𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 8
Aika distese le braccia in modo da potersi dare una stiracchiata, aveva approfittato del giorno libero per schiacciare un pisolino.
Ancora la sua mente non non riusciva a rimuovere quanto accaduto il giorno prima, era un tormento, Kujo non la lasciava mai in pace.
Non riposò molto, poco meno di un'ora.
Si prese appena qualche minuto, dopodiché pensò che al dormitorio da sola si sarebbe di certo annoiata, così raggiunse l'agenzia.
Fare un po' di esercizio in compagnia degli amici le avrebbe senz'altro fatto bene.
"Oh, Aika. Ti sei svegliata." affermò Yamato dopo averla vista entrare in soggiorno.
Anche se era sveglia da poco non sembrava particolarmente assonnata, si riprendeva in fretta.
"Già. Eccomi qui a darvi fastidio." disse sorridente, prendendo posto di fianco a Mitsuki, che intervenne subito per dire la sua.
"Dopo il buon lavoro di ieri ti sei meritata un po' di riposo."
"È vero, sei stata fantastica Aika." continuò Sogo, sorridendo a sua volta.
La sera prima non si limitarono a festeggiare il concerto ma insistettero per premiare il duro lavoro della giovane, tutti osservandola notarono la sua bravura e il suo impegno.
"Tu ci hai sempre sostenuti, dobbiamo ripagarti in qualche modo."
Quelle furono le parole che Yamato aveva usato per ringraziarla.
Tutti si trovavano d'accordo con quest'ultimo e fecero un brindisi in onore di Aika, che ne rimase davvero felice.
"Siete davvero incredibili, non vi è bastata la festa di ieri sera. Volete farmi piangere?"
"Non ne sei capace." rispose Iori con tono ironico, ricevendo una linguaccia come risposta; per loro era normale prendersi in giro in quella maniera.
L'atmosfera era quella di sempre ma a spezzarla fu proprio la manager, aprendo la porta all'improvviso, poi chiamò da parte Sogo e Tamaki.
Non aveva specificato di cosa si trattasse, la giovane pensò subito non fosse nulla di che altrimenti l'avrebbe senzaltro fatto, così ripresero a parlare in attesa che i due facessero ritorno.
"Allora, ti è passato il nervoso?"
"Ieri sera ho preferito divertirmi e godermi la serata, non ho pensato ad altro. Però non mi è passata completamente, voglio dire, non si rende conto di quanto è insopportabile? Mi dispiace per Gaku e Ryunosuke." rispose a Yamato, che mostrò un sorriso, come se avesse in qualche modo previsto la risposta della giovane.
"Non ho mai visto Tenn-nii così."
"Che intendi?" domandò sempre il leader.
"Ecco, non l'ho mai visto arrabbiarsi in quel modo."
"Cavolo, la nostra Aika riesce a tirare fuori il peggio delle persone."
"Mitsuki, non dire un'altra parola." disse lei, in risposta l'amico rise appena, facendo poi una dolce linguaccia.
Voleva aggiungere dell'altro ma non fece in tempo, perché vennero interrotti da alcune voci provenienti dal corridoio.
Qualcuno stava alzando la voce, l'azzurrina riconobbe subito una di queste.
Si trattava del fratello, così uscì insieme agli altri per sapere cosa stava succedendo.
"Non me l'aspettavo proprio. Di certo non avrei scommesso un soldo che i primi a fare a botte sarebbero stati loro due." confessò Yamato.
In quel momento però Aika non era in vena di scherzare, la sua unica preoccupazione ricadeva su quanto i suoi occhi vedevano, capirne la causa era la sua priorità.
"Tamaki, cosa succede?" chiese lei.
Vederlo reagire in quel modo la sorprese, non era come quando gli venivano sottratti dei budini da re, questo la portò a chiedersi se Aya centrasse qualcosa.
"Nulla. Ho esagerato un po' con le parole."
"Cosa?! Perché lo nascondi? Dillo chiaramente!"
"Non dovremmo parlarne con loro."
"Ma se sei stato tu a chiamarli compagni!"
"Ci sono delle cose che non si dovrebbero dire ai compagni!" urlò Sogo contro Tamaki.
Aika non era intervenuta per dar modo ai due di fornire loro una spiegazione, però non le faceva piacere rimanere a guardare mentre discutevano.
"Hanno chiesto a me e So-chan di apparire in tv. Siete tutti contenti per noi, no? Vero?" confessò.
A quel punto la giovane ne ebbe conferma, era successo tutto a causa di Aya.
Sogo andò via per primo, Tamaki invece lo seguì, ma la sorella non gli andò incontro.
"Non vai?"
"Hanno bisogno di parlare. Sono sua sorella ma ci sono cose su cui io non ho il diritto di mettermi in mezzo. Vedrete, risolveranno."
Era convinta di ciò che stava dicendo, il fratello le somigliava molto, soprattutto a impulsività, però non era stupido.
Sapeva che tutto si sarebbe risolto.
[Verso sera]
La giovane passò l'intera giornata a preoccuparsi per Tamaki, ma per evitare di dare pensieri agli altri uscì a fare una passeggiata.
La conoscevano, di norma non riusciva a stare ferma, se avesse cominciato a camminare avanti e indietro con agitazione l'avrebbero scoperta.
Pensava che sarebbe andato tutto bene, è vero, ma la situazione non era comunque delle migliori.
Poco prima che Sogo e Tamaki tornassero Aika si trovava già in sala prove, aveva fatto giusto in tempo per sentire quanto il fratello aveva da dire.
"Spiegati subito! Che vuol dire che volete lasciare?!" alzò la voce Mitsuki.
Avevano tutti bisogno di valide spiegazioni, uscirsene di punto in bianco con tali parole non è il massimo, una simile reazione era del tutto comprensibile.
"Scusate ragazzi."
"Scusate un corno! Sul serio Sogo è d'accordo?! Volete andare in un'altra agenzia per debuttare?"
"Scusate." rispose di nuovo, chinando appena il capo.
Aika comprese subito il suo problema.
Per via del loro accordo tra fratelli non poteva intervenire in alcun modo, ma nel peggiore dei casi avrebbe dovuto farlo.
A parte loro due nessuno poteva capire la ragione nascosta in quella decisione.
Sogo li raggiunse in un attimo, facendo partire un'altra breve discussione con Tamaki, quest'ultimo non sembrava avere intenzione di parlare, il che portò Iori a intervenire.
"Prego, fate pure. Di Osaka-san non posso dire nulla, ma ormai Yotsuba-san ci ha già voltato le spalle. Quindi noi volteremo le spalle a lui. Noi non abbiamo bisogno di uno come te. Prego, la porta è quella." disse.
La giovane avrebbe voluto contraddirlo ma non era nelle condizioni di farlo, l'amico non aveva torto, quindi l'unica soluzione al problema era parlare loro di Aya.
"Stai esagerando, Iori! Tamaki, c'è una ragione, vero?" chiese conferma il rosso.
Il suo volto emanava tristezza, era evidente stesse aspettando una risposta che facesse di quelle parole un malinteso.
"Please, Tamaki. Parlane con noi." disse Nagi, raggiungendolo.
"Ah adesso basta. Mi sono veramente stancata. Tamaki, vedi di raccontare tutto perché altrimenti divento matta! Non mi piace vedere quell'espressione triste sul tuo viso ma Iori ha ragione. Se non spieghi loro qual è il problema come possono capire il tuo comportamento?!" disse Aika, solamente dopo essersi avvicinata.
Stava diventando straziante per lei vedere il fratello e gli amici in quello stato.
"Tamaki-kun, faresti bene a raccontare tutto agli altri. Aika ha ragione, se non te la senti possiamo parlare noi per te."
"Ma tu non sei sua sorella? Potresti parlarcene al posto suo se non ha alcuna intenzione di farlo." le fece notare Yamato.
Era naturale lo pensasse, avendo sempre vissuto insieme la giovane non poteva non essere al corrente delle risposte che cercavano.
"Non posso. Ve ne parlerà lui."
"Io e Aika abbiamo una sorella minore. Siamo cresciuti insieme in un orfanotrofio. Ma non la vedo da diverso tempo, e la stiamo ancora cercando, ma senza successo. E se non faccio in fretta non potrà nemmeno proseguire gli studi. Potrebbero mandarla a lavorare, per questo dobbiamo trovarla. Per questo volevo andare in tv, ed è il motivo per cui ho pensato di andare in un posto che mi permetta di debuttare!"
"Ma che cavolo, questa cosa dovevi dircela prima!" intervenne Mitsuki, dando l'impressione che volesse saltargli alla testa.
"Scusa!"
"Sei proprio pessimo a spiegarti, sai?" lo rimproverò Yamato.
"È ovvio che ci viene un colpo se all'improvviso dici che vuoi mollare!" continuò Iori, mentre l'arancione era saltato sulle spalle di Tamaki per colpirlo, probabilmente voleva solo fargli capire la lezione.
A quel punto la giovane sorrise, si sentiva sollevata.
"Ah Aika, perché dicevi di non potercene parlare?" le domandò Yamato, dopotutto i dubbi gli erano rimasti.
"Gli ho promesso che non l'avrei fatto. Se solo uno di noi due non se la sente di parlarne l'altro deve rispettare la sua scelta e mantenere il segreto. È così che funziona, almeno in questo caso." rispose, tenendo le braccia conserte, il loro era come una specie di accordo tra fratelli.
"Seriamente? Capisco, ora è tutto più chiaro."
"Capisco un tubo di niente! Aika, insomma! Avresti dovuto parlarcene! Che razza di regola è questa?!" le urlò contro Mitsuki, dopo essere sceso dalle spalle di Tamaki e averla raggiunta, era un tantino arrabbiato.
"Perché ti agiti tanto? Non mi sembra sbagliato come ragionamento."
"Quindi avresti lasciato che Tamaki lasciasse il gruppo?"
"Certo che no idiota. In quel caso sarei stata costretta a intervenire, se non avesse parlato poco fa l'avrei fatto io. Non sono così stupida. Che senso ha avere un accordo tra fratelli se finisce per rovinare la vita di uno dei due?"
"Eh? Accidenti. Certo che chi ti capisce è bravo!" rispose Mitsuki, facendo così sorridere la giovane.
Era ovvio non avesse compreso a pieno il ragionamento, inoltre Aika sembrava divertirsi a vederlo in agitazione.
"All Right! In pratica basta andare in tv, giusto? Allora debuttiamo tutti e sette!" disse improvvisamente Nagi, facendo ricadere tutta la loro attenzione su di lui.
"Ora abbiamo molte più canzoni e molti più fan! Debuttare adesso è ok!" continuò il biondo.
Non era una cattiva idea, ma non stava a loro prendere simili decisioni, di conseguenza la manager andò a fissare un incontro con il Presidente.
Non attesero molto, in una manciata di minuti si trovarono nel suo studio per conoscere la risposta.
"D'accordo. Volevo proporvelo anche io." confessò l'uomo, lasciando tutti sorpresi.
Non avevano la certezza che approvasse, ma di certo non si aspettavano un sì netto, era naturale rimanere sorpresi.
"Penso sia il momento giusto per farlo. E se Yaotome ha fatto la sua mossa, non abbiamo tempo da perdere. Osaka Sogo, Yotsuba Tamaki. Farò debuttare voi due." aggiunse.
Prima di rispondere esitarono un attimo, una simile notizia non era facile da assimilare, erano un gruppo e in quanto tale avrebbero dovuto debuttare tutti.
Nonostante si trattasse del debutto del fratello la giovane non si sentiva per nulla felice, non era in quel modo che voleva apparisse in tv.
In seguito il Presidente diede loro spiegazioni, la sua decisione era stata presa per proteggerli, il che lo vide costretto a separarli.
Avevano attirato l'attenzione di quell'uomo, Yaotome, non era da sottovalutare.
Takanashi chiese loro di continuare a crescere in modo da ottenere la stessa popolarità di Sogo e Tamaki, così che un giorno gli IDOLiSH7 avrebbero potuto riunirsi.
In quel momento, all'improvviso, Banri entrò in studio.
"Gli IDOLiSH7 sono stati richiesti al Music Festa!" annunciò con entusiasmo.
Dando quella grande notizia fornì loro la speranza di poter debuttare come gruppo, il Presidente non poteva rifiutarsi nell'assecondare la loro richiesta.
[Poco dopo]
Dopo l'accaduto rientrarono in sala prove, non mancava molto al termine dell'orario prestabilito per provare, ma le novità non erano finite.
La manager si presentò da loro entusiasta, con una proposta di lavoro per la giovane.
Si trattava di una rivista in cui sarebbero stati presenti i TRIGGER, serviva una modella poco conosciuta e a quanto sembrava era stata personalmente scelta dal presidente Yaotome.
"Siamo sicuri che quell'uomo non abbia altre intenzioni? Ha provato a convincere me e Tamaki-kun a passare alla sua agenzia, potrebbe farlo anche con te." la mise in guardia Sogo preoccupato.
Aveva fatto un acuta osservazione, ma l'azzurrina questo l'aveva già messo in conto.
Aika non si faceva comprare facilmente, ma soprattutto non avrebbe mai lasciato la sua amata agenzia.
"Ci sono tante altre modelle adatte a questo lavoro, è naturale pensare abbia scelto me per convincermi a passare alla sua agenzia." disse, preparandosi ad aggiungere qualcosa.
"Tuttavia accetterò il lavoro. Sono sicura che il Presidente e la manager abbiano tenuto conto di questa proposta consapevoli dei secondi fini di Yaotome. Dico bene?" chiese voltandosi verso la bionda, che annuì subito.
"È una buona opportunità, se mi darà noie lo asfalterò con stile." continuò la giovane, con fierezza, suscitando un filo di preoccupazione nei suoi amici.
"Lo asfalterai..."
"Con stile?"
"Oh my God!" urlò il biondo seguendo le parole di Yamato e Mitsuki, sembrava in preda alla disperazione.
"Sorellina, non ti arrabbierai vero?"
"Mmh? Siete preoccupati per quello?"
"Beh, non è che tu sia proprio un'esperta nel mantenere la calma." rispose Mitsuki.
"Non causerò alcun problema, state tranquilli. Certo che con tutto quello che sta succedendo devo anche avere a che fare con quel Kujo, che seccatura. Tornerò esausta."
"Ci guarderemo Kokona al tuo ritorno! Ti sentirai subito meglio!" rispose il biondo, portandola a sorridere.
Non poteva non accettare con gioia la sua proposta, si divertiva parecchio insieme a lui.
"L'appuntamento è previsto per domani."
"Va bene. Farò del mio meglio."
"Ti ringrazio per aver accettato!"
"E dai manager, mi metti in imbarazzo se ti inchini così." la rimproverò con dolcezza, notando poi la bionda sollevare il capo.
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