Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

♡.Capito 15

[il primo bacio]

Ti baciò.
La prima volta nella tua vita in cui provavi quella situazione, quella dolce e magnifica sensazione di quelle sue morbide labbra sulle tue.
All'inizio quel bacio era semplicemente uno sfiorarsi continuo tra quei vostri cuscinetti di pelle: tu venivi travolta da un vertice di emozioni senza fine, che ti stavano trascinando e per la prima volta sentisti qualcosa che pensavi non fossi in grado di provare. Jimin al contrario sembrava molto sincero in quel piccolo bacio a stampo che vi eravate scambiati.
Peccato che sia lui, sia tu, eravate persone il cui animo era sopraffatto dagli istinti, istinti che di certo non si accontentavano di qualcosa così piccolo; infatti, non appena vi foste staccati, Jimin portò una mano dietro al tuo collo, in modo da avere una presa stabile su di te, tirando a sé il tuo volto, con quelle labbra che ancora una volta voleva assaporare. D'altro canto, tu avevi mosso le tue braccia e le tue mani lungo il suo corpo, prima di lasciarle allacciare dietro il suo collo, affondando quelle dita femminili e affusolate tra le sue ciocche scure, accarezzandole.
Avevi tante volte pensato a come sarebbe stato il tuo primo bacio, anche se non eri una persona che amava fantasticare, e certamente, non te lo saresti mai aspettato come tale. Le sue labbra si mossero voracemente verso le tue, leggermente schiuse, mentre ricambiavi quel bacio, che via via iniziava a prendere sfumature sempre più passionali, abbandonando il suo intento iniziale; le labbra carnose di Jimin erano unite alle tue, come in simbiosi, mentre esse schioccavano più volte. Riuscì a mordere, leggermente, anche il tuo labbro inferiore, prima di lenire quel piacevole pizzicore con la sua lingua umida, che con quel pretesto, chiese gentilmente l'accesso alla tua bocca: non negasti affatto quel contatto, anzi lasciasti che la sua lingua si unisse alla tua, facendole dapprima scontrare, prima di iniziare a prendere una certa confidenza. Esse iniziarono a muoversi all'unisono, in una danza struggente, che vi stava privando di tutto l'ossigeno che avevate in corpo, con quei vostri sapori che avevano preso a mischiarsi tra loro. Il tuo cuore palpitava nel petto, mentre Jimin ti stringeva sempre di più a te, facendoti non solo percepire il calore di quel suo corpo muscoloso e bollente, ma anche quel desiderio di possessione che aveva nei tuoi confronti, come a farti capire in quella sorta di abbraccio, che non ti avrebbe mai e poi mai lasciata andare. Quella sensazione di propagò nel tuo petto, ormai bisognoso d'aria, ma anche di quelle maledette labbra succose che stavano divorando ogni centimetro della tua essenza. Sentivi come ogni tuo muscolo si stesse contraendo dentro di te, mentre il ragazzo spingeva con vigore quei suoi cuscinetti di pelle contro i tuoi, con quelle lingue che continuavano a darsi battaglia, aggrovigliandosi tra loro: in quella stanza, pervasa dal silenzio, l'unico rumore che poteva essere notato, erano quei piccoli schiocchi tra le vostre labbra, prima che essi si sostituissero a quel respiro affannato. Ma a voi non importava: bastò infatti un minimo secondo, giusto per riprendere aria prima che tu possassi di nuovo le tue labbra sul ragazzo, ormai travolta da quella passione che vi aveva segnati. In quel momento, la sua mano rimasta libera, si posò sulla tua guancia, accarezzandole dolcemente, prima di afferrare con forza il tuo viso e stringerlo a sé, come se quel bacio sarebbe bastato ad unirvi, come se volessi di più, quella sua avidità e voglia di te che di certo non era in grado di controllare.
Non ti eri mai sentita così con nessuno, nessun uomo era stato in grado di farti innamorare come quel ragazzo era stato capace, ma soprattutto, nessuno ti aveva fatto sentire così voluta e amata come in quel momento: un piccolo senso di felicità ti pervase e iniziò a muoversi lungo il tuo corpo, anche se cercasti di non sorridere; la cosa ti fu molto difficile evitare, soprattutto perché prima di staccarsi, Jimin, sorrise. Aveva scatenato un vortice di emozioni così forte che per un attimo sentisti quel senso di solitudine che ti opprimeva da sempre, scomparire del tutto. Non si sarebbe dovuto aspettare però, che tu l'avresti reso particolarmente evidente, però ti rendeva davvero contenta.

Il ragazzo dalla chioma corvina si staccò, e prima di lasciarle ancora una volta, lasciò che i suoi denti mordessero, ancora una volta quel tuo labbro inferiore gonfio e bagnato; nonostante la pressione fosse totalmente assente, quello fu abbastanza per tagliare parte della parete del labbro, cosa che ti portò a sanguinare. Subito quella piccola gocciolina di sangue invase la tua bocca con quel sapore ferroso, quasi stomachevole «Scusami» disse Jimin dispiaciuto, di certo non si aspettava che un piccolo morso di piacere, si sarebbe concluso come tale «Non preoccuparti, non lo avevo neanche notato» dicesti prima di morderti il labbro: le vostre guance erano arrossate dall'affanno e per la prima volta il ragazzo ti sembrò davvero insicuro, meglio dire, particolarmente timido anche per provare a parlare.
Lo guardasti, aspettando che magari facesse o diceste qualcosa, ma quel magnifico momento fu interrotto dalla suoneria del telefono del ragazzo, cosa che catapultò entrambi, fuori da quel magnifico mondo che si era creato, facendo scattare in piedi Jimin «Cazzo lo avevo dimenticato!» disse prima di osservarti, mentre lo guardavi confusa «Questa sera abbiamo da svolgere una piccola riunione e sono in ritardo. Beh in ritardo per una buona scusa» disse ridacchiando, prima di farti l'occhiolino. Ti diede un bacino a stampo prima di correre via, a malincuore, salutandoti: ti buttasti all'indietro sul letto, fissando quel soffitto bianco, in quella stanza buia, fredda e ormai vuota, sinonimo di quel tuo animo che si era rifatto di nuovo gelido quando lui si era allontanato.
Eri felice, forse desideravi qualcosa di troppo grande, ma volevi nel profondo del tuo cuore, che quel ragazzo rimanesse con te, rimanesse al tuo fianco, anche durante quella notte, che stava ormai calando. Rimanesti sola con te stessa, mentre di girarvi da un lato, rannicchiata sulle coperte, mentre ripensavi a quel bacio, a quell'amore che era stato in grado di rompere una barriera che sembrava indistruttibile. Eri totalmente avvolta da quei pensieri, confusi e davvero strani, tanto che non riuscivi neanche ad indicare il tuo stato d'animo «Guarda come mi hai ridotta, stronzo» sussurrasti, mentre il tuo imbarazzo veniva a galla, nascosto tra quelle quattro mura, impenetrabili. Forse, eri stata davvero salvata, anche se non potevi ancora dirlo con tale certezza.

Quando Jimin tornò a casa, spalancò la porta, con un insolito fiatone mentre tutti lo osservavano perplessi, chiedendosi come mai quel ragazzo, che tanto detestava il ritardo, non fosse stato puntuale. Dopo essersi tolto il cappotto molto velocemente e non avendo neanche indossato le ciabatte che si trovavano all'ingresso, preso dal nervosismo, si sedette tranquillamente sul divano, con gli altri che continuavano ad osservarlo confusi, cercando di capire cosa il motivo di tanta preoccupazione: «Scusate» disse sussurrando, ma questo non bastò a frenare l'occhiata di Yoongi, ormai fissa sulla sua figura «Se sei in ritardo, devi avere un motivo valido vero?» chiese pungente il ragazzo mingherlino osservando meglio Jimin.
Aveva iniziato a sudare freddo: era il diavolo, per lui era una sciocchezza mentire e lo aveva fatto più volte, ma davanti ai suoi migliori amici dire una bugia era seriamente impossibile. Non solo perché tutti erano in grado di capirlo e sgamarlo nel peggiore dei modi, ma perché certamente nessuno di loro gliel'avrebbe fatta passare liscia tanto facilmente. «Sbaglio o ha le labbra stranamente più arrossate...» «Se vogliamo essere precisi Taehyung, ha anche gli occhi lucidi» disse Jungkook e fu proprio inevitabile in quel momento evitare quel discorso.
«Ci siamo baciati» disse il ragazzo tutto d'un fiato, sperando che nessuno lo avrebbe sentito: menomale che era una persona che si imbarazzava difficilmente davanti a certe cose, altrimenti sarebbe diventato palesemente violaceo «Soggetto, verbo e complemento» disse Namjoon, certamente confuso da tale affermazione.
Parliamoci chiaro, Lucifero non era il primo fesso che passava sulla terra, ma soprattutto i suoi baci erano così famosi, che erano così belli quanto fatali. Diverso da quello di un cupo mietitore, dove il suo bacio ti mostra il ricordo di altre vite passate, Jimin aveva la capacità di nutrirsi di ogni loro peccato, in modo tale che il ricordo straziante di ciò che era stato commesso in precedenza, potesse distruggere categoricamente ogni persona, prima di spedire l'anima della povera malcapitata giù negli inferi. Dato che lui era stato destinato a provare l'amore per poi trarne solo le peggiori conseguenze, ovvero strazio e dolore, il fatto aveva incuriosito i ragazzi, che si erano tutti avvicinati pericolosamente a lui, come se il loro udito super fine non li avrebbe potuti aiutare; il ragazzo sbuffò prima di mordersi il labbro, rilasciandolo piano piano, lasciando scivolare i suoi denti candidi su quel morbido cuscinetto di pelle «Io ho baciato (T/N)» disse con cautela, aspettando le reazioni degli altri.
Non che loro si aspettassero qualunque altro, ma questa volta era maledettamente strano, tanto che persino la loro sorpresa li turbò. Si sedettero tutti con cautela, mentre Jimin aspettava invano. Il primo a parlare fu il più grande di tutti loro che mostrò un sorriso dolce e sincero a Jimin «Non so se essere orgoglioso di te o meno, ma sappi che vivrai un esperienza unica» la cosa fu ampiamente accolta da Hoseok, il quale agitò energeticamente la testa «Lo hyung ha ragione, non importa quello che deve succedere, vivi il presente come meglio puoi». Quelle parole lo avevano rincuorato, in un certo senso, peccato che a spingerlo proprio di fare quel gesto eri stata proprio tu e non sarebbe mai stato in grado di ripagarti abbastanza.
Alla fine ognuno disse qualcosina, che vennero più limitate a delle piccole battute, qualcuna che andava anche oltre un normale pensiero amoroso, ma tutto quel Chaos e qualora confusione, avevano fatto in modo che la ragazza dalla folta chioma riccia si potesse avvicinare a Jimin «Avrei dovuto dirtelo prima...» disse lei, con voce chiaramente avvilita «Cosa?» «Beh devi sapere che ho tenuto delle ricerche ultimamente, su quel dannato libro che mi è costato una morte orrenda. Ebbene sono venuta alla scoperta del fatto che non solo la ragazza potrà ricevere il bacio senza dover morire...» disse «Dai vai dritta al punto e non divagare!» «La sua anima verrà ulteriormente segnata. In un determinato punto si legge

"sangue versato sarà,
su colei che la profezia adempirà"

La ragazza si interruppe un momento «Per caso, dopo averla baciata hai notato qualcosa di strano? Qualcosa che magari non so...anche minimo» il ragazzo si morse ripetutamente il labbro, mentre l'agitazione lo divorava dall'interno, cercando di ricordare qualche preciso particolare di quello strepitoso bacio «Si...» disse, mentre tutto piano piano iniziava a quadrare sempre di più all'interno della sua mente e tutto si faceva più nitido e più chiaro «Quando mi sono staccato definitivamente dalle sue labbra, ho morso il labbro inferiore...insomma è una cosa che viene fatta spesso. In quel momento l'ho fatto con leggerezza, come avevo fatto prima ma per sbaglio, ho tagliato la parte interna del suo labbro» la sua voce aveva preso a tremare per l'agitazione «Sono sicuro che non ho messo forza e che...che non ho fatto nulla affinché potesse farle del male... perché...per-» «Non agitarti: abbiamo solo la conferma che è lei, dobbiamo ancora finire di tradurre tutto quel malloppo. Un modo c'è sempre». Jimin roteò gli occhi, prima di lasciare sfuggire via un sospiro sconsolato, maledicendo mentalmente colui che lo aveva ridotto in quel modo.
«Per ora la cosa rimane tra me e te finché non sappiamo altro» disse la ragazza «Ah un altra cosa davvero importante Jimin: lei lo deve sapere» disse con tono serio «E se succedesse qualcosa di brutto entrandone a conoscenza?» «C'è il rischio, ma sinceramente: meglio che lo sappia, piuttosto che lo scopra in punto di morte o peggio, che scopra che tu glielo abbia voluto tenere segreto solamente per salvarla. Ricordati Jimin, quando ami una persona, se la ami davvero, condividi con lei ogni pensiero e segreto più triste, più angosciante che una persona possa avere. Se glielo dirai, in parte lo farai per il suo bene, non ti odierà per una cosa di cui non sei responsabile».







N.A.
scusate,
Avrei dovuto aggiornare entro venerdì scorso ma ho una mola da studiare e non riesco.

Non so quando aggiornerò il prossimo, spero presto.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro