni erano riemerse più velocemente del previsto, e più forti di prima.
In un certo senso era stato come ricevere una secchiata d'acqua ghiacciata in pieno volto.
Si domandava se anche a lui fosse capitata la stessa cosa.
Forse era proprio per quello se certe volte lo vedeva titubante nell'uscire leggermente fuori dal suo solito comportamento, sembrava esserne in qualche modo spaventato.
Quella strada era ignota anche al ragazzo, ma l'essersi sempre trovato in un mondo dove conosceva ogni cosa gli rendeva assai difficile fare un passo in avanti verso la direzione che invece Kayla aveva preso senza batter ciglio.
Strada che comunque stava creando dei problemi anche alla giovane.
Non si era mai sentita in quel modo verso nessuno, lui è stato il primo a farle provare quelle sensazioni.
Ogni volta che ha l'occasione di passare del tempo con Seijuro sente il suo stomaco contorcersi dall'emozione, indipendentemente dalla situazione che li ha portati a trascorrere quel tempo insieme.
Ogni volta che lo guarda rimane incantata, tanto che nemmeno si accorge dello sguardo che gli rivolge.
Ogni volta che le si avvicina le viene naturale trattenere il respiro e desiderare un contatto di qualsiasi tipo.
Fino a poco tempo prima si sentiva divisa tra due sentimenti contrastanti: quelli che provava nei confronti del ragazzo che aveva sempre conosciuto e quelli che avvertiva per l'altra sua personalità, che le aveva sempre tenuta nascosta.
Ora però le due correnti si sono allineate, convergendo in un unico sentimento, immenso e misterioso.
L'amore è un argomento della vita di tutti i giorni, però nessuno ha mai capito cos'è veramente, nessuno riesce a vederlo nella sua completezza.
Ma non è forse questa una parte del suo significato?
Amare incondizionatamente una persona.
Non importa quali siano i suoi pregi o i suoi difetti, la si ama per quello che è.
Si ama la parte di se che cerca di celare agli altri e quella che invece mostra senza nessun problema. Le si ama allo stesso modo, senza alcun tipo di distinzione.
È la volontà di scavare nel suo animo, per tirare fuori ciò che è visibile solo a pochi, se non addirittura ad una persona sola.
Con il passare del tempo la voglia di stargli accanto aumenta quasi in maniera maniacale, e quando lo si fa l'animo viene portato in una beatitudine surreale.
I pensieri si dirottano improvvisamente verso quella persona, tanto che è impossibile sfuggirgli.
Kayla stava provando tutto quello e a dispetto di quanto avrebbero fatto in molti non era scappata.
Fin dall'inizio non aveva voluto fuggire da quei sentimenti.
Al contrario, ci si era tuffata senza esitazione, per quella ragione non rimase scioccata o a bocca aperta quando finalmente decise di dirlo sottovoce, rendendolo reale sotto ogni punto di vista.
«Mi sono innamorata di Seijuro.»
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Angolo autrice:
Eii❤️
Oggi aggiornamento speciale, un piccolo regalo di Natale da parte mia❤️⛄️
Ne approfitto anche per augurarvi buona vigilia e buon Natale, divertitevi e passate bene queste giornate, insieme alle persone a cui tenete💕
Il prossimo capitolo non lo pubblicherò questa domenica, ma lo metterò lunedì, per il semplice fatto che domenica è il 26, e immagino che tutti, come me, trascorrano la giornata con la propria famiglia, quindi l'aggiornamento andrà al giorno successivo~
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto!❤️🎄
Ilas🎐
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