Capitolo 31
Hiroto's pov
"Io mi oppongo a distruggere Ichihoschi.."
..Orione lo aiutò quando rimase coinvolto in un incidente da bambino, lo stesso in cui morì il padre..
..da allora lavora per Orione, che supporta il suo impegno di giocatore..
.."L'ho sentito da una persona della rivista Soccer World.."
"Ho comunicato tramite lettere con il suo fratello minore, Hikaru-kun...ha una ferita molto grave..Di sicuro Ichihoshi sta lavorando con questa organizzazione per poter salvare Hikaru!"
...
Scossi il capo in preda ad un forte mal di testa. Dopo la riunione di ieri, eravamo tutti giunti a una conclusione. Cliff aveva scoperto che Ichihoshi aveva un fratello minore. Endou sapeva che aveva perso il padre e che Orione lo stava aiutando per pagare le spese per un'operazione che potrebbe salvare il fratello piccolo da una ferita profonda.
Quindi, anche se era un traditore, aveva i motivi per fare ciò che stava facendo.
Nosaka aveva in mente un piano per la prossima partita riguardante Ichihoshi.
..
Ca**o.
La partita è domani.
Aprii gli occhi, e mi ritrovai seduto per terra, accanto al letto vuoto di Haizaki. Mi ci vollero venti secondi buoni per realizzare il tutto. Giusto..
Mi alzai e non trovai nessuno nella stanza. Proprio nel momento in cui la mia testa si voltò verso il bagno, vidi il demone demente uscire dal bagno e successivamente dalla stanza senza degnarmi di uno sguardo o di una mezza parola, nemmeno di un insulto mormorato a caso.
Dalla padella alla brace.
Mi cambiai, ancora intontito, e andai a fare colazione con gli altri. Le loro parole riguardo la partita di oggi entravano e uscivano dalle mie orecchie come un lieve sussurro del vento scivola tra i rami di un albero in fiore. Ripresi controllo di me solo quando dovetti indossare gli scarponcini da calcio.
Hikaru. Ichihoshi. Il mondiale. Haizaki. L'allenamento speciale di oggi. La partita di domani.
Mille pensieri mi ruotavano in testa, ma non appena vidi quella sfera tondeggiante aspettarmi sul campo da calcio, insieme alle voci dei miei compagni di squadra, sentii la mia testa farsi quasi più leggera.
Cosa ci voleva adesso? Un bell'allenamento per sgomberare la mente.
Nosaka aveva preparato un allenamento speciale per contrastare i metodi rudi di Orione, e mi sembrava anche piuttosto sensato, considerando il mio ricordo vivido nella testa di quando ci buttano a terra durante le partite come birilli travolti da palle da bowling. L'allenatore aveva richiesto un dispositivo che ci aiutasse a migliorare la nostra capacità di schivare i colpi dal basso, mirati alle gambe.
Ma ca**o quanto era difficile. Goujin, che andò per primo, finì per cadere a terra, pestato dalle gambe finte di quel macchinario senza sosta. Urlava come un bambino.
Quando toccò a me, Haizakì mi guardò torvo, e mi seguì nello stesso istante dicendo che "un fottu****imo dio non ce la farà mai da solo, senza un demone a tenergli testa". Sperai non avesse notato il mio sorriso.
Ma, persino con Haizaki a spronarmi a dare il meglio con i suoi brillanti insulti, era un'impresa uscire da quel coso senza almeno due o tre lividi sulle gambe. Durante la pausa, vidi Nosaka parlare con Kazemaru e Fubuki. Parlava di ruoli-chiave.
Ci sarà da divertirsi..
Il giorno volò senza altre cose che il mio cervello metabolizzò. Pensavo solo alla partita.
E a Haizaki.
Dopo quello che era successo, non riuscivo a levarmi i suoi occhi colora carmino dalla testa, ma a quanto pareva lui riusciva a levarsi da me con molta più facilità. Fu persino più silenzioso del solito, non imprecò nemmeno per una volta quando tornammo distrutti dall'allenamento. Nemmeno quando rimasi un'ora e passa sotto il getto della doccia. Nemmeno quando rimasi a guardarlo dormire prima che spegnesse la lampada.
...
Cercavo di concentrarmi sul piatto che avevo di fronte. Dovevo mangiare, o non sarei riuscito a correre sul campo. E oggi dovevo correre in perfetta forma.
Giappone – Arabia Saudita.
Quelle tre parole premevano con insistenza sulla mia testa, eclissando tutti gli altri pensieri e tutte le altre domande che occupavano la mia mente. Allungai una mano per servirmi, quando il demoniaccio davanti a me fece vibrare le sue corde vocali.
E il mio cervello si accese.
"Quel tipo, Ichihoshi.. sembra che non ci sia". Guardai la sua chioma grigia in silenzio, mentre i miei occhi scrutavano lentamente il suo volto girato e la mia mentre riportava a galla l'evidente odio che aveva nei confronti del traditore. "Sarà da qualche parte da solo, come al solito".
Sospirò e lanciò all'aria una serie di imprecazioni, e mi sentii il cuore più leggero. Era ancora inca**ato per l'eliminazione di Kidou dal mondiale per colpa sua, era chiaro come il sole.
Non so perché, ma cercai di intrattenere la sua testa con altro, persino quando salimmo sul bus, pronti per la partita.
E giustamente, in una giornata del genere non poteva andare tutto bene.. vero?
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