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34. La luce alla fine del tunnel

Luciano non si concentrò neanche quel giorno durante le lezioni.

Fingeva di prendere appunti, ma in realtà stava continuando a scrivere ciò che gli veniva in mente quando pensava a Seira.


'Tu per me hai rappresentato la salvezza. Lo so, non dovrei neanche più dedicarti questo tipo di pensieri, ma non posso farne a meno.
Io ti amo.
Era inevitabile che io mi innamorassi proprio di te?

È vero quello che dice mia madre? Potrei davvero avere tutte le ragazze del mondo?
Forse potrebbe esserlo davvero.. ma io non voglio loro, non voglio essere amato da loro.

Io voglio essere amato solo ed esclusivamente da te.

Non ho niente se non possiedo il tuo cuore.
È l' unica cosa che voglio.

Però.. forse il mio amore non è adatto alle regole di oggi.
Non saremo giovani per sempre.
Sarebbe un peccato non approfittare di tutto il tempo che abbiamo dato che abbiamo ancora delle possibilità.

Qualcuno le spreca.
Ma io ti tengo tra le mie braccia
semplicemente perché non voglio lasciarti andare.

Voglio solo essere l' unico a possedere il tuo cuore.
È un pensiero troppo egoista?

Mi fa male il cuore quando piangi.
Perché lo fai?

Io non vorrei davvero ricordarti mentre piangi, io voglio ricordarmi tutto di te, non c' è neanche un minimo dettaglio che sia riuscito a sfuggirmi.
Ricordo persino le volte in cui piangevi.

Non lo fare mai più.
Giuro.
Non credevo di poter sentire il mio cuore stringersi così tanto.
Ti prego, non farlo più.
Non lo sopporto.

Amore mio.
Il nostro futuro è sempre più vicino.
Manca davvero poco alla realizzazione dei nostri sogni.
Sono disposto a rinunciare a tutto pur di stare insieme a te.
Vale la pena aspettare per il vero amore.
E sto continuando ad aspettarti.
Io sarò sempre con te, non me ne andrò.
Te lo prometto'.

"Luciano.. ehy.." lo richiamò Noemi.

"Eh? Cosa?".

"Che stai facendo?".

Chiuse il proprio quadernetto e lo ripose accuratamente nello zaino "Nulla di interessante. Semplici appunti".


"Prendi appunti anche durante la ricreazione?".

"Sì. Cerco di portarmi avanti. Devo recuperare i miei giorni d' assenza".

"Stai cercando di portarti avanti con la scuola o con la vita?".

"Un po' tutte e due".

"Dovresti andartene da questo posto..".

"Che vuoi dire?".

"Insomma.. davvero.. questa scuola non ti apre le porte di cui hai bisogno".

"Abbiamo scelto di frequentare l' alberghiero insieme. Credevo ti andasse a genio l' idea".

"Sono felice di essere in classe con te, ma solo ora mi sono resa conto che i fornelli non sono la strada adatta a te".

"E perché?".

"La cucina ti tiene in un ambiente chiuso in cui il lavoro manuale è tutto. Tu, invece, dovresti andare in un posto più aperto, dove puoi renderti utile agli altri".

"Sono comunque due ambienti in cui le persone vengono servite".

"Le persone vengono servite ovunque. Il nostro unico compito è scegliere il giusto modo per servirle. E tu non devi soddisfare le loro necessità fisiche, bensì quelle morali".

"Preparerò loro del cibo sano per la loro salute".

"Tu puoi aiutare la loro mente, non il loro stomaco.. e lo sai Luciano".

"Io e te frequentiamo la stessa classe dagli anni dell' asilo nido. Perché dovremmo separarci proprio ora?".

"Perché la cucina non è la tua strada, ma la psicologia sì e mi dispiace tantissimo non averlo capito qualche anno fa".

"Io e te volevamo solo frequentare la stessa classe".

"Ma per renderti felice.. sono disposta a rinunciarti come vicino di banco".

"...dovrò comunque diplomarmi. Mi conviene farlo".

"...perché ti impunti tanto sulle cose più sbagliate?".

"Perché io sono capace solo di sbagliare. Ho sempre e solo sbagliato e non me ne sono mai accorto".

"Però eri felice mentre sbagliavi".

"Questa scuola non mi è mai piaciuta".

"E il dover fare volontariato all' ospedale?".

"Lo facevo solo per cercare di rendere mio padre orgoglioso di me".

"E Seira?".

"Lei forse è l' unica cosa che non ho sbagliato. Però.. ho sbagliato a far nascere quello che è nato"

"Non è vero Luciano".

"È nato qualcosa che non può essere approvato".

"E che te ne frega se non verrà approvato?!".

"Io volevo renderla felice..".

"E credi che non lo sarà se dovesse continuare a stare al tuo fianco?".

"Lei non starà al mio fianco".

"Per quale insulso motivo?".

"Mia madre non ci approva.. e Seira non vuole mettersi contro di lei".










"Signora.. si sente bene?" domandò Fabio alla madre di Luciano.

"Ehm.. sì, credo di sì..".

"Perché è venuta qui?".

"Volevo vedere Seira. Avevo bisogno di dirle un paio di cose".

"Dal suo tono però sembra che sia rimasta piuttosto sconvolta".

"Quale ragazza va a chiedere scusa alla madre del ragazzo che ama!? È vero, io non li approvo, ma sicuramente se fossi stata in lei, avrei detto di tutto meno che scusa".

"Ci tengo a dirle che non glielo sto chiedendo perché ho intenzione di portarle via suo figlio".

"E allora per quale motivo?".

"Suo figlio soffre a causa mia e lei anche. Non volevo far stare male le altre persone. Il dolore lo merito solo io".

"Tu non meriti assolutamente nulla.. non hai fatto niente di male. Non ti si può attribuire nessun tipo di colpa, nemmeno quella di amare Luciano.. infondo al cuore non si comanda".

"Ho intenzione di dimenticare suo figlio, signora".

"No, non lo fare! Lo uccideresti e basta".

"E cosa posso fare per lei? Non voglio che continui a soffrire".

"..ama Luciano. Amalo e non lo lasciare mai".

"Non posso signora..".

"E per quale motivo?".

"Lei non vuole.. io leggo la sua mente.. non posso comportarmi da egoista".

"Qui l' egoista sono solo io. Leggi la mia mente, ma non il mio cuore. E il mio cuore vuole vedere Luciano sempre felice. E l' unico modo per renderlo felice è farvi stare insieme. Con il tempo.. spero che questa disapprovazione possa mutarsi in qualcos' altro".









"Ma per quale motivo non vi approva?".

"Lei è la figlia di mio padre. È il tradimento di mio padre. È la mia sorellastra.. capito il concetto?".

"È anche la ragazza che ti rende felice. A lei dovrebbe interessare solo questo".

"Lo so.. lo so..".

"Ah.. volevo dirti.. lo sai che domani arriva qui mio cugino?".

"Chi?".

"Marco!".

"Noemi.. non mi ricordo chi sia.. perdonami" disse ridendo.

"..mi deludi Luciano".

"Perdonami".

"Marco Cellucci!".

"Ahhh!! Quello con cui giocavamo quando eravamo più piccoli?".

"Sì, esattamente lui".

"Ma viene in vacanza?".

"No. Si trasferirà".


In classe rimbombò lo squillo di un cellulare.

"È il tuo, Luciano".

Luciano raccattò il proprio cellulare e rispose. Era lo psicologo Leonardi.

"Pronto? Marco?".

"Luciano! Devi correre subito qui in ospedale! È un' emergenza".

"Ma perché? Cos'è successo?".


Di punto in bianco, a Luciano cadde a terra il cellulare mentre il suo viso si riempi di lacrime.

Non ci poteva credere.

Non ci voleva credere.

"Luciano.. ehy.. stai bene?!".

Luciano non riusciva proprio a smettere di piangere.

"Cos' è successo?!".

"Seira..".

"È successo qualcosa a Seira?!".

"S-Sì.."

Continuava a piangere, senza riuscire a smettere.

Non sapeva nemmeno lui che emozioni provare.






I'm finally back!!

Sono riuscita scrivere questa cosa tra le 3.30 di stanotte e 12.30 di stamattina.

Oh mio Dio record.. ma l' ho pubblicato comunque in ritardo.

Non cominciate a credere che inizierò seriamente ad essere puntuale.

Ora però una cosa seria.

Da quanto ho capito la prossima storia sarà su Luciano (applausi).

Però ci tengo a precisare che ci saranno due coppie.

Quella iniziale che non finisce tanto bene e quella che invece finisce bene.

La ragazza è la stessa in entrambe le coppie.

Voi volete Luciano per la prima o la seconda coppia?

E l' altro ragazzo chi vorreste che sia?

Mi piace far decidere voi perché voi sembrate sempre sicuri delle vostre scelte.

Io mai. Ma proprio mai.

Mi pento subito dopo..

*torna nella buca*

Axera♤

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