𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 32
Il giorno tanto atteso arrivò in un lampo.
A breve i vari gruppi si sarebbero sfidati per decretare il vincitore definitivo.
La giovane era insieme a loro, erano arrivati da poco ma avevano ancora del tempo per indossare i vestiti di scena, così si fermarono a parlare di quanto fosse incredibile essere arrivati fino a questo punto.
Non era passato nemmeno un anno, eppure avevano già raggiunto tale obiettivo; come volava il tempo.
Aika ripensò al giorno in cui si incontrarono la prima volta.
Allora era una persona diversa, ma pur non sapendo niente di loro si era sempre mostrata gentile.
Non appena i loro occhi si incontrarono scattò subito qualcosa, e quel qualcosa diede vita a un legame inimmaginabile; forse neanche l'azzurrina si aspettava di legare a tal punto.
La partita di Basket, quel semplice modo di passare il tempo in attesa di una notizia fu l'inizio di tutto.
Sul viso della giovane apparve un sorriso, gli amici erano parecchio esaltati e lei non smise nemmeno per un istante di guardarli.
Ma per quanto questo la rendesse felice a breve sarebbe dovuta uscire per dar loro modo di cambiarsi.
"Io esco, vi aspetto fuori insieme alla manager." disse, poi si allontanò, chiudendo la porta alle sue spalle.
"Sono parecchio entusiasti eh." osservò la bionda sorridente, notando la ragazza avvicinarsi a lei.
"Già, é naturale. Sono riusciti ad arrivare fin qui nonostante tutto e hanno finalmente l'occasione di dimostrare ai TRIGGER quanto valgono. Sono determinati a vincere." rispose, fermandosi per un attimo ad osservare la porta.
"Già, hai perfettamente ragione. Oh, Aika! Ma tu non ti cambi?"
"Eh? Perché? Non devo mica salire sul palco."
"Teoricamente non dovresti, ma non lo darei per scontato." rispose, mettendola così in uno stato di lieve difficoltà.
Prima di uscire si era vestita in modo carino, ma non come se stesse per partecipare a un evento importante, dopotutto non era lei l'artista della serata.
Non era stata avvisata ma non le era nemmeno passato per la testa, era talmente felice per gli amici che non aveva valutato tutte le possibilità.
Inoltre se Tenn l'avesse vista avrebbe avuto da ridire?
Cominciò a farsi questo genere di domande, era naturale accadesse, ma non aveva nessun cambio dietro.
"Manager, credi che qui ci sia qualcuno che abbia dei vestiti adatti?" si fermò a pensare, ma non sapeva che in realtà la bionda l'aveva detto per un motivo ben preciso.
Faceva tutto parte di un piano elaborato dagli IDOLiSH7.
"Troverai quello che cerchi nel camerino qui accanto."
"Per fortuna. Posso scegliere ciò che preferisco?"
"Certo, ti aspetto qui."
"Grazie." rispose, ignara di ciò che stava per accadere.
Dopo essere entrata in camerino notò solamente un vestito.
Non era difficile da capire cosa rappresentassero quei colori e lo stile, era evidente cosa i suoi occhi stessero guardando.
Senza dire nulla si cambiò, ma proprio quando uscì dal camerino per chiedere chiarimenti alla manager si ritrovò davanti gli amici, intenti a guardarla con un sorriso stampato sulla faccia.
Ormai aveva capito, non c'era bisogno di alcuna spiegazione.
Quel vestito era un chiaro lavoro messo in atto dai suoi amici, ma voleva comunque sapere.
"Allora, non avete nulla da dirmi?" domandò, posando entrambe le mani lungo i fianchi.
"È stata un'idea di tutti. Abbiamo pensato che ti avrebbe fatto piacere esserci vicina in qualche modo, non solo standoci accanto, così abbiamo chiesto alla nostra manager di realizzarci qualcosa di diverso." cominciò a spiegarle Mitsuki, poi passò il testimone alla bionda.
"Mi hanno chiesto di rivolgermi a uno stilista se possibile, in modo che anche tu potessi avere un tuo abito, che si trovasse in combinazione perfetta con quelli di tutti. Così facendo, hanno pensato che potessi sembrare anche tu un membro del gruppo." concluse.
Avevano davvero pensato a tutto, e questo non poteva che farle piacere.
"Ogni volta riuscite sempre a sorprendermi. Siete incredibili, grazie." li ringraziò, facendo loro capire dall'espressione riportata sul suo viso quanto le avesse fatto piacere quel gesto.
Anche se non sarebbe salita sul palco era come se avesse dovuto farlo.
Con quel vestito si sentiva un altro passo più vicina agli amici.
"Ragazzi. Dobbiamo spostarci in un'altra stanza." intervenne la manager, successivamente la seguirono.
Prima della loro esibizione c'era quella dei TRIGGER, quindi l'avrebbero guardata su un televisore.
All'inizio Aika prese posto su uno di quegli sgabelli alti, davanti al muro, ma poi gli amici la fecero sedere accanto a loro.
"Questa canzone è completamente loro."
"I loro fan ne saranno contenti." rispose Mitsuki al fratello, ma Aika spezzò subito l'atmosfera che si respirava.
Posò la fronte contro la spalla del rosso lasciando entrambe le braccia cadere, come se si sentisse poco bene.
"Aika, ti senti bene?" le chiese l'amico, portando su di loro gli occhi di tutti.
"No, Tenn è troppo figo non ce la faccio."
"Solo questo? Aika, se fai così all'improvviso ci fai preoccupare!" la rimproverò Iori, ma lei si tirò su prima di dargli una risposta.
"Guarda che non è mica facile per me. Non posso di certo andare a dirgli che gli salterei addosso, se non ne parlo con voi con chi mi lamento?" disse, concludendo con un broncio.
Poco dopo si fermarono a parlare, ma soprattutto a riflettere su alcune cose, il che li portò a essere più carichi di prima.
"Ragazzi, dobbiamo vincere!" esclamò il rosso.
"Ragazzi, mettetecela tutta. Faccio il tifo per voi." disse la manager, mostrando un dolce e delicato sorriso.
"Sei proprio scema. È presto per piangere, ti faremo vedere un paesaggio ancora più bello." le disse Iori, scatenando una frase dopo l'altra da parte di tutti.
"Bene, facciamo come al solito? Questo non è ancora il traguardo. O meglio, probabilmente non abbiamo nemmeno un traguardo. Con le lacrime o con il sorriso, c'è solo una cosa che possiamo fare. Mettiamoci tutta la forza che abbiamo! Bene, si va!" disse il leader.
Anche la bionda e Aika avevano messo le proprie mani, il discorso non poteva tenersi senza le due.
Buona fortuna, ragazzi.
Pensò, dopo averli visti salire sul palco.
Più li sentiva cantare più si convinceva di quanto talento avessero, ma non solo.
Il modo in cui si muovevano sul palco e le loro voci, per lei era come vedere qualcosa di speciale, diverso dagli altri gruppi.
Una canzone non è solo musica, ma un insieme di emozioni che si susseguono l'una dopo l'altra, rendendolo un momento che rimane impresso nella memoria di chi lo vive, così come un concerto.
La voglia di ballare e cantare a squarciagola ciò che le tue orecchie stanno ascoltando, vedere dal vivo i tuoi artisti preferiti e percepire quell'insieme di emozioni che non potresti mai dimenticare, nemmeno volendolo.
Gli IDOLiSH7 non trasmettevano solo questo, ma con la loro musica ti facevano sentire a proprio agio, come se ti trovassi in compagnia di alcuni amici.
Erano speciali.
Il conteggio dei voti stava per avere inizio.
La giovane portò entrambe le mani vicine al petto dopo averle unite, poi posò gli occhi sulla manager.
"Vinceranno, Tsumugi." le disse.
In risposta la bionda annuì, rivolgendole un sorriso.
La giovane pensò dal primo istante che avrebbero vinto e così accadde.
Sul palco annunciarono il nome del gruppo vincitore ed erano proprio loro a portarsi a casa la vittoria.
Sconfissero i TRIGGER, ce l'avevano fatta sul serio.
La gioia che stavano provando si notava perfettamente dalle espressioni sui loro volti, era immensa.
La giovane prese le mani della bionda, poi si sorrisero a vicenda.
Erano al settimo cielo, così tanto che anche ad Aika scese una lacrima.
Poco prima di prendere il trofeo il rosso si strinse la mano al fratello; finalmente sembravano andare d'accordo.
"Grazie di cuore! Ragazzi, noi siamo gli IDOLiSH7!" gridarono, portando con gioia in alto il trofeo.
[La notte di capodanno]
L'ultimo dell'anno.
Aika stava passando una serata divertente insieme ai suoi amici, in attesa dell'anno nuovo.
Era sempre stata in compagnia del fratello e ai bambini dell'orfanotrofio.
Per quanti momenti felici potevano aver passato però nessuno di quelli era come quelli che viveva insieme agli IDOLiSH7.
Giorno dopo giorno ne creavano di più belli e questo le scaldava il cuore.
"Che ne dite di andare dai TRIGGER?" disse.
Se ne uscì così improvvisamente, mentre osservava un punto qualsiasi del tavolo.
"Dai TRIGGER?" ripetette Yamato.
"Vuoi vedere Tenn-nii?" chiese il rosso, portando la giovane ad arrossire appena; glielo si leggeva in faccia.
"Però non è una cattiva idea." continuò Sogo, poi le fece un occhiolino.
"Ti ho visto!" disse l'arancione indicando il bianco.
"So-chan! La stai aiutando un po' troppo."
"Dai Tamaki-kun, non è come pensi."
"Però non sarebbe male passare per fare un saluto."
"Almeno Yamato è dalla mia parte." rispose lei.
"My Girl, io sarò sempre dalla tua parte."
"Nagi, ti sequestro le figure di Kokona."
"Oh no! Non di nuovo!" si disperò il biondo davanti alle minacce dell'amico, il che portò l'azzurrina a lasciarsi andare in una dolce e breve risata, prima di ricominciare a parlare.
"Avete idea di dove possiamo trovarli?"
"Non hai il numero di Tenn-ni?"
"Già. Potresti chiamarlo." continuò Iori, facendole storcere le sopracciglia.
"Perché dovrei farlo io? Non potete chiamare Gaku?" chiese, ma gli amici la guardarono senza dire una parola, a quel punto un sorriso le apparve in volto.
Le loro intenzioni erano più che evidenti.
"Ho capito. Lo state facendo apposta. Me ne ricorderò sapete?" continuò sorridente.
Aveva anche notato Mitsuki guardarla come se avesse capito che non vedeva l'ora di fare quella telefonata.
Prima di chiamare però ci pensò su.
Era davvero giusto andare dai TRIGGER?
Non sarebbe stato ingiusto nei loro confronti?
No, non é questo il punto.
Si disse tra sé e sé, poi posò il telefono sul tavolino.
"Non chiami?"
Alla domanda di Mitsuki la giovane scosse appena la testa.
Sapeva di aver preso la decisione giusta, anche se era stata lei a proporlo.
"Va bene così. Preferisco passare il resto della serata in vostra compagnia. Dai TRIGGER andremo domani." sorrise.
Le chiesero se ne fosse davvero sicura, ma come poteva rispondere di no, dopotutto non vedeva l'ora di passare l'ultimo dell'anno in compagnia delle persone a cui teneva di più.
Non era ingiusto fare visita ai TRIGGER, non era sbagliato, ma era lei a non volerlo fare.
Proprio perché voleva stare insieme agli amici.
"Ragazzi. Mi sono promessa di dirvi una cosa dopo la vostra vittoria ma ero talmente emozionata che me ne sono dimenticata, quindi lo farò adesso." se ne uscì di nuovo con qualcosa di improvviso, cogliendo tutti alla sprovvista.
"Di cosa si tratta?" domandò Yamato.
"Sapete, forse non esiste momento migliore per dirvelo, tra appena qualche minuto sarà l'anno nuovo. È così che voglio chiudere questo capitolo, con voi, e aprirne uno nuovo insieme." disse, poi fece una pausa prima di concludere.
"Per me siete una famiglia. Grazie." disse sorridente, con un sorriso che se guardato poteva scaldare il cuore di chi aveva davanti.
Grazie, IDOLiSH7.
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