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Capitolo 4: La mia altezza è un grosso problema

"Chūya andiamo al centro commerciale?" chiese Dazai per la millesima volta quella mattina; Chūya alzò gli occhi al cielo.

"Ti ho già detto di no, ragazzino viziato" sbottò "Non sono nè tua madre, nè il tuo babysitter. Se vuoi andare, vacci da solo"

"Certo che sei proprio noioso, sai mammina?"lo prese in giro il castano con un innocente sorriso sul volto.

Chūya divenne rosso in faccia "Come hai osato chiamarmi mummia? Sai che c'è di nuovo? Mi è venuta voglia di andare al centro commerciale. Sbrigati o ti chiudo qui dentro"

"la psicologia inversa funziona bene con te Chūya. Mi fa piacere essermene accorto"sogghignò il castano seguendo Chūya.

"Mi spieghi perché hai scelto proprio me per tormentarmi?  C'erano molti altri ragazzi al campus" si lamentò Chūya entrando nel centro commerciale.

"Poi spiegami cosa devi farci in un centro commerciale? Le mummie non stanno generalmente nei musei?  Oh cielo, sei evaso dalla tua teca? C'è qualche ricompensa se ti riporto indietro" continuò.

"Devo dire che la mia influenza si sta facendo sentire, nonnetto. Però no, non sono evaso da nessun museo. Per ora almeno, dovrebbe essere divertente scappare da un museo" riflettè Dazai.

"tu hai qualche rotella fuori posto, eh. L'ho sempre sospettato, ma ora ho la certezza assoluta. Potresti essere usato come cavia da laboratorio. Sai per vedere fino dove si spinge la stupidità umana"

"Così mi ferisci. Sei assolutamente crudele, come puoi farmi questo?" chiese Dazai portandosi una mano sul petto e chiudendo gli occhi con fare drammatico, Chūya sbuffò.

"Se non la pianti di fare l'idiota, ti annego nella fontana dei desideri, così almeno il mio si avvera. Allora perché siamo venuti qui?" chiese il rosso mentre Dazai si dirigeva pericolosamente verso la fontana, Chūya dopo un attimo di smarrimento lo rincorse e lo afferrò per il retro della maglietta.

"Tranquilla, mammina. Morire annegato non è divertente come pensavo, è pubblicità ingannevole, da denuncia proprio" disse scuotendo la testa "No,ora vorrei tentare un doppio-suicidio con una ragazza o un bel ragazzo anche, cioè con quei capelli che ti ritrovi  e la tua statura piccina, passeresti perfettamente per una ragazza" proseguì Dazai facendo l'occhiolino a Chūya il quale fissava stranito l'imbecille accanto a lui.

"Io ti giuro non ho parole. Perché dovrei suicidarmi con te? Non ti sopporto ora che sono in vita e devo pure vederti dopo la morte? Spiacente, ma devo declinare questa generosissima offerta" borbottò"E poi ho avuto abbastanza morti suicidi nella mia famiglia"

"Okay, bene. Io vado in farmacia, ciao ciao" lo salutò Dazai allontanandosi.

"Io ti aspetto qui e se non torni entro venti minuti ti lascio qui" disse per poi avvicinarsi alla libreria lì di fronte, mentre stava osservando gli scaffali sobbalzò quando una persona si posizionò dietro di lui e lo chiamò.

"Chūya? Chūya? Sei veramente tu?" chiese una voce che il ragazzo non sentiva da molto tempo, si voltò e i ricordi di qualche anno prima lo avvolsero e fu come se una bolla lo avesse imprigionato al suo interno.

"Oh, ehm... ciao Emi, parecchio tempo che non ci si vede, vero?" chiese nervoso concentrando la sua attenzione sugli scaffali.

"Sei sparito per due anni! Hai la minima idea di quanto io mi sia preoccupata, razza di demente? Ah, ma aspetta! Cos'è quella scritta sul braccio? È la frase dell'anima gemella, vero? Io ti ammazzo, come hai potuto non dirmi niente?" sbottò tirando i capelli al fratello maggiore il quale tentava di difendersi dal tornado Emi, senza però riuscirci.

Emi Nakahara aveva diciassette anni e lo stesso caratterino di Chūya, con la stessa propensione alle urla e a prendere talvolta a pugni le persone, era poco più alta del fratello e questo le permetteva di tirargli i capelli tutte le volte che desiderava. Anche fisicamente si somigliavano, gli stessi capelli rosso fuoco, il naso piccolo e minuto, la stessa bocca carnosa, solo il colore degli occhi differiva, dato che quelli di Emi tendevano più sul grigio.

"Smettila di picchiarmi! Mi spieghi perché se non mi vedi da due anni la prima cosa che fai è tirarmi i capelli? Santo cielo, sono circondato da pazzoidi. Appunto, ecco che arrivs l'altro" protestó scostandosi dalla sorella mentre Dazai si avvicinava e osservava Chūya abbracciato ad una ragazza (o almeno così sembrava dal suo punto di vista) ad una ragazza.

Il rosso uscì dalla libreria con sua sorella alle calcagna la quale sembrava intenzionata a seguire il fratello per non perderlo di vista.

"Dunque, faccio le presentazioni. Pazzoide 1 ti presento la pazzoide 2. Pazzoide 2, lui è il pazzoide maniaco numero 1. Potete fare conoscenza, prego"

"Non badare a quel che dice mio fratello. Io sono Emi, tu invece? " chiese porgendo la mano al castano che la strinse.

"Oh e così il nanetto ha una sorella, non ne avevo idea. Io sono Dazai, piacere. Ora che ti guardo meglio, sei più alta di Chūya. Quindi è lui l'unico tappetto in  famiglia?" chiese curioso, mentre l'altro ragazzo lo fissava immaginando di prenderlo a calci fino a Seoul.

"Chūya è la fotocopia di nostra madre-" riuscì a dire prima che il fratello le tappasse la bocca con la mano e la fulminasse con lo sguardo.

"Okay. La riunione familiare è conclusa. Torna a  casa, Emi" le ordinò.

"Impossibile. Sono scappata, pensavo di venire a stare con te. Del resto sei mio fratello, come vedi ho messo tutte le mie cose qui" disse indicando un grosso borsone nero, Chūya sbattè le palpebre.

"Tu sei cosa? Non avresti dovuto farlo, dannazione! Hai proprio previsto tutto, eh? Va bene, andiamo. Dammi quella borsa" borbottò prendedogliela dalle mani.

"Ah, Chūya. Ha chiamato il mio tutore. Dovrò restare a casa tua l'intera settimana" sogghignò il più Alto.

"Va bene, ma sappi che tu pagherai l'affitto e dormirai sul divano. Non pensarai mica che ti lasci dormire con mia sorella, eh. Perché non se ne parla proprio. Ora andiamo, ho come il bisogno di bermi tutto il vino che ho in casa per dimenticare questa giornata" disse uscendo dal centro commerciale con le persone che sarebbero diventate i suoi punti di riferimento negli anni a venire.

Angolo Willyhoot
(sorry Charlie)
Non usare la mazza
but hanno staccato il Wi-Fi
a casa mia
e sfrutto quello di
mio cugino la mattina

spero che vi sia piaciuto
baybay <333

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