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40: Shopping


Arrivammo in dieci minuti a Seoul. Le strade brulicavano di gente che entrava, usciva, camminava e parlava sui marciapiedi.

<<Beh, confondiamoci allora!>> esclamò Hobi parcheggiando la macchina.

<<Ci sto!>> risposi contenta.

Lo presi per mano e iniziammo a camminare.

<<Quale negozio?>>

Lui ne indicò uno in fondo alla strada, così ci avviammo lì.

Appena entrammo, una signora di mezz'età ci salutò allegramente.

Anzi, salutò allegramente Hobi.

<<Buongiorno Hoseok! Cosa ci fai qui?>>

<<Buongiorno signora Liu! Quanto tempo!>>

<<Sì, è vero! Come ti sei fatto grande! Quando eri piccolo eri un bel bambino, e ora sei proprio un bel ragazzo!>>

<<Dice?>>

<<Assolutamente sì! Ma... Aspetta: questa ragazza non è tua sorella!>>

<<No, non lo è: mia sorella sta studiando al college di Londra, ma forse non lo sapeva lei>>

<<Sì, forse me lo avevi detto... Quindi chi è allora?>>

Hobi si girò verso di me.

<<Beh, signora Liu... Questa ragazza si chiama Giuly... Ed è la mia ragazza>>

Io educatamente m'inchinai dicendo un sonoro <<felice di conoscerla!>>.

La signora Liu assunse un'espressione stupita, che si tramutò velocemente in un sorriso gigante.

<<O Dio mio! No, non ti inchinare! Sei bellissima! Ma come l'hai trovata? Sicuramente sarà anche volenterosa... Il mio Hoseok si è fatto grande ormai...>>

<<La ringrazio molto signora>> le risposi allegramente stringendo la mano di Hobi.

Lui sorrise: si vedeva che era contento di avermi ed era fiero di essere il mio ragazzo.

In quel momento pensai: <<Ma chi me l'ha fatto fare di cercare altri ragazzi?! Ho sempre avuto al mio fianco un ragazzo dolce, educato e solare e non l'ho mai notato... Come sono stupida!>>

<<Signora Liu, sono venuto qui oggi per fare un po' di shopping>> esclamò Hobi interrompendo il mio flusso di pensieri.

<<D'accordo! Di cosa hai bisogno?>>

<<Felpe e magliette>>

<<Vado subito a prendere quello che ho!>>

E l'arzilla signora Liu si avviò facendoci segno di seguirla. Voltammo l'angolo ed eccola lì, in mezzo a mille scatole, che cercava la taglia di Hobi spargendo magliette qua e là.

Poi ne prese un po' e le ripose sul balcone.

<<Scegli caro>>

Hobi iniziò a maneggiare e tastare le magliette con cura. Infine ne scelse due, con le corrispondenti felpe.

<<Perfetto! Ora ti dico quanto vengono>>

La signora Liu passò la merce sul registratore di cassa.

<<Sarebbero 30 won, ma dato che sei tu, ti faccio lo sconto>>

<<Ma no signora Liu! Non ce n'è bisogno! Pago quello che devo pagare>>

<<No! Voglio farti lo sconto: Prendilo come una sorta di regalo>>

<<Ok, Come vuole signora Liu>>

<<Dieci won>>

Hobi iniziò a frugare nelle tasche in cerca del portafoglio.

<<Ma...>>

<<Che succede?>> chiesi.

<<Il portafoglio... Mi sa che l'ho lasciato in macchina... Ma non è possibile, non lo lascio mai...>>

<<Prova ad andare a vedere>> continuai.

Lui, confuso, si avviò alla macchina.

Io, soddisfatta, presi il mio portafoglio e pagai i vestiti.

<<Ecco i dieci won più dieci di mancia, signora Liu. E li tenga, la prego. Sono onorata di aver fatto la sua conoscenza!>>

<<Che ragazza educata e generosa! Ecco a te. Arrivederci, spero di rincontrarti!>>

<<Sicuramente!>> conclusi io.


Mentre ridevo, rincorsi Hobi fino alla macchina. Gli porsi soddisfatta il sacchetto con dentro felpe e magliette.

<<Ma che...?>>

Io come risposta risi.

<<Perchè ridi?>> chiese lui.

Fu allora che gli porsi anche il portafoglio.

<<Dovevo vendicarmi>>

<<Che ti ho fatto?>>

<<Hai pagato il vestito bianco, così io ho pagato le magliette e le felpe. Siamo pari>>

Come risposta ricevetti una sorta di abbraccio.

<<Non farlo mai più! Solo io posso pagarti i tuoi vestiti>>

Io gli rilasciai un bacio sulla guancia.

<<E io i tuoi>> 

Lui alzò gli occhi al cielo ridendo.

<<E ora che facciamo?>>

<<Andiamo in montagna?>>

<<Adesso?>>

<<Sì! Dovremmo concludere questo giorno in modo audace no?>>

<<Ma non sono neanche le tre del pomeriggio!>>

Lui guardò l'orologio del cellulare.

<<Hai ragione... E cosa facciamo? Vuoi vedere un film, non so...>>

<<Ma qui non ci sono i centri commerciali?>>

Hobi ci pensò su.

<<Sì, ce ne sono parecchi. In quale vuoi andare?>>

<<Nel tuo preferito>>

<<Il mio preferito avrebbe il tuo nome, Giuly>>

<<Ma che carino!>>

<<Ok, andiamo. Salta su!>>

Io rientrai in macchina.

Mentre partimmo, alla radio partì una notizia flash.

<<Gli e le ARMY, cioè tutti e tutte le fan dei BTS,  i Bangtan Sonyeondan, la band sudcoreana dai mille e più record sono sulle spine per l'ultima data del tour "Speak Yourself: The Final". La data è già sold out e tutti non vedono l'ora di vedere i loro idols cantare e ballare come nessuno sa fare. Manca poco e possiamo dire che il conto alla rovescia è ufficialmente partito! Il concerto si terrà a Seoul, ma sarà trasmesso in live in tutte le radio e le piattaforme streaming del mondo! We purple u BTS!>>

Appena la giornalista finì di parlare, io mi girai verso Hobi e non potei trattenere il mio sorriso.

Lui percepì il mio sorriso e ricambiò.

<<Che bello avere persone che ti acclamano e ti amano in tutto il mondo>> commentai.

<<Sì, è vero, quando siamo sul palco le ARMY riescono a trasmetterci tutto il loro affetto semplicemente gridando i nostri nomi: sono incredibili>>

<<Che bello, veramente. Sei fortunato, Hobi>>

<<Sì, è vero, lo sono. Ma non perchè sono un cantate acclamato>>

<<E perchè allora?>>

<<È ovvio: perchè ho te come ragazza>>

<<No dai, non dire così, mi commuovi!>>

<<È il mio obbiettivo>>

<<Ma come?>>

<<Sei bellissima quando hai i lacrimoni sulle guance>>

<<Non è vero! Già sono brutta... Quando piango mi sento del tutto inutile>>

<<Se eri brutta, non mi sarei innamorato di te>>

<<Anzi, appunto: mi chiedo come io, Giuly, possa stare con Jung Hoseok!>>

<<Non chiedertelo: vivilo e basta. Oh, siamo arrivati>>

Hobi parcheggiò l'auto.


Facemmo il giro dei centottanta negozi del centro commerciale e, tra un selfie e un po' di acquisti, il tempo passò velocemente.

Cenammo poi con una pizza nella pizzeria dentro al centro. Mentre mangiavo, l'occhio mi cadde sulla finestra di fianco a noi.

<<Guarda Hobi, c'è il tramonto!>>

A quella parola, Hobi prese con uno scatto le due scatole di pizza e mi trascinò in auto, dove mise in moto e partì velocemente, senza lasciarmi neanche il tempo di chiedere spiegazioni.

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