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Ci accostammo tutti gentili e tutto un sorriso a questo bigio martino barbuto, circondandolo.
Notai che aveva dei libri sotto al braccio.
Sarร  stato un maestro di scuola, probabilmente.
"Chi siete? Che cosa volete?" Chiese lui, con una ciangotta tremolante e spaventata.
Proprio quello di cui avevamo bisogno.
Io, facendo tutto il gentile, gli risposi, perchรฉ รจ cosรฌ che bisogna comportarsi quando si sta fuori da casuccia:"Vedo che hai dei libri sotto il braccio, fratello. รˆ bello incontrare gente che legge ancora, sai?"
"Ah..."rispose lui. Lui non era stato molto educato, di rimando, e questo mi faceva imburianare giusto un piccolopoco.
Si fa per dire, ero pronto a tagliargli le berte in qualsiasi momento.
Lewis gli si accostรฒ e gli strappรฒ tutti i libri da dosso, distribuendoli a ciascuno di noi, tranne che a Testone. Perchรฉ Testone non capiva mai bene le cose e sapevamo che, se gli avessimo dato un libro, avrebbe cominciato a leggere a ciangotta troppo alta, facendo in modo che cosรฌ i vicini chiamassero i cerini, e non potevo permetterglielo.
E poi, ce ne erano solo tre, di conseguenza per lui non c'era nulla.
Iniziai a sfogliare a caso le pagine, commentandone la stesura come se fossi un esperto.
"Eccellente, davvero eccellente!" Continuavo a ripetere.
Poi mi fermai su una pagina a caso e sfoggiai una ciangotta tutta scandalizzata da vero attore:"Che cosa vedo mai? Cos'รจ questa parola sporca! Arrossisco solo a guardarla! Sono allibito!"
Il martino cercava di difendersi, in qualche modo. Fallendo miseramente.
"Io...io..."continuava a ripetere.
Disgustoso.
Johnny anche lui era un bravo attore. Meraviglioso, oserei dire.
"E qui? Una parola che inizia con la F! E un altra con la C! Siete davvero un vecchio pervertito!"
Iniziammo a lanciarci contro i libri e a strapparli.
Lewis e Testone fecero tiro alla fune con un libro che si chiamava "I Filosofi Peripatetici".
Io mi limitai a strappare le pagine al libro che avevo in mano, chiamato "Le Favole di Esopo", molto bigio e duro da rompere, dato che era stato stampato quando le cose erano fatte per durare.
Johnny cercรฒ di dare fuoco col suo accendino ad un altro libro, riuscendoci completamente, che aveva un nome praticamente illeggibile, ma che sicuramente c'entrava con un certo "Cicerone".
"Sono molto deluso da te, fratello." Dissi rivolgendomi al vecchio martino. "Davvero molto deluso."
Lui era assolutamente sconcertato e non riusciva neanche a proferire una mottata qualsiasi.
Patetico.
Johnny lo spinse per terra con un calcio sulla schiena e iniziammo a scapricciarlo per bene con gli stivali. Lui continuava a lamentarsi con versi huff huff fin quando da quel vecchio e lurido truglio non uscรฌ finalmente il sangue, fratelli, una vera bellezza.
Testone lo scapricciava peggio di tutti perchรฉ, nonostante fosse piรน stupido di un cane, sapeva picchiare meglio di un pugile.
Lewis riuscรฌ a spaccargli gli occhiali, molto troppo ben costruiti per venir rotti da un solo calcio.
Presi la lisca e gli conciai le palandre tutte da buttare, lasciandolo in mutande (bigie come chi le portava indosso). Lo scapricciammo ancora un piccolopoco, giusto per essere sicuri che non potesse alzarsi. Poi prendemmo un po' della sua bellamaria (che era davvero tanta, senza dubbio) e ce ne andammo.
Lo so, non avevamo fatto molto, ma sicuramente non devo giustifica-ca-carmi con te, brutto scimunito.
In piรน, la serata era appena cominciata e sprecare tutte le nostre forze su una trucca da poco conto come questa sarebbe stato un crimine.

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