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Capitolo 43

In seguito alla conversazione avuta con l'amica durante la pausa lavorativa si accertò della cosa.

Voleva chiarire i dubbi che la castana le aveva messo in testa, che successivamente si dimostrarono giusti; era andata esattamente come aveva ipotizzato.

Molti fan scrissero commenti negativi sui social, continuamente, provocando negli amici una sofferenza non di poco peso.

Quando la giovane si fermava a dare un'occhiata ai social le capitava di vederne qualcuno, ma non poteva fare nulla per fermarne la catena.

Era come bloccata e questo non la faceva sentire bene mentalmente.

[Tenn]

"Ehi. Sicura di stare bene?" le domandò il ragazzo vedendola pensierosa.

A guardarla dava un'impressione assente, come se la sua mente si trovasse altrove.

In quel momento Aika stringeva una tazza di tè con entrambe le mani, rubando un sorso poco alla volta, inserendo una pausa tra uno e l'altro.

Il suo sguardo assente non fece altro che impensierire il fidanzato seduto di fronte a lei.

"Non molto. Continuo a pensare a loro."

"Ti va di andare in un posto?" le chiese con dolcezza, fermandosi a guardarla negli occhi.

Quella domanda improvvisa colse la giovane di sorpresa.

Non si aspettava potesse uscirsene con una simile proposta a quel punto della conversazione, ma suscitò anche la sua curiosità.

"Che tipo di posto?"

Si incuriosì.

Aveva posato la tazzina sopra il piattino e lasciato incrociare entrambe le mani, tenendo i rispettivi gomiti sul tavolo.

"Fare domande non è consentito, rovinerebbe la sorpresa."

"Non è giusto!" rispose, mettendo un broncio mentre rifletteva su dove il fidanzato l'avrebbe portata a breve.

Era talmente curiosa che se fosse rimasta seduta a quel tavolo solo un altro secondo avrebbe dato di matto, non vedeva l'ora di conoscere la destinazione.

"Ti è tornato il sorriso. E hai anche già preso la borsa, quindi deduco che tu sia pronta." disse.

Non gli aveva dato il tempo di concludere una frase, si stava già incamminando anche se non aveva idea di dove Tenn aveva intenzione di portarla.

Si sta incamminando?

E dire che non sa nemmeno dov'è il posto, se l'avesse saputo si troverebbe già lì.

"Andiamo? Sbrighiamoci, altrimenti esplodo." gli mise fretta.

Non si voltò nemmeno una volta per vedere quanto indietro fosse il ragazzo; doveva essere davvero in ansia.

Beh, suppongo che vada bene così.

[Aika]

Non ci misero molto ad arrivare, percorsero l'intero tragitto a piedi e per tutto il tempo Aika non fece che chiedersi dove si sarebbero fermati.

"Siamo arrivati."

"Eh? Qui?" disse con sorpresa, poi si guardò attorno, perlustrando l'intera zona con dei semplici sguardi.

Osservò con attenzione ogni direzione, come ultima tenne la destra.

"Free climbing?" disse, rimanendo qualche secondo a guardare l'insegna.

Inconsciamente la sua bocca era rimasta leggermente aperta, come quando una persona tende ad osservarne un'altra con ammirazione.

"Ho pensato che un'attività del genere farebbe bene ad entrambi. A te non piace stare ferma e ami tenerti in movimento, un'arrampicata è quello che ti serve per portare la mente altrove." le spiegò, facendole chiaramente intendere che l'aveva portata lì per aiutarla a distrarsi.

La giovane si voltò verso di lui e aggiunse un sorriso, dopodiché in preda alla gioia gli afferrò il polso e cominciò a spingerlo verso l'entrata della palestra.

"Sbrighiamoci, non vedo l'ora di provare!"

"Va bene, va bene. Non tirare però."

Dopo essere entrati si tolsero le giacche e si prepararono ad arrampicarsi.

Fortunatamente entrambi vestivano sportivo, altrimenti sarebbe stato complicato muoversi.

"Vado prima io!" disse lei, cominciando a scalare l'attimo successivo.

Non aveva intenzione di perdere tempo ed era intenzionata ad arrivare al traguardo il più rapidamente possibile.

Quando scese il ragazzo le lanciò una bottiglietta d'acqua, che lei afferrò al volo.

"Sei stata veloce."

"Avevi dubbi?"

"Che ne dici di fare una sfida?" le chiese, interrompendola mentre stava bevendo.

"Che tipo di sfida?"

"Partiremo nello stesso momento, il primo che raggiunge il traguardo ottiene il diritto di fare quello che preferisce all'altro."

"Che hai intenzione di farmi? Pervertito." lo rimproverò, fermandosi a bere qualche altro sorso dopo aver strappato un sorriso al fidanzato.

Ciò che tanto la impensieriva si erano messi da parte.

Tenn aveva proposto una sfida a cui avrebbe dovuto dedicare completa attenzione, la giovane non aveva il tempo di portare la mente da un'altra parte.

"Quindi ti tiri indietro."

"Non succederà mai. Non esiste che io mi tiri indietro in una sfida, quindi preparati. Perché ti assicuro che quando sarò arrivata in cima ti avrò lasciato talmente indietro che finirai per supplicarmi in ginocchio di non farti niente di troppo spietato." lo mise in allerta, avvicinando il viso fino a farlo arrivare a una manciata di centimetri da quello del ragazzo.

Quando Aika prendeva parte a una sfida dava tutta se stessa, non le importava chi aveva davanti, perdere non le era mai piaciuto.

"Non mi dispiacerebbe se fossi tu a farmi qualcosa, sono talmente curioso che potrei perdere apposta." le disse, con quel suo sguardo tanto provocatorio quanto eccitato.

"Non ci provare."

"Lo sai che non è nel mio stile farlo. Cominciamo, sono impaziente."

Si misero in posizione.

All'interno della palestra non c'era quasi nessuno e intorno a loro regnava il silenzio, erano liberi di utilizzare lo spazio a loro piacimento.

"Ti farò mangiare la polvere."

"Essere troppo sicuri di sé non porta da nessuna parte."

"Senti un po' chi parla." rispose lei, aggrottando le sopracciglia.

"Sei pronta?"

"Quando vuoi."

"Okay, diamoci dentro." diede il via, osservando la vetta.

Fu una bella sfida, un testa a testa fino all'ultimo secondo.

Se avesse presenziato più gente ci sarebbe stata un'alta probabilità che le persone si sarebbero messe a scommettere su chi avrebbe vinto, con tanto di applausi e tifoserie.

Però era meglio così, inoltre non indossavano ne mascherine ne cappelli per svolgere tale attività, cosa avrebbero fatto se li avessero scoperti?

Due celebrità possono essere amici e capita che escano insieme di tanto in tanto, ma mettere un freno al gossip e ai giornalisti è tosta, soprattutto se si è artisti di un certo calibro.

"Evvai! Ho vinto!" disse la ragazza, sollevando il braccio destro per festeggiare la sua vittoria.

"Complimenti, sei stata brava."

"Ti avevo avvisato. Comunque, com'è che sei così calmo? Di solito detesti perdere." osservò, restando ancora accanto alla roccia colorata del traguardo.

"Se si fosse trattato di una sfida canora non sarei rimasto così calmo. Ma la nostra sfida prevedeva che il vincitore avrebbe fatto qualsiasi cosa volesse al perdente, e come ho detto prima, muoio dalla voglia di vedere cosa hai intenzione di farmi." dichiarò, avvicinando il viso a quello della giovane.

Mentre parlava si spostò fino a raggiungere la sua posizione, dopodiché le alzò il mento con un paio di dita.

La osservava con occhi provocanti, il che portò il viso di Aika a prendere colore.

"Scendo prima io, ti aspetto di sotto." continuò.

Per evitare di scontrarsi scesero uno alla volta.

L'azzurrina attese che il ragazzo posasse i piedi contro il tappeto prima di scendere ulteriormente, in modo da essere più libera nei movimenti.

"Potresti passarmi una bottiglietta d'acqua? Sto morendo di sete." chiese lei.

Le mancavano solamente un paio di step prima di ritrovarsi al punto di partenza.

Tuttavia, mise male il piede destro e scivolò.

Prima di cadere riuscì a voltarsi verso Tenn, che vedendola in difficoltà corse per aiutarla a non farsi del male.

Entrambi finirono sdraiati sul tappeto blu della palestra, l'uno sopra l'altra.

Il giovane era riuscito a proteggere Aika con il suo corpo ma quest'ultima si ritrovò distesa su di lui.

La ragazza fece passare una ciocca di capelli dietro l'orecchio destro, delicatamente, cercando di non agitarsi più di quanto non lo fosse già.

Posò una mano sopra il pavimento, in modo che le venisse facile sollevarsi per non schiacciare il corpo di Tenn.

Non ce la faceva più a trattenersi, il forte desiderio di baciarlo sopprimeva quello di allontanarsi.

La vicinanza e la posizione in cui si trovavano non fece altro che alimentare la voglia di far scontrare le labbra reciproche.

Si abbassò con il viso, poi chiuse gli occhi.

Il ragazzo non fece nulla per fermarla, dopotutto era quello che desiderava anche lui, attendeva solo il momento del tanto atteso bacio.

"Ah, che bello. È stato proprio divertente non trovi?" disse una voce in lontananza, poi se ne aggiunse un'altra.

"Sento come se tutti i miei problemi e lo stress di questa settimana fossero scivolati via."

Si trattava di un paio di signore di mezza età, lo si capiva da quello che dicevano e dalla voce, i due si erano messi in una situazione davvero scomoda.

"Che facciamo?" sussurrò la giovane, facendosi scappare un sorriso.

"Non mi hai ancora dato quel bacio, così non riesco a pensare. Mi hai tolto tutta la concentrazione." rispose, facendo così ridere Aika, che cercò di farlo il più silenziosamente possibile.

"Non farmi ridere, così ci sentiranno."

"Lascia che lo facciano."

"Sei impazzito? Se ci scoprono è la fine."

"Non ci scopriranno se mi concedi quel bacio. Finisci quello che hai iniziato." le disse, ma lei si fermò a guardarsi intorno, riflettendo su quanto aveva detto e controllando le due donne.

Si morse il labbro inferiore, poi si voltò di nuovo verso di lui.

"Se passano e ci vedono verremo scambiati per due svergognati."

"La cosa ti tocca?"

"Per niente." rispose, subito dopo abbassò il viso fino a far scontrare le loro labbra, portando a termine ciò che aveva cominciato un minuto prima.

Prima che la palestra si riempisse si spostarono l'uno dall'altra e rimasero seduti sul tappeto.

"Visto? Non siamo stati scoperti."

"Già, per fortuna direi." rispose, sorseggiando la bottiglia di acqua fresca.

[Più tardi]

Una volta tornata cenò insieme agli altri.

Non vedeva l'ora di raccontare loro dove Tenn l'aveva portata quel pomeriggio, ogni volta che parlava di lui le si leggeva in faccia quanto fosse felice.

Dopo aver terminato di mangiare si alzò e andò a farsi un bagno; un bagno caldo fa scivolare via lo stress accumulato dall'intera giornata.

"Ps." sentì appena, mentre si voltò per tornare in camera sua.

"Ps, Aika."

Si guardò le spalle per capire chi la stesse chiamando sottovoce, con quell'aria furtiva.

"Nagi?" disse, notando il biondo farle cenno con la mano destra di raggiungerlo.

"È successo qualcosa?"

"Riguarda Mitsuki. Ci ho parlato prima di rientrare, si è aperto con me sui suoi sentimenti degli ultimi giorni ma mentre ne parlava è scoppiato a piangere. Sono sicuro che se gli parlassi ora si sentirebbe senz'altro meglio. You're our princess, you know?" le disse, facendo un occhiolino dopo averle posto la domanda.

"Hai ragione, farò un tentativo. Vedrai che starà meglio."

Il biondo le sorrise, dopodiché la lasciò andare.

"Mitsuki, sono io. Posso entrare?" chiese, battendo le nocche della mano destra un paio di volte contro la porta.

"Certo."

La giovane entrò, chiudendo la porta alle sue spalle.

La pima cosa che fece fu quella di prendere posto accanto all'amico, in modo da potergli parlare da vicino.

"Che ci fai qui?"

"Beh, ho i miei informatori. Mi hanno detto che hai pianto, è tutto okay?"

"Nagi eh."

"Già, era davvero preoccupato. Tiene molto a te, così come ci teniamo tutti. Per questo sono venuta qui. Anche se Nagi non me l'avesse chiesto prima o poi l'avrei fatto da sola." fece una pausa prima di continuare.

"In questi giorni non ho fatto altro che pensare a un modo per aiutarti, eppure non sono arrivata a nessuna conclusione. Tenn mi ha dovuta portare fuori per staccare, non hai idea di come ero ridotta." spiegò sorridente, cercando di far capire lui che anche lei stava uno straccio.

"Non è colpa tua, ti ringrazio del pensiero. Però è una cosa che devo risolvere da me, non puoi fare molto per aiutarmi a superarla." disse rimanendo con le braccia avvolte alle ginocchia, posando il suo viso contro di esse.

Aika mise un broncio.

In quel momento le venne in mente solo una cosa da fare, ovvero fargli sentire tutto l'affetto che provava.

"Chiudi gli occhi."

"Eh? Cosa vuoi fare?"

"Dai, tu chiudili."

L'amico attese una manciata di secondi ma alla fine cedette alla volontà dell'azzurrina, chiudendoli come aveva chiesto.

Aika a quel punto, prima di agire, prese il cappello che il ragazzo indossava quel pomeriggio prima di rientrare al dormitorio.

Normalmente se non si è con una persona non si sa come è vestita ma lei conosceva le abitudini dell'amico.

Vedendo i vestiti posizionati sopra la sedia capì che erano gli stessi che indossava poco prima di cambiarsi.

Dopo essersi alzata tornò accanto a lui, si avvicinò e gli baciò la guancia, poi glielo posò sulla testa.

"Ecco fatto. Un piccolo regalino."

"E questo cos'era?" le chiese guardandola, sorridente.

"Te l'ho detto no? Un regalino. Almeno ogni tanto ricordati di quanto ti voglio bene, stupido." disse, aggiungendo un lieve broncio alla fine della frase.

Con un semplice gesto era riuscita a risollevare il morale di Mitsuki, il sorriso presente sul volto del ragazzo era talmente sincero che non c'era bisogno esternasse le sue emozioni.

In quel momento, in quel preciso istante, si rese conto di quello che l'azzurrina volesse dirgli.

Se vuoi parlare ci sono.

Il messaggio era questo, e lui lo capì al volo.

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