Capitolo 5
Questa mattina le lezioni sono state più pesanti del solito, ultimamente passo molto tempo sui libri e non li chiudo prima delle undici di sera.
È sicuramente stanchezza, però non posso farci nulla, sono pur sempre professori e se questa settimana siamo carichi di roba da studiare non possiamo fare nulla se non mettercela tutta per non prendere un brutto voto.
Sta tutto nell'organizzazione.
Proprio per questo temo che in questi giorni non potrò fermarmi a scuola per molto, vorrei poter passare più di tempo in biblioteca ma non ne ho la possibilità.
Studiare è così stancante.
Sospiro posizionando la testa sopra il banco, in questo momento mi piacerebbe essere a casa a dormire sul mio letto.
"Ehi, non ti addormentare altrimenti ti chiudono dentro."
Alzo lo sguardo dopo aver sentito la voce di Yoshino.
Ha colpito la mia testa con il libro, se non lo avesse fatto forse sarei rimasta ancora un po' con la testa sul banco.
"Quindi ogni tanto anche tu senti la stanchezza. Io faccio un salto al club di chimica, devo chiedere una cosa a Yoshita—"
Mi alzo di scatto, tenendo le mani sul banco e non lasciandole terminare ciò che stava dicendo.
"Il club di Basket!"
"Il club di Basket?" chiede con espressione confusa, mettendo il libro sulla sua spalla.
Non ritenendola una cosa fondamentale non le ho parlato nel dettaglio di quel ragazzo che mi ha aiutata a trovare il negozio.
In realtà non mi andava neanche di annoiarla con ogni piccola cosa che mi succede.
Non mi sono mai interessata alla squadra di Basket della nostra scuola, quindi è naturale sia rimasta sorpresa della mia reazione.
"Si, devo andare a vedere una cosa. Ti dispiace se ci sentiamo stasera? Non so quanto ci metto, quindi non voglio chiederti di aspettarmi se poi non posso tornare a casa con te."
"Non preoccuparti, ci sentiamo."
"Grazie Yoshino!" le sorrido, prendendo la borsa e allontanandomi dalla classe l'attimo seguente.
Mi dispiace di non averle detto nulla e se non la conoscessi penserei che potrebbe essersi offesa, però Yoshino mi conosce fin troppo bene e sa come sono fatta.
Sa che se fosse qualcosa di importante gliene parlerei senza esitare.
Comunque adesso sono curiosa di vedere la squadra di Basket di questa scuola, chissà se sono dei ragazzi simpatici.
Spero di non disturbare.
Entro in palestra tenendo la borsa solo con una mano, lasciando libera l'altra in modo da poter salutare.
"Ciao! Sono qui per—"
Interrompo da sola ciò che stavo dicendo con un urlo, coprendo subito dopo la bocca con entrambe le mani.
Presa dallo spavento non sono riuscita a trattenermi, non era mia intenzione urlare, ho anche lasciato cadere a terra la borsa.
All'improvviso ho visto una palla da Basket arrivare a tutta velocità nella mia direzione, per fortuna ha colpito il muro sopra la mia testa.
Credevo seriamente di morire.
"Che ci fai qui?" chiede un ragazzo, intento a fare una bolla con la cicca che sta masticando.
Si è spinto leggermente verso di me con il viso, ha le mani sui fianchi ed è alto.
Non riesco a capire se si sia arrabbiato perchè mi ha vista qui oppure se si tratta di semplice curiosità.
Non so come rispondere alla sua domanda.
Temo di essere andata nel panico.
"Ehm, e-ecco io...Sono venuta qui per assistere agli allenamenti. Volevo vedere com era la squadra di Basket, anche se...Beh non ci capisco nulla di Basket..." rispondo grattandomi la guancia con un dito, facendo una risata nervosa dopo aver concluso la frase.
Sono andata nel pallone, che vergogna.
"Che c'è adesso?" chiede un altro ragazzo con tono seccato.
"Questa qui è venuta a vederci giocare." dice, indicandomi con un dito mentre io muovo velocemente le mani prima di rispondere.
"N-Non disturberò. Promesso!"
"Abbiamo finito, tornatevene a casa."
"Hanamiya?"
Avevo riconosciuto la sua voce ma quando sono arrivata non l'ho notato, ero troppo spaventata per via della palla da Basket.
Non mi aspettavo l'avrei trovato qui, indossa la divisa della squadra e ha il numero 4 come Shoichi, quindi deve essere il capitano.
"Vieni con me." dice, uscendo dalla palestra dopo essermi passato davanti.
"Quindi anche tu fai parte della squadra. Sai, non me lo sarei mai aspettata."
Sorrido camminando al suo fianco.
Ci siamo allontanati dagli altri appena un minuto fa ma non mi ha ancora guardata, nemmeno una volta.
È evidente che la sua espressione non è delle più felici, spero non sia seccato a causa mia.
Forse non gli piace molto quando qualcuno si presenta agli allenamenti, magari molte squadre preferiscono non essere guardate da nessuno mentre si allenano.
È comprensibile.
Sono venuta qui per vedere come giocavano ma Hanamiya ha interrotto gli allenamenti, quindi non avrei motivo di stare insieme a lui.
Però non mi va di lasciarlo con quello sguardo cupo, potrei provare a fare conversazione con lui per vedere se riesco a migliorare l'atmosfera.
"Quali sono le vostre prossime partite? Magari posso venire a vederne una."
"Te lo sconsiglio. Non ti piacerà quello che vedrai, se non vuoi vedere qualcosa di sgradevole stai a casa."
Non capisco a cosa si riferisce, dopotutto è solo una partita di Basket, cosa potrebbe succedere di così sgradevole da consigliarmi di rimanere a casa?
"Ma è solo una partita di Basket..."
"Non fa per te. Non venire."
Sospiro, aspettando qualche secondo prima di fare la mia mossa.
Aumento il passo, fino ad arrivare davanti a lui, facendolo così fermare.
"Non trattarmi come una bambina, se voglio venire a vedere la partita sono libera di farlo!" gli dico poggiando il dito sul suo petto.
Gli ho messo il broncio.
"Ma mi ascolti quando parlo? Senti, fai come vuoi. Poi però non piangere."
Mi ha superata di nuovo, lasciandomi qualche passo indietro.
Continuo a non capire cosa intenda con queste parole, guardare una partita di Basket potrebbe farmi stare male fino a farmi piangere?
In questo momento non rientra tra le mie priorità quindi preferisco lasciare da parte l'argomento, almeno per ora.
Ora c'è un altra cosa che vorrei fare.
"Hanamiya! Vieni con me." gli dico con un sorriso, prendendolo a braccetto e continuando a camminare accanto a lui.
Prima stavo pensando che non l'ho ancora ringraziato come avrei dovuto per quella volta.
Visto che ha deciso di terminare prima gli allenamenti ed è ancora presto lo porterò da qualche parte a fare merenda.
Anche se non siamo molto in confidenza questo è un ottimo modo per approfondire il nostro rapporto.
Sarei felice di averlo come amico, anche se probabilmente per lui non è lo stesso.
[Mezzora dopo]
Alla fine in qualche modo sono riuscita a farmi seguire, adesso siamo in coda per ordinare uno di quei bicchieri enormi ripieni di gelato.
A differenza di molti altri locali i tavoli qui sono all'aperto, come posto mi piace molto.
"Come ci sono finito qui?" chiede dopo essersi seduto di fronte a me.
Ha sospirato e ora ha lo sguardo verso sinistra, con la mano destra poggiata sulla sua guancia.
"Ti chiedo scusa se ti ho trascinato qui all'improvviso. Volevo ringraziarti in modo carino ma se hai degli impegni lo capisco, possiamo andarcene appena finiamo di fare merenda." sorrido, iniziando a mettere una fragola ricoperta di cioccolato sotto i denti.
"Non ho niente da fare quindi per ora non ho problemi, ma non esagerare."
Sorrido ancora una volta, sono contenta sia rimasto a farmi compagnia.
"Ora che ci penso questa è la prima volta che parliamo senza che sia successo niente. La prima volta in biblioteca stavo cadendo da una scala mentre la seconda ho rischiato che quel ragazzo mi facesse qualcosa di brutto. Mi hai salvato la vita due volte, se lo raccontassi a qualcuno probabilmente non ci crederebbe. Tu pensi che io sia un po' troppo impacciata?" chiedo mettendo un altra fragola sotto i denti.
"Invece di parlare finisci quel gelato, si sta sciogliendo."
Ha ragione, se aspetto troppo tempo sarò costretta a berlo e non sarebbe la stessa cosa.
Hanamiya ha preso un semplice frappé al cioccolato fondente mentre io un gelato a tre gusti, ricoperto di fragole e glassa al cioccolato.
Mi sa che sto dando l'impressione di una che non mangia da giorni.
"Hanamiya, a te piace leggere vero?" chiedo muovendo la cannuccia da una parte all'altra.
Ricordo ancora il suo viso illuminato dalla luce del tramonto, quel tardo pomeriggio mentre leggeva aveva un espressione angelica che non potrei mai dimenticare.
Sono curiosa di sapere che tipo di libro era, magari ci piacciono gli stessi generi.
"Si. Lo faccio nel mio tempo libero."
Quindi quando non ha gli allenamenti va in biblioteca oppure passa i pomeriggi a casa sua a leggere, è davvero un bellissimo hobby.
"Anche a me piace molto leggere! Ultimamente però sono molto presa con lo studio, ho un sacco di test e la sera sono stanchissima. Non ho tempo per fare nulla. Che pizza."
Metto il broncio, poggiando poi le labbra sulla cannuccia.
Adesso che ci penso visto che mi trovo qui ora sono costretta ad aprire di nuovo i libri dopo cena, da una parte avrei preferito non arrivare a questo ma dall'altra anche io penso di aver bisogno di prendermi qualche ora libera.
Yoshino e Shoichi non fanno altro che ripeterlo, secondo loro ho bisogno di riposo e distrazioni.
"Quindi tu sei una di quelle che ha bisogno di ore per memorizzare qualche pagina? Wow, sei messa proprio male."
Sospiro spostando i gomiti sul tavolo e entrambe le mani sulle guance.
Vorrei non fosse così ma ha ragione, sono messa malissimo.
"Di quale materia hai il prossimo test?"
"Chimica."
"Bene. Ti aiuto io."
"Dici sul serio?" chiedo cercando di trattenere l'entusiasmo il più possibile.
Deve essere bravissimo in tutte le materie.
Non mi va di causargli troppo disturbo ma se accettassi la sua proposta forse ci metterei molto meno tempo a studiare, in questo modo troverei anche del tempo per me.
Se studiassimo a casa mia potrei preparargli dei biscotti al cioccolato così da non fargli pesare troppo la giornata, ho notato che il cioccolato fondente gli piace tanto.
"Tu però non presentarti più agli allenamenti. Vivi in un mondo rose e fiori e sei ingenua, non è un ambiente che dovresti frequentare."
Ha preso la borsa e subito dopo si è alzato dalla sedia, entrambi abbiamo finito di mangiare e per liberare i tavoli dobbiamo alzarci.
Ancora non ho capito a cosa si riferisce ma mi fido di lui, per dire queste cose avrà le sue ragioni altrimenti non l'avrebbe fatto.
"Okay!"
"Da che parte è casa tua?"
"Vuoi riaccompagnarmi a casa?"
"Se non lo facessi finiresti come l'altra volta. Non sei in grado di difenderti da sola. Sei troppo gentile e sensibile alla violenza." dice tenendo le mani nella tasca, attraversando la strada con me accanto.
"Non penso sia un male essere sensibili alla violenza, fare del male è una cosa terribile e sbagliata! Non si deve mai usare la violenza!"
Ho alzato il tono della voce senza volerlo, sembrava quasi stessi parlando con qualcuno distante da me di qualche metro.
"Quanto entusiasmo. Guarda che non stai studiando per diventare psicologa, calmati."
Dopo aver sospirato mi ha colpito la fronte con due dita, facendomi mettere di conseguenza le mani davanti per coprire la botta presa.
"Siamo quasi arrivati. Casa mia è quella la in fondo con il cancello carino!" dico indicandola con un sorriso mentre ci avviciniamo.
"Io vado. Ci vediamo." dice, togliendo una mano dalla tasca per salutarmi.
Mi sta dando le spalle.
"Quindi quando ci vediamo per studiare?"
"Domani pomeriggio sei libera?"
"Si! Anche perché ormai passo pomeriggi interi a studiare, quindi non è che abbia molto altro da fare..."
Sospiro, ogni volta che penso a quei test la stanchezza aumenta.
"Allora facciamo domani."
"Ti aspetto davanti all'ingresso! Però so che hai gli allenamenti...Ci sono! Per passare il tempo posso andare a dare una mano in biblioteca, non lo faccio da molto." sorrido, notando poi Hanamiya voltarsi appena verso di me.
"Comunque i soldi sono nella tua borsa. Ti ho fatto credere sia stata tu a pagare ma te li ho restituiti senza farmi notare. Con te non è stato difficile. Se pensavi che avrei lasciato pagare una ragazza sei proprio una stupida. Beh, a domani." dice, voltandosi verso la strada avanti a se e tenendo alzata la mano destra.
Come ho fatto a non accorgermene?
Quando l'ha fatto?
Sicuramente è stato quando mi ha tirato quel colpetto sulla fronte, ero intenta a guardare in alto mentre la coprivo con le mani e non potevo accorgermene.
Questa cosa però mi fa sorridere, è stato un gesto carino da parte sua.
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