𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 11
Il tempo sembrò non passare mai, ma infine anche il giorno atteso arrivò; il Music Fest stava per avere inizio.
Gli IDOLiSH7 raggiunsero il loro camerino, rimanendo a bocca aperta.
Vedere il foglio con su scritto il nome del gruppo li fece sorridere, alcuni di loro come bambini davanti un regalo di compleanno.
"Foto ricordo!" esclamò Mitsuki preso dall'entusiasmo, mettendosi nella posizione che si assume prima di fare un selfie.
Tutti volevano essere presenti nella foto, così la manager si offrì di scattarla.
Vedendo una simile gioia sui volti dei ragazzi la giovane sorrise a sua volta.
Era felice di vederli sempre con il sorriso e sperava che quei momenti non avrebbero mai avuto fine.
"Aika, che fai lì? Vieni anche tu." la riprese Mitsuki.
"Eh? Siete sicuri?"
"Non è da te non buttarti in mezzo nelle foto."
"Non so perché ma suona come un insulto." rispose a Iori, dopodiché andò a posizionarsi in mezzo a loro, attendendo poi che la bionda scattasse la foto.
Subito dopo quest'ultima venne chiamata da un ragazzo dello staff, il che la costrinse ad allontanarsi un momento.
"Bene, io vado a prendere qualcosa da bere. Torno subito." disse l'azzurrina.
Stava approfittando del tempo libero che avevano prima della diretta per bere qualcosa, anche se il suo unico scopo non era quello.
Pensò che gli amici avessero bisogno di restare un po' da soli.
La sua presenza non li disturbava, lo sapeva bene, ma ogni tanto trovava giusto allontanarsi per un po'.
[Poco dopo]
"Ah! È stato proprio dissetante." disse sorridente alzando entrambe le braccia, abbassandole dopo essersi stiracchiata per bene.
Non appena portò di nuovo gli occhi avanti a sé notò il rosso andarle incontro.
Non ne comprese il motivo dato che non vedeva gli altri, quindi ne approfittò per chiedere spiegazioni.
"Riku? Non dovresti essere insieme agli altri?"
"Stanno andando a salutare gli artisti ma Iori mi ha consigliato di aspettare in camerino per via di Tenn-nii." le rispose.
Aika avrebbe voluto dirgli qualcosa ma non poteva dare torto a Iori, soprattutto se intuito le sue intenzioni.
La sua preoccupazione era solamente dovuta alla salute del rosso, se avesse avuto un attacco prima della diretta sarebbe stato un problema.
"Ah, Aika! Le macchinette da che parte sono?"
"Devi fare il giro. Vuoi qualcosa da bere?"
L'amico annuì.
"Ma perchè vieni da questa parte? Non eri andata a prendere qualcosa?"
"Ah si, ma non sapevo che fare così mi sono fatta un giro." rispose, accompagnando le sue parole con una mano dietro la testa, poi fece una linguaccia scherzosa.
Il rosso rise appena.
"Avrei dovuto immaginarlo. Comunque, torniamo un attimo dagli altri così chiedo a Iori se può portarmi qualcosa di caldo quando tornano."
"Va bene."
La giovane sorrise, poi tornarono al punto in cui si trovava il ragazzo prima di allontanarsi dagli amici.
Tuttavia accadde qualcosa di inaspettato.
Non appena Riku cominciò a parlare Iori lo spinse nel corridoio in cui si trovava insieme ad Aika, che si ritrovò coinvolta in quella strana situazione.
"Non dovevi tornare in camerino?"
"Iori, ti senti bene? Non ti ho mai visto così agitato." intervenne lei, osservandolo dopo aver storto le sopracciglia; era evidente ci fosse qualcosa sotto.
"Perchè ci sei anche tu?"
"Eh? Cosa significa perchè ci sei anche tu? Sei impazzito?"
"Ascoltami. Vai insieme a Nanase-san. Non lasciarlo solo."
"Iori...Non sono un bambino."
Aika non comprese a pieno quello che stava accadendo ma poteva intuirlo.
Evidentemente tutta quella fretta era dovuta al fatto che Kujo stava arrivando, questo spiegava anche il motivo per cui stesse cercando di trattenere anche lei.
"Riku, comincia ad andare. Io ti raggiungo." rispose la giovane, poi attese che il rosso si allontanasse un po'.
"Credo tu abbia compreso la situazione."
"Si, e voglio salutare i Re:vale. Quindi sbrighiamoci." disse, superando il ragazzo.
Anche se avesse incontrato Kujo non aveva nessuna intenzione di discuterci, al contrario si sarebbe calmata per il bene della diretta.
"Certo che somigli proprio a mio fratello." notò l'amico, poi tornarono dagli altri.
Non molto tempo dopo vennero avvisati di un cambio di programma.
Dovevano recarsi allo studio A, l'esibizione era prevista per i prossimi quindici minuti.
Di corsa raggiunsero la manager, che si trovava insieme a Riku.
Dovevano darsi una mossa, non avevano tempo.
Trattandosi una diretta era naturale fossero tutti in agitazione, tuttavia Aika notò della preoccupazione negli occhi di Iori.
"Iori, che succede?"
"Nanase-san, vorrei sbagliarmi ma ho paura stia per avere un attacco."
"Cosa?!"
L'azzurrina non sapeva come comportarsi, entrambi erano in difficoltà, non potevano risolvere il problema in così poco tempo.
"Cominciamo ad andare. Vedremo cosa fare dopo averli raggiunti, dobbiamo riuscire a parlare con Riku altrimenti rischiamo che qualcosa vada storto."
"Hai ragione. Andiamo."
Non era una situazione facile, se non trovavano il modo di calmarlo sarebbe potuto accadere qualcosa di spiacevole.
Inoltre non erano solamente preoccupati per la diretta ma anche per il rosso, la sua salute veniva prima.
Ci provarono, cercando di infilarsi in ogni punto morto alla fine di una frase, ma non andò bene, la fretta dovuta al cambio di programma era troppa.
Iori ci aveva visto giusto, Riku non era quello di sempre.
Quando Aika lo incontrò in corridoio sembrava stare bene, forse era successo qualcosa mentre tornava in camerino, oppure si era fatto prendere dall'agitazione.
Nessuno poteva saperlo, ma una cosa era certa, stavano andando male.
Un errore tirava quello dopo, ne commettevano uno dietro l'altro.
Ormai non c'era più nulla da fare, era finita ancora prima di cominciare.
[Esibizione conclusa]
Dopo l'esibizione rimasero dietro la tenda ad ascoltare i TRIGGER.
Kujo aveva lanciato un occhiata a Riku, prima di mettere piede sul palco, ma a differenza delle volte precedenti nessuno era nella posizione per andargli contro, nemmeno Aika.
Stavano poco bene e, come se l'accaduto non fosse bastato, all'improvviso sparì Iori.
Spense il telefono per non farsi rintracciare, essendo tutti preoccupati si precipitarono fuori dall'edificio per cercarlo.
La situazione che si era venuta a creare non piaceva a nessuno.
«La Zero Arena. Ci vado quando sono triste.»
Alla giovane saltarono subito alla mente le parole di Mitsuki, gliene parlò poco tempo fa.
Senza dire niente a nessuno corse via, era una ragazza impulsiva quindi prese da sola la decisione di andare in quel posto.
Non lo fece di proposito a non parlarne con gli altri, mentre si dirigeva sul luogo però pensò che a Mitsuki sarebbe venuto in mente e che avrebbe compreso la sua reazione improvvisa.
Non appena arrivò vide l'amico.
Ci aveva preso, era proprio davanti a lei, intento a osservare l'Arena che aveva davanti.
Non lo chiamò, preferì scendere le scale e raggiungerlo.
"Ti avverto. Non provare a scappare, altrimenti ti salto sulle spalle come l'altra volta." lo avvertì, affiancandosi al ragazzo, che non si era minimamente mosso.
"Aika, ti prego lasciami solo."
"Non lo farò."
"Non devi fartene una colpa. Tutti prima o poi commettiamo un errore, per quanto possa fare male è del tutto normale. Però non comportarti come se fossi stato l'unico a sbagliare." aggiunse, voltandosi verso l'amico, che ormai le aveva dato le spalle.
Forse si trovava sul punto di scappare, ma con Aika non avrebbe avuto alcuna possibilità di riuscirci, l'avrebbe catturato in un attimo.
"Aika, lascia perdere."
"Se credi che lascerei solo un amico in un momento di difficoltà ti sbagli. E poi anche io ho la mia parte di colpa sai? Se fossi riuscita a spiegare la situazione forse le cose sarebbero andate diversamente."
"È difficile, lo capisco. Sono molte le volte che commetto errori, ma non per questo scappo dai miei problemi. Invece di startene qui solo dovresti affrontarli e prenderli a calci." aggiunse di nuovo sorridendo.
A quel punto Iori sorrise appena, voltandosi verso la giovane.
"Guarda tu. Sto davvero venendo rimproverato da te? Chi l'avrebbe mai detto."
"Tutto può succedere no?"
"Gli altri stanno arrivando." continuò.
"Hai chiamato gli altri?"
"Iori, ti facevo più intelligente. Ci sono arrivata da sola a questo posto, Mitsuki me ne aveva parlato. Sicuramente non appena sono scappata via sarà venuto in mente anche a lui."
"Oh, eccoli." aggiunse dopo averli visti, tuttavia Iori corse via.
Aika mise un broncio, sbattendo poi i piedi un paio di volte contro il terreno.
"Oh uffa! Ma non avevi detto che non saresti scappato?" si lamentò.
Il discorso non aveva funzionato, dopotutto non era con lei che aveva un problema ma con gli amici, era compressibile che avrebbe provato ad andarsene se non l'avesse tenuto fermo.
Era come se avesse paura di affrontarli.
L'azzurrina a quel punto ripensò a un momento passato insieme a Iori.
Accadde fuori da scuola, erano da soli, quella situazione le riportò alla mente quel momento.
Anche quella volta voleva scappare.
Sorrise, portando la mente a quel giorno.
Flashback
Erano usciti da poco da scuola, inizialmente sarebbero dovuti tornare subito al dormitorio, ma dopo aver visto alcuni peluche in vetrina la giovane decise di fermarsi.
"Davvero li vuoi?" le chiese, sospirando un attimo prima di aggiungere qualcosa.
"Hai le stelle negli occhi, è evidente quale sia la risposta. Ti aspetto qui."
"Eh? E se mi servisse un consiglio?"
"Un consiglio? Non credo di essere la persona più adatta a cui chiedere." rispose, posando una mano dietro la testa e distogliendo lo sguardo un istante.
L'azzurrina a quel punto si fermò a guardarlo, in attesa che il ragazzo si voltasse nuovamente verso di lei.
Mise le braccia conserte e quando lo vide girarsi sollevò un sopracciglio, come se sapesse quello a cui l'amico stava realmente pensando.
"Non sai mentire ma quando si tratta della tua immagine sei disposto a tutto eh."
"Che intendi?"
A quel punto Aika si avvicinò di appena qualche passo.
Iori non aveva idea che lei conoscesse il suo segreto, che aveva sempre cercato di nascondere agli occhi degli altri.
"Fai finta che non ti piacciono le cose carine come queste ma in realtà muori dalla voglia di entrare."
"Come fai a saperlo?"
La giovane si lasciò scappare un sorriso, poi si avvicinò alla porta.
"Ti aspetto dentro."
L'amico non attese molto prima di seguirla, non aveva altra scelta, ormai l'aveva scoperto quindi tanto valeva assecondarla.
Dentro il negozio c'erano tantissime cose carine, c'era l'imbarazzo della scelta e Aika aveva appena messo gli occhi su un Mochi peluche.
Tuttavia in quel momento il caso volle che una ragazza mise le mani sopra quest'ultimo insieme a lei.
"Scusami."
"Non importa." rispose Aika, ma nell'istante in cui cercò di afferrare il Peluche la castana lo prese, stringendolo subito a sé.
"Okay credo tu abbia capito male. Ho accettato le tue scuse, non che prendessi il peluche." le spiegò alterandosi appena, stava cominciando ad agitarsi, il che avrebbe portato solo conseguenze negative.
"Perchè dovrei lasciarlo a te invece? Sono stata più veloce quindi me lo tengo. È in edizione limitata, non è un problema mio se ti sei svegliata tardi." le rispose, con quel tono di superiorità che sarebbe in grado di irritare chiunque.
Aika tentò di mantenere la calma, cominciando con il fare un respiro profondo.
Fortunatamente Iori era rimasto nelle vicinanze, qualcosa aveva suscitato il suo interesse, ma non poteva non accorgersi di quello che stava succedendo alle sue spalle.
"Non ti conviene cominciare una guerra che perderesti in partenza. Restituiscimi quel Mochi." la avvertì guardandola dritta negli occhi.
Era pronta a strapparglielo via dalle mani se necessario, aveva anche un piano ben lavorato per farlo.
Quando si trattava di certe cose era velocissima a pensare a un modo per uscirne.
"Non lo farò."
"Va bene allora. L'hai voluto tu. Preparati." disse.
Successivamente arrivò l'amico, che non aveva potuto evitare di sentire la conversazione.
"Aika, ti sembra questo il momento di mettersi a litigare?" la riprese sussurrando, ma lei non voleva sentire ragioni, era cocciuta.
"Devi scusarla."
"Non preoccuparti. Sei molto carino, posso chiederti il tuo nome?"
"No, non puoi. Avrò anche perso il gatto ma a differenza tua posso vantarmi di andarmene in giro con un bel ragazzo. Guardami e continua a starmi dietro." rispose, ma solamente dopo averlo preso a braccetto.
Ormai stava andando come un treno e l'amico non sapeva cosa fare per fermarla.
Dopo essersi allontanati comprò qualche altro peluche, poi uscirono dal negozio.
"Non sei contenta di quei Onigiri Peluche?"
"Si, sono carini, altrimenti non li avrei comprati. Ma quel Peluche... Ah uffa! Quella strega me la paga! Appena la trovo le strappo tutti i capelli!" disse, chiudendo le dita della mano destra in un pugno.
La castana li aveva preceduti di appena un minuto ma di lei non c'era traccia.
Era come sparita nel nulla, quindi il piano della giovane di prenderle il peluche una volta fuori era andato in frantumi.
Non appena si voltò verso sinistra però dovette ricredersi.
La ragazza era seduta ad un tavolo insieme a una sua amica, Aika lo fece notare a Iori indicando la posizione esatta con il dito.
"Guarda! È seduta lì! Vado a riprendermi ciò che è mio."
"E come intendi fare?"
La giovane si fermò a guardarlo intensamente, sorridendo solamente dopo che l'amico fece un'espressione talmente chiara da capire che avesse intuito le sue intenzioni.
"No, non esiste che io faccia qualcosa di così stupido per un peluche."
"Si è innamorata a prima vista di te, l'hai vista anche tu no? Aiutami Iori!"
"Non se ne parla." respinse l'idea, prima di ricominciare a camminare.
"Dai, devi solo fingere di essere interessato a lei e portarle via il Peluche."
"Non faccio queste cose."
"Ah, è vero, tu non sai mentire. Dai ma potresti provarci, infondo è per una buona causa! Dai Iori non scappare, fermati e dammi retta per una volta."
"Non sto scappando. Mi sto allontanando."
"Certo, come no." disse, mettendo un broncio.
Successivamente diede un ultimo sguardo a quel tavolo e si rassegnò, seguendo l'amico fino al dormitorio e stringendo con entrambe le braccia i suoi Onigiri Peluche.
Fine Flashback
L'azzurrina si ricordò di quel giorno, ma in quel momento davanti a lei c'era uno Iori diverso da quello che conosceva.
Le lacrime scendevano lungo il suo dolce viso e lei non poteva farci nulla.
Aveva provato a parlargli poco prima dell'arrivo degli altri ma le sue parole non avevano avuto effetto.
Era la prima volta che provava quelle emozioni, anche se negative, si sentiva impotente.
Iori si stava dando nuovamente la colpa di tutto, ma non era l'unico responsabile, vederlo in quello stato le faceva male.
Improvvisamente però qualcosa accadde.
Il biondo salì le scale e cominciò a parlare, stava cercando di trasmettere loro qualcosa affinché la situazione potesse arrivare a un punto di svolta.
Dopo aver invitato la manager a ballare fece lo stesso con Aika.
"Per questo Music box non servono monete. Se qualcuno chiederà della musica, allora funzionerà ancora e ancora. Come la luna che cresce, come il sole che sorge all'alba, il nostro heartbeat mai e poi mai si fermerà! Ehi, allora siamo pronti?" chiese alzando il tono di voce, restando in mezzo tra la manager e Aika.
"Ci sto! Per la manager e Aika!"
"Dopotutto per noi sono le nostre prime spettatrici." disse Yamato, subito dopo Mitsuki.
"Dopo aver giocato a Basket, quando non c'era nessuno a vederci, anche in mezzo alla tempesta! Noi abbiamo sempre cantato!"
"Non importa quanti errori possiamo fare! Voglio che ci ascoltino e ci guardino sempre di più." disse Tamaki solamente dopo aver sentito Sogo, poi il rosso andò da Iori.
"Senza di te non possiamo cominciare."
La giovane stava per scoppiare a piangere, le lacrime stavano per scivolare lungo il suo viso, ma non poteva evitarlo, era troppo contenta.
Finalmente tutti avevano un dolce sorriso in volto, non poteva chiedere di meglio.
Please, Music.
[Poco dopo aver cantato]
"Ehi, Iori. Ti ricordi di quel giorno, in quel negozio?" chiese, osservando avanti a sé.
"Come potrei dimenticarlo? Mi hai fatto vergognare."
"Ma sentilo, hai anche preso quei coniglietti da mettere sulle mensole."
Il ragazzo fece un colpo di tosse.
"Comunque, perchè ti è tornato in mente proprio adesso?"
"Anche quel giorno volevi scappare, ma alla fine sei tornato da me con quel Peluche. Sono felice che tu l'abbia fatto anche stavolta."
La giovane si voltò verso di lui e sorrise.
La sera stessa di quel giorno, dopo le prove, Iori tornò con il Mochi Peluche che Aika desiderava tanto.
«Che c'è? Sono ancora arrabbiata con te.»
«Non mettermi il broncio per una cosa simile, mi imbarazza. Tieni, ti ho portato questo.»
Quando vide il Peluche lo afferrò, aveva di nuovo le stelle negli occhi per quanto era felice, poi lo strinse forte a sé.
«L'ho trovato in un negozio qui vicino. Ho pensato che lo volessi, consideralo un regalo per tutto l'aiuto che ci stai dando.»
«È perfino più bello di quello di quella strega!»
«Ma se è identico.»
«Ti sbagli. Questo me l'hai regalato tu. Grazie, Iori!»
Aika aveva un carattere che tendeva a variare a seconda della situazione e del suo umore.
In quei momenti felici di fatti era proprio come una bambina, felice di ricevere in regalo qualcosa che le piaceva da una delle persone che le stavano più a cuore.
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