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47. How do I get there from here?

[Vi avviso, alla fine del capitolo GIURO che entro nella buca e non esco più. Chiaro?
Chiarissimo].


"C-Che vorresti dire?" domandò, stupita, Seira.

"Ora lo capirai".

Ribaltò le loro posizioni, sistemandosi meglio sopra di lei che, non appena sentì il peso del suo corpo sul proprio, riuscì a capire le sue vere intenzioni.

Immaginava qualsiasi cosa, meno che questa. Lei non.. non l' aveva mai fatto prima.. la sua ansia salì a mille, irrigendo il suo corpo completamente.

E di questo, Luciano, se ne rese conto. Lui subito cercò di tranquillizzarla, lasciandole dolci e lenti baci sulle sue labbra e sul suo collo.

Posò subito dopo le sue dita delicate sui suoi fianchi, accarezzandoli in un primo momento da sopra il maglione e qualche secondo dopo da sotto, facendo derivare fastidiosi brividi lungo tutta la colonna vertebrale di Seira.

Si tolse la giacca del suo completo elegante e la camicia, restando momentaneamente con una flebile maglietta bianca.

Iniziò qualche secondo dopo a sbottonare i jeans stretti che indossava lei, facendoli poi scivolare lungo le sue gambe bianche.

Gliele accarezzò molto delicatamente mentre faceva combaciare i loro corpi il più possibile, facendole sentire il gonfiore dentro i suoi pantaloni sempre di più.

In quel momento le sfuggì un gemito che la fece imbarazzare ancora di più.

"Se mai mi dovessi lasciare ancora una volta, lasciami una buona dose di Blu Amnesia (*droga potenziata che fa perdere la memoria) perché mi occorrà senz' altro quella per realizzare che quello che siamo stati insieme.. e che.. potremmo non essere più" ammise triste.

"P-Piccolo Principe-".

"Tieni a mente tutto ciò che sto facendo perché ti tratterrà al mio fianco ed eviterà che tu possa andare via un' altra volta da me".

"Non ti lascerò ancora una volta.. i-io sono stata costre-".

Luciano appoggiò due dita sulle labbra della ragazza, zittendola.

"Le spiegazioni teniamole a più tardi, ora voglio concentrarmi solo su di te".

Le sfilò anche il maglione, lasciandola seminuda per poterle baciare tutto l' addome e anche per lasciarle qualche segno violaceo.

Si sfilò subito dopo anche la maglietta, per poi iniziare a lasciare altri segni tra il collo e le spalle, divertendosi a giocare con le bretelle del suo reggiseno.

Riprese a stamparle baci lungo tutta quella zona: sul petto, sul collo, sulle clavicole e sulle spalle, facendola intorpidire sempre di più.

"Sei tesissima.." le sussurrò in un orecchio mentre riscendeva per lasciarle ulteriori segni violacei sul collo.

"È-È.. è ansia.. i-io.. non ho mai fatto.. nulla del genere..".

"È la prima volta anche per me" ammise.

"L-La prima?!".

"Proprio così".

"M-Ma non.. n-non è possibile.. t-tu-".

"È la verità, Seira".

"N-Non.. non hai avuto.. altre ragazze dopo di me?".

"No. Le ho rifiutate tutte quante".

"Hai s-sbagliato a farlo.. t-ti saresti dovuto rifare u-una vita.. non avresti so-sofferto per tutti questi anni-".

"Shh!" Luciano la interruppe, posizionando due dita sopra le labbra della ragazza "Non avrei mai vissuto veramente. Quella a cui ti riferisci tu.. non sarebbe mai stata una vera vita".

"P-Perché?".

"Perché la mia non è una vera vita.. se tu non ne fai parte..".

Seira allungò le proprie mani verso il viso di Luciano per avvicinarlo, facendo poi combaciare le loro labbra in un bacio profondo ben ricambiato da entrambi.

Luciano riprese ad accarezzarla con tutte le dita, facendole scorrere lungo tutta la schiena di Seira per trasmettere qualche brivido alla propria ragazza, ma si soffermò in un punto particolare.

La baciò ancora una volta prima di sganciare il reggiseno e lasciarlo cadere a terra.

Seira si irrigidì sempre di più, e Luciano se ne rese conto nel momento in cui lei portò le mani fra i suoi morbidi capelli per stringerli di tanto in tanto.

"Ti fidi di me?".

"C-Certo..".

"..io ho più paura di te..".

"Di cosa hai paura?".

"..di poterti fare male.. sai, non sono un esperto di queste cose..".

"Allora.. superiamo queste paure insieme..".

"Vuoi davvero farlo?".

"Con te.. sì" gli sorrise.

E Luciano fece lo stesso prima di stamparle un bacio in fronte, poi sul naso, sulle labbra e infine lungo tutta la linea che partiva dal suo collo fino al suo basso ventre.

E nel mentre era concentrato a baciarla, Seira, più sicura di se stessa, portò le proprie mani alla cinghia dei pantaloni di Luciano, sbottonandoli prima di sfilarglieli via.

Quando Luciano arrivò al basso ventre di Seira, afferrò l' elastico delle mutandine della ragazza per sfilargliele con estrema lentezza e lasciarle cadere sul pavimento, senza mai rompere il contatto visivo.

E infine anche lui si sfilò l' ultimo indumento che indossava, facendolo cadere accanto a quelli di Seira.

Seira sì, si era tranquillazzata, ma l' ansia era rimasta eccome. Infatti, nel momento in cui Luciano si insinuò fra le sue gambe, Seira si affrettò ad agganciare le braccia attorno alla schiena del proprio ragazzo.

Come se anche in questo caso, fosse ancora lui l' unico in grado di difenderla.

Luciano prese a riaccarezzarle ancora le gambe "Seira.. voglio che tu faccia una cosa..".

"Che.. cosa?".

"Se ti faccio troppo male, devi dirmelo. Non voglio che sopporti se non te la senti" ammise in tono preoccupato.

"Lo farò, te lo prometto".

"Ti amo" continuò a baciarla, ma non prima di essere ricambiato.

Subito averle stampato un ultimo bacio sull' addome, entrò molto lentamente in lei.

E anche se era stato molto delicato, Seira non potette non trattenere un piccolo lamento, che le fece stringere la presa sulla schiena di Luciano.

Luciano prese a spingere molto attentamente e piano inizialmente, ma Seira, del tutto estranea alla sensazione che stava provando, non potette non evitare che qualche lacrima lasciasse i propri occhi e che la presa si facesse più sostenuta.

E ciò strinse il cuore a Luciano, che si fermò.

"P-Perché ti sei fermato?!".

"Ti sto facendo male.. e tu non me l' hai detto".

"Piccolo Principe.. n-non è nulla di.. insopportabile. Avevamo d-detto.. che ce l' avremmo fatta.. insieme".

"Te la senti..?".

"Solo se a farlo con me sei tu".

I due amanti si sorrisero prima che il ragazzo riprendesse a baciarla e a darle leggere spinte, che con il tempo si intensificarono, non facendole più male.

Si lasciarono sfuggire qualche gemito entrambi, dal momento che il dolore era completamente sparito.

Lui continuò a spingere il più forte possibile, rendendo quella stanza un disastro di gemiti di entrambi i ragazzi, che regnò in quella stanza fino al momento in cui Luciano e Seira non sentirono una strana sensazione impossessarsi di loro, una piacevole sensazione che li portò al culmine.

Luciano, stremato, collassò sul delicato corpicino di Seira, con il battito cardiaco a mille e il respiro affannatissimo.

Stessa situazione per Seira, che accolse il proprio ragazzo fra le braccia, coccolandolo tutto il tempo.

Gli accarezzava i capelli, il collo, la schiena..

Luciano scese dal corpo di Seira, posizionando lei dal lato del muro del letto e lui verso l' altro lato.

Poi prese il piumone della coperta e coprì lei e se stesso, riscaldandosi in poco tempo.

"Ho desiderato questo momento per tutta la vita" le disse Luciano, attaccandola al proprio corpo per abbracciarla forte.

"..anche io, amore mio. Perdonami se sono sparita così, ma.. avevo delle ragioni più che valide..".

Seira aveva intenzione di spiegargli tutto, ma alla fine Luciano si era addormentato con la propria ragazza stretta fra le braccia.

La fece quasi ridere quella situazione, ma infondo lo capiva. Aveva avuto una giornata molto lunga e soprattutto piena di sorprese.

Dormiva beato, così tanto da sembrare un bellissimo bambino, ma in realtà era un bellissimo ragazzo, il suo ragazzo.

Gli accarezzò dolcemente il viso e lo baciò ancora una volta prima di addormentarsi, stretta al suo fianco.







#BUCA4VOLPINE

"Pronto? Sì, sono Papa Francesco, come posso aiutarla?".

"Ehm.. sì buongiorno. Volevo fare un' ordinazione".

"Axera basta. L'acqua santa l' abbiamo finita".

"NON È POSSIBILE FRA!".

"A te non la diamo".

"MA PERCHÉ?! Siamo tutti fratelli e sorelle. Quindi anche io la merito".

"I fratelli si trattano bene e tu hai fatto soffire i tuoi fratelli, nonché lettori".

"Ma..".

"Quindi ora, per punizione, ti riprendi senza acqua santa!".

"DAII FRAA".

"Ora affronta i tuoi lettori, dai".

"FRAAA!!!".

"Ciao ciao!!" -riattacca.

"GIURO CHE LA PROSSIMA VOLTA CHE MI CHIAMI CON L' ADEBITO COL CAZZO CHE TI RISPONDO".


1) La storia non è ancora finita, ma non resta molto.


2) Io ora entro nella buca DA SOLA e non esco per un po'.

Tschüs!


Axera♤

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