Dopo aver terminato i loro appuntamenti si misero subito in viaggio verso l'agenzia.

Tutto andò per il meglio, tuttavia Aika non aveva ancora avuto modo di raccontare quanto accaduto la sera prima agli amici, quindi approfittò del momento.

"Ti ringrazio per esserti preoccupata a tal punto ma davvero, sto bene."

"Se fosse stato così non mi sarei spinta a tanto. E normale non sentirsi tanto bene in una situazione del genere. E comunque ti conosco fin troppo bene per sbagliare su una cosa come questa, ti è chiaro?" disse puntando un dito contro di lui, che in risposta alzò le braccia in segno di resa.

"Quindi anche tu hai sbagliato stanza?" le chiese Mitsuki.

"Anche Riku l'ha fatto?"

"Ah giusto, dormivi quando siamo tornati."

"Credevo fossi instancabile." commentò Iori, poi intervenne anche Yamato.

"Ti lasciamo sola un attimo e ti addormenti, ma tu guarda."

"Siete insensibili. Non sono un vampiro, anche io sono un essere umano." rispose, socchiudendo gli occhi e facendo una smorfia, portando gli amici a sorridere davanti alla sua reazione.

Si stuzzicavano spesso in questo modo ma tutti lo facevano in modo scherzoso, per questo si divertivano e nessuno ci rimaneva male, era naturale per loro comportarsi così.

Si divertivano a stuzzicare la giovane e a vedere come avrebbe reagito, mentre lei non se la prendeva e ci scherzava sopra.

Il loro rapporto cresceva di continuo, stando sempre insieme è normale ma non scontato.

Aika si fermò per un attimo a pensare ai suoi trascorsi insieme a Kujo.

Ripensò a quante gliene aveva dette e a quante volte il rosso era stato costretto a sopportare le parole che rivolgeva al gemello.

Non doveva essere facile per lui, anche se diceva che andava bene, per questo l'azzurrina trovava giusto confidarsi con Riku e gli altri.

Si sentiva in colpa per le cattiverie continue che aveva detto nei confronti del ragazzo, si rese conto solamente in quel momento di avere un tantino esagerato.

"Senti, Riku. Mi dispiace per tutto quello che hai dovuto passare a causa mia. Tuo fratello non è così senza cuore come credevo. Ma non mi va comunque a genio. Volevo soltanto fartelo sapere." disse, lasciando l'intero gruppo senza parole.

Non si aspettavano niente del genere da parte sua, l'incontro che ebbe la sera precedente con il ragazzo aveva dato i suoi frutti.

"Aika, non devi scusarti. Non è colpa tua."

"Ho solo pensato di aver esagerato con gli insulti. L'incontro con Kujo di ieri sera mi ha fatto riflettere. Mi sono sempre lamentata credendo di essere nel giusto senza preoccuparmi di come potessi sentirti. E ad essere sincera so di aver rotto le scatole anche a voi. Scusate." confessò loro sorridendo, portando una mano dietro la testa.

"Beh, un po' forse hai esagerato ma non ci hai mai dato fastidio. Non preoccuparti troppo." le rispose il verde, cercando di rassicurarla.

Dire apertamente quello che pensava faceva parte del suo carattere, però stava cominciando a rendersi conto che a volte trattenersi è la scelta migliore.

"Accidenti quindi è vero che sei umana." disse Iori, con l'intenzione di spezzare l'atmosfera, cercando di buttarla sul ridere.

"Ah ah, divertente."

"Sapete che con voi mi piace parlare di tutto, quindi tutto quello che mi passa per la testa ve lo dico. È così che funziona un'amicizia no?"

"Quindi intendi dirci anche quante volte canti nella doccia?" le chiese l'arancione, portando il busto leggermente in avanti.

"Quello lo farai tu se mai." rispose.

Prima dell'arrivo parlarono un po' di tutto, sia dell'ambito lavorativo che personale, ma quando fecero ritorno in agenzia davanti ai loro occhi trovarono niente meno che l'ufficio sotto sopra.

Una spiacevole notizia era pronta ad accoglierli, a quanto pare qualcuno aveva rubato la demo con la canzone del loro debutto.

Nessuno poteva farci niente, fare affidamento sulla polizia era la scelta più ragionevole, tuttavia Aika non riuscì a mandare giù la notizia allo stesso modo degli altri.

La manager disse loro che erano stati contattati per un programma televisivo fisso molto importante e che era richiesta la presenza della giovane.

In un primo momento si mostrò felice, ma non appena ne ebbe la possibilità sgattaiolò via, aveva bisogno di chiarire le sue preoccupazioni.

[Kujo Tenn]

Il ragazzo uscì da una delle stanze dell'agenzia, si trovava ancora lì per delle questioni di cui discutere insieme al presidente riguardo la nuova canzone.

D'un tratto sentì una voce a lui familiare, il che lo portò ad avvicinarsi ad essa per accertarsene.

"Che ci fa qui?" si domandò, osservando la giovane parlare con un paio di persone a uno dei primi piani.

Il ragazzo aveva già abbastanza preoccupazioni, non gliene servivano altre, inoltre doveva evitare che qualcun altro la vedesse in quelle condizioni.

Se così fosse successo sarebbero stati guai.

"Scusate se vi ha recato disturbo, continuate pure con il vostro lavoro. Inoltre, potreste fare finta che questo non sia mai accaduto? Sarebbe meglio evitare di spargere la voce." disse solo dopo essersi avvicinato, nel frattempo afferrò il braccio sinistro della giovane.

"Lasciami."

"Fa silenzio e seguimi." rispose, trascinandola insieme a lui fino a una delle stanze libere, facendo attenzione a farsi vedere da meno persone possibili.

"Ringrazia che non ti hanno sbattuta fuori. Ma che pensavi di fare?" le chiese, vedendola poi fare un'espressione quasi infastidita e imbronciata; poco dopo aver fatto ingresso nella stanza prese posto su uno dei divanetti posizionati davanti alla finestra.

La giovane non rispose subito, forse qualcosa dentro di sé la stava bloccando.

Aveva iniziato da poco a ricredersi su Kujo, se avesse scoperto che era complice del furto ci sarebbe rimasta davvero male.

Sapeva che era alquanto improbabile, ma allora perché era frenata?

"Inoltre potevi presentarti vestita in modo diverso, si vede tutto. Non sei al mare." continuò lui dopo averla guardata con attenzione.

Indossava una maglia rosa con le bretelle, era molto scollata quindi saltava subito all'occhio, ma anche se avesse voluto farlo non avrebbe potuto cambiarsi per la fretta.

"Va bene ma non serve tu mi faccia la predica. E poi a casa sono sempre scoperta."

"E non ti dicono niente? Non importa. Per fortuna non ti ha vista il presidente."

"Anche se mi avesse vista?"

Questa qui è fuori di testa, proprio non capisce il problema.
Pensò il ragazzo, poi sospirò decidendo di sorvolare sull'argomento.

"Perché sei venuta qui?"

"Avevo bisogno di parlarti."

"Riguardo cosa?"

"Il vostro ultimo singolo. Voglio che tu mi risponda sinceramente, sapevi che quella in realtà era la canzone di debutto degli IDOLiSH7?" gli chiese guardandolo in viso.

Kujo non poteva negare di non esserne sorpreso, non c'era una valida ragione per la quale si fosse presentata in agenzia in tutta fretta oltre a quella.

Corse da lui ignorando completamente cosa sarebbe potuto accadere, il ragazzo ormai la conosceva abbastanza da aspettarsi un simile gesto.

"Non ne sapevo nulla ma immaginavo qualcosa del genere. Dal primo momento ho pensato che la canzone fosse troppo simile alle vostre, sentivo che c'era qualcosa che non andava. Ma non ne ho parlato con gli altri, quindi non ne sanno nulla." rispose, guardandola in viso in modo da trasmetterle sicurezza.

Aika rimase sollevata di sapere che Kujo non era coinvolto e che non sapeva niente a riguardo, ma voleva comunque esserne sicura al cento per cento.

"Se scopro che mi stai mentendo ti faccio fuori." disse, portando il busto in avanti.

Era ancora seduta e Kujo si trovava davanti a lei, tuttavia quelle parole ottennero l'effetto contrario e portarono un sorriso sul volto del ragazzo.

"Non preoccuparti, so che lo faresti."

"Se sai che lo farei allora non ridere. Beh, comunque sai, avevo immaginato che non centrassi nulla con questa storia." rispose, ma non prima di essersi alzata e stiracchiata per bene le braccia.

"Se lo sapevi allora perché sei piombata qui come un rinoceronte?"

"Diciamo che ero alquanto irritata, ma questo non ti da il permesso di paragonarmi a un rinoceronte."

"Ah si? Beh, era esattamente quello che sembravi."

A quel punto la giovane assunse un'espressione infastidita e si avvicinò alla porta, era sul punto di andarsene quando venne interrotta dalle parole del ragazzo.

"Vuoi qualcosa da bere?"

"Da parte tua? Neanche morta." rispose, voltandosi prima verso di lui, ormai era a un passo dalla porta.

Un attimo dopo se ne andò senza aggiungere altro.

Aveva risposto come al solito, tuttavia questa volta a Kujo qualcosa parve diverso.

Forse era solo un'impressione del ragazzo ma il tono di Aika arrivò alle sue orecchie come scherzoso.

"Sta facendo progressi." disse tra sé e sé, sorridendo.

Anche lui stava cominciando a rivalutare la giovane in positivo, in un certo senso la trovava interessante.

Poco dopo entrarono gli amici nella stanza.

Avevano sentito parlare della scenata che aveva fatto Aika, così pensarono di chiedere spiegazioni all'unica persona da cui potevano ottenerle.

"Che ci faceva qui Aika?" chiese Gaku, portando l'amico a voltarsi verso di lui prima di fornirgli risposta; si trovava ancora seduto sul braccio del divanetto.

"L'avete vista?"

"No, ma ne parlano tutti al piano di sotto. La donna alla reception dice che una ragazza si è presentata come un treno in corsa minacciando di bruciare lo studio del presidente se non l'avessero fatta passare. Mi chiedo quante ragazze così conosciamo." rispose, prendendo una pausa prima di continuare.

"Allora, cosa hai fatto questa volta?"

"Nulla di diverso dal solito."

"Fantastico."

Non poteva farne parola con nessuno, quindi si prese colpe che non aveva, era l'unico modo per nascondere la notizia.

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♡ Ehilà! Come state? ♡

È passato tanto dall'ultimo aggiornamento, ma fortunatamente sono riuscita a ritagliarmi del tempo per rileggere alcuni capitoli.

Non intendo lasciare la storia senza aggiornamenti per mesi come in precedenza, quindi, anche se non posso sapere come sarò messa a livello di tempo farò del mio meglio per continuare a pubblicare! . •

Detto questo, vi lascio qui sotto un'immagine di Aika, questo è quello che indossava quando è andata a parlare con Tenn! ♡