Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

20. Caught in the grey

Luciano era tornato a casa verso la fine della giornata.

Si era fatto davvero molto tardi. L' ora di cena era passata da un pezzo, ma questo era veramente l' ultimo pensiero di Luciano.

Lui continuava a chiedersi il motivo per cui Marco avesse portato Seira da lui.

Lo voleva davvero capire.

Lei.. aveva forse bisogno di lui?

Del suo incoraggiamento?

Della sua presenza?

Delle sue parole?

Lui era consapevole di essere l' unico in grado di calmarla.

Continuò a pensare mentre si stava preparando per andare a dormire.

E se avesse avuto una crisi con Marco e lui l' avesse portata da lui per farla stare meglio?!

CHE STUPIDO!

Non le aveva spiccicato neanche una sillaba. Si sentiva tremendamente in colpa.

Vide che l' orologio segnava le 2:00 AM.

Provò a chiamarla al cellulare, ma partì immediatamente la segreteria.

L' aveva spento..

Fu così che gli venne in mente una cazzata.

Uscì dalla propria stanza e si diresse in quelle della madre e del fratellino per controllare se stessero dormendo entrambi.

Ovvio che fosse come immaginava, quei due dormivano come ghiri.

Tornò nella propria stanza, si cambiò velocemente e prese le chiavi di casa e del motorino per recarsi immediatamente da Seira.

Con molta cautela, uscì di casa e portò il motorino un po' più lontano da casa sua, per evitare di svegliare la madre con l' accensione del motore.

Fatto ciò, salì e corse via.

Dopo pochi minuti riuscì ad arrivare al parcheggio dell' ospedale.

Non ci mise molto, la strada era completamente vuota e potette, così, sfrecciare per le varie vie, superando di gran lunga i limiti di velocità.

Suo padre doveva sicuramente essere a casa.

Sarebbero dovuti essere presenti solo alcuni infermieri e dottori, non di più.

Non passò direttamente dalla porta principale, ma da una sul retro di cui possedeva ancora la chiave.

Senza fare rumore, riuscì ad arrivare al piano della stanza 117 senza troppi problemi.

Fu ancora più arduo, però, arrivare alla stanza senza farsi vedere da nessuno.

Quando fu sicuro di avere via libera, andò presso la stanza e vi entrò.

Come si aspettava.. Seira non era sotto le coperte.

"Seira.. sono io" pronunciò il ragazzo
"..vuoi uscire da sola dall' armadio o devo aiutarti a farlo?".

Come si aspettava, non ricevette risposta.

"Non avere paura. Se esci, farò il bravo. Se ti dovesse girare la testa, me ne andrò subito, promesso".

E di nuovo nessun rumore ruppe il silenzio tombale che regnava in quella stanza.

Si diresse verso le ante dell' armadio e le aprì, rivelando il piccolo corpicino di Seira.

Pareva una piccola bambina, anche perché era molto più bassa di Luciano.

Lui le si avvicinò e la prese in braccio, lei ovviamente non si oppose, e la portò sul letto, facendocela sedere.

Lei lasciò le gambe a penzoloni. Luciano si avvicinò a lei, insinuandosi fra le sue gambe, abbracciondola subito dopo.

L' abbraccio però non venne ricambiato.

Poi lui si staccò, rimandendo comunque appiccicato a lei.

"Domani, tieni aperte le ante dell' armadio. Se la luce esiste, un motivo ci sarà".

Silenzio.

"Quando regna una notte oscura, vuol dire che giungerà un mattino luminoso. Stanotte ci sono le stelle.. ciò vuol dire che il mattino di domani sarà ancora più luminoso del solito".

Silenzio.

"Quindi non preoccuparti. La notte non è uno stop, ma solo una piccola interruzione della tua vita. Ricomincerai a sorridere quando smetterai di vedere un grande vuoto oscuro per goderti l' immensa distesa di stelle".

Il silenzio non cessò, ma almeno lei alzò lo sguardo verso Luciano.

"Alza il pollice e premi play sulla tua vita.. in modo che tutti possano vedere lo spettacolo che stai facendo loro perdere.. che è molto più bello di una stella".

"Il mio non è uno spettacolo piacevole..".

Gli salirono i brividi nel risentire quella voce riempire quell' incolmabile silenzio.

"Perché pensi questo?".

"Lo spettacolo che vi ho dato non è stato affatto meraviglioso..".

...

"E quello che vedo da anni è tutto tranne che da far ripartire.." continuò lei.

"..che genere di spettacolo è?".

"Tu sei un essere umano semplice Luciano, non lo puoi capire..".

"Non può nessuno.." continuò "..sei tu a dire che non sarei in grado di capire o è la tua mente?".

"Sono io..".

"Allora permetti di far decidere a me se io sia in grado o no".

"Tu non puoi.. e io non.. non voglio condividere questa parte di me".

"Per quale motivo?".

"Piccolo Principe.. è il motivo per cui sono qui" esitò per qualche secondo "non posso assolutamente permettere che Sara ferisca altre persone.. soprattutto quelle che amo".

A Luciano fece un certo effetto quella frase "E-E allora come.. posso rendermi utile?".

"N-Non puoi.." balbettò accarezzandogli il viso.

Luciano era troppo ingenuo per capire il pericolo di cui Seira lo stesse mettendo in guardia.

Lei continuò ad accarezzargli il viso, ma non erano quelle le sue vere intenzioni.

Lei non vedeva le cose nello stesso modo degli altri esseri umani.

Lei poteva confrontarsi con le altre menti e.. farne derivare gli eventi futuri.

In quel momento Luciano era pieno di sangue su tutto il volto, ma era solo una visione.

E lei stava cercando di toglierglielo.

Quell' evento non era ancora vero, non era ancora successo.

Ma lei riusciva a vedere che più Luciano le stesse alla larga, meno sangue aveva su tutto il corpo.

Seira lo esaminava continuamente, cercando qualche segno che le facesse intendere qualcos' altro.

Si 'sollevava' quando non trovava altro che sangue.

Pregava in continuazione di non vedere i suoi occhi sbiadirsi mano a mano.. sempre di più.

Perché.. una volta che gli occhi di Luciano fossero diventati bianchi.. sarebbe.. morto.

Era il metodo tramite cui Seira riusciva a capire quanto mancasse da vivere ad una persona.

Più gli occhi si sbiadivano, più la persona sarebbe stata vicino alla morte.

I suoi occhi.. sarebbero spariti.. come se li avesse chiusi.

Fortunatamente gli occhi di Luciano erano ancora completamente scuri, ma il sangue.. non avrebbe comunque portato a nulla di nuovo.

"Perché mi stai guardando così?" domandò Luciano, essendosi accorto che Seira li stesse fissando da una buona manciata di minuti.

"..i tuoi occhi..".

"Non ti piacciono così scuri?".

"Sono bellissimi così come sono.. scuri scuri".

"Anche i tuoi occhi sono meravigliosi..".

"Che colore sono?".

"Cioccolato fondente.. sono davvero scuri..".

Seira sorrise per la risposta.. ovvio. Di che altro colore potevano essere alla vista del ragazzo?

Da quanto tempo era che non si guardava allo specchio?

Lo specchio anche le faceva paura..

"Io li avrei voluti chiari come il ghiaccio".

"No Piccolo Principe.. è meglio che solo i miei occhi siano così chiari..".

"Però i tuoi sono scuri..".

"..una volta li vedevo anche io così".








SONO VIVA!

E SAPETE ANCHE UN' ALTRA COSA?!

STO STUDIANDO CHIMICA... CHE EVENTO.

E STO PURE UN SACCO IN ALTO MARE PERCHÉ NON CI CAPISCO NA' MAZZA.

ORA FACCIO DIVENTARE ANCHE I MIEI OCCHI COSÌ CHIARI.

...esisterà una qualche formula che li faccia schiarire.

"Comprati le lentine!!".

Eh ma io sono povera.

Ho conluso.

Axera♤

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro