𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 10
Dopo essere rientrata raggiunse gli altri in sala prove.
Non era il tipo di persona che aspettava prima di riferire qualcosa di tanto importante, inoltre era nervosa a causa della situazione.
La manager invece l'aveva sentita per telefono, si fece infatti trovare insieme al gruppo, comunicando loro che la giovane aveva qualcosa da dire.
"Aika, non farci morire d'ansia, cos'è successo?" chiese Mitsuki.
Si percepiva un filo di preoccupazione dietro le sue parole, era normale vista l'urgenza con la quale li aveva fatti riunire.
"Niente di troppo importante. Come avevamo previsto Yaotome mi ha parlato delle sue vere intenzioni. Non aveva intenzione di farmi lavorare dall'inizio, lo ha fatto per avere la possibilità di parlarmi e convincermi a lasciare la Takanashi. Tsk, è proprio pessimo." aggiunse, voltandosi per un attimo verso sinistra, con le braccia conserte.
"Non ci credo, fino a che punto vorrà spingersi quell'uomo?" si chiese il bianco, abbassando lo sguardo per riflettere sulla situazione, ma non trovando una risposta che lo soddisfasse.
"L'importante è che non sia successo nulla. Giusto? Va tutto bene, Aika ha rifiutato." provò a farli sentire meglio la bionda.
Voleva evitare di dargli ulteriori pensieri, il Music Festa era un evento decisivo per loro e non potevano permettersi pensieri negativi.
"Comunque era palese si trattasse di una presa in giro. Detesto quell'uomo." continuò la giovane.
"Aika, scusa se te lo chiedo. Ma esattamente come sono andate le cose?" le chiese Yamato, voleva accertarsi di non doversi preoccupare anche di quello.
"Che intendi? Ve l'ho spiegato no?"
"Ecco...Giusto per esserne sicuri, non hai fatto niente di avventato?"
In quel momento l'azzurrina capì.
"Era davvero questa la tua preoccupazione? Che cosa avrei potuto fare secondo voi, mettergli le mani addosso?" domandò, poi si fermò un secondo per sospirare.
"Non nego che avrei voluto farlo ma riesco ancora a trattenere questi miei istinti, quindi state tranquilli. Insomma, so darmela anche io una regolata, non serve chiedermi la stessa cosa ogni volta che faccio qualcosa." rispose, mettendo un broncio, aveva perso il conto di quante volte le avevano fatto quella domanda.
"Quindi con Kujo Tenn l'avresti fatto se non fossimo intervenuti?" chiese, ricevendo un occhiataccia da parte della giovane, che portò il ragazzo ad alzare entrambe le mani.
"E va bene, scusa. Non chiederò più. Mi fido di te."
"Sicuro che lo pensi veramente?"
"Certo, altrimenti non l'avrei detto no?"
"Va bene, ti credo. Adesso però tornate a provare, ho disturbato abbastanza. Ci vediamo tra poco al dormitorio okay?" disse, facendo un occhiolino, mentre portava la manager in direzione della porta insieme a lei; la stava letteralmente spingendo.
"Devi raccontarci tutto poi, vogliamo sapere com è andata con quel tuo amico."
"Amico un cavolo, è insopportabile." rispose a Mitsuki, a quest'ultimo scappò una breve risata, poi la giovane aggiunse un'ultima cosa prima di andare.
"Scusa Riku, non te la prendere."
"Non preoccuparti. Ci sto facendo l'abitudine."
Sarebbe rimasta volentieri insieme a loro ma non poteva provarli del loro tempo per provare.
Erano tutti molto carichi, volevano dare il meglio in modo da poter debuttare in sette, perciò per farlo avrebbero dovuto impegnarsi il doppio.
"Si stanno impegnando tanto." disse la manager, osservando con dolcezza la porta della saletta da cui erano appena uscite.
Si vedeva che teneva molto a loro.
"Già. Ma non preoccuparti, ce la faranno."
La bionda annuì, appena una manciata di secondi dopo si allontanarono entrambe, anche le ragazze in agitazione.
[Poco dopo]
Non era ancora ora di cena ma la giovane non sapeva come passare il tempo, così si avvicinò alla cucina per vedere se c'era qualcuno.
Non appena entrò sorprese Sogo davanti ai fornelli, tuttavia dal punto in cui si trovava non riusciva a vedere nel dettaglio, così lo raggiunse.
"Che stai preparando?" domandò, tenendo le mani dietro la schiena e osservando la pentola.
"Niente di che. Sei qui perché ti stavi annoiando?"
"Si. Ma Sogo..."
"Si?"
"Un giorno dovrai spiegarmi come fai a mangiare così tanto piccante." disse, controllando con attenzione sia il contenuto della pentola che quello che c'era sulla cucina.
In risposta il ragazzo rise appena, ma poi all'azzurrina venne un'idea, dalla quale l'amico non avrebbe potuto tirarsi indietro.
"Che ne dici se prepariamo un dolce insieme?" propose sorridente.
"Mi piacerebbe moltissimo."
"Allora mettiamoci all'opera! Però cosa possiamo preparare?" si chiese, posando le dita sopra il mento e puntando lo sguardo verso l'alto.
"Ah, ci sono! Prepariamo i Fluffy pancake!" continuò lei.
"Forse sono un po' pesanti dopo cena..."
"Hai ragione. Allora i Mochi? Sono buonissimi!"
"Mmh, che ne dici di una Cotton Cheesecake?" le chiese, dopo essersi fermato a pensare un attimo.
Inizialmente pensava di preparare stuzzichini che solitamente accompagnano alcolici, ma non tutti avevano raggiunto la maggiore età, quindi il dolce risultò la soluzione migliore.
"Non è difficile da preparare ed è molto leggera. Sarà ottima e facile da digerire. Cosa ne dici?" continuò lui, vedendo poi Aika sorridere.
"Ci sto! Però abbiamo tutti gli ingredienti?"
"Sono ingredienti abbastanza comuni quindi dovremmo averli."
"Vado a controllare." rispose, avvicinandosi subito dopo al frigorifero.
Era talmente semplice che conosceva la ricetta a memoria, in orfanotrofio la preparavano anche per i bambini più piccoli.
"Vediamo. Si, abbiamo tutto."
"Allora possiamo cominciare. Però non ti ho mai vista cucinare, sei brava in cucina Aika?" le chiese, vedendola poi posare gli ingredienti necessari sopra la cucina.
"Non sono una professionista. Diciamo che me la cavo."
"Va bene, cominciamo allora. Prima separiamo e dosiamo gli ingredienti."
La giovane non esitò nemmeno un secondo, tenendo in considerazione la bravura dell'amico non voleva intralciarlo in alcun modo, quindi sperava di non fare errori.
Dopo aver completato un po' di passaggi arrivò il momento di mescolare il tutto.
"Sicura di volerlo fare tu?"
"Non preoccuparti, so mescolare alla velocità della luce!"
"Okay, allora io aggiungo gli ingredienti. Tu non fermarti."
"Sai, i bambini dell'orfanotrofio erano sempre al settimo cielo quando avevano la possibilità di mangiare dolci come questa torta. A volte volevano persino essere loro a prepararli. Sapevano essere davvero insistenti!" disse sorridente, mentre il bianco le sorrideva a sua volta, concentrando la sua attenzione su latte caldo che era intento a versare.
"Immagino. Sono molto carini, vero?"
La giovane annuì, portando per un attimo lo sguardo verso l'alto.
"Però a volte facevo dei danni in cucina. Infatti mi sgridavano spesso." fece una linguaccia, poco dopo aver riso appena.
"Di che tipo?"
"Beh ad esempio-" si interruppe da sola non appena vide un po' di miscela finire sopra il viso di Sogo; a quanto pare ne aveva combinata un'altra delle sue.
"Ad esempio cose del genere...Scusa."
"Non importa. Oh, guarda. Hai qualcosa sulla faccia."
"Cosa?"
In un attimo anche il naso di Aika si ritrovò dell'impasto sopra.
Istintivamente fece un'espressione, che l'istante successivo fece scoppiare a ridere entrambi.
Si era creata un'atmosfera amichevole, Aika ne era felice, con Sogo si trovava bene.
Successivamente continuarono con la preparazione.
Era il momento della cottura, dovevano solamente metterla nel forno e attendere il risultato.
"È fatta!" alzò la voce sorridente sollevando il braccio destro, attendendo che il ragazzo le battesse il cinque.
Era così felice che ricordava una bambina.
"Dobbiamo ancora vedere il risultato ma penso sia uscita bene. Hai fatto un ottimo lavoro, Aika." mostrò un sorriso, che venne ricambiato dall'azzurrina subito dopo.
"Non ce l'avrei fatta senza di te. È stato divertente solo perchè l'abbiamo preparata insieme. Ora però dobbiamo sistemare tutto prima di cena." rispose, osservando quello che avevano lasciato fuori.
"Vuoi preparare anche la cena? Ci hai davvero preso gusto."
"Eh? Non l'ho mai detto. Non esagerare, non sono così brava." rispose, facendo così fare una strana espressione al bianco.
Dopotutto c'era da aspettarsi qualcosa del genere da lei.
"Va bene, mettiamo via allora. Alla cena penseremo dopo."
"Yes."
"Sei diventata Nagi adesso? Ti stai facendo influenzare?" le disse scherzosamente.
"Non lo metto in dubbio. Nagi è sorprendente. Senza di lui non so dove potremmo finire." rispose sorridente, lasciandosi scappare una breve risata.
Era evidente che si stava affezionando molto al biondo.
"Andate molto d'accordo."
"Già."
"Senti, Aika..." disse, portando la giovane a voltarsi verso di lui.
Non sapeva come era arrivato a pensarci ma fu un attimo, in un solo istante nella sua testa si era formata la domanda che stava per farle.
"Non avresti voluto lavorare come pasticcera?" le chiese, sorprendendola, non si aspettava una domanda del genere da parte sua.
La giovane sorrise appena, era felice di aver ricevuto quella domanda.
"In realtà ci avevo pensato, ma ho capito che non mi piacerebbe fare di questa passione un lavoro."
"Ne sei sicura? Non lo dici per Aya?"
Aika scosse la testa.
"Aya non c'entra. Sono sicura della mia decisione."
"Ho capito."
La giovane guardò in basso, poi posò gli occhi sull'amico; c'era qualcosaltro che desiderava fargli sapere in quel momento.
"Sogo, sono felice di aver passato del tempo con te oggi. Quindi beh, grazie." disse, mostrando un dolce sorriso, sincero a tal punto da riuscire a trasmettere ciò che provava.
Non sorrideva così felicemente da un bel po'.
Ancora non aveva modo di rendersene conto, ma da lì a poco tra loro sarebbe sbocciata una forte amicizia, qualcosa di inaspettato e speciale.
"Dai, non esagerare. Non ho fatto niente." disse, posando un dito sulla guancia, era in leggero imbarazzo.
"Che state combinando voi due qui da soli?" chiese Mitsuki incuriosito dopo essersi avvicinato alla porta, era insieme ad alcuni di loro ma ancora non erano al completo.
"Oh, riesco a sentirne l'odore! È una Cotton Cheesecake!" esclamò Tamaki, andando poi in direzione del forno.
"Che cosa sei un cane? Aspetta, hai ragione! Riesco a sentirlo anche io. Ecco cosa stavate facendo." sorrise l'arancione, successivamente arrivarono anche gli altri.
"Chi ha cucinato una torta?" domandò Yamato, portando il viso vicino all'ingresso della cucina.
"Si sente il profumo dal corridoio." aggiunse Riku.
"Oh yes! A cake!" esclamò il biondo, esaltandosi come suo solito.
Sembrava che tutti avessero preso bene la notizia della torta, la sorpresa era riuscita.
"Beh, ho sorpreso Sogo a cucinare qualcosa e mi è venuta l'idea di preparare un dolce insieme." confessò, portando una mano dietro la testa.
"Avete fatto bene. Ogni tanto non fa male." si complimentò Iori.
"Che fame! È pronta la cena?" si lamentò il fratello.
"Non ancora. Ci siamo fermati a parlare dopo aver messo la torta nel forno, scusate." si scusò il ragazzo sorridendo.
"Le mani potevate farle andare."
"Tamaki!" lo riprese la giovane, anche se non avevano mai discusso seriamente ogni tanto anche loro avevano momenti simili.
"Cosa c'è? Io ho fame!"
"Allora mangia questo!" disse appena messo un dolce broncio.
In un lampo prese una delle fette di limone rimasta nel piatto e gliela mise nella bocca.
Mitsuki scoppiò a ridere, non riuscì a trattenersi, portando anche gli altri a sorridere davanti a quella scena.
"Siete uno spasso."
"È raro vedere scene simili tra voi." notò Yamato.
"Già, andiamo molto d'accordo. Vero Tamaki?"
"Io vado a mangiare un budino." disse, allontanandosi con un broncio in viso, mentre Aika si fece scappare una breve risata.
Era innamorata di quei momenti felici.
[Più tardi]
Erano ancora seduti, stavano cenando tutti insieme, anche se Tamaki aveva già i pensieri rivolti alla torta.
"Ah, giusto. Aika, ci hai detto di Yaotome ma non ci hai raccontato nulla sul tuo incontro con Kujo Tenn. È andato tutto bene?" chiese Sogo incuriosito.
Non aveva tutti i torti, dopotutto anche se Yaotome non aveva intenzione di assumerla l'azzurrina aveva comunque posato insieme ai TRIGGER.
"Non è successo nulla di nuovo. Il fotografo voleva che facessi qualcosa di provocante e che il mio partner fosse Kujo, perchè secondo lui formiamo una coppia perfetta. Non avete idea di quanto sia stato difficile, quel ragazzo mi fa sempre venire i nervi." si lamentò sospirando, facendo poi l'ennesimo broncio e mettendo sotto i denti un boccone.
"Sono felice sia andato tutto bene."
"Sogo, ti preoccupi sempre toppo. Sei davvero dolce lo sai?" disse, facendo arrossire appena l'amico; l'aveva messo in imbarazzo di nuovo.
"Certo che andate proprio d'accordo voi due." osservò Mitsuki, facendo un sorrisetto.
"Nice couple!" aggiunse il biondo.
"Quindi il dolce era solo una scusa per stare un po' da soli?"
"Sicuramente." rispose Mitsuki a Iori, mantenendo lo stesso sorrisetto di prima.
"Guardate che non vi do la torta." li mise in guardia la giovane, puntando una forchetta in loro direzione.
Anche se sapeva che stavano scherzando voleva evitare di farli entrare nel dettaglio, inoltre da lì a poco tale conversazione avrebbe senz'altro dato vita a qualcosa di divertente.
Era sulla buona strada.
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