𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 40
Dopo essere entrati nella stanza si trattenettero per un po', avevano ancora tempo per parlare e stare insieme.
L'atmosfera che si respirava era piacevole, Aika infatti pensò di chiamare l'amica e chiederle di raggiungerla al dormitorio, ma non lo fece.
Non si erano ancora presentati a dovere, se si fosse presentata in quel momento forse sarebbe stato diverso.
Non erano nemmeno tutti presenti, le cose vanno fatte come si deve.
Passarono ancora qualche istante a parlare ma Momo non poteva rimanere ancora a lungo, si stava facendo tardi ed era arrivato il momento di salutarsi.
L'azzurrina lo ringraziò ancora una volta prima di uscire dalla camera del biondo.
La sua idea era quella di vedere come se la stava cavando Tenn, ma Sogo la fermò prima che potesse fare qualsiasi qualcosa.
"Aika, tutto bene?"
"Oh, si. Riku ha finito di parlare con Tenn?"
"Sì, se n'è andato poco fa." la avvisò.
"Se n'è andato? Ma sul serio?"
In quel momento la giovane si domandò cosa passasse per la testa del ragazzo, non voleva crederci.
Le aveva detto che sarebbe passato da lei, ciononostante non si preoccupò nemmeno di avvisarla che stesse andando via.
"Si comporta così di continuo, eppure lo sa che mi fa innervosire." disse a voce bassa, posando gli occhi su un punto causale del pavimento.
Tenn certe volte poteva rivelarsi imprevedibile.
Le sue mosse non erano facili da intuire così come i suoi pensieri, tuttavia c'era qualcosa di strano.
Poteva averla illusa di proposito per prenderla in giro, sapendo che si sarebbe innervosita e l'avrebbe senz'altro chiamato appena saputo, ma qualcosa non le quadrava.
Forse c'entrava Riku, e visto che Sogo si trovava lì con lei magari poteva aiutarla a trovare la risposta che cercava.
"Riku come sta?"
"Bene. Non preoccuparti." le disse, esitando appena un istante nel sentire la domanda.
Era evidente che qualcosa fosse andato storto, per questo se n'era andato all'improvviso senza avvisarla.
"Non sta bene, non è così? Tu non sai mentire, te lo leggo in faccia quando provi a farlo." gli fece notare vedendo l'amico abbassare il capo; era stato scoperto.
La giovane poteva intuire per quale motivo l'avesse fatto.
Non voleva coinvolgerla, almeno non quella sera, forse il suo desiderio era evitare di darle preoccupazioni per la notte.
A quel punto sorrise, avvicinandosi di qualche passo.
"Non dormo sonni tranquilli se i miei amici soffrono. Ti ringrazio, Sogo. Ma io vado da Riku, non posso andare a dormire sapendo che forse ora sta piangendo da solo in camera sua." sorrise di nuovo, portando così anche il ragazzo a farlo.
Comprese al volo la situazione, infatti la lasciò fare senza tentare di fermarla.
Inizialmente il rosso non voleva farla entrare, ma lei sapeva come fare per convincerlo.
Anche se non ci fosse riuscita non se ne sarebbe andata senza essersi assicurata di farlo sentire almeno un pochino meglio.
"Guarda che se non mi fai entrare rimango qui. Non me ne andrò via e passerò la notte dietro la porta, seduta sul pavimento." lo avvertì ma lui non rispose, così l'azzurrina si mise comoda.
Nei minuti successivi gli amici passarono per ritirarsi nelle proprie stanze e Aika spiegò loro la situazione.
Mitsuki si mise a ridere dicendole che da parte sua si sarebbe aspettato di tutto, mentre Iori sorrise e la mise in guardia sul cercare di non prendere freddo.
La conoscevano fin troppo bene, nessuno sarebbe riuscito a smuoverla ma nonostante come idea fosse un po' fuori di testa non potevano non approvarla.
Le luci del corridoio si spensero e magari anche il rosso si era addormentato, ma lei era rimasta lì in attesa di sentire la porta aprirsi.
Aveva sonno ma non voleva rinunciare, quando si metteva qualcosa in testa la portava avanti.
Non si sarebbe alzata fino a quando non avrebbe visto l'amico, anche a costo di addormentarsi sul pavimento.
"Aika...Sei ancora lì?" chiese una voce proveniente dall'altro lato, era chiaramente Riku.
La giovane sollevò appena la testa.
Ormai era lì da un po' e stava quasi per prendere sonno, ma era riuscita a ottenere ciò che voleva.
"Sì. Te l'ho detto no, non me ne vado."
"Potresti prendere freddo."
"Non mi importa. Voglio che tu stia bene, se non ti vedo sorridere non riuscirò a dormire. E poi posso rimanere qui quanto voglio!" se ne vantò sollevando il capo, posandolo contro la porta.
"Senti...Ti va bene se parlo da qui?"
"Sì, puoi fare quello che vuoi."
"Bene allora...Vorrei parlarti di Tenn-nii."
"Sì, immaginavo." rispose, attendendo che il rosso si sentisse pronto per parlarne.
Sarebbe rimasta ad ascoltare fino a quando lui non ne avrebbe più avuto bisogno.
"Tenn-nii mi ha detto che continuerò a causare problemi a chi mi sta intorno puntando alla vetta. E ha aggiunto di smettere di fare l'idol visto che non sono in grado di fare questo lavoro. Ma non si è limitato a questo, mi ha spiegato per quale ragione se n'è andato via di casa." si fermò, poi attese un istante.
L'azzurrina non intervenne in alcun modo, preferiva rimanere in silenzio a sentire quello che aveva da dirle fino alla fine.
"Al locale di papà hanno dimenticato di essere responsabili del divertimento degli spettatori. Stando a quello che ha detto, le ballerine si sono lasciate influenzare dagli affari e cantavano e ballavano con la testa da un'altra parte. Kujo ha mostrato lui il mondo dei professionisti e ha smesso di opporsi a lui."
Aika spostò gli occhi avanti a sé, chiedendosi cosa avrebbe dovuto dire, ma anche dopo averci riflettuto non trovò una risposta.
Cercava di immedesimarsi in entrambi e di comprendere entrambe le parti, tuttavia era difficile farlo non trovandosi nella situazione in prima persona.
Non conosceva risposte giuste ma poteva dare un suo parere al rosso, per aiutarlo.
Dopo averne parlato con qualcuno ci si sente subito meglio, non fa bene tenersi tutto dentro.
Rischi di scoppiare.
"Non ha mai avuto bisogno di me. Non lo capisco, non lo capisco proprio...Aika, forse tu riesci a capirlo meglio di me?" le domandò, come se si stesse appoggiando a lei dopo aver pianto.
Credeva che avrebbe potuto dargli la risposta che cercava, ma si sbagliava.
Desiderava fare di più per aiutarlo ma non rientrava nelle sue capacità.
"Penso che ognuno abbia la propria versione di vedere le cose. Non posso entrare nella sua testa, quindi non posso conoscere la risposta che tanto desideri avere, solo Tenn può farlo." disse, poi andò avanti.
"L'unica cosa che posso dirti è di guardare avanti. Non condivido il suo modo di fare, ne il suo pensiero in merito la tua carriera da idol. Ma il modo di pensare di una persona non può essere cambiato, non da un giorno all'altro. Per questo penso che se continuerai ad andare avanti per la tua strada un giorno lo capirà, e quando lo farà si renderà conto delle infinite cavolate con cui ti ha riempito la testa."
Rise appena facendo una breve pausa, poi alzò di nuovo gli occhi al cielo e riprese sorridendo.
"È il tuo futuro Riku, sta a te decidere. Non permettere a nessuno di farlo per te."
Pronunciò queste parole, che fecero breccia nel cuore del rosso, portandolo così a prendere la decisione di aprire la porta.
Cominciò da un lieve spiraglio in modo da permettere alla giovane di alzarsi, poi continuò lentamente a spingerla verso la sua apertura.
"Alla fine hai aperto." gli fece notare vedendo l'amico ancora con la testa bassa, ma nel sentirla posò finalmente gli occhi su di lei.
Gli mostrò il suo dolce viso, stava sorridendo, scherzando sul fatto che avrebbe sul serio rischiato di passare la notte seduta davanti alla porta della sua stanza.
Il rosso pensò di aver trovato una persona speciale, ma il ruolo che le si addiceva di più per lui non era quello di un'amica speciale, bensì di una sorella.
Si stava prendendo cura di lui.
Quello che il fratello avrebbe dovuto fare da tempo lo stava facendo Aika.
"Sapevi che l'avrei fatto, vero?"
"Diciamo che ho provato a prevedere le tue mosse. Però sei davvero ostinato, non è che sotto sotto volevi farmi dormire per terra?"
La giovane avvicinò un po' il viso, portando le mani sui rispettivi fianchi, chinandosi appena in avanti con un dolce broncio.
A quel punto il ragazzo scoppiò a ridere, lasciando scoperto il viso.
Emanava dolcezza, scaldando il cuore di chi ne ascoltava la risata, il che indicava che l'azzurrina aveva portato a termine la missione.
"Hai sorriso. Menomale!"
Quando l'amico smise di ridere notò un sorriso anche sul viso di lei.
Sapere di avere qualcuno così al suo fianco gli riempiva il cuore di gioia.
"Grazie di tutto, Aika. Non so cosa farei senza di te." le confessò stringendola in un abbraccio l'attimo successivo, che venne subito ricambiato.
Quel calore, quella sensazione di stringere tra le braccia qualcuno di importante che riesce a capirti, dandoti tutto l'amore di cui hai sempre avuto bisogno.
Riku vedeva in Aika una sorellina da proteggere.
Ma in quel momento era il contrario, era lui quello che era stato protetto.
"Ci sono sempre per te, come ci sarò sempre per gli altri. Questo lo sai no? Allora quando hai un problema o ti senti poco bene non esitare a chiamarmi, altrimenti mi accampo di nuovo fuori dalla tua porta finché non mi apri." lo avvertì dopo aver preso le distanze, portando il giovane a ridere appena.
"Lo farò. Grazie!"
"Ricorda che sarò sempre dalla tua parte. E questa conversazione ovviamente rimarrà un segreto, non ne parlerò con Tenn." lo rassicurò.
Anche se non ce n'era bisogno, era evidente che non ne avrebbe fatto parola con il ragazzo.
"Ti ringrazio. Allora buonanotte!"
"Buonanotte!" sorrise dolcemente, allontanandosi mentre scuoteva la mano.
Per fortuna non era la sola che avrebbe dormito con il sorriso quella notte.
[Il giorno seguente]
Aika si scrisse con Tenn quella mattina.
Visto che la sera prima non era andata come lei sperava gli propose di vedersi, e con la scusa si sarebbe lamentata a dovere.
"Come sta Riku?" domandò, dando per scontato che qualcuno gliene avesse parlato.
Sul serio, come vuoi che stia?
Pensò ma senza dare troppo peso alla domanda, aveva deciso di non tornare più sull'argomento.
"Bene perché? È successo qualcosa?"
"Come se non lo sapessi." la scoprì vedendola poi mostrare un sorriso, accompagnato da una linguaccia.
La sua era solo finta innocenza, non ci voleva un esperto per capire che era stata informata, tra loro tendevano a dirsi di tutto.
"A proposito di ieri sera, non sei tornata in salotto. Quando sono andato via non c'eri, stavi facendo qualcosa in particolare?" le chiese incuriosito.
Una volta tornato a casa il pensiero di non essere passato da lei si fece sentire.
"Perché ti interessa saperlo? Hai i sensi di colpa?" lo prese in giro.
"Ovviamente no."
"Comunque, ero insieme a Momo e Nagi."
"Eri con Momo-san e Rokuya?"
"Sì. Mi sono divertita tantissimo. Io e Momo da quel giorno ci scriviamo spesso, è una splendida persona. Mi trovo bene con lui." confessò, osservando il cielo avanti a sé.
"Da quel giorno?"
"Non te ne ho parlato? Sono uscita con lui qualche giorno fa."
"Da soli?"
"Sì. Cosa c'è di male?"
"Niente. Sono contento vi troviate bene." le disse, ma lei non rispose.
Posò una ciocca di capelli appena dietro l'orecchio per via del soffio di vento appena incontrato.
Il ragazzo notò il colore delle sue unghie, poco prima non ci fece caso, si trattava di un chiaro riferimento al libro data la decorazione.
Osservò attentamente i disegni, poi aprì l'argomento curioso della reazione che l'azzurrina avrebbe avuto.
"Ti sei fatta le unghie vedo."
"Sì, ci ha pensato Momo. È proprio bravo." rispose posando gli occhi sulle dita, in modo da poterle ammirare nuovamente.
Il giovane era visibilmente irritato ma Aika non se ne accorse, non si fece nessuna domanda sul suo cambio improvviso di atteggiamento.
Era vero quando veniva descritta dalle persone come una ragazza unica nel suo genere.
Spesso tendeva a porsi problemi inutili e farsi venire paranoie senza fondamento, ma quando davanti agli occhi poteva finalmente ottenere la risposta che cercava non si accorgeva di nulla.
Ma era anche questo lato di lei a piacere a chi le stava intorno, il suo lato ingenuo.
"Di nuovo La danzatrice di Izu?"
"Ti crea problemi?"
"No, mi fa piacere ti sia piaciuto a tal punto. Ma per quale motivo hai deciso di farle? Sai che per lavoro sarai costretta a toglierle." le ricordò, ma di questo ne era consapevole.
"Semplicemente mi andava di farle, tutto qui. Comunque sia ho fatto talmente tante foto che potrei pubblicare un book."
Il giovane sorrise posando gli occhi su di lei.
Fu in quell'istante che decise.
Improvvisamente nella sua mente le idee si fecero chiare, non bastò altro che un semplice quadro sorridente del viso della giovane per sbloccarle.
Aveva fatto da innesco per qualcosa di importante ma di altrettanto inaspettato, soprattutto per Aika.
"Sono arrivato. Torniamo insieme stasera?"
"Non finisci prima?"
"Ti aspetterò."
"Va bene allora, a dopo." si allontanò, con spensieratezza.
• . ♡ . •
Questo è uno dei capitoli che ho più adorato scrivere.
Scrivere la parte con Riku mi ha emozionata, spero che sia piaciuta anche a voi ♡
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