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Capitolo 50

Ciò che provi quando rivedi qualcuno a te caro dopo tanto tempo è un'emozione indescrivibile, soprattutto se hai cercato quella persona con tutto te stesso.

Per Aika e Tamaki era così.

Avevano finalmente ritrovato la sorella e non desideravano altro che poterla stringere in un abbraccio.

L'azzurrino si avvicinò per primo, ma la giovane non attese più di un misero istante per fare lo stesso.

In una manciata di secondi i due strinsero dolcemente la sorellina in un abbraccio.

Aika non voleva saperne di separarsi, non le andava affatto, aveva paura che avrebbe potuto prendere nuovamente le distanze da loro.

"Ci sei mancata tanto, Aya. Sei cresciuta eh." le disse passando una mano nei soffici capelli della sorellina, come faceva sempre.

Le mancava quella sensazione, le mancavano le sue vecchie abitudini.

Osservando la scena con i suoi occhi l'amico, che proprio quella mattina gli tornò alla mente la conversazione a riguardo, sorrise con dolcezza; vedere che l'amica poteva di nuovo accarezzare la testa di Aya lo rallegrava.

Subito dopo il fratello disse alla minore che da quel momento avrebbero potuto vivere insieme, dopotutto in due prendevano un buono stipendio.

Tuttavia lei rifiutò, scusandosi con lui.

"Scusatemi, non posso vivere con voi."

"Come sarebbe a dire che non puoi?" domandò la giovane incuriosita, ma poi intervenne il fratello.

"Non devi farti problemi, d'ora in poi saremo noi a occuparci di te!"

"Qualcuno si sta già occupando di me! È il mio nuovo papà, è con lui che vivo adesso."

"Ma noi siamo la tua vera famiglia!"

Tamaki si agitò.

Dopo tanto tempo era naturale pensare di vivere insieme sotto lo stesso tetto, lo avrebbe pensato chiunque.

Sentirsi negare questa possibilità dalla sorella stessa non era bello.

La giovane tuttavia non disse nulla, anche se era d'accordo con il fratello non voleva forzare Aya a fare qualcosa che non voleva, non poteva neanche biasimare l'azzurro però.

Entrambi avevano la propria motivazione per dire la loro.

Successivamente Tamaki tentò di afferrare il braccio di Aya, fu in quel momento che venne bloccato da Tenn.

Il ragazzo spuntò fuori all'improvviso.

Aika pensava che si trovasse lì proprio come lo erano gli altri, ovvero per aver saputo di Aya.

Tuttavia quello che avrebbe saputo da lì a breve non le avrebbe fatto piacere.

"Lo so, però...Voglio stare con papà! Voglio ripagare il debito che ho con lui!"

"No, non ci separeremo più!"

"Vieni con me, Aya!" le ordinò, alzando il tono della voce.

Improvvisamente il suo braccio venne fermato, Tenn lo afferrò dicendogli di lasciare la ragazza.

L'azzurro rimase senza parole.

Quella reazione l'aveva colto di sorpresa, nessuno si aspettava un suo intervento, tantomeno Aika.

"Tenn?"

"Fratellone Tenn..." rispose Aya.

Eh?
Fratellone Tenn?
Come fanno a conoscersi...
Pensò, tra sé e sé, cercando di arrivare ad una spiegazione plausibile.

"Tu sei il fratello di Rikkun! Invece Aya è mia sor-"

"Quello è il passato. A livello legale, ora è mia sorella. Non ti agitare." confessò, dando così la notizia a tutti i presenti.

Nessuno ne aveva idea, nemmeno i suoi compagni, per qualche ragione lo tenne segreto a chiunque.

Aika sbarrò gli occhi.

Non appena sentì quelle parole avvertì una forte stretta al petto, quasi le mancava il respiro.

Era stata tradita dalla persona su cui più faceva affidamento dopo il fratello, il ragazzo che tanto amava e ammirava.

Per quanto l'informazione l'avesse scossa l'azzurrina decise di non fare nulla, non perché non se la sentiva di reagire ma le serviva del tempo per accettare quella verità.

"Non dire assurd-"

"No! Non fare male al Fratellone Tenn!"

"Aya...Perché?"

"Ti voglio un mondo di bene, nii-chan. Volevo tanto incontrare te e Aika. Però ora ho una nuova famiglia. Mio padre adottivo si è preso carico del nostro debito. Si prende cura di me e mi regala vestiti bellissimi. Mi ha anche permesso di seguire delle lezioni di canto e danza all'estero!"

"Lezioni di canto e danza?"

"Io farò l'idol. Sarò l'idol che supererà Zero! Forse per me sarà impossibile. Però se il suo sogno è quello di far nascere l'idol che supererà Zero io voglio aiutare a farlo avverare!" la ragazza spiegò loro i piani suoi e dell'uomo.

La giovane preferì lasciare la sorella parlare, arrivata a quel punto tanto valeva lasciar proseguire la conversazione, ma una volta terminato il discorso avrebbe reagito.

Non poteva più contenere ciò che sentiva, il suo cuore era un turbine di emozioni negative e contrastanti.

Mentre si trovava immobile davanti a loro scavò a fondo nei ricordi per trovare il momento più bello trascorso insieme al ragazzo, ma fu tutto inutile, per quanto tentasse di combattere il momento con la felicità non ci riuscì.

Aika alzò lo sguardo e, non appena se la sentì, si scagliò contro Tenn e gli tirò uno schiaffo sulla guancia sinistra.

Quando il ragazzo sollevò il viso la guardò negli occhi e capì, capì che quello di cui aveva tanta paura era diventato realtà.

"Vergognati." disse, mantenendo il contatto visivo, ma questa volta con le lacrime agli occhi.

"Sorellona, cosa fai?" le chiese, tentando di mettersi in mezzo.

In quel momento all'azzurrina tornarono in mente i ricordi di quel giorno, ormai le era chiara la ragione dietro la quale non poteva avvicinarsi a casa sua.

«Tenn, com'è casa tua?»
«Sei curiosa? Potrei mandarti qualche foto se lo desideri.»
«Sì, ma non è la stessa cosa di venirci di persona.»
«Mi dispiace, in questo periodo non è possibile.»
«Ma come?»

Bugiardo.

"Un fidanzato che mente alla propria ragazza su una cosa così importante non può definirsi tale. Io mi fidavo! Come hai potuto guardarmi negli occhi dicendomi che non avresti mai potuto mentirmi? Ne hai di coraggio eh. Alla fine il mio fidanzato mi ha portato via mia sorella. Beh, complimenti davvero." si sfogò contro di lui.

"Aika, aspetta. Cerca di calmarti." provò a tranquillizzarla Yamato, ma era come se lei non sentisse la voce di nessuno al di fuori della sua.

Era tutto inutile, intervenire non sarebbe servito.

Il fidanzato non rispose, rimase in silenzio consapevole di quanto l'avesse fatta soffrire tenendole nascosta una cosa del genere.

Aveva sempre saputo che le cose avrebbero potuto prendere una brutta piena ed era preparato, ma questo non voleva dire che non ne soffriva.

Per quanto fosse costretto a comportarsi in quel modo era davvero innamorato di Aika, senza di lei sentiva come un vuoto dentro; forse avrebbe fatto meglio ad abituarsi a quella sensazione.

"Era lei...La tua principessa? Mia sorella?" domandò Aya, facendosi sentire, comprendendo le parole che il suo nuovo fratello le aveva rivolto quel giorno, quando le disse che somigliava all'azzurrina.

"Le hai anche parlato di me. Sei un vero pagliaccio sai?" gli disse.

Subito dopo si sentì un forte battito di mani arrivare verso di loro.

"Che sorpresa, una notizia davvero interessante." commentò.

A quanto pare nemmeno lui conosceva la verità sui due.

Aika avrebbe voluto prenderlo a pugni ma si trattenne, ascoltando quanto aveva da dire.

Tuttavia, nel momento in cui stavano per andarsene corse dentro gli studi.

Hanako provò a seguirla ma Tenn la anticipò.

Si fermarono in uno dei corridoi ormai senza nessuno a popolarli, erano andati via quasi tutti quindi potevano parlare liberamente.

Si erano messi insieme da poco, pensava che non ci fossero segreti tra loro e invece le aveva tenuto nascosto la cosa più importante.

Il suo fidanzato aveva vissuto con sua sorella per tutto quel tempo, la sorella a cui teneva e che desiderava tanto trovare, e non le aveva mai detto nulla.

Se gliene avesse parlato avrebbe capito, se le avesse spiegato tutta la situazione avrebbe potuto accettarlo, ma non l'aveva fatto e così facendo l'azzurrina rimase ferita.

"Aya è sempre stata insieme a te, l'avevo così vicina e non ne sapevo nulla. Con che coraggio mi guardi ancora in faccia?"

Aveva gli occhi rossi, era sul punto di piangere ma stava cercando di non farlo, aveva gà versato abbastanza lacrime poco prima di entrare.

"Aika, ascolta."

"Se me ne avessi parlato e mi avessi spiegato la situazione forse avrei potuto accettarlo. Perché non l'hai fatto? Non sono una sconosciuta, sono la sorella di Aya. Ho il diritto di sapere tutto ciò che la riguarda. E poi sono la tua ragazza." gli ricordò, esitando qualche secondo prima di pronunciare l'ultima frase, nel mentre si voltò verso di lui.

"Non potevo dirtelo."

"Non potevi dirmelo? Sarebbe bastato parlarmene e chiedermi di non farne parola con nessuno e l'avrei fatto. Di cosa hai paura Tenn?" urlò dando sfogo a tutto quello che sentiva, come un vulcano in eruzione.

Il ragazzo rimase in silenzio, non disse nulla, ancora una volta non sapeva cosa dire né come sarebbe dovuto intervenire senza peggiorare ulteriormente le cose.

"Io me ne vado. Ho bisogno di stare da sola. Se non hai niente da dire possiamo finirla qui."

Si voltò dandogli le spalle, era sul punto di andarsene.

"Aspetta. Vuoi finirla qui?"

"È davvero questo quello che ti preoccupa?" gli chiese voltandosi verso di lui, poco prima di riprendere a parlare.

"Non voglio lasciarti. Ho solo bisogno di tempo, prendiamoci una pausa." lo rassicurò.

Lo amava talmente tanto che non avrebbe osato lasciarlo, sperava solo che il tempo avesse fatto la sua parte.

La giovane avanzò di qualche passo e si fermò di nuovo, solo per dirgli un ultima cosa.

"Se tu me ne avessi parlato ora non saremmo a questo punto. Pensa a questo durante la nostra pausa, rifletti su quello che avresti potuto evitare."

Successivamente se ne andò.

Gli fece indirettamente capire che era solo colpa sua.

Dopo essere uscita dall'edificio si riunì con l'amica, che preoccupata per lei la raggiunse in un istante.

"Aika, mi fermo da te stanotte." le disse, posando una mano sulla sua spalla.

"Hanako non preoccuparti, sto bene."

"Non stai bene. Mia madre telefonerà il presidente, sono amici di vecchia data. Sono sicura che capirà la situazione."

La giovane diede un occhiata al viso della castana, con una simile espressione chiunque avrebbe potuto capire che fosse preoccupata, così finì per sorriderle dolcemente.

"E va bene, hai vinto."

Avendo un'amica accanto avrebbero potuto discutere sulla situazione a mente lucida, nella propria stanza accompagnando magari la conversazione con una tazza di tè.

Inoltre l'azzurrina poteva contare anche sul parere di una persona esterna alla faccenda, in modo che due persone potessero valutare il da farsi basandosi sulla propria idea e da due posizioni completamente differenti.

Fu una serata stancante, il dolore e la delusione che il ragazzo le procurò rimaneva lì accanto a lei, portandola a desiderare di chiudere gli occhi e dimenticare ogni cosa detta quella sera.

Per fortuna con la giovane c'era l'amica, che in qualche modo riuscì a distrarla, ma anche se in quel momento si trovava lì per aiutarla non avrebbe potuto farlo per sempre, perché ognuno di noi ha la propria vita a cui pensare.

Hanako era stata gentile a fermarsi, ma quando non ci sarebbe stata Aika si sarebbe fermata a ripensare all'accaduto, finendo nuovamente per soffrirne.

Nei giorni successivi Gaku provò a parlarle.

Era preoccupato per l'amica quindi decise di telefonarle, senza però farlo sapere a Tenn.

Anche lui teneva alla giovane e non voleva farla soffrire ulteriormente per via della spiacevole conversazione dell'altra sera.

"Ehilà, come ti senti?"

"Gaku, vuoi parlarmi di Tenn?"

"Beh ecco..."

"Non disturbarti, qualsiasi cosa tu voglia dirmi non mi interessa. Ci sentiamo." attaccò, senza aspettare che il ragazzo prendesse a parlare.

Comprese subito le intenzioni dell'amico.

Essendo molto legato a entrambi in qualche modo voleva cercare di capire se poteva fare qualcosa per loro, ma ovviamente Aika sapeva che Gaku era preoccupato per come lei si sentiva.

Attaccò per evitare l'argomento, poi si legò i capelli.

Voleva farsi una doccia per cercare di distrarsi, ma Gaku telefonò di nuovo.

"Gaku, senti. Lo so che sei un ragazzo dolce e ti preoccupi sempre per i tuoi amici ma questa situazione non riguarda nessuno di voi. Ti ringrazio per esserti preoccupato ma sto bene, quindi per favore smettila di chiamarmi per parlare di lui." gli chiese, dal suo tono di voce si poteva comprendere a pieno il suo stato d'animo.

"Aika, so che stai soffrendo. Anche io sono arrabbiato con lui per questa faccenda e capisco che ti serva del tempo per poter comprendere a pieno i tuoi sentimenti e riflettere per ciò che dovrai fare. Ma lascia che ti dica una cosa soltanto, poi deciderai tu se credermi o meno." le disse, portandola a spegnere l'acqua che poco prima stava riscaldando.

Improvvisamente si interessò a quanto aveva da dire.

"Non ho mai visto Tenn così a pezzi, quasi non lo riconosco."

"Sta davvero così male?" domandò.

Dopo l'accaduto non sarebbe stato strano se avesse pensato che fosse tutta una farsa, una recita studiata per i suoi scopi, tuttavia in quel momento Aika non pensò nemmeno per un momento a una cosa del genere.

Aveva commesso un grave errore ma la giovane sapeva che quando stavano insieme i pensieri del ragazzo e le parole che le dedicava erano sincere.

I suoi occhi non potevano mentirle.

"Mi fa quasi pena. Pensa che un membro dello staff ha fatto cadere un po' di succo sul materiale di scena e Tenn non l'ha trattato poi così male."

"Eh? Non l'ha trattato male?"

"No, se l'è cavata con un semplice avvertimento. -Sta attento la prossima volta-, ha detto così. Ma la cosa che più mi ha colpito è stato il suo sorriso. Era come se emanasse tristezza, ti metteva malinconia." le confessò, lasciandola senza parole per un momento.

Era questo che intendeva dicendo che stava male?
Ma se soffre così tanto allora per quale motivo mi ha mentito?

L'azzurrina strinse il telefono, cercando di trattenere le lacrime.

In quel momento stava cercando di capire cosa l'avesse spinto a tanto, ma pur scervellandosi non trovò la risposta che cercava.

Magari sarebbe stato il tempo a dirglielo.

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