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Capitolo 3: Fare da baby-sitter a Dazai è dura

Quella sera stessa Chūya si risvegliò nel suo letto e si stranì un po' dato che ricordava di essersi addormentato sul divano.

"Sarà stato il maniaco" pensò scendendo dal letto e dirigendosi in cucina, non notando la persona seduta al tavolo.

"Buonasera" disse la voce.

"Buonasera a te" rispose Chūya prendendo un bicchiere, "Cioè, ma che accidenti ci fai ancora qui? Mi prendi in giro?" sbottò sedendosi di fronte a lui per guardarlo male.

"Beh, sono rimasto chiuso fuori di casa e il mio tutore è in ospedale. Devo rimanere qui" disse Dazai tamburellando le dita sul tavolo.

"Guarda che se proprio devi restare qui dormirai in salotto, in camera mia non ci vieni. T'avviso" ribattè il più basso.

"Comunque penso di aver capito cosa significhi quella frase. È il segnale che hai un'anima gemella, vero?" chiese Dazai, ma non ricevendo risposta continuò a parlare. "Sai, sono tremendamente in ansia, ho paura di scoprire la persona alla quale sono predestinato" sussurró.

"Ah, a te deve ancora comparire? Quando fai il compleanno?" domandò Chūya rimuginando sulle parole che aveva appena udito, quindi anche l'idiota prova dei sentimenti pensò.

"Il 19 giugno. Però, riflettendo sulla tua frase, è veramente bella. La tua anima gemella ha proprio dei gran bei gusti"

"Anch'io" disse Chūya giocherellando con l'orlo della maglietta. "Anch'io ho paura. Questa storia delle anime gemelle mi ha parecchio scombussolato, ho sperato a lungo che non comparisse nessuna frase, eppure eccola qui, pronta a ricordarmi che qualcuno da qualche parte nell'universo è indissolubilmente legato a me, magari contro la sua volontà"

"Sai, pensavo che tu fossi solo un nanetto da giardino tascabile, però devo ammettere che sei bravo con le parole" disse Dazai sorridendogli.

" ed ecco qui hai rovinato tutta la poesia nel mio discorso" proferì Chūya con un sorrisetto sulle labbra.

"Dovere Chūya, è il mio dovere. Bene! Penso proprio che ora andrò a dormire. Notte notte, nanerottolo" disse Dazai andando sul divano, Chūya si sentì un po' in colpa a lasciarlo sul divano.

"Me ne pentirò, lo so" pensò.

"Hai trenta secondi per alzarti da lì e venire in camera sul letto. Quest'offerta ha un tempo limite, perciò datti una mossa" disse Chūya "Ah e tieni le mani a posto o ti picchio" lo avvisò stendendosi sul letto e mettendo un cuscino in mezzo tra di sè e Dazai quando lo raggiunse.

"Troppo gentile, veramente" sussurró mettendosi il più lontano possibile da Chūya dato che avrebbe voluto evitare di essere picchiato da un nano malefico.

La mattina seguente Chūya si risvegliò abbracciato a un cuscino, o meglio, a quello che credeva un cuscino, ma che si risultò essere il petto di Dazai.

Chūya arrossì violentemente, ma non riuscì a muoversi visto che le braccia del castano lo stringevano veramente forte, come se non volesse lasciarlo andare.

Il rosso, però, oltre a provare  un grande imbarazzo per aver dormito tutta la notte abbracciato a Dazai, provava anche una strana sensazione di pace interiore come se dormire con quel maniaco fosse la cosa più naturale del mondo.

"Che cavolo sto pensando? Dazai la mia anima gemella? Ma anche no cervello, ma anche no" pensò dandosi dello stupido per creare scenari impossibili e inimmaginabili nella sua testa.

"La smetti di muoverti, per favore? È tutta la notte che mi riempi di calci,non voglio avere una carta geografica di lividi" mormorò Dazai con la voce impastata dal sonno sfregandosi un occhio.

"Devo ammettere che però è carino" pensò il più basso. "No! No! Cervello,non pensare 'ste cose, Dazai non è carino, solo irritante. Sì, solo irritante", forse questi pensieri si riflessero nella faccia di Chūya dato che era rosso quasi quanto i suoi capelli.

"Che cosa hai appena pensato, signorino? Da quando in qua ai bambinetti possono fare certi pensieri?" ghignò Dazai affondando il dito nella guancia di Chūya che per tutta risposta mise il broncio.

"Ma sta un po' zitto maniaco. E vedi di scendere dal mio letto, questo non è un hotel" borbottò tentando di alzarsi, le braccia di Dazai però glielo impedirono.

"Spiacente, ma io ho ancora sonno, quindi sei pregato di rimanere qui. Dormo meglio se abbraccio qualcosa" disse chiudendo gli occhi.

"E allora abbraccia un cuscino, io voglio fare colazione. Alzati, dai!" si lamentò Chūya provando ad allontanare Dazai e quando finalmente ci riuscì scese dal letto e si diresse in bagno.

"Controllati, Chūya. Devi solo controllart, stai  calmo. Con quello lì andrà a finire male" mormorò guardando il suo riflesso allo specchio.

Quando uscì Dazai era ancora a letto facendo finta di dormire, il rosso gli si avvicinò, prese un cuscino e glielo tirò.

"Alzati dal mio letto, ora!" sbottò continuando a picchiarlo col cuscino.

"Ma chi sei mia madre? Lasciami in pace, voglio dormire!" mugugnò Dazai con la faccia nel cuscino.

"Se non ti alzi subito,  puoi scordarti la colazione e ogni possibilità di avere il mio numero, quindi datti una mossa, idiota" a queste parole il castano aprì gli occhi e scese dal letto allegramente.

"Buongiorno, Chūya! Una gran bella giornata, non trovi?" esclamò pimpante andando in cucina.

Chūya alzò un sopracciglio "Veramente lì fuori c'è il temporale, non penso sia la definizione esatta di bella giornata" obiettò guardando fuori dalla finestra.

"Certo che tu ti diverti a spezzarmi il cuore, eh?" disse Dazai mangiando un toast.

"Ma chiudi il becco per favore, sei tu quello che dice cose senza senso" ribattè Chūya.

"Quello sei tu" e Dazai gli fece la linguaccia.

"Non è vero"

"E invece si!"

Angolo tuna tuna

ho aggiornato così
almeno niente
mazze in
testa alla povera
Willy

spero vi sia piaciuto:3

Bayoyaoya <3

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