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𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 18

[Aika]

Dopo quanto accaduto con la canzone dovevano concentrare le loro attenzioni sulle riprese del programma televisivo che quella mattina avrebbero girato.

La meta era Osaka.

La giovane avvertì subito la mancanza di Tamaki e dell'amico, avrebbe voluto creare dei ricordi anche insieme a loro, ma purtroppo a causa dei loro impegni non era possibile.

Ormai la loro assenza era diventata una cosa frequente, ci dovevano fare l'abitudine.

"Visto che quei due non ci sono gli prenderò qualcosa come souvenir." disse sorridente, era l'unica cosa che poteva fare per farli sentire meglio.

"Credo che Tama sarebbe felice di ricevere una cassa di budini."

"Si ma quelli li vendono ovunque."

"Dai, è tuo fratello. Non sarà così difficile no?"

"Don't worry!" intervenne il biondo alzando entrambe le braccia, subito dopo la risposta del rosso.

La ragazza sorrise dolcemente, fermandosi a pensare l'attimo successivo.

Per l'azzurrino si sarebbe fatta venire in mente qualcosa, ma Sogo che tipo di regalo avrebbe voluto ricevere?

Parlavano spesso dei propri interessi, ma Aika non aveva idea di cosa comprare, in quel momento aveva la mente svuotata.

Non devo pensarci, qualcosa troverò.
Pensò tra sé e sé, cercando di rimanere positiva.

Alla fine se non ci pensi troppo potresti trovarti davanti quello che cerchi da un momento all'altro.

Era questo il suo pensiero, forse sarebbe stato il regalo ad andare da lei.

D'un tratto l'attenzione della giovane finì da un'altra parte, Iori era stato beccato a guardare intensamente uno dei gadget appesi in esposizione.

A quel punto era inevitabile cosa sarebbe successo, Aika conosceva il suo segreto, così si avvicinò per stuzzicarlo, ma in realtà aveva ben altro in mente.

Passarono una bella giornata, si divertirono molto a visitare Osaka tutti insieme, ma non avevano terminato.

La giovane aveva ancora un desiderio nascosto, l'aveva tenuto per sé perchè aveva intenzione di farlo insieme a Sogo e Tamaki, ma ormai erano lì e non avrebbe avuto senso rinunciare ad andare in quel posto.

Dovevano approfittare della situazione, non sapevano quando avrebbero potuto tornarci.

Prima però Aika aveva qualcosa da dare a Iori, passò la giornata ad osservare quei coniglietti senza comprare nulla e lei se ne accorse.

Visto che erano seduti l'uno accanto all'altra ne approfittò per darglielo senza farsi notare troppo dagli altri.

"Ehi, Iori."

"Che cosa c'è?"

"Guarda." disse, mostrandogli subito dopo il portachiavi che aveva comprato per lui.

Il ragazzo rimase sorpreso, ma la sua prima preoccupazione fu quella di non farsi vedere dagli amici, quindi prima diede un'occhiata alle sue spalle.

"Quando l'hai preso?"

"Mentre eri distratto, ricordi quando ti ho stuzzicato? L'ho fatto di proposito, in modo da farti allontanare dalla bancarella e farti una sorpresa in seguito."

"Sei davvero speciale sai?" le disse sorridente, ma solamente dopo aver sospirato.

"Però che faccio se mi chiedono qualcosa?"

"Tranquillo, ho pensato a tutto. Vedi?" disse, tirando fuori un portachiavi identico al suo.

"Visto che è carino ne ho comprato uno anche per me, così puoi usare la scusa che sono stata io a regalarti dei portachiavi combinati." continuò, strappando all'amico un secondo sorriso.

"Hai davvero pensato a tutto."

In risposta la giovane sorrise, facendo anche un occhiolino.

"Grazie."

"Ehi, di cosa state parlando voi due sottovoce?"

"Vogliamo saperlo anche noi." rispose Mitsuki, in seguito a quanto chiesto da Yamato.

"Gli ho regalato dei portachiavi combinati, non sono carinissimi?"

"Già. Sono proprio da ragazza." continuò Yamato, ma Aika sorrise all'amico che si trovava ancora di fianco a lei.

Ora potevano finalmente andare all'Albeno Harukas.

[La sera stessa]

A fine giornata gli IDOLiSH7 avevano le prove, i due non erano arrivati e Aika cominciò a preoccuparsi.

Aveva di nuovo paura si stessero stancando troppo, le parole di Sogo non bastavano per farla stare tranquilla, ma non poteva fare nulla per loro.

Era quasi ora di andare a dormire e avendo ancora un po' di tempo decise di andare nella stanza di Sogo.

Desiderava passare del tempo con lui, ma anche cercare di capire le sue condizioni data la forte preoccupazione che la tormentava.

Sapeva come era fatto l'amico, non era da lui alimentare la preoccupazione degli altri.

Bussò un paio di volte alla porta, dopotutto non aveva la certezza che fosse ancora sveglio.

"Sogo, sono io."

"Ah Aika, entra pure." rispose con dolcezza, garantendo alla giovane l'accesso alla stanza.

Dopo essere entrata chiuse la porta alle sue spalle e avanzò di qualche passo, l'amico si trovava non molto distante da lei.

"Come mai sei qui?"

"Ti va se passiamo un po' di tempo insieme?"

"Non sei stanca? Dovresti riposare." rispose, posando per un attimo lo sguardo altrove; poco prima stava sistemando alcune cose che aveva lasciato fuori posto.

"Sogo, non stiamo mai insieme ultimamente a causa dei nostri impegni, è naturale che io ti chieda una cosa simile. E poi a differenza di mio fratello che è instancabile si vede che hai bisogno di riposo. Non sono io quella stressata qui." disse tenendo le braccia conserte, portando l'amico a ridere appena.

"Non ti si può nascondere proprio niente eh. Allora, che cosa vuoi fare?" le chiese, posando gli occhi sul suo viso.

La ragazza rimase quasi sorpresa dalla domanda, era naturale glielo chiedesse, ma non si era preparata niente prima di raggiungerlo.

Era come se l'avesse colta alla sprovvista, il che la portò a posare un dito sul mento, puntando gli occhi verso l'alto.

"Beh, ecco. In realtà non saprei."

"Sei venuta qui senza sapere cosa vuoi fare? È proprio da te sai?"

"Oh uffa, avrei potuto pensarci."

"Dai, non importa. Visto che non abbiamo molto tempo ti va se per stasera parliamo un po'? Tamaki-kun ha gradito tanto il tuo regalo." le disse, notando poi la giovane prendere posto accanto a lui, sopra il letto.

"Già. Il cuscino dei Budini da Re non poteva non piacergli."

"Non ne aveva già uno?"

"Se fosse per lui riempirebbe la stanza."

"Hai proprio ragione." rispose sorridente, poi si fermò a osservare l'amica; dava l'impressione di trovarsi immersa nei suoi pensieri.

In effetti era esattamente così, si era fermata a pensare a quanto stesse bene insieme a lui e quanto le mancava quella vicinanza.

Se glielo avesse detto sarebbe stato fin troppo imbarazzante, quindi si limitò a pensarlo.

D'un tratto però Sogo si alzò.

Inizialmente la giovane non se ne rese conto, non si accorse di cosa l'amico stava andando a fare, ma poco dopo se lo ritrovò davanti, in piedi, intento a porgerle la mano.

"Sogo?"

"Ti va di ballare?"

"Eh?" rimase sorpresa della sua proposta, al punto di farle emettere quel verso, ma quasi non si sentì.

Esitò un attimo prima di fornirgli risposta, ma non aveva intenzione di rifiutare, era stata solo una proposta del tutto inaspettata, soprattutto in quel momento.

"Certo. Che motivo avrei di rifiutare?" disse, poco dopo essersi alzata e aver posato la mano sopra la sua.

Prima di cominciare però c'era qualcosa che doveva chiarire.

"Senti, non avere grandi aspettative. Non l'ho mai fatto."

"Eh? Ma se sei bravissima a ballare."

"Si, ma non ho mai ballato un lento. Questa è la mia prima volta." confessò, distogliendo per un solo istante lo sguardo dagli occhi dell'amico; era naturale provare un filo di imbarazzo per lei.

"Sono sicuro che sarai bravissima. Non preoccuparti, devi solamente seguire me. Faccio partire la musica, okay?" le disse dolcemente, con un sorriso gentile.

La musica partì.

Era lenta, tranquilla, con del romanticismo al suo interno.

Era in grado di trasmetterti serenità e ballarla con una delle persone a cui tieni di più ti fa sentire bene.

Era la canzone adatta a loro e Sogo aveva preso con cura quella scelta.

Sembra un principe.
Pensò, portando gli occhi a incontrarsi con i suoi, mentre un sorriso comparve con dolcezza sul viso del ragazzo.

In orfanotrofio non aveva avuto la possibilità di vivere momenti del genere e questo rendeva più speciale ciò che le stava accadendo, facendolo sembrare qualcosa di magico.

Non aveva mai ballato un lento, ma non aveva nemmeno mai avuto l'occasione di sperimentare sulla sua pelle il significato di una forte amicizia, e i sentimenti che si provano per quella persona.

In quell'istante tutto era cambiato, finalmente anche Aika capì il significato di una simile amicizia.

"Visto? Sei bravissima. Non devi preoccuparti."

"Già. Credo di averci preso un po' la mano."

"Allora sei pronta per la parte finale?" le domandò, portandola a chiedersi di cosa si trattasse.

Poco prima di porgerle la mano l'amico si alzò, ma non prese subito posizione davanti a lei, essendo distratta poteva solo ipotizzare si trovasse accanto al televisore.

Non aveva molte informazioni ma ci aveva preso, anche con la testa tra le nuvole e la mente altrove era riuscita a individuare la sua posizione.

"Dovrei spaventarmi?"

"Non credo. Non è niente di che, ma ti piacerà. Serve per creare l'atmosfera giusta." le confessò, dandole un unico indizio prima di separarsi un attimo da lei.

Andò verso il televisore e accese il proiettore, ma non uno di quelli usati per i video, bensì quello che proietta luci di colori diversi, in questo caso si trattava del lilla tendente al viola.

Era uno spettacolo, potevano davvero ballare godendosi il momento.

La giovane non disse nulla, non ne conosceva il motivo ma tutto d'un tratto le scappò da ridere.

Si lasciò andare in una naturale risata, ma non smise di ballare.

"Sogo, accidenti. Sembri veramente un Principe."

"Eh? Ma no. Do questa impressione?"

"Non fare il modesto." rispose, accennando un lieve broncio nel guardare l'amico in viso.

Sapeva che non stava mentendo, era davvero così, faceva le cose con gentilezza senza rendersi conto di quanto fossero fantastiche.

Aika non sapeva se dirglielo, ma la canzone era quasi finita e a causa dell'orario non sarebbe potuta rimanere con lui a lungo.

Per quanto fosse imbarazzante forse avrebbe dovuto approfittare del momento.

Il ragazzo sapeva senz'altro quanto lei tenesse a lui, ma sentirselo dire dalla persona in questione fa sempre un effetto diverso.

"Questa mattina siete stati all'Albeno Harukas giusto? Ti è piaciuto?" le chiese, continuando a guardarla dolcemente, come si fa con un bambino.

"Si. Però la prossima volta dovrete venire anche tu e Tamaki."

"Va bene."

"Senti, Sogo."

"Dimmi."

"Non ti rendi conto di quanto tu sia realmente speciale vero?" chiese, cogliendolo di sorpresa.

Chiunque non si sarebbe aspettato una simile domanda in quel momento.

Però Aika era estremamente diretta, diceva ciò che le passava per la testa, anche se alcune cose erano imbarazzanti le tirava comunque fuori.

Non si era mai preoccupata di astenersi dal dire quello che pensava.

"Non ti fermi mai a pensare all'effetto che fanno le parole con le quali ti rivolgi agli altri, oppure le conseguenze di ciò che fai." continuò, non aspettandosi una risposta diversa da come la immaginava lei.

Non sapeva cosa dire, come rispondere, Aika era di nuovo riuscita a indovinare cosa passasse per la testa del bianco.

Era arrivata a leggere la sua mente, ormai erano già a quel punto della loro conoscenza.

"Ricorda che se non stai bene ci fai preoccupare, devi avere più cura di te stesso." aggiunse, guardandolo poco prima di fermarsi e, con la dedica di un sorriso, terminò anche la canzone.

Abbiamo passato un bel momento, credo che possa bastare.
Pensò, pensando che ormai era arrivata l'ora di lasciarlo riposare in vista degli impegni del giorno successivo, ma non prima di dargli il pensiero che aveva comprato per lui a Osaka.

Mise una mano nella tasca del pantalone e tirò fuori un ciondolo, appeso c'era un peperoncino.

"È per te. L'ho presa a Osaka. Quando l'ho vista mi sei subito venuto in mente, te lo mangeresti senza problemi un peperoncino intero." disse sorridente, osservando con attenzione l'espressione che l'amico aveva in viso, anche lui stava sorridendo.

"Ti ringrazio, Aika. Sei stata davvero gentile."

"Sai, mi sembrava triste non avere te e Tamaki accanto, così ho pensato di prendere qualcosa a entrambi per non farvi sentire troppo lontani."

"Già, in questo modo sembrerà che siamo venuti insieme a voi. È davvero un pensiero molto carino. Mi piace molto, ne avrò molta cura." sorrise, tenendo il ciondolo in entrambe le mani.

"Allora io vado. Ci vediamo domani."

"Si. Buonanotte Aika."

"Buonanotte." rispose voltandosi poco prima, poi uscì dalla stanza in modo da potersi avviare nella sua.

Avevano passato una bel momento insieme, dopo tanto tempo era accaduto di nuovo, forse era servito tanto a entrambi, non solo ad Aika, ma anche a Sogo.

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