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<<Sei a posto?>> mi chiede Hobi dopo un po' di minuti.
Vorrei volentieri rimanere lì così tutto il giorno, ma so benissimo che non si può, così annuisco e lui si alza, sempre con il suo sorriso.
<<La pausa è finita da un bel po'>> dice, guardandosi intorno.
Io mi rendo conto di quello che ha appena detto e sussulto guardando l'ora.
<<ABBIAMO SALTATO MEZZ'ORA DI MATEMATICA!>> urlo, per poi prendere per il polso Hobi e iniziare a correre verso l'ingresso.
<<Ferma!>> esclama lui un attimo prima che io apra la porta.
<<Cosa?>>
<<Sei... Sei sporca in viso>>
Hobi tira fuori il suo cellulare e mi fa una foto, mentre io lo guardo con fare interrogativo.
<<Vedi? Hai il... Il coso sbavato>>
<<Coso?>> la parola mi fa ridacchiare leggermente, cosa che fa ridere anche lui.
<<Oh, ma dai! Non sono una ragazza, non so come si chiama!>>
<<Mascara>> rispondo, pulendomi per bene.
<<E ora?>>
<<Meglio, qualcosa è rimasto ma nulla di preoccupante>>
<<Menomale>>
Torno seria.
<<È meglio se andiamo>>
<<Aspetta>>
<<Che c'è?>>
<<Tanto vale saltarla tutta>>
Strabuzzo gli occhi.
<<Ma...>>
<<Mancano cinque minuti! Non vorrai forse essere sgridata!>>
In effetti...
Hobi sorride.
<<Come ti chiami?>>
<<Eh?>>
<<Il tuo nome... Non mi hai detto come ti chiami>>
<<Ah, scusa, non ci avevo pensato... Lia, io sono Lia>> dico, un po' timida: non mi piace il mio nome. È corto, e mi fa pensare ad un'anziana. Con tutti i nomi esistenti, proprio questo doveva capitarmi!
<<Lia! Che bel nome... Mi ricordi la primavera>>
Lo guardo perplessa.
<<Perché ti ricordo la primavera?>>
E perché ti piace il mio nome? Non piace a nessuno, nemmeno a me!
Lui si guarda in giro.
<<Uhm... Ancora non lo so per certo, ma un giorno saprò dirti perché. Per ora accontentati di questo>> dice, facendomi l'occhiolino.
Ci sta forse provando con me?
<<Ok, non è divertente>> rispondo, per poi entrare nel plesso accompagnata dalla campanella.
Non sono sicura se Hobi mi stia seguendo o non si stia muovendo, in ogni caso non voglio che ci provi con me.
Dopo quell'ora strana fuori da scuola a saltare letteralmente ma non intenzionalmente matematica, mi ritrovo ancora in mezzo a quegli animali dei miei compagni noiosi e stupidi.
Quasi quasi preferisco stare fuori con Mister Sorriso Raggiante.
L'ora di storia con il professor Blackton trascorre lentamente.
Oggi (anzi, mai) non ho voglia di seguire: fosse qualcosa di interessante, ma no! Eccoci qui a studiare (per la terza volta, tra l'altro) i popoli del passato, le guerre e tutte 'ste cose che non ci interessano!
Mi giro verso sinistra per vedere cosa stia facendo Mister Sorriso Raggiante ma mi accorgo, prima apparentemente e poi con un certo terrore, che Hobi non c'è.
Oh Dio, dov'è? Lui non sa com'è fatta questa scuola, se entra nella PV è morto! E non è così difficile finirci...
PV sono le iniziali di "Parte Vandali": la parte della scuola più pericolosa, che se ci entri uscirci vivo è un miracolo. In pratica la PV parte dal corridoio dell'ultimo piano e si estende fino al tetto: tra quelle parti si nascondono i vandali, ossia i ragazzi e le ragazze che finiscono in detenzione e che vengono mandati fuori dalle classi. Quegli esseri hanno reclamato "loro" quella sezione di plesso, e chiunque ci entra deve pagare... E chi si rifiuta fa una brutta fine: i vandali rendono la vita un inferno a chi disobbedisce.
Con questa paura che mi avvolge il corpo, attendo impaziente la fine dell'ora che decreta la seconda ricreazione per precipitarmi con cautela da quelle parti, cercando di scacciare il leggero panico di incontrare un vandalo.
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