Solo ora si era resa conto.

Lei è sempre stata viva.

È il motivo per cui continuarlo a fare era perché voleva vedere la sua famiglia felice.

E voleva essere la causa la causa di quella felicità.

Oggi per la prima volta nella sua vita.

Era uscita con qualcuno.

Mitsuba e Shinoa l'avevano invitata a fare colazione con loro.

Dato che tra poco sarebbero partite tutte per una missione e [nome] non le avrebbe viste per molto tempo.

Stavano camminando lungo le mura di Shibuya.

Le chiacchiere interrompevano il silenzio.

Quel silenzio che che da sempre le aveva fatto compagnia.

Poi Mitsuba completamente rossa rispose in mal modo a Shinoa che poco prima l'aveva presa in giro.

Mentre lei ridacchiava non intromettendosi.

Poi tutto di stoppa e la sensazione di essere seguita riprese.

Le sue amiche lo notarono e allora iniziarono a controllare i dintorni stando accanto all'amica.

Incrociando le mani al petto guardi verso il cornicione delle mura.

La figura che rappresentava il suo tormento si trovava la.

Le stava sorridendo.

Con un solo sguardo le fece capire non c'era scapo per lei.

Sbatte le palpebre e la figura scomparve.

Le amiche la stavano guardò preoccupate.

Sto bene tranquille.

Sorride.

Uno di quei sorrisi sinceri e che non si dimenticano.

Loro un attimo di esitazione e poi ricambiarono il sorriso.

La sera non fu felice come la giornata.

Con il sole che vegliava da lontano.

Camminando per le vie cercando di raggiungere l'appartamento [nome] non si sentiva a suo agio.

Stinse la tracolla della borsa per cercare di andare avanti.