《Capitolo 8》
Camminava seguendo perfettamente la linea che delimitava il bordo del marciapiede, mentre un passo dopo l'altro cercava di non perdere l'equilibrio, aiutandosi con le braccia che portò in posizione orizzontale.
In quel momento avrebbe potuto benissimo prendere il posto di una piratessa, in equilibrio su un ponte traballante, che duellava con un avversario armato di spada, ma sfortunatamente per lei, nessuno aveva una barca vecchio stile da prestarle per salpare verso i 7 mari e al momento poteva solo limitarsi all'immaginazione.
《Comunque non mi hai ancora detto dove stiamo andando, Mitsuya》
Chiese Ira, affiancata dal capo della 2a divisione che senza averle spiegato nulla, l'aveva trascinata fuori dalla sua abitazione alle 7:30 di mattina senza un'apparente spiegazione.
Il fresco venticello mattutino, rinfrescava le strade di Shibuya appena sveglie, dove il Sole non ancora caldo si ergeva alto nel cielo. Le macchine dei lavoratori, sfrecciavano tra le strade preoccupati per il ritardo che avrebbero fatto, mentre Ira si godeva le imprecazioni di quelle povere persone, ferme ai semafori rossi.
《Ti ho già detto che è una sorpresa, dovrai aspettare finché non la raggiungiamo》
《Se devi fare una sorpresa, per lo meno non dire che c'è appunto una "sorpresa" ti metterai solo contro persone piene di domande e curiosità》
Disse sbuffando quella povera ragazza, che stava morendo dall'impazienza di vedere che cosa l'attendeva, ma decise di non insistere ricordando che alle 7:30 del mattino una persona normale, aveva solo bisogno di pace e tranquillità. Così si mise ad osservare quel ragazzo, notando dettagli a cui inizialmente non aveva fatto caso.
La borsa dal contenuto sconosciuto, portata su una spalla con evidente poca voglia, mentre indosso portava dei pantaloni lunghi, una camicia bianca mal abbottonata e dalle maniche arrotolate in degli alti risvoltini e sopra il tutto, un gilet estivo dal color cappuccino.
《Allora le opzioni sono due, o mi stai portando a qualche incontro strano, o stiamo andando in una scuola, presumo? Quel che indossi sembrerebbe una divisa》
Il ragazzo dai capelli lilla, la guardò incuriosito da quella sua strana affermazione, sembrava quasi confusa cosa che lo fece ridere spontaneamente alla "genuinità" di quella domanda.
《Davvero non riconosci le divise scolastiche? Che scuola hai frequentato scusa?》Disse continuando a ridacchiare senza cattive intenzioni.
《Mi spiace deludere le tue certezze, ma io ho sempre studiato da casa》
Rise anche lei al motivo per la quale era sempre stata sola, non voleva iniziare la giornata col piede sbagliato e così fece finta di nulla, iniziando a parlare di tutt'altro fin quando non arrivarono di fronte a quella enorme struttura che sbalordì Ira. Era una scuola.
《Vuoi stare qui fuori tutto il giorno oppure entriamo?》
《Ma sei sicuro che non ci siano problemi, per il mio ingresso?》
《Certo avresti potuto metterti qualcosa che dasse meno nell'occhio, ma non preoccuparti, questa settimana viene gestita completamente dagli studenti quindi non ci sono molti professori in giro. L'importante è che non tiri sassi in faccia a nessuno》
Aggiunse Mitsuya trascinando nelle sue risate anche quelle di Ira, che colse immediatamente la citazione al loro primo incontro.
Non era mai entrata in una scuola prima di quel giorno, era così pieno di ragazzi di ogni età tutti vestiti in modi così simili. I primi gruppi si erano già formati all'ingresso dell'istituto e i volti di molti ragazzi si innondavano di voglia di scherzare con i propri amici. Mitsuya di tanto in tanto salutava qualche ragazzo che gli rivolgeva la parola, con un sorrisetto stampato sulle labbra e per quanto quell'ambiente potesse sembrarle allegro per la mancanza degli insegnanti, lei non poteva fare a meno di essere gelosa. Ogni persona all'interno di quell'edificio possedeva anche solo un briciolo di quella vita che Ira aveva sempre sognato e lei per quanto gelosa, non poteva far altro che sorridere, condotta in giro per i corridoi dall'unica persona che conosceva e che le faceva da guida.
《Allora ragazze, l'obiettivo di questa mattina è quello di creare questa divisa nera per Ira》
Disse con fare autoritario Mitsuya, mostrando a quel gruppo di ragazze uno schizzo disegnato per niente male di una divisa... Era quella della Toman.
Le ragazze del club di cucito, a cui Ira si era precedentemente presentata, iniziarono subito a lavorare prendendo le diverse misure del suo corpo, mentre Mitsuya osservava con attenzione diversi tipi di stoffe nere.
E Ira non stava capendo nulla di ciò che stava succedendo attorno a lei e continuava a guardarsi attorno credendo di poter trovare una risposta per aria. L'unica cosa che aveva capito però, era che quel ragazzo era fantastico. Era a capo non solo di un gruppo di delinquenti la notte, ma anche di un club di cucito di giorno e sembrava riuscisse perfettamente ad equilibrare la sua vita in due lati completamente opposti.
《Che cosa significa tutto questo?》Chiese a Mitsuya.
《È la tua sorpresa, la divisa della Toman!》Le rispose sorridendo.
《Davvero fai tutte le divise dei membri della Toman?》
《No, solo la tua e quelle dei membri fondatori》
《Te lo ha chiesto Mikey?》Domandò per pura curiosità.
《Si, ma non è solo per quello che la sto facendo. Da quando sei arrivata, ho notato tutti stranamente più allegri, perfino quel tonto di Baji e poi ci hai anche aiutati con quel tipo della Dice e sono sicuro che prima o poi ci stupirai di nuovo tutti, ma oltre tutte queste cose sentimentali, sei diventata anche un membro ufficiale della Toman, no? Ma vedi questa divisa, come una fonte di orgoglio e di ringraziamento da parte nostra, oltre che un regalo》
Non sapeva cosa dire, perché semplicemente non si aspettava nulla di tutto questo. Non aveva mai fatto nulla di particolare, aveva semplicemente seguito ciò che le diceva la testa e senza rendersene conto era riuscita nel suo piccolo, a portare dei cambiamenti all'interno di quel gruppo di delinquenti.
《Posso darti un abbraccio?》
Mitsuya sorrise sospirando, come per dire "C'è anche bisogno di chiedermelo?" e senza risponderle aprì le braccia attendendo ciò che Ira desiderava dargli e che poi gli diede. Quelle parole che non riusciva dire, le espresse semplicemente con quell'abbraccio che fece sciogliere i cuori delle ragazze del club, che si fermarono un attimo per osservarli.
E la mattina passò così, fra chiacchiere e risate, oltre che il lavoro, in quella scuola di cui Ira non conosceva nemmeno il nome e la gelosia che provò ore prima sembrava essere scomparsa dopo il tempo che aveva passato non solo con Mitsuya, ma anche con tutte le ragazze di quel club con cui aveva chiacchierato tutta la mattina e finalmente la divisa fu pronta.
《Avrai occasione di sfoggiare la tua nuova divisa sta sera, provarla adesso non mi sembra proprio il caso》
《Perché sta sera?》
《Nessuno te lo ha detto? Sta sera Mikey farà l'annuncio ufficiale dello scontro con la Dice a tutta la Toman e poi deve anche dirti a quale divisione verrai assegnata!》
《Tu lo sai già!?》
《Ovvio》
A quanto pareva, Mitsuya si divertiva un sacco a lasciare Ira con quel genere di suspence e lei lo odiava profondamente in quei momenti in cui la sua impazienza non poteva far altro che aspettare, qualunque cosa lei stesse attendendo.
《Andiamo a trovare gli altri?》Domandò quasi come un'affermazione Ira, senza una ragione precisa.
《Mi stai chiedendo di intrufolarci nelle scuole degli altri membri della Toman e portarli via con la forza? Uhh stai diventando una vera delinquente Ira》Rispose ridendo Mitsuya che continuò subito con ciò che aveva da dire.
《Scherzo, Mikey e Draken lo fanno spesso, non è che li stai frequentando troppo?》
《Scusami papà non frequenterò mai più cattive compagnie, te lo prometto》
Continuò lei con sarcasmo, ridendo assieme a quel ragazzo dai capelli color lilla.
《Comunque, l'unico che forse è a scuola in questo momento è Baji e a dire il vero dubito che Mikey, Draken e Pah-chin si ricordino ancora che cosa sia una scuola》
E con uno sguardo da complici, attuarono il loro piano da ragazzini ribelli, uscendo dalla quella scuola per infiltrarsi di corsa in quella di Baji che quasi faceva strano pensare a Ira, come lui avesse più probabilità di Draken di essere a scuola.
《Ma sai che io Baji a scuola non c'e lo vedo proprio?》Espresse il suo pensiero ad alta voce.
《Pensa che io non ci ho mai fatto l'abitudine》
E passando assolutamente non inosservati i due ragazzi, per niente notabili, si affacciarono alla porta aperta dell'aula della classe di quel ragazzo dai capelli neri. Avevano lo sguardo di tutti gli alunni puntati addosso, compresi quelli del professore e poi il capo della 1a divisione semplicemente si mise a urlare.
《Mitsuya che cazzo ci fa quella li, li!? Perché me l'hai portata anche qui!?》
《Abbiamo fatto tanta strada per venirti a trovare e tu ora ci tratti così? Come sei cattivo, guarda che ora c'e ne andiamo eh!》
《No adesso voi mi aspettate!》
Il professore, che nel frattempo cercava di interrompere qualunque cosa stesse avvenendo nella sua aula, fu beatamente ignorato dai tre, che si allontanarono tranquillamente sotto i vari richiami dell'adulto che assembrava non avere più alcun tipo di potere.
《Era una noia mortale quello schifo di roba, stavo per addormentarmi!》
《Ora che abbiamo rapito Baji, che facciamo di bello?》Domandò Ira.
《Passiamo un attimo dai primini, andiamo a prendere anche Chifuyu》Disse Baji.
《Chi è Chifuyu?》
《Andiamo Ira, te lo avevo anche spiegato!》
《NO NO ASPE NON DIRMI NULLA! LO SO! È tipo il vice capo della 1a divisione! Sono una studentessa modello io!》
Urlò ridendo a Mitsuya che iniziò anche lui a ridere seguito da Baji. Raggiunsero poi anche le classi prime dove ripetettero lo spettacolo anche di fronte a quella classe che assistì in diretta ad un vero è proprio rapimento di Chifuyu da parte di Baji, che entrò direttamente nell'aula trascinando via quel povero ragazzo che si stava facendo i fatti suoi.
《Tu devi essere Ira, giusto? Baji mi ha parlato un sacco di te!》
《Ma vuoi tapparti quella fogna di boccaccia che ti ritrovi!》
Urlò il ragazzo dai capelli neri per poi tirare uno schiaffo sul collo del ragazzo poco più alto di Ira, che iniziò inevitabilmente a lamentarsi, mentre la ragazza rise solare come al suo solito, pensato allo scontroso Baji che raccontava di lei in giro.
Ogni volta che rideva sembrava un po' più bella di quanto non lo era normalmente e proprio come il Sole, riusciva ad illuminare anche le giornate più noiose e per quanto fu strana la sua presenza all'inizio, tutti nel loro piccolo credevano che fosse un regalo da parte di qualcuno, l'arrivo di quella ragazza all'interno della Toman.
E così la giornata passò in fretta tra continue risate di quei quattro ragazzi che pensarono solo e unicamente a divertirsi nei modi più assurdi, ma il tempo vinse quella battaglia contro di loro facendo arrivare la sera come se avessero passato si e no qualche minuto insieme.
Ed il momento di scherzare finì, perché la tanto attesa riunione della Toman arrivò senza tardare.
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