Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

𝒞𝒶𝓅𝒾𝓉𝑜𝓁𝑜 𝟸𝟻

❝𝑆𝑎𝑟𝑒𝑚𝑜 𝑓𝑒𝑙𝑖𝑐𝑖 𝑜 𝑠𝑎𝑟𝑒𝑚𝑜 𝑡𝑟𝑖𝑠𝑡𝑖, 𝑐𝘩𝑒 𝑖𝑚𝑝𝑜𝑟𝑡𝑎? 𝑆𝑎𝑟𝑒𝑚𝑜 𝑙'𝑢𝑛𝑜 𝑎𝑐𝑐𝑎𝑛𝑡𝑜 𝑎𝑙𝑙'𝑎𝑙𝑡𝑟𝑎. 𝐸 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑑𝑒𝑣𝑒 𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟𝑒, 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑒̀ 𝑙'𝑒𝑠𝑠𝑒𝑛𝑧𝑖𝑎𝑙𝑒.❞

||𝐺𝑎𝑏𝑟𝑖𝑒𝑙𝑒 𝐷'𝐴𝑛𝑛𝑢𝑛𝑧𝑖𝑜||

Nonostante la stanchezza dovuta agli allenamenti, Kayla non si privava di una passeggiata serale.

E visto che ci si trovava era passata ad un super market per poter comprare dei bastoncini alla liquirizia, che ora stava rosicchiando mentre tornava indietro.

Quando si trattava di qualsiasi cosa contenente la liquirizia la ragazza non riusciva a dire di no, infatti aveva fatto una bella scorta, così da non doverci tornare le sere successive.

Persa nei suoi pensieri notò in ritardo la presenza di Takao poco lontano da lei, anche lui con una busta bianca della spesa appesa al braccio.

Tolse il suo snack dalle labbra, tenendolo con la mano, e fece una piccola corsetta verso il giovane.

«Ei!» Lo chiamò, facendolo voltare e fermarsi poco dopo.

«Campbell, anche tu in giro?» Domandò il corvino, aspettando che lo affiancasse prima di riprendere a camminare.

«Si.» Alzò il braccio con la busta.
«Mi era venuta voglia di qualche snack» sorrise appena.

Il ragazzo spostò lo sguardo su quello che Kayla aveva rimesso tra i denti.
«Beh, come premio di consolazione per aver perso la partita di allenamento ci sta.» Rise quando si beccò una spallata dalla giovane.

«Non pavoneggiarti tanto, l'importante è non perdere durante le partite ufficiali.» Tirò fuori un sorrisetto provocatorio.
«Lì non perderemo.»

Takao continuò a guardarla sorridendo.
«Mi piace questa tua sicurezza, rende i nostri scontri molto più interessanti.»
«Su questo non posso darti torto.»

Dopo aver finito il suo Kayla fece per offrirgli un bastoncino alla liquirizia, ma l'altro le afferrò all'improvviso il polso e la trascinò dietro dei cespugli non appena vide qualcosa che lo lasciò senza parole.

Aveva agito d'istinto, spinto dal timore di essere stato visto da Kagami e Riko, in quel momento impegnati a testare le capacità del rosso.

Kayla si guardò attorno confusa, poi quando posò gli occhi davanti a se capì il perché di quel gesto.

Alzò lo sguardo sul canestro e notò quanto Kagami fosse arrivato in alto.
Non voleva sbagliarsi, ma non aveva mai raggiunto un'altezza simile prima. Correre ogni giorno sulla spiaggia invece di partecipare alle partite stava dando i suoi frutti.

Una moneta si scontrò con il cemento, portando sia Kayla che Takao a voltarsi in quella direzione. Il secondo stava per riprendersela ma un colpo secco li fece girare nuovamente verso il canestro.

Entrambi sbarrarono gli occhi quando lo videro precipitare verso di loro.

La reazione del corvino fu immediata. Si buttò di lato per evitare di venire schiacciato, finendo involontariamente su Kayla, che perse l'equilibrio e cadde a terra, sovrastata dal corpo del ragazzo.

In men che non si dica Takao si spostò, leggermente in imbarazzo per come era andato a finire il tuo tentativo di fuga dal canestro.
«Scusa.» Le disse lui accennando ad una risata, portandosi una mano dietro la testa.

Kayla si tirò su con il busto, facendo forza con le braccia.
«Tranquillo, non mi sono fatta male» rispose la giovane, non riuscendo a distogliere lo sguardo da ciò che il salto di Kagami aveva provocato.

Avendo sempre saltato con la gamba sinistra nessuno si aspettava avesse una tale forza con la destra.

Il loro momento di sgomento venne però interrotto dall'arrivo di Kuroko, andato lì per chiamare l'amico.

«È già ora di cena? Non pensavo di aver perso così tanto tempo» commentò Kayla guardando l'azzurrino.

«Allora credo che dovrei...» Iniziò a dire Takao, mentre entrambi si apprestavano a mettersi in piedi, ma si bloccò quando fece caso alla presenza di Midorima su quel piccolo campo.

Il suo scatto fu repentino, mise entrambe le mani sulle teste di Kuroko e Kayla, tirandoli giù con lui.
«Abbassatevi!»

«Eh? Che succede ora-?» Spostò gli occhi su ciò che stava guardando lui e sussurrò un semplice: "Ah!".

«Rimanete in silenzio» disse il corvino, tendando di trattenere una risata.

Cosa che stava cercando di fare anche la ragazza.

Le facce di Kagami e Midorima quando notarono l'altro erano talmente infastidite da riuscire a far ridere chiunque stesse guardando da fuori.

«Ma io non ho detto niente» replicò Kuroko osservando con i due la scena.

«Oh, la cena può aspettare, con loro la situazione si fa sempre interessante e divertente» affermò Kayla con una risatina, che le sfuggì senza che lei potesse fare molto per bloccarla.

In situazioni come quella lei e Takao si divertivano da morire, esattamente come era successo al ristorante dopo la loro partita nell'Inter High.

Dovettero coprirsi la bocca con entrambe le mani nell'istante in cui i loro amici cominciarono a battibeccare.

La situazione però si spostò sull'argomento che in quel momento interessava tutti: i salti di Kagami e quanto ancora potesse renderli micidiali.

Midorima colse l'occasione per fargli presente che ciò a cui il rosso pensava era solo metà della risposta per poter battere Aomine, tanto che lo sfidò per dimostrarglielo.

Lo fermò tutte le volte, dimostrando di avere una difesa ben piazzata.

Ciò che gli disse fu un duro colpo da assestare, il fatto che avrebbe schiacciato a canestro era fin troppo ovvio, ma Kayla sapeva che quelle parole non l'avevano buttato giù. E non l'aveva fatto nemmeno l'essere stato sempre bloccato.

Situazioni del genere accendevano lo spirito combattivo di Kagami, spingendolo a dare il massimo.

L'amica non era preoccupata, per quel motivo decise di tornare indietro e aspettarlo insieme agli altri per cena. Non c'era motivo di mostrarsi apprensivi se non era necessario.

Il rosso si stava rialzando dalla batosta ricevuta da parte di Aomine, e lo stava facendo diventando più forte e più determinato di prima.

xxx

Da quando erano tornati dal ritiro Kayla tendeva a soffermarsi in palestra fino a che non cominciava a calare il sole, ma quel giorno decise di smettere prima, così da avere modo di riposare a dovere il proprio corpo e non sottoporlo a troppi sforzi.

Si era mossa prima di Kagami, che l'avrebbe raggiunta più tardi.

Mentre percorreva la strada verso casa la ragazza già fantasticava sul rilassante bagno che si sarebbe fatta prima di cena, ne aveva proprio bisogno per stendere i muscoli.

Anche con il caldo che alleggiava nell'aria sarebbe comunque rimasta per un bel po' di tempo dentro la vasca.

Non era una di quelle che con l'afa si fa esclusivamente la doccia con l'acqua gelata, lei rimaneva sempre dell'idea di utilizzare quella calda, indipendentemente dalla temperatura che c'era fuori.

Guardandosi attorno si accorse che in giro c'erano molte più persone, soprattutto famiglie, intente a godersi quello che l'estate aveva da offrire.

Passò accanto ad un parco e sorrise nel vedere dei bambini impegnati a giocare a basket, sembrava passato così tanto tempo da quando aveva cominciato a conoscere ed appassionarsi a quello sport.

Non ebbe modo di addentrarsi all'interno di quei pensieri perché sentì il telefono squillare.

Arrestò il suo passo e quando lo tirò fuori dalla tracolla vi lesse sopra un numero non registrato.

Aggrottò le sopracciglia, spostandosi dal centro del marciapiede, fermandosi vicino l'entrata del parco.

Rispose dopo qualche secondo, però neanche il tempo di formulare la frase che una voce si fece sentire dall'altra parte.

«Alla buon'ora.» Era una voce calma, ma sicura.

Kayla sgranò appena gli occhi dalla sorpresa.
«Seijuro?» Avrebbe riconosciuto la sua voce in qualsiasi situazione, anche attraverso un telefono, anche nel bel mezzo di una folla e di un chiacchierio continuo attorno a lei.

«Come fai ad avere il mio numero di telefono? A quanto mi risulta non ce li siamo scambiati.» Non credeva che tra tutti i modi possibili avrebbero avuto i numeri dell'altro in quella maniera.

«Ti sei messa proprio in un bel problema» rispose lui evitando la domanda della giovane.

«Come hai fatto ad avere il mio numero?» Insistette lei, non mollando la presa sull'argomento.

«Dovevi essere molto determinata se sei addirittura scappata di casa.» Kayla a quel punto non rispose, non capendo come facesse a saperlo visto che non glie ne aveva mai parlato.

Non che lui avesse chiesto, in apparenza sembrava non interessarsi molto della sua vita privata.

Il suo unico obiettivo era metterla costantemente alla prova, ricordandole sempre che non avrebbe dovuto deluderlo in quanto ad aspettative, altrimenti non si sarebbero più allenati come facevano da quando era tornata.

Anche se in varie occasioni le sembrava di aver visto altro oltre quel suo scopo, principalmente Akashi si dedicava a quello.
Era difficile distoglierlo da quel pensiero. Ci era riuscita, alcune volte, ma non sempre accadeva.

Seijuro sentendo il suo silenzio andò avanti con tranquillità.
«Mi aspetto questa determinazione anche nel nostro scontro ufficiale.»

Kayla sospirò a quel suo commento, appoggiandosi sulle sbarre d'acciaio che delimitavano la grandezza del parco.

«Smettila di girare intorno alla questione e dimmi cosa sta succedendo.» Usò lo stesso tono autoritario che caratterizzava Akashi, e che utilizzava spesso anche con lei.

Sapeva che sul volto del ragazzo alleggiava uno dei suoi sorrisetti, quasi riusciva a vederlo davanti ai suoi occhi.

«Sei partita con l'intenzione di mantenere la tua promessa, non è così?» Iniziò a dire lui.

«Volevi fare una cosa e l'hai fatta, non permettendo nemmeno ai tuoi genitori di mettersi sulla tua strada.» Fece una breve pausa.

«Alla fine non siamo poi così diversi, noi due.» Continuò, facendo scontrare delicatamente la schiena contro la parete, proprio accanto alla finestra della sua stanza.

Akashi non sapeva se vedere quella considerazione come un fattore positivo.
Solitamente non si sarebbe esposto in quel modo nel dire certe cose, era un segno di debolezza condividere pensieri simili.

Era consapevole del fatto che prima o poi avrebbe dovuto farci i conti e prendere una decisione definitiva, senza continuare a rimanere in stallo tra l'ideologia che aveva sempre seguito e l'attrazione che Kayla esercitava su di lui, che lo portava a comportarsi diversamente.

«Non siamo uguali, altrimenti a quest'ora non sarei qui a parlare con te, non credi?» Un leggero sorriso sfuggì al suo controllo.
«È vero, sono venuta qui per mantenere la promessa che ci siamo fatti, ma non è solo per quello. Sto anche inseguendo un mio sogno, giocare a basket.»

«Lo siamo invece.» La ragazza riuscì a sentire il suo tono compiaciuto, probabilmente perché era riuscito a farla rispondere dando la priorità al suo discorso.

«Lo siamo perché stai facendo qualcosa che altrimenti ti verrebbe impedito, non stai permettendo a nessuno di intralciarti, esattamente come faccio io. Che siano compagni di squadra, conoscenti o familiari, non permetto a nessuno di mettermi i bastoni fra le ruote.»

Kayla non voleva ammetterlo, ma non poteva dargli completamente torto, sotto quel punto di vista erano molto simili.

Così determinati nel portare avanti i loro obiettivi da non permettere a nessuno di fermarli.

Nessuno dei due voleva che qualcuno decidesse per loro, probabilmente era per quello che la ragazza non si era mai fatta buttare giù da certi atteggiamenti di Akashi, e dal muro che egli aveva eretto davanti a se.

«Tuo padre è qui.» La informò, non vi era più traccia del compiacimento di poco prima, ora il suo tono era tornato ad essere serio.

«Come?» Disse Kayla, sbalordita, alzandosi da dove era poggiata.

Non pensava si sarebbe scomodato ad andare fino a lì. Tra tutte le cose che avrebbe potuto fare, quella non era stata presa in considerazione dalla figlia.

Ora si spiegava perché Akashi sapesse tutti quei dettagli riguardo alla sua "fuga da casa".
Suo padre doveva aver spiegato loro il motivo per cui si era recato lì.

«Non farmi ripetere le cose, hai capito benissimo. Dovresti venire qui.» Le rispose Seijuro dall'altro capo del telefono.

"Dovresti..."

Anche se parlava in quel modo il suo tono era sempre quello di qualcuno che ti ha appena detto cosa devi fare, senza voler ricevere indietro una risposta negativa.

Purtroppo per Kayla non c'era molto che potesse fare in quella situazione.
Non voleva coinvolgere Kagami costringendo il padre ad andare fino a casa loro, però poteva benissimo incontrarlo il giorno dopo.

«Non posso venire adesso, abiti abbastanza lontano e non farei in tempo a tornare per cena. E poi sai che non mi ricordo dov'è casa tua» disse la ragazza, interrotta subito dopo dall'amico.

«Avevo già immaginato avresti risposto così. Dormirai qui, le stanze non ci mancano.» Non le diede modo di replicare.
«Ti vengo a prendere io alla stazione.»

Sentir dire quelle parole da Akashi faceva uno strano effetto, però, visto che non aveva alternative, era felice sarebbe stato lui ad accompagnarla una volta arrivata.

«Quindi devo farmi delle ore di viaggio.» Il ragazzo non poteva vederla, ma sapeva che sul suo viso si era formato un piccolo broncio all'idea di passare tutto quel tempo sul treno.

«Ti conviene cominciare ad avviarti allora, non c'è bisogno che mi chiami, mandami solo un messaggio quando sei arrivata.» E detto ciò la salutò prima di attaccare.

Kayla osservò per dei minuti il numero sullo schermo del cellulare.

Si era fatta tanti problemi sul chiederglielo oppure no, pensava sempre di dover aspettare il momento giusto, invece si era ritrovata ad avere il suo contatto per puro caso.

Si rese conto più tardi, dopo essersi rimessa in cammino verso casa, di quello che avrebbe comportato tutta quella faccenda.

Il padre non se ne sarebbe andato subito, quindi anche la ragazza si sarebbe dovuta trattenere di più.
Significava che avrebbe passato intere giornate con Akashi.

Erano anni che non trascorrevano così tanto tempo insieme.

Portò istintivamente una mano sul petto quando sentì il battito del suo cuore accelerare a quel pensiero.

Un sorriso spontaneo nacque sulle sue labbra.
Avrebbe dovuto affrontare il padre, ma poco le importava, la cosa che si era impressa nella sua mente era un'altra.

Aveva l'occasione di stare con Seijuro per più di un semplice pomeriggio o di pochi momenti nella quale era andata a Kyoto.

Aveva l'occasione di stargli accanto esattamente come accadeva quando i due erano piccoli.

✩。:*•.───── ★ ─────.•*:。✩

Angolo autrice:
Buonaseraa, come va?💕

Direi che è arrivato il momento per farvi questa domanda, vi sta piacendo la storia?

Vorrei farmi un'idea su come sta andando e se sta piacendo, lo spero tanto💕🙈

Ilas🎐

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro