Ancora silenzio ma il rumore dei miei pensieri mi impedisce di annoiarmi. Ok che sono tra le braccia di Freddie Mercury e tutto quello che volete, ma stare così seduti senza fare assolutamente nulla non è poi così divertente.

Tutto quello che voglio ora come ora è una spiegazione a tutto questo perché penso di poter perdere la mia sanità mentale, non sono già una persona normale ma tutto questo va al di là di ogni mia possibile fantasia.

Devo ammettere che questa volta mi sono davvero superata con la fantasia, mi faccio mentalmente un applauso.

Continuo ad avere la testa sul suo petto e non sento nulla, non emana calore, non respira e il suo cuore non batte eppure lo sento accanto che mi stringe tra le sue braccia,

La cosa dovrebbe mettermi l'ansia, insomma, sono tra le braccia di un non-vivo come se niente fosse. Eppure la pace, quasi forzata, che emana questo luogo mi costringe a mettere questi pensieri inusuali in secondo piano concentrandomi sulla brezza tiepida e alle foglie di questo grande albero che cadono con una lentezza al limite del credibile.

- Cos'è questo posto? – dico a mezza voce mentre il mio sguardo si posa sul lago cristallino.

Sento che lo sguardo del, ora giovane, Freddie Mercury si posa su di me ma io non tento neanche di distogliere gli occhi da quella distesa smeraldina che è il lago a qualche metro da noi.

- Ci sono tante cose che non capisco... – mi risiedo composta mettendomi di fronte al giovane dai capelli a mezza lunghezza - ... e tu sei l'unico che può darmi delle risposte. – termino la frase sospirando.

- E io, ora, sono pronto a dartele. – risponde Freddie incrociando le braccia al petto.

Io annuisco impercettibilmente, quasi in un gesto involontario. Ero pronta a tempestarlo di domande ma la sua voce stronca sul nascere un qualsiasi suono stesse per uscire dalla mia bocca.

- Ma non so se vuoi veramente sapere. – sussurra ma, con il silenzio surreale che regna qui, le sue parole arrivano chiare e dirette alle mie orecchie.

Mi ammutolisco all'istante iniziando a riflette.

Questo posto è troppo strano, ciò è evidente, ma ci sono così tante cose che non mi sono chiare.

Primo, come ci sono finita qui?

Gran bella domanda, vero? Più ci penso più la risposta sembra non arrivare.

Secondo, perché sono qui?

Una gran bella domanda anche questa.

Terzo, cosa caspita ci fa Freddie Mercury qui?

Questa sì che è una grandissima domanda. Anzi, oserei dire, la più grande. 

Perché caspita, in un posto così grande, ci siamo solo noi?

Perché prima era con i baffi e ora si è ringiovanito di colpo?

Perché mi sto facendo tutte queste domande?

Perché? Perché? Perché?

Non so neanche più io chi sono.

Chi sono io?

- Ricordati che sento i tuoi pensieri e mi stai già facendo venire il mal di testa. – si spreme teatralmente le meningi il ragazzo di fronte a me interrompendo, momentaneamente, il mio flusso di pensieri.

Ecco un'altra domanda!

Perché lui può leggere i miei pensieri e io non posso leggere i suoi? 

- Se stai calma, forse, potrei rispondere alle tue domande. –

E fu così che smisi anche di pensare.

Ora tutto il mio corpo sembra in preda ad una euforia incontrollata. Il mio corpo inizia a tremare. La voglia di sapere è così grande ed insistente che il mio corpo non riesce più a contenersi mentre la mia attenzione è focalizzata sull'unico essere dalle sembianze umane presente in questo strano posto.

- Ora che ho la tua totale attenzione, partiamo per gradi. – inizia a parlare e io, muta come un pesce, attendo in trepidazione pendendo dalle sue labbra.

- Prima di darti una spiegazione vorrei che tu mi raccontassi un po' di te. –

- Mi chiamo Serenity, ho 25 anni, sono una studente- - rispondo confusa ma vengo prontamente interrotta con un gesto plateale della sua mano davanti al suo viso, quasi se stesse scacciando una mosca inesistente.

-Tsk... Queste cose le so già. – si rimette composto mentre continua a parlare – Ad esempio? ... - ora mi guarda talmente intensamente che il mio cuore ha un sussulto – Perché pensi di essere qui? –

Io inarco un sopracciglio più confusa di prima. Invece di rispondere alle mie domande per fare chiarezza sembra che mi vuole confondere ancora di più le idee. Abbiamo iniziato a giocare a Taboo senza saperlo?

- Se lo sapessi non te l'avrei chiesto, non credi? – domando ancora.

- Quello che intendo è: ti ricordi di ciò che è successo prima di arrivare qui? –

- Certo che me lo ricordo! Io ero... -

Il mondo si ferma in un'istante. La realizzazione mi colpisce con la potenza di un uragano. I miei occhi, iniettati di paura, cercano quelli di Freddie per avere del conforto ma ciò non sembra bastare. Le lacrime fanno a gara per scendere dai miei occhi e cadere inesorabilmente sulle mie mani tremolanti.

Mr. Mercury non batte ciglio mentre mi osserva con il suo sguardo penetrante. Inevitabilmente mi tocco la testa e le lacrime si fanno tre volte più insistenti. Alla sensazione della morbidezza dei miei capelli lunghi inizio a singhiozzare rumorosamente. Mi alzo frettolosamente e, alla velocità della luce, mi dirigo verso lo specchio d'acqua. Una volta lì il mio sguardo si posa sul mio riflesso e le mie gambe cedono sotto il mio stesso peso.

Dopo attimi, che sembravano ore, alzo lo sguardo puntandolo su Freddie che ora è al mio fianco.

- Com'è possibile? Sono morta, vero? E' questo che stai cercando di dirmi? – urlo in preda alla disperazione.

Lui nega con la testa per poi accarezzare la mia folta chioma scura che mi sono accorta, qualche momento fa, di avere.

- Avevi dei capelli meravigliosi Serenity. –commenta assorto mentre si china al mio fianco.