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15. In the name of love

Luciano, dopo un veloce viaggio in metro, che però a lui parve durare un secolo, arrivò in ospedale.

La situazione era fin troppo strana.. non c' era nessuno al piano terra.

Regnava il silenzio più tombale del mondo.

Si recò all' ufficio del padre, ma non trovò nemmeno lui.

Si era forse perso qualche apocalisse?

Prese l' ascensore e arrivò al quinto piano dell' edificio.

Non appena uscì, la situazione degenerò completamente.

Da bianco a nero.

Quel piano era un completo disastro. Gente urlante che correva da tutte le parti, sia infermieri che pazienti.

Luciano non capiva, che stava succedendo?!

Si intrufolò nella folla, mettendosi a cercare Mirko.

Riuscì nell' impresa soltanto dopo dieci minuti circa.

"MIRKO!! CHE STA SUCCEDENDO?!" gli urlò Luciano.

"Luciano! Che ci fai qui?!".

"Ma che sta succedendo?! Dov' è Seira?!".

"Vattene! Scappa via di qui! Ti sta cercando!".

"No!! La devo trovare!".

"Cristo Santo Luciano, ascoltami per una buona volta!! Ti sta cercando per ucciderti.. e questa volta ha intenzioni serie. Ha iniziato a creare scompiglio tra tutti, sta girando con un taglierino in mano e ha già ferito dei pazienti che si rifiutavano di dirle dove fossi finito tu, ma grazie a Dio non ha ucciso nessuno.. ora, vattene! Adesso!".

"P-Per uccidermi?! Ma è stata bene tutto il giorno-".

"La conversazione con Noemi.. deve averle risvegliato qualcosa.. l' insicurezza che l' aveva sempre caratterizzata per esempio".

"Non ci posso credere.." urlò disperato "ci mancava tanto così! TANTO COSÌ!" unì di poco il pollice e l' indice, imitando una microquantità con le dita.

"TI HO TROVATO!!" gridò la ragazza.

"Seira-".

Gli si avventò contro, saltandogli addosso. Luciano, però, era riuscito ad afferrarla prima di toglierle via dalla mano il taglierino, impregnato totalmente di sangue.

"Lasciami subito, stupido umano!!" si ribellò.

Il ragazzo riuscì comunque a fermarla, bloccandole ogni tipo di movimento.

Per contrastarla, poi, la sbatté al muro, facendola ritrovare schiacciata tra il corpo di Luciano e il muro.

"CHE CAZZO TI PRENDE?!!" le sbraitò.

"NON OSARE NEANCHE RIVOLGERMI LA PAROLA, STRONZO!".

"ZITTA! QUI NON DECIDI TU!".

"Sono io che le ordino cosa fare. Mi sa che decido già un po' di più di quello che credi".

"TI HO DETTO DI STARE ZITTA. LIBERALA SUBITO E LASCIALA STARE".

"Io la lascerò quando tu te ne sarai andato! Chiaro?!".

La percosse, risbattendola ancora contro il muro, facendola gemere di dolore.

"TU NON DAI ULTIMATUM NÉ A ME NÉ A LEI! VATTENE VIA!".

"Cos' è? Ora cerchi anche di ferirmi?! Lo sai che a soffrire è solo lei? Il corpo è suo, non mio".

"NON CERCARE DI FREGARMI! QUESTA SEI SOLO TU! E POI MI SEMBRA CHE LO COMANDI.. SARÀ ANCHE UN PO' TUO, NO?".

"Meglio così, no? Sono la vera lei".

"Sisi certo, come no.. la vera Seira mi ama".

"Ora anche tu ti ci metti?! Lei non ti ama! Neanche un po'.. non ha mai provato emozioni quella ragazza, non può neanche lontanamente capire cosa sia l' amore. Tu invece, disperato, cerchi una ragazza che si occupi del tuo cuore sofferente e hai colto la palla al balzo quando hai trovato una persona più debole di te".

Luciano la risbattè contro il muro per una terza volta, solo molto più forte di prima.

"Mi hai davvero rotto i coglioni! Smettila di comandare la mia ragazza, te ne devi andare! Qui non ti vuole nessuno, né io né lei.. tutto andrebbe per il meglio senza di te!".

"Brutto pezzo di merda..".

La ragazza riuscì a liberarsi dalla presa e questa volta fu lei a bloccare Luciano contro la parete.

"Come preferisci morire? Buttato dall' ultimo piano di un palazzo o soffocato?! Anche se io preferirei una morte lenta e dolorosa, magari con Seira che assiste, che ne dici?".

In quel momento Luciano si accorse della scritta che aveva Seira, incisa sul braccio.

"Cos' è la scritta che ha sul braccio?!".

"Non sono cose che ti riguardano!" Lei subito strinse la presa sul collo del ragazzo.

Luciano però, essendo più forte di lei, riuscì a liberarsi dalla presa e la riportò nella sua stanza.

"Perché le hai fatto scrivere il nome Sara?! Lei si chiama Seira!".

"Ti ho già detto che non siano cazzi tuoi!!".

"Se le imponi di scriverlo, ci sarà un motivo!".

"Un motivo che non ti riguarda!".

Luciano solo dopo vide ciò che fosse successo in quella stanza, e si spaventò, e non poco.

"C-CHE CAZZO LE HAI FATTO FARE?!!" le urlò contro con la vista appannata.

"Sono riuscita a convincerla che tu non l' ami e l' ho punita perché stava cercando di convincere me del contrario".

"CRISTO MA LEI HA RAGIONE! HA RAGIONE! SMETTILA DI FARLE VIVERE UN INFERNO!".

"Se tu non fossi mai arrivato, lei ora non starebbe così.. hai rovinato tutto il mio lavoro".

"Giuro che ti ucciderò, ti farò abbandonare la mente della mia ragazza!".

"Tanto lei ormai non ti parlerà più.. ti odia, non vedi?" disse indicando il cuore sul muro con al centro un taglierino.

Luciano perse un battito e si accasciò a terra. Questa volta sarà più dura dell' ultima.

"Tranquillo umano, se mi prometti di sparire, ti risparmierò la vita".

"Io. Ti. Ho. Detto. Di. Lasciarla. Andare. CHIARO?!".

"Ah.. allora con te servono le maniere forti..".

La ragazza si fiondò nuovamente su di lui. Lo fece cadere a terra, facendo aderire il corpo del ragazzo contro il pavimento. Poi gli si mise sopra a cavalcioni.

"Vorrei soffocarti... ma l' ultima volta sei riuscito a fermarmi.." ghignò.

Da sotto il letto, Seira afferrò il taglierino di prima.

Lei.. aveva diversi strumenti con i quali ferirsi, ma prediligeva i taglierini.. molto più efficaci delle semplici lamette.

"Sta' ferma!".

"Te ne vai se ti lascio libero?".

"Mi spiace non darti questa soddisfazione".

"E a me non spiacerà sgozzarti".

Luciano spalancò gli occhi. Per la prima volta ebbe seriamente paura di lei, ma tentò comunque di fermarla, e più o meno ci riuscì.

La ragazza riuscì a fargli un taglio su un lato del collo che terminava poi sulla spalla, ma non tanto profondo da ucciderlo.

Il ragazzo, con la vista appannata a causa delle lacrime che erano iniziate a scendere, alzò quanto più potette la schiena.

Afferrò il viso di Seira con le sue pallide mani per poi avvicinarlo a sé.

Con quel gesto la mente aveva iniziato a perdere potere dal momento che Seira voleva assecondare i movimenti di Luciano.

Non fu una fatica troppo grande riuscire a far congiungere le labbra di lui con quelle della sua ragazza.

Si ritrovarono così, avvinghiati a baciarsi, senza alcuna intenzione di fermarsi o anche solo staccarsi.

Purtroppo però, dopo poco tempo, la mano che Seira aveva appoggiato sul collo del ragazzo iniziò a tingersi di rosso, proprio come la manica della maglietta bianca di Luciano, che si stava colorando della stessa tonalità.

Furono pochi secondi, pochi attimi.

E ne seguirono altrettanti prima che tutta quella magia potesse dissolversi.

Il ragazzo si staccò violentemente e si rischiantò contro il pavimento, chiudendo gli occhi.

La ragazza, già dall' inizio del bacio, era riuscita a tornare in sé, essendosi risvegliata

Il bacio di Luciano era riuscito a farla tornare.

Pareva un po' strano dire così, ma aveva funzionato.

Un po' come il bacio che il principe dà alla principessa per farla risvegliare dal sonno profondo.

Ma troppo era il bisogno di quel bacio che Seira non si accorse di come la propria mente avesse ridotto il povero Luciano.

E quando lo vide..

Il suo cuore si spezzò veramente.

Sembrava essere svenuto.

"L-Luciano.." lo chiamò, ma non le rispose.

"P-Piccolo Principe.." ancora niente.

"A-Amore mio.. n-no.." si accasciò su di lui, cercando di ascoltare il suo battito del cuore e quando si rese conto che stava rallentando con il passare del tempo, cominciò a gridare aiuto.

Giunse dopo pochi secondi Mirko che, ricordando le volontà di Seira, ebbe quasi un infarto nel momento in cui trovò Luciano, inerme, a terra con metà collo sanguinante.

"N-Non l' hai ucciso, v-vero?" Mirko era sul punto di avere una crisi di panico.

"I-Io.. non riuscivo a riprendermi, questa volta lei è stata più forte.. A-Aiutalo, t-ti prego.. i-il suo cuore s-si sta fermando!!".

Mirko si avvicinò a Luciano, prese uno stetoscopio e cominciò a sentire i battiti del suo cuore.

Si alzò di scatto e chiamò qualcuno tramite un telefono.

"Mi serve un carrello alla 117 del quinto piano. C' è un' emorragia codice rosso in corso!".

"C-Codice r-rosso?!" domandò Seira nel panico più assoluto.

Nel frattempo Mirko era impegnato a fare un massaggio cardiaco al cuore di Luciano, cercando di non farlo fermare.

"Dobbiamo intervenire subito.. Luciano non può perdere una grossa quantità di sangue. Ha ereditato l' emofilia da suo padre" spiegò, non fermandosi neanche per un secondo.

"I-Io non.. non lo s-sapevo..! Oh mio Dio!!" Seira aveva una paura incredibile.

"Seira devi mantenere la calma.. non ti fa bene tutta l' agitazione che stai provando adesso".

Improvvisamente si precipitò nella stanza un infermiere con tutto l' occorrente.

Iniziarono lui e Mirko a medicargli la grande ferita.

Una volta finito, lo fece sdraiare sul letto di Seira per farlo riposare.

Passarono delle ore, ma Seira era ancora sdraiata, accoccolata a lui.

Si sentiva tremendamente in colpa..

Notava che ogni tanto si agitava nel sonno e per calmarlo, gli stampava diversi baci.

Solo dopo diversi, uno di questi venne ricambiato.

Seira provò a staccarsi per guardarlo in faccia, ma la mano che Luciano appoggiò dietro la testa della ragazza fu più veloce, in quando fece finire le labbra di lei su quelle di lui.

"Perdonami.. è solo colpa mia" annunciò Luciano.

"Ma che stai dicendo?! Sono stata io a ferirti-".

"Te lo farei rifare altre mille volte solo per mantenerti vicino a me..".

"No Piccolo Principe, ho fatto una cosa orribile..".

"Non era di tua volontà".

"....perché cerchi di difendermi ogni volta? Anche quando ho palesemente torto, ti prendi sempre le mie colpe".

"Perché ti amo, Volpina" la baciò ancora.










....tenete giù i forconi che non è morto. Non l'avrei MAI permesso.. dove si è mai visto un principe morire?

Però.. ci sarà un' altra complicazione, stavolta non sorta per colpa della "mente malefica"..

(Mi è venuto in mente il nano malefico.. non so perché..).

Ma come cavolo sto parlando?!

Axera

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