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11: Appuntamento con il leader



<<NON SO COSA METTERE!>> urlai.

Ovviamente ero sola, sola con la mia musica.

La mia cantante preferita è stata sin da subito Ariana Grande. Lei è il mio idolo. Il mio sogno è andare ad un suo concerto... La adoro.

Cerco di assomigliarle in tutto, dall'abbigliamento (ecco perchè piastro i miei capelli ogni volta che li lavo, dato che sono ricci, e mi faccio spesso la coda alta, proprio come lei).

Dicono tutti che le assomiglio tantissimo, dagli occhi alla, appunto, coda alta.

E allora, mentre lei cantava in sottofondo, io rovistai tra i miei abiti più belli e, finalmente, trovai quello giusto.

Mi truccai e mi pettinai.

E fu così che il maschiaccio diventò la sosia di Ariana Grande.

Perfetto, direi.

Ero pronta per incontrare il leader della band BTS, Kim Namjoon.

Ma prima di uscire di casa, ovviamente, chiamai la mia migliore amica per dirle tutto.

<<Helena, io vado... Buona fortuna per il tuo ragazzo!>> le dissi.

<<Giuly, mi raccomando: dolce e carina senza perdere il tuo carattere... Buona fortuna! Vai a far girar la testa a quel leader!>>

<<Contaci! Poi ne parliamo! A dopo, Helena!>> e chiusi la telefonata.

Feci poi un respiro profondo e composi il numero di Nam.

Bip... Mi guardai allo specchio e mi sistemai la coda...

Bip... Guardai l'ora sul mio orologio al polso...

Bip... Guardai la fotografia di Ariana che mi sorrideva...

Bip... <<Ma perchè non risponde?>> gridai.

Decisi di uscire da casa mia, magari era lì fuori ad aspettarmi. Nulla. Non c'era nessuno. Solo io col mio cellulare in mano.

"This is the part when I say <<I don't want ya, I'm stronger than I need be...>>''

<<Pronto?>> risposi.

<<Sì, sono prontissimo Giuly. Sono qui fuori. Scendi su!>> disse lui, tranquillamente, dall'altro lato del cellulare.

Chiusi ed alzai gli occhi al cielo.

Un'ultimissima sistemata alla coda e via.

Scesi alla carica ed aprii la porta.

Ed era veramente lì.

<<Ciao Giuly>> disse Nam, sorridendo.

<<Ciao... Perchè non rispondevi?>> chiesi io frettolosamente.

<<Ahah, tranquilla Giuly, non ero con un'altra ragazza, calmati>> mi rispose lui ridendo.

<<Ma sì, era solo per sapere se la chiamata era arrivata, poi con chi eri o cosa facevi non mi interessa>> esclamai allora.

Mi fece salire in macchina. E continuava a sorridere, ma un sorriso furbo. Mi veniva da ridere e di picchiarlo allo stesso tempo.

Ma mi limitai solo a ridere.

<<Allora, dove mi porti?>> gli domandai.

<<Non te lo dico! Altrimenti che sorpresa sarebbe?>> mi rispose.

Ancora.

Sorpasso.

Dopo un po' di chiacchiere e di sfrecciate con la macchina, finalmente parcheggiò.

Scese e mi fece scendere.

Poi, guardandomi, disse: <<Ti fidi?>> porgendo la mano.

Esitai.

Cosa stava succedendo? Dove mi aveva portato? E se... No, decisamente non è tipo da queste cose. Dopotutto gli dovevo un favore...

Chiusi gli occhi e appoggiai la mia mano congelata sulla sua, che al contrario era caldissima.

<<Vai>> risposi.

Mentre camminava, lo osservai meglio. Com'era elegante! Indossava una giacca grigia e una cravatta nera.

Per un attimo pensai se io fossi abbastanza elegante da tenergli testa.

<<Eccoci>> esclamò Nam fermandosi. Da dietro, mi spostai davanti e guardai.

O MIO DIO.

Quello che vedevo era...Semplicemente fantastico.

Eravamo sulla cima del palazzo più alto di Seoul.

Da lì si vedeva tutto, ed era fantastico... Sembrava quasi New York.

Lentamente gli lasciai la mano e feci qualche passo in avanti. Avevo le lacrime.

<<Namjoon, io... Veramente, non ho parole... È bellissimo, mi ricorda casa mia...>>

<<Hey, non piangere Giuly, ero sicuro che ti sarebbe piaciuto>> disse Nam, avvicinandosi a me e asciugando una mia lacrima con la sua mano bollente.

<<Mi manca New York>> dissi.

<<Ovvio che ti manca, è casa tua!>> rispose Nam.

Poi continuò: <<Sono felice che ti piaccia, perchè a dirtela tutta non sapevo dove portarti... Mi succede così, quando mi piace una ragazza... Mi butto a capofitto sugli appuntamenti senza sapere neanche dove sto di testa... Poi ieri sera sono uscito a fare un giro e sono capitato qui e ti ho pensato, quindi ho deciso di portarti qui... Sono strano, lo so>>

Io strabuzzai gli occhi.

Credevo di aver capito male...

No no avevo capito giusto...

O MIO DIO.

<<Prego?>> dissi voltandomi.

<<Cosa?>> esclamò lui.

<<No, cos'hai detto?>>

<<Che sono strano?>>

<<Prima>>

<<Che sono uscito ieri sera?>>

<<No, ancora prima>>

<<Che mi butto a capofitto sugli appuntamenti?>> continuò mettendosi a ridere.

<<Ancora prima...>>

<<Che mi piaci?>>

<<SERIAMENTE?>>

<<Beh sì... Non sei male come ragazza, l'altro giorno ti ho detto che sei carina, non ricordi?>>

<<Sì, ma non credevo che ti piacessi... Non mi conosci neanche!>>

<<Per questo voglio uscire con te. Per conoscerti>>

<<Beh>> dissi allora, <<Io non voglio uscire con te>>

Silenzio.

Nam era rimasto pietrificato.

Era lì, davanti a me, con aria triste e perplessa allo stesso tempo.

Non sapeva cosa dire.

<<Ah... Pensavo che...>>

<<Perchè io voglio stare con te. Mi piaci, Kim Namjoon>> esclamai io, interrompendolo.

Nam cambiò subito la sua espressione. Da triste la sua espressione divenne contenta. Il suo sorriso era incontenibile. Era super felice, tanto che, senza dire niente di avvicinò e mi chiuse in un suo abbraccio quasi esagerato.

Ah, ma a me non bastava.

Mi staccai e gli cinsi le braccia al collo.

Ma lui mi precedette.

Mi avvicinò ancora di più, quasi a prendermi in braccio e...

Pose le sue labbra sulle mie.

Wow!

Era così leggero, così naturale... Era perfetto.

Dopo alcuni secondi lentamente ci staccammo.

<< È stato... bellissimo, Nam>>

<<Hai ragione, Giuly. Non sapevo di piacere alla ragazza che amo>>

Ritornai ad ammirare Seoul.

Dopo alcuni minuti, Nam si mise vicino a me dicendomi: <<Era il tuo primo?>>

Io annuii senza distogliere lo sguardo dal panorama.

Poi dissi: <<Nam, grazie mille per la serata, è stato tutto bellissimo, ma ti spiace se mi porti a casa? Sai, domani devo andare a lavorare, ed è tardi...>>

<<Capito Giuly. Andiamo allora>> mi rispose lui, prendendomi la mano.

Arrivata a casa, chiamai senza esitare la mia migliore amica.

<<Pronto Giuly! Allora?>>

<<O MIO DIO HELENA IL LEADER DEI COSIDDETTI BTS KIM NAMJOON IN ARTE RM CHE SI FA CHIAMARE DA TUTTI NAM HA DETTO CHE GLI PIACCIO IO HO DETTO SENZA PENSARCI CHE MI PIACEVA MI HA BACIATO STIAMO INSIEME O DIO SANTISSIMOOOO!!!!>>

Lei non attese a rispondere: <<Oddioooo!!! Sei una grande! Ti adoro, anzi, vi adoro!>>


Andai a dormire felice quella sera.

Sì: penso proprio di essermi innamorata.

Sì: Amo la mia vita.

Amo Seoul.

Amo questi BTS.

AMO KIM NAMJOON!

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