《Capitolo 1 》
Era da quattro giorni che non chiudeva occhio e andava avanti di caffè e tanta voglia di cancellare qualunque cosa lei fosse stata tempo addietro, ma in qualche modo, il brillore dei suoi occhi non sembrava volersene andare e nell'incantevole abbraccio della notte, decise di cambiare veramente la sua vita.
Le sue mani tremavano come non avevano mai fatto, eppure rise quasi divertita e le strinse in due saldi pugni. Sospirò e guardò in alto nel cielo come se l'unica cosa che potesse darle conforto era la Luna sopra la sua testa, che come uno specchio rifletteva la luce del Sole ormai andato a riposare dall'altra parte del mondo. Ma ciò che voleva più di tutto il resto, era cambiare le cose.
Ma prima aveva bisogno di soldi e sapeva già come procurarseli.
A quell'ora della notte non era poi così raro che venisse organizzata una di quelle scazzottate sotto scommesse. Le sarebbe bastato dare spettacolo e avrebbe per lo meno guadagnato qualcosa. E richiamata dalle urla incivili di quelle mandrie di ragazzi più in voga che mai, si ritrovò di fronte a uno spiazzale ricolmo di gente, con al suo centro due ragazzi che si stavano picchiando.
Non voleva nemmeno vedere quanta gente effettivamente ci fosse, di che età o di che provenienza, stava sudando freddo al solo pensiero di quello che avrebbe dovuto fare. Il cuore le batteva così forte da farsi sentire più degli schiamazzi incontrollabili dei presenti, ma con o senza l'ansia, Ira, avrebbe dovuto farlo se voleva che le cose cambiassero veramente, strinse le mani e tirò un grosso sospiro. Doveva solo mettersi in mostra e stupire quelle stupide scimmie per guadagnare qualcosa.
《Chiudete quelle stupide fogne!》
Urlò con un tono così saldo da far zittire quel branco di animali senza cervello, che guardavano la ragazza stupiti di quello che stava accadendo. Con passo calmo scese nel bel mezzo della rissa, interrotta improvvisamente a causa della sua presenza non gradita. Sul viso le comparve un ghigno dal sapore di chi aveva potere e lei doveva far credere questo a chi non ne sapeva nulla.
Le mani nelle tasche e i capelli mossi che ad ogni suo passo si muovevano lasciando brillare quella ciocca di capelli rossa raccolta in una treccia. La frangia le oscurava lo sguardo, ma ad ogni passo che faceva la consapevolezza che sarebbe stato divertente quello che stava per accadere, andava a invadere le menti di tutti i presenti.
Si comportava come se tutta l'ansia che fino a poco prima la travolgeva, non la toccasse minimamente. Lei doveva semplicemente essere forte.
《So che vi piacciono gli spettacoli, giusto? Quindi che ne dite se vi propongo qualcosa di mai visto prima?》
Il ghigno che le si stampò in faccia si fece più largo di prima, mentre il più grosso fra i presenti si fece largo tra la folla, posizionandosi di fronte a questa con fare possente.
《Che tipo di "Spettacolo"?》Sputò acido.
《Vedo che siete interessati. Beh, io e il più forte tra i presenti dovremmo fare una di quelle sfide che a voi piacciono tanto, ma per rendere le cose un pochino più interessanti, non avrò a mia disposizione neanche un pugno durante tutta la durata del combattimento》
Esclamò con lo stesso fare saccente con cui era scesa in quella sorta di arena greca, di fronte a quel palestrato in uno stato di ribrezzo quasi divertito. Dopo i primi secondi di stupore, le risate più vivaci non tardarono ad arrivare, ma beh, come biasimarli insomma.
Una ragazzina, alta all'incirca 1.60m che provava sfidare il più forte tra i presenti. Per questi poveri esseri, il genere femminile era qualcosa di fantascientifico. Il più forte fra di loro non era battuto nemmeno dai ragazzi più abili, figuriamoci da una così definita ragazzina. Le risate non sembravano voler smettere verso la sua figura che non osava muoversi di un solo millimetro.
《Noi siamo la 5a divisione di motociclisti, ci credi così deboli? Chi diamine ti credi di esse-》
《Offrirò 7700 yen* al miglior offerente》
Urlò più forte di prima e alla nomina di quella così alta cifra, la folla creò un silenzio impressionante, ma quest'improvvisa attenzione, per lo meno, le diede un briciolo di serietà in più rispetto a prima. Ma infondo era solo una pazza che aveva voglia di sperperare tutti i suoi soldi, ma la cosa più ridicola e che sembrava anche convinta in quello che diceva. Nulla di tutto quello che usciva dalla sua bocca riusciva ad essere preso seriamente.
《Spiegati meglio che qui non abbiamo tempo da perdere》
《Se io perdo, darò la cifra promessa a chi a inizio sfida ha proposto la cifra più alta. Se invece vincerò, la cifra promessa in precedenza, dall'offerente migliore, sarà mia》
La saccenteria che avvolgeva il suo corpo sembrava essere diventata parte di lei e quasi come una presa in giro, molti dei ragazzi iniziarono ad urlare cifre di qualunque tipo, ma le voci vennero nuovamente interrotte dall'omaccione di fronte a Ira. Doveva dunque trattarsi del capo di quel gruppo di scalmanati.
《Se credi davvero di potermi battere, io non ti fermerò certo al macello assicurato. Non sono solito a picchiare le donne, ma questa volta farò un eccezione. Offro, nel dubbio caso della tua vittoria, 6400 yen**》
《Affar-》
《Non ho finito. In più, in caso della mia vittoria, tu dovrai venire con me. Il tuo faccino adesso non mi dispiace. Sarà solo un peccato quando te lo rovinerò tutto.》
Disse con tono da gradasso dopo aver afferrato il viso di Ira con una mano.
《Ci sto》
Le cose erano diventate interessanti per tutti e la sicurezza che avrebbe perso quella stramboide rendeva il tutto più divertente e sotto urla e incitamenti la sfida finalmente ebbe il suo fatidico inizio.
Sarà stata l'ansia o semplicemente la paura di quei pugni che le sfioravano la faccia, ma non le sembrava nemmeno più di sentire le urla insopportabili di quegli esaltati. Il mondo attorno a lei si era fermato in un istante e l'unica cosa che vedeva chiaramente era quel gigante che cercava di colpirla. Ma Ira non se la giocava sulla forza, non ci sarebbero stati paragoni tra la sua e quella del suo avversario, ma bensì sulla agilità.
Gli anni che suo fratello aveva passato ad insegnarle tutto quello che sapeva, infondo, le erano tornati utili, ma di questo non ne dubitava. Lui era la persona a cui Ira doveva tutto ed era anche per lui che in quel momento si trovava in una situazione del genere.
Ma come già detto, sulla forza Ira non avrebbe mai potuto competere, doveva giocarsela come meglio poteva. Le sarebbe bastato evitare tutti i colpi dell'avversario, aspettando pazientemente che questo si fosse stancato da solo, finendo a terra senza fiato. E rispettando il piano che aveva programmato, si muoveva velocemente evitando gli attacchi dell'avversario, che come un bambino, lanciava pugni nell'aria nel tentativo di colpire la ragazza che non aveva la benché minima intenzione di farsi toccare neanche con un dito. Ad ogni suo gesto perdeva resistenza, mentre la folla assisteva senza più far traboccare una singola parola.
E più i minuti passavano, più lo status che quel ragazzo si era creato, cadeva come sabbia nel palmo di una mano. Era una scena così raccapricciante quella che veniva mostrata a quel pubblico, che abituato a vedere la potenza del loro capo al momento non riuscivano a riconoscerlo, dato che in quel momento non riusciva ad eguagliare nemmeno un novellino.
Pareva una foglia in Autunno, caduto al suolo con un soffio di vento e per quanto avesse cercato di vincere quella sfida, il suo cervello non era riuscito a comprendere che neanche un pollo si sarebbe messo nella gabbia dei leoni da solo.
Ma c'era una cosa che nessuno aveva ancora compreso, che quella ragazza avrebbe vinto sin dal principio. Ma non solo perché era stata altamente sottovalutata, ma anche perché aveva agito in un modo inusuale, quasi bizzarro, però furbo. Di quel periodo le scazzottate erano all'ordine del giorno e lo scontro diretto era l'unico modo che questi individui avevano di scontrarsi, quindi trovare un sistema che avrebbe spiazzato l'avversario non era poi una mossa così stupida.
《Se pensavate che io fossi venuta qui con l'intenzione di farmi picchiare, beh mi sa che avete fatto un grosso sbaglio. Solo un folle scenderebbe in campo senza avere la vittoria già in pugno.》
Urlò a quella folla muta, rivelando a tutti quei suoi occhi assassini di un curioso color cremisi, nascosti fino a prima dalla frangetta cadente sulla fronte.
E senza aspettare la risposta di nessuno, frugò nelle tasche del ragazzo steso a terra, alla ricerca di quei soldi tanto discussi.
《Tsk, mi ha preso in giro》
In quel portafogli mal curato, c'erano a malapena 2500 yen***. Nemmeno la metà di quelli che le erano stati promessi.
Intascò comunque la somma e fece cadere con poca delicatezza quel portafogli da quattro soldi.
E all'improvviso tutti i membri del pubblico si chinarono con lo sguardo verso il basso, come soldati militari addestrati a questo per anni. Curioso com'erano stati bravi a cambiare su due piedi quel loro modo di fare iniziale. Mentre un sonoro "Buonasera Signore!" interruppe quel silenzio che aveva infestato quella notte di Giugno.
Seguiti dal rumore di passi calmi, privi di fretta, lo sguardo di Ira si spostò verso i due ragazzi che le stavano venendo in contro e la cosa non sembrava promettere nulla di buono.
Il primo dei due era più basso rispetto alla media, aveva i capelli biondi e alcune ciocche erano legate all'indietro in una coda non troppo lunga. Portava una camicia bianca e sulle sue spalle era appoggiata una lunga giacca nera. L'espressione sul suo volto non lasciava intendere alcun tipo di intenzione, né buona né cattiva e visto l'improvviso atteggiamento di tutti, di certo doveva trattarsi di uno in cima alla scala gerarchica.
Al suo seguito c'era un altro ragazzo molto più alto rispetto al primo. Portava anche lui i capelli biondi, però più lunghi e raccolti in una treccia, eccetto per la ciocca che gli cadeva sul un lato della fronte. I lati della testa erano completamente rasati, lasciando bene in vista il tatuaggio che aveva sopra l'orecchio. Era un drago, che sembrava finirgli dietro la testa. Lui come il primo portava i suoi stessi abiti e anche il suo sguardo non faceva uscire alcuna emozione. Sembrava una specie di cane da guardia per il primo.
Quindi le cose erano due:
O Ira stava per essere pestata a sangue per quello che aveva appena fatto.
O forse peggio, sarebbe stata umiliata davanti a tutti dopo aver fatto la spaccona.
Anche perché se la gente si comportava in quel modo nei loro confronti era perché di certo non si trattava di due sfigati, ma di sicuro Ira li avrebbe affrontati a testa alta se questi si fossero fatti avanti. Era stata una sua scelta quella di buttarsi nella mischia e ora ne avrebbe pagato tutte le conseguenze.
《Come ti chiami?》Domandò il più basso.
《Con chi ho il piacere di parlare?》Chiese a sua volta con lo stesso tono usato da lui.
《Ohi, se Mikey chiede una cosa, tu devi rispondere senza fare ulteriori domande!》Disse il più alto avvicinandosi minacciosamente.
《Andiamo Ken-chin, non essere così sgorbutico ha tutto il diritto di sapere chi siamo. Beh come avrai sentito, io sono Mikey. Anche se molti mi conoscono come il Boss della Tokyo Manji Gang, mentre questo omaccione qui dietro è Draken, ed è il vice capitano》Concluse con un sorriso quasi innocente.
Mentre il così detto "Draken" la stava fulminando con lo sguardo, cosa che lei fece a sua volta rivelando nuovamente i suoi occhi color cremisi.
《Io sono Ira》Disse riportando la sua attenzione sul Boss della Tokyo Manji
《Ti va di diventare amici? Mi è piaciuta la tua performance》
《Temo di non poter rifiutare, anche perchè se dovessi farlo, penso che l'omaccione al tuo fianco non ci penserebbe due volte ad aprirmi la testa come un cocomero》
Mikey rise alla sua affermazione, mentre Draken sembrava avere molta voglia di ribatte, cosa che però non fece mantenendo uno sguardo passivo.
《Sei simpatica Ira. Ci si becca in giro》
Disse tornandosene da dove era venuto, ma prima di allontanarsi ulteriormente si fermò di fronte a quel pubblico, che con ancora la schiena chinata, aveva ascoltato la chiacchierata dei 3.
《In quanto a voi, sappiate che fate pena. Fate gli spacconi con le vostre stupide moto e poi vi fate battere persino da una ragazza. Ringraziate solo che sta sera sono di buon umore》
Concluse Mikey, dopo aver utilizzato un tono così minaccioso che Ira era da un certo senso era sollevata che quel tono non fosse stato utilizzato con lei, ma a parlarle onestamente, non aveva capito bene nemmeno lei quello che era appena successo, ma si supponeva qualcosa di positivo a meno che non l'avessero semplicemente presa in giro.
Ma per quanto fosse stato inusuale quell'incontro, non poteva certo definirsi del tutto delusa nonostante abbia guadagnato meno del previsto. In fondo aveva fatto a botte con uno dei così detti "ragazzi più forti" e ne era uscita senza nemmeno un graffio ed era stata accolta da una "piacevole chiacchierata" con due gentilissimi ragazzi che sembravano possedere un qualche tipo disturbo bipolare.
Ed in fondo le era già andata bene così. Che serata strana.
Spazio Autrice
*7700 Yen = 60 Euro circa
**6400 Yen = 50 Euro //
***2500 Yen = 20 Euro //
Benvenuti a tutti a cotto e mangiato questa è- no mi sa che ho sbagliato.
Ciao a tutti e grazie per aver letto questo primo capitolo sulla mia ff di Tokyo Revengers <3
Ci tenevo solo a specificare anche il fatto che la storia è ambientata in un tempo precedente alle vicende mostrate nella serie e che quindi la storia non seguirà gli avvenimenti visti nella storia originale, quindi non sentirete parlare di Tachemichi, Akkun e amici vari (di quelli se ne può parlare in un eventuale pt.2 ;3)
Ma per ora questo è tutto e ancora grazie mille a chi è arrivato fino a qui <3
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