18 - Ferita
Il cellulare di Yoongi continuava a squillare di continuo, senza sosta.
Lentamente, gli occhi di quest'ultimo si aprirono, e il braccio si allungò fino a prendere il cellulare che continuava a vibrare impazzito.
Senza vedere chi lo stesse chiamando, con le dita intorpidite e gelide a causa del freddo, Yoongi con molta fatica premette il tasto verde.
"Hyung! Dove cavolo sei?" Chiese immediatamente Jimin con tono molto preoccupato, che insieme a Jungkook lo stava cercando già da una trentina di minuti.
"...hyung..."
"Cosa? No Yoongi, sei tu il mio Hyung... cos'è successo? Stai bene?"
"Taehyung..." Sussurrò il moro, per poi tossire.
"No sono Jimin... ma ti sei fatto?"
"Sono dietro il bar di Taehyung." Disse velocemente Yoongi, per poi chiudere subito la chiamata.
"Ha detto che è dietro il bar di Taehyung."
Jungkook annuì, e premette il piede sull'acceleratore per arrivare il prima possibile.
"Tae ci aveva detto che era andato a trovarlo, ma verso l'una era andato via... sono le sei; non sarà mica rimasto là dietro per tutte quelle ore? Si muore dal freddo!" Ragionò Jungkook.
"Non so cosa sia successo... spero solo che stia bene." Ribattè Jimin.
Arrivati al famoso parcheggio, i due ragazzi riconobbero immediatamente la macchina del loro amico.
"Non me la ricordavo così." Commentò Jungkook, mentre osservava il veicolo con la carrozzeria rigata e rovinata, le gomme a terra, gli specchietti spaccati e i finestrini rotti.
Jimin perlustrò velocemente l'intero parcheggio, mentre Jungkook era rimasto scioccato da come era stato conciato il veicolo.
'Chi può aver fatto questo?' Pensò il corvino, che iniziò anche lui ad essere assalito dall'ansia.
"Kookie! Non lo trovo!" Esclamò Jimin, che sempre più impanicato, corse verso di lui per raggiungerlo.
Jungkook dette una rapida occhiata all'intero parcheggio.
"Chiunque ha fatto questo... non ci sta con la testa." Sussurrò.
"Yoongi Hyung ha fatto incazzare qualcuno?" Chiese poi al biondo.
Jimin ci riflettè su... solo un nome gli balzò alla mente.
'Doyun...' Pensò.
"L'ho trovato!" Esclamò Jungkook.
Jimin seguì la figura del minore che correva come un razzo verso i cassonetti della spazzatura, dove ai loro piedi giaceva un'ombra.
Velocemente sia Jungkook che Jimin si affrettarono nel soccorrere Yoongi.
"Dio Hyung... che ti hanno fatto?" Chiese Jimin con un filo di voce, appena vide le condizioni del suo amico.
Il viso di Yoongi era tumefatto e marchiato da grossi lividi ben evidenti.
Entrambi gli occhi erano neri, il labbro era mezzo spaccato.
"Lo hanno conciato per bene." Commentò Jungkook, che si chinò per provare a mettere in piedi il più grande.
"Devi andare in ospedale Hyung." Disse Jimin.
Yoongi scosse debolmente la testa.
"Niente ospedale." Rispose con un tono molto basso di voce.
"Yoongi, ne hai bisogno." Pronunciò Jungkook con tono fermo.
"Vi ammazzo se mi portate all'ospedale."
Jungkook guardò Jimin, mentre quest'ultimo sospirò, e roteò i suoi occhi al cielo.
Impiegando molta cautela, Jungkook e Jimin alzarono Yoongi, spaventati nel sentire quanto fosse gelido per essere stato al freddo tutte quelle ore, e lentamente lo fecero camminare fino alla macchina, sorreggendolo... dato che rischiava di cadere da un momento all'altro.
"Quanti erano?" Chiese Jungkook, mentre guidava per tornare al dormitorio dove alloggiavano i suoi amici.
Ma non ricevette risposta.
"Hyung?"
Jimin lo richiamò, e si voltò verso i sedili posteriori, trovando il ragazzo già addormentato.
"Sai chi è stato?" Chiese il corvino.
"Probabilmente Doyun... non mi viene in mente nessun'altro."
"Chi è Doyun?"
"L'ex di Minhee."
Jungkook perplesso, alzò un sopracciglio.
"Chi è Minhee?"
"La ragazza di Yoongi." Spiegò Jimin.
"Ah... la stalker."
Il biondo annuì.
Jimin durante il tragitto raccontò al minore a grandi linee tutta la vicenda di Doyun e Minhee, e il fatto che Yoongi si fosse messo in mezzo per difendere la più piccola.
|
|
Erano le sette e mezza.
Minhee si trovava alla panchina, si era seduta, in attesa dell'arrivo del ragazzo.
Tra le dita coperte dai pelosi e caldi guanti arancioni, la più bassa stringeva il gambo di una deliziosa camelia rossa.
Minhee non vedeva l'ora di dare quel bellissimo e delicato fiore a Yoongi, e spiegare lui il meraviglioso significato.
Era paragonabile ad una dichiarazione d'amore vera e propria.
La ragazza avrebbe voluto mandare il messaggio di buongiorno al maggiore, ma quando ripensò all'uscita del giorno precedente, e soprattutto alla scambio del loro primo bacio, un calore crebbe all'interno delle sue guance, e il lato timido della castana prevalse.
Ma appena vide che erano già passati dieci minuti dall'ora prestabilita, Minhee iniziò a pensare che forse, quel messaggio era meglio inviarlo.
Posò la camelia sulla panchina, accanto alla sua coscia, e sfilò il telefonino dalla tasca del cappotto.
< Buongiorno Oppa! 🌞 Io ti sto aspettando alla panchina. Non fare troppo tardi! 💛 >
Minhee rimise il cellulare in tasca, e continuò ad aspettare pazientemente il moro.
'Forse non gli è suonata la sveglia.' Pensò dentro di sè.
Si raggomitolò più che poteva nel suo enorme cappotto; era mattina presto, e l'aria era davvero gelida.
Erano trascorsi venti minuti dal primo messaggio; Minhee prese di nuovo il cellulare per controllare che ore fossero, e i suoi occhi si spalancarono, non appena vide che erano le otto precise.
Sperò che fosse arrivata la risposta da parte di Yoongi, ma non trovò alcun nuovo messaggio.
'Forse dovrei chiamarlo...' Ragionò dentro di sè la piccola, che iniziava a preoccuparsi per quella mezz'ora di ritardo.
Scelse però di mandare un secondo messaggio; non voleva dare l'impressione di essere una ragazza troppo appiccicosa e pesante.
< Yoongi Oppa, sono già le otto! Ti ricordi che dovevamo trovarci alle sette e mezzo per andare a dar da mangiare a Nuvola, vero? 😢 >
Trascorsero altri trenta minuti; Minhee continuava ad avere sempre più freddo, gli occhi erano lucidi, in procinto di cacciare fuori tante lacrime, ma lei continuò a stare seduta, ad aspettare con calma e pazienza il più alto, tenendo sempre il cellulare in mano.
Desiderava fortemente chiamarlo, per scoprire il motivo di quell'enorme ritardo, ma si convinse che probabilmente Yoongi stesse ancora dormendo.
'Perché avrebbe dovuto svegliarsi così presto? Per me?' Si chiese internamente Minhee, che si dette della stupida, per essersi illusa così tanto e aver sperato di piacere davvero a Min Yoongi.
Decise di aspettare fino alle nove meno un quarto: quando capì che non avrebbe visto arrivare il ragazzo dai capelli neri pece, Minhee si alzò, ma prima di prendere il fiore e andare da Nuvola, mandò un ultimo messaggio.
< Me lo avevi promesso. >
|
|
Gli occhi di Yoongi, con estrema lentezza si schiusero; li richiuse subito a causa del fastidio provocato dalla luce che illuminava l'intera stanza.
Li riaprì poco dopo, e intravide con la vista sfuocata alcune teste.
"Oddio... siete tutti qui." Borbottò.
"Devi andare in ospedale Hyung." Pronunciò freddamente Namjoon.
Yoongi tentò di rialzarsi dal letto, lamentandosi per i dolori nati dalle botte che aveva ricevuto la scorsa notte.
"Niente ospedali, li odio."
"Ma Hyung, ne hai bisogno! Sei in condizioni disastrose!" Esclamò Taehyung.
Yoongi cercò di mettere a fuoco il viso del minore, poi accanto a quest'ultimo, vide anche che era presente Jungkook.
"Che ci fanno i due piccoli qui?"
"Ti ho trovato io. Non ricordi?" Chiese Jungkook, inarcando un sopracciglio.
Yoongi scosse la testa.
"Eravamo preoccupati per te." Spiegò Taehyung.
"E non sono i soli." Aggiunse Jimin.
"Fatemelo vedere! Voglio parlargli!"
Yoongi riconobbe immediatamente quella voce, anche se il suo possessore non era in camera con loro.
Il biondo si voltò, prese il portatile già aperto, e lo dette a Yoongi.
La videochiamata con Jin era già iniziata.
"Oddio, ma hanno scambiato la tua faccia per un sacco da boxe?" Commentò il più grande del gruppo, che vide in che condizioni fosse il viso di Yoongi.
"Yoongi, devi andare in ospedale!" Lo rimproverò Jin.
"Hyung sto bene. Non ho bisogno dell'ospedale."
"Sì che ne hai bisogno!" Continuò il maggiore.
Yoongi sospirò, e porse il pc a Jimin.
"È stato Doyun... vero?" Chiese Hoseok.
Yoongi annuì.
"Quanti erano?" Chiese Jungkook.
"Quattro. Lui e suoi tre amici."
Taehyung tornò con un pacco di piselli congelati, per poterlo poggiare su uno dei due occhi neri di Yoongi.
"Dio... ti hanno pestato per bene." Commentò Jimin, mentre un'espressione triste e dispiaciuta si formò sul suo volto.
"Mi hanno riempito di calci e pugni, ma non ho niente di rotto... altrimenti non avrei potuto camminare."
"Camminavi a fatica Hyung. Un salto all'ospedale dovresti farlo." Insistette Jimin.
"No. Mi rimetterò in sesto da solo."
"Sei proprio un capoccione che vuole fare sempre di testa sua!" Si sentì urlare dal computer.
Yoongi alzò gli occhi al soffitto.
"Ma chi lo ha detto a Jin?"
"Io. Ho avvertito tutti." Rispose Jimin.
"Immaginavo fossi stato tu."
"Ehi, guarda che ero molto preoccupato!"
"Mangia qualcosa, così dopo puoi prendere un antidolorifico." Disse Namjoon.
"Vado a prenderti qualcosa da mangiare." Esclamò Taehyung, che insieme ad Hoseok uscirono dalla stanza.
"Tutto questo... per Minhee?" Chiese Namjoon.
Appena Yoongi udì il nome della ragazza, i suoi occhi si allargarono.
"Cazzo Minhee! Che ore sono?"
"Le nove."
Yoongi chiuse gli occhi; i sensi di colpa per aver dato buca alla più bassa lo pervasero, ma aumentò dentro di lui anche la rabbia, nei confronti del ragazzo che lo aveva aggredito poche ore prima.
"Dov'è il mio telefono?"
Jimin glielo porse, e Yoongi lesse subito i messaggi che Minhee gli aveva inviato.
Una fitta al cuore, che fece aumentare ancora di più i sensi di colpa, lo colpì con forza, quando lesse in particolare l'ultimo messaggio.
< Me lo avevi promesso. >
'Hai ragione piccola, te lo avevo promesso... perdonami.' Si disse dentro di sè il ragazzo, dispiaciuto per aver mancato l'impegno preso con la minore.
"Giusto, dovevi vederti con Minhee alle sette e mezzo! Lo avevo rimosso..." Commentò Jimin.
"Lo ammazzo." Sussurrò Yoongi, con la furia che continuava a crescere dentro di lui.
Namjoon inarcò un sopracciglio.
"Hyung, ti conviene non fare nulla, e denunciare l'aggressione alla polizia." Pronunciò, e ottenne subito il consenso da parte di Jin, ancora in collegamento via skype.
"No, la polizia non farà un cazzo. Devo pensarci io." Ringhiò Yoongi.
"Io sono con te Hyung!" Esclamò Jimin.
"Anch'io. Ti darò una mano più che volentieri." Disse Jungkook.
"No! Non si risponde alla violenza con la stessa violenza! Non risolverai nulla così!"
Yoongi con un rapido gesto, chiuse velocemente il portatile, mettendo così fine alla videochiamata con Jin.
"Hyung!" Lo rimproverò Namjoon, mentre Jungkook ridacchiò e Jimin si affrettò a riaprire il pc, per chiamare di nuovo Jin.
"Me la pagherà. Si pentirà di essersi messo contro di me." Ringhiò Yoongi con tono furioso.
"Quattro contro uno è stata una mossa parecchio vigliacca." Commentò Jungkook.
"Ha fatto fare il lavoro sporco ai suoi burattini, lui mi ha tirato solo i due calci finali."
"E lo ha fatto per vendicarsi di Minhee?" Chiese nuovamente Namjoon.
Yoongi scosse la testa.
"No, perchè lo avevo picchiato l'ultima volta che ci siamo visti. Si è sentito umiliato, e ferito nell'orgoglio... ha voluto vendicarsi per quello."
"E si è portato la scorta perchè da solo è un debole." Disse Jungkook.
Yoongi annuì.
"Dio Hyung... la tua macchina. Ci vorranno molti soldi per ripararla."
Jimin ricordò a Yoongi che avevano colpito anche il suo veicolo, oltre che lui.
"Mi importa poco della macchina, non la uso molto."
Dentro la mente di Yoongi, non era presente alcuna preoccupazione nei riguardi della vettura; ma era ben piantato il viso di Minhee, dispiaciuto e forse rigato anche dalle lacrime, per la promessa mancata.
"Mi farò ridare sicuramente i soldi dei danni. Aspettate che mi rimetta in sesto... mi vendicherò." Sussurrò Yoongi, più a sè stesso che agli altri.
Namjoon non fiatò; emise un pesante e sonoro sospiro, pensando dentro di sè che tutta la situazione stesse prendendo una brutta piega.
Passarono dieci minuti, dove all'interno della stanza riecheggiò la voce di Jin, che pregava Yoongi di non fare sciocchezze e di controllarsi, senza però ricevere alcun responso dal diretto interessato.
Hoseok e Taehyung tornarono con una busta piena di cibo; tutti i ragazzi si misero a far colazione... Yoongi controvoglia; con ciò che era successo non aveva fame, ma doveva mangiare per forza per poter poi prendere la medicina che potesse alleviare un minimo il dolore.
Prese il cellulare, e visualizzò di nuovo la chat con Minhee; vide che l'ultimo messaggio era stato mandato alle nove meno un quarto.
'Mi ha aspettato per quasi un'ora e mezzo... al freddo.' Notò Yoongi, indeciso se mandarle un messaggio, o chiamarla.
"Sono le nove e venti ora..." Sussurrò il moro.
I suoi amici annuirono.
'Deve essere ancora dal gatto.'
"Devo andare!" Esclamò Yoongi, che tentò di alzarsi dal letto, ma ricadde immediatamente sul materasso.
'Maledizione!' Imprecò mentalmente.
"No scusa, dove vorresti andare? Non ti reggi in piedi!" Disse Namjoon.
"Minhee mi ha aspettato per un'ora e mezza! Probabilmente si trova ancora sotto quell'albero!" Spiegò Yoongi, mentre tentò di alzarsi di nuovo.
"Albero? Quale albero? Non vi vedete di solito alla panchina accanto al chiosco delle bevande?" Chiese Hoseok.
"Sì ma penso sia stata lì fino alle nove meno un quarto, poi sarà andata a dar da mangiare a Nuvola." Rispose il moro, ripensando all'orario dell'ultimo messaggio inviato dalla ragazza.
Yoongi con molta fatica tentò di mettersi il giubbotto, e Jimin, vedendo che da solo non ci stava riuscendo, lo aiutò.
"No okay ora sono confuso... chi diamine è Nuvola?" Chiese Jungkook, mentre addentò una merendina.
Namjoon sospirò per l'ennesima volta, quel giorno.
"Yoongi, non riesci a muoverti, dovresti..."
"Il gatto obeso!" Urlò Taehyung.
Tutti si voltarono verso di lui.
"Nuvola è il gatto obeso di cui mi parlavi ieri sera! Dovevate andare insieme da lui, per dargli da mangiare." Spiegò Taehyung.
Yoongi annuì.
"Un gatto? Ti saresti svegliato così presto, per dare da mangiare ad un randagio?" Disse Jungkook, che si trattenne dal ridere.
Appena Yoongi lo fulminò con lo sguardo, Jungkook tornò immediatamente serio.
"Sì beh... è una cosa molto carina." Commentò il minore, spaventato dallo sguardo di Yoongi.
"Io la trovo dolcissima." Disse Jimin sorridendo.
"No, lui non si sarebbe svegliato presto per il gatto..." Disse Taehyung.
"Ma per Minhee... AWWW!" Hoseok finì la frase al posto di Taehyung, e poi esultò come una ragazzina innamorata.
Yoongi roteò gli occhi al cielo.
"Sì sì okay... allora? Mi aiutate?"
Jungkook e Taehyung lo presero immediatamente sotto braccio, mentre gli altri iniziarono a coprirsi con cappotti e sciarpe.
"Hyung, noi andiamo." Disse Namjoon, salutando Jin.
"Poi fammi sapere!" Esclamò lui, prima che il collegamento venisse chiuso.
"E chi siamo noi, per impedire a due innamorati di incontrarsi?" Disse Hoseok con gli occhi a forma di cuore, mentre aprì la porta per uscire e per dirigersi insieme agli altri verso il famoso albero.
|
|
"Non dovrei essere triste... allora perchè lo sono?" Chiese Minhee, intenta ad accarezzare dolcemente il morbido pelo di Nuvola, mentre il micio mangiava il suo pasto indisturbato.
"Scusa se sono venuta così tardi... so che mi stavi aspettando." Continuò Minhee, che si scusò con il gatto.
Nuvola sembrava fregarsene, e si apprestò a finire il cibo dentro il piattino.
Una lacrima scese dall'occhio della ragazza, che iniziò a rigare la sua morbida gota.
Guardò il fiore che teneva ancora stretto tra le dita.
'Che stupida.' Pensò.
"Non devo piangere... non devo piangere... allora perchè sto piangendo?" Disse Minhee, che iniziò a singhiozzare.
La lacrime bagnarono il suo viso, e la minore se lo sfregò con la manica del cappotto, per poterlo asciugare.
"Me lo aveva promesso... ecco perchè." Sussurrò, con il labbro inferiore tremolante.
Dette un'altra volta una veloce occhiata alla camelia color rosso fuoco.
'Le fiamme sono bellissime; con quei toni caldi, brillanti e aranciati, formano uno spettacolo di colori magico e ipnotico. Ma se venissero toccate, esse potrebbero risultare pericolose, perché possono provocare dolore. Tu Min Yoongi, sei esattamente come una fiamma. Mi hai ferita.'
Minhee appoggiò il fiore ai piedi dell'albero, e dopo aver accarezzato e salutato Nuvola, si rialzò, e andò via.
|
|
I ragazzi ovviamente decisero di andare con la macchina: il tragitto era corto, poteva essere benissimo fatto a piedi, ma con Yoongi in quelle condizioni, era impossibile fare tutti quei passi.
Sotto indicazione di Yoongi, Jungkook fermò l'auto vicino al parco dove era situato l'albero.
Yoongi notò subito che di Minhee, non c'era nessuna traccia.
Controllò che ore fossero, vide che erano le 09:35.
"Non c'è." Disse Jimin.
"Deve essere andata via da poco." Commentò Hoseok.
"Probabilmente da dieci minuti." Sussurrò Yoongi, con tono amareggiato.
"Ehi Hyung, è quella Nuvola?" Chiese Jimin.
Indicò l'albero, e il micio era sdraiato a pancia all'insù; strusciava la schiena sulle foglie e si rotolava allegramente.
Yoongi alzò un sopracciglio.
'È felice, si vede che ha appena mangiato.' Pensò, vedendo allegria e gioia nei movimenti del gatto.
"Che faccio? Torno indietro?" Chiese Jungkook.
"Io voglio andare ad accarezzarla!" Esclamò Taehyung.
"Anch'io!" Si aggiunse Jimin.
I due uscirono dal veicolo, e raggiunsero il gatto... fecero così anche gli altri quattro.
"Non è così obesa dai!" Disse Jimin, mentre si chinò per coccolare Nuvola.
"È un maschio." Borbottò Yoongi, che sorretto da Jungkook e Namjoon, arrivò con calma anche lui dal felino.
"E perchè si chiama Nuvola?" Chiese Hoseok confuso.
Yoongi alzò le spalle.
"Minhee lo ha chiamato così."
Hoseok sorrise.
"È adorabile!" Esclamò Taehyung, che prese in braccio il micio dal pelo bianco e grigio.
"Si lascia coccolare perchè ha appena mangiato, è contento... ovvio che è adorabile." Commentò il più grande.
"Io veramente parlavo del nome che gli ha dato la tua ragazza, ma sì... pure il gatto è adorabile." Puntualizzò Taehyung.
"È adorabile come la ragazza che gli ha dato quel nome." Pronunciò Hoseok, sempre con gli occhi a forma di cuoricino.
Jimin, Jungkook e Namjoon ridacchiarono divertiti.
"Non è la mia ragazza."
"Non ancora." Lo corresse Jungkook.
Sulle labbra di Yoongi sfuggì un piccolo e tenero sorriso.
"Non ancora..." Sussurrò.
Fece il giro dell'albero, sempre sorretto da Namjoon, e notò il fiore disteso ai piedi del tronco.
Il sorriso sul suo volto sparì.
"Hobi... me lo prendi?"
Il ragazzo dai capelli rossi eseguì subito l'ordine, e raccolse la camelia, che poi porse a Yoongi.
"Lo ha lasciato Minhee?" Chiese Jimin.
"Penso di sì..." Rispose Yoongi, usando un tono di voce molto basso.
'Aveva preparato un altro fiore...' Si disse dentro di sè, mentre il suo cuore ebbe un sussulto.
"Che fiore è?" Chiese Jungkook.
"Non è un tulipano questa volta..." Commentò Hoseok.
"Io non ci capisco nulla di fiori. Mi dispiace." Disse Jimin, triste perchè non poteva essere d'aiuto per il suo amico.
"Idem." Disse anche Taehyung, che continuò a coccolare Nuvola.
Jungkook prese il cellulare.
"Vediamo se riusciamo a trovarlo." Borbottò il corvino, che iniziò subito ad aprire varie pagine sui fiori.
"Secondo te cos'è?" Yoongi chiese a Namjoon.
Quest'ultimo scosse la testa in segno di negazione.
"Non so... sembra una rosa, ma più tonda e con più petali."
"Le rose rosse non hanno quel tipo di rosso. Questo è un rosso più brillante e luminoso, le rose sono più scure." Disse Hoseok.
Yoongi sospirò.
'Che cavolo di fiore è?'
"Credo che sia una camelia rossa." Disse Jungkook.
"Sicuro?" Chiese il maggiore dai capelli corvini.
Jungkook mostrò la foto sul cellulare.
"Sembra che sia lei." Commentò.
"Sì, è uguale!" Esclamò Jimin.
"Fa' vedere!" Chiese Hoseok, che afferrò il cellulare del più piccolo per confrontare i due fiori.
Hoseok annuì facendo sì con la testa.
"Sì... è una camelia rossa."
Yoongi abbassò lo sguardo, posandolo sul terzo fiore regalato dalla più piccola.
Lo avvicinò al naso, inspirando così il dolce profumo emanato dai suoi petali.
"Potete cercare il suo significato?" Chiese il moro.
"Lo sto già cercando." Rispose prontamente Hoseok.
Appena il rosso trovò il significato di quel fiore che aveva il medesimo colore dei suoi capelli, un enorme e solare sorriso prese vita sul suo volto.
"Oddio... quella ragazza è un amore." Commentò.
Jimin e Taehyung chiesero all'unisono di leggere ad alta voce la definizione del fiore, ma Hoseok scosse la testa.
"La deve leggere prima Yoongi." Disse, per poi avvicinare il cellulare al viso del nominato.
Yoongi lesse dentro di sè il significato della camelia rossa, e il suo cuore si scaldò, bruciò, a causa delle scintille e fiamme che poteva provocare quell'amore così puro e allo stesso tempo, per Yoongi, così sconvolgente.
Camelia rossa: Sei la fiamma nel mio cuore.
~ Angolo Autrice ~
Capitolo un po' triste... lo so.
Non ho scritto il momento dell'aggressione, perchè sarà raccontato in un flashback, nel prossimo capitolo.
Spero che comunque anche questo capitolo vi sia piaciuto.
Ringrazio chi continua a leggere, votare e commentare questa storia!❤
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro