Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo 21

[Yuma]

"Finiamola qui."

Non sono riuscita a togliermi quelle parole dalla testa.

Ho pensato a cosa potesse averlo spinto a prendere una decisione simile e sono quasi certa di averlo capito, però non posso averne la certezza se prima non ne parlo con lui.

Appena ha detto di voler chiudere sono rimasta immobile, non sono riuscita a pronunciare neanche una parola per lo shock.

Dovevo ancora rendermi conto di ciò che avevo sentito, ma una parte di me non voleva farlo.

A differenza della volta precedente, dopo la partita, ho cercato di non saltare a conclusioni affrettate e sono tornata a casa per riflettere.

Ci ho pensato a lungo, arrivando alla conclusione che il vero motivo potrebbe essere la paura di farmi soffrire di nuovo.

Non credo di aver fatto qualcosa che possa averlo infastidito o fatto sentire male, mi sono scusata per non avergli chiesto come stava ma non sembrava preoccupato per quello.

Quando sono andata da lui e abbiamo parlato non capiva perché mi fossi preoccupata per come poteva stare, considerando ciò che ha fatto forse pensava gli avrei detto qualcos'altro.

Se le cose stanno così devo assolutamente parlare con lui, non posso lasciare finisca così, non abbiamo nemmeno provato a stare insieme.

Se avesse davvero paura di farmi del male non credo dovrebbe pensarci, non ora almeno.

Non possiamo sapere come andrà se non ci proviamo, quindi non trovo un senso nel smettere di frequentarsi.

Di solito capisco le decisioni degli altri e non le ostacolo in alcun modo, ma questa volta è diverso, se lasciassi stare perderei per sempre il mio primo amore.

Spero non stia soffrendo troppo a causa mia.

Mi ha lasciata andare per il mio bene ma forse sta poco bene, devo cercare di risolvere al più presto questa situazione per entrambi.

[La mattina stessa, a scuola]

Ci ho pensato tutta la mattina, sono stata attenta alle lezioni per miracolo, non facevo altro che pensare a Makoto e al modo in cui potrei aiutarlo.

La pausa pranzo è iniziata da poco, sono uscita dalla classe per andare a parlargli.

Non potevo tenermi tutto dentro fino al termine delle lezioni, non ce l'avrei fatta e sarei finita per impazzire.

Devo trovarlo.

Non appena girato l'angolo ho istintivamente spostato lo sguardo verso il basso, Makoto sta parlando con una ragazza che non ho mai visto prima.

È molto carina, non mi sono soffermata a osservare i particolari ma ho notato che ha i capelli lunghi ramati, leggermente mossi.

"Sei libero stasera?"

"Si, non ho niente da fare."

Mi fermo per un momento di fianco a loro, tenendo ancora la testa bassa.

So bene che Makoto non è interessato a lei, lo conosco da molto e riesco a capire quando una cosa non gli interessa, però non ci stiamo più frequentando quindi non mi sembra carino intromettermi nella loro conversazione.

Vederlo parlare con quella ragazza mi provoca fastidio, non avevo mai provato una cosa simile nei confronti di qualcuno, questa è la prima volta.

Mi sono allontanata ancora ma con passo lento, vorrei continuare a sentire ciò che si stanno dicendo ancora per un po'.

"Quindi possiamo uscire insieme se ti va. Poi puoi venire a casa mia." dice, con un tono di voce che considero poco gradevole.

Normalmente non l'avrei fatto ma non ci posso fare nulla, non mi era mai successo prima ma sento il disperato bisogno di interrompere questa conversazione.

Non mi importa se sembrerò maleducata o inopportuna, come apparirò agli occhi di quella ragazza non mi interessa, non voglio che Makoto vada a casa di un altra.

Faccio un lungo sospiro, dopo aver raggiunto le spalle della ragazza.

"Scusa, non era mia intenzione interrompervi ma dovrei urgentemente parlare con Makoto. Ti dispiace se lo porto via con me qualche minuto?" sorrido mettendo una mano contro l'altra, affiancandomi a lei.

"Non vedi che stiamo parlando? Vattene." dice, portandomi di nuovo ad abbassare la testa.

Non ho la minima idea di come dovrei rispondere, non mi piace discutere, se usassi le parole sbagliate potrebbe finire con una discussione che non mi sento di causare.

Però non posso perdere tempo a pensarci, non è il momento di fermarsi a pensare quali siano le parole giuste da usare, rivoglio solo Makoto.

Sono venuta a cercarlo per parlare con lui di quello che mi ha detto ieri ma quando l'ho visto insieme a questa ragazza per rispetto nei suoi confronti ho pensato di farlo in un altro momento, ora però ho cambiato idea.

Io non me ne vado senza Makoto.

Quando ero bambina giocavo molto insieme ai miei compagni, spesso però mi davano la colpa per aver perso, se la prendevano con me perché non ero abbastanza forte per rispondere, se ne approfittavano.

Non volevo discutere e mi limitavo a sorridere, pensando al prossimo gioco che avremmo fatto tutti insieme.

Il giorno di una gara importante non avevo corso abbastanza e a causa della mia lentezza abbiamo perso.

Non ero riuscita a fare niente per loro, non avevo corso abbastanza per portarli alla vittoria.

Questa volta però è diverso, la situazione lo è.

Non sono più una bambina, non voglio si ripetano quei momenti che mi hanno resa tanto triste, devo reagire e dimostrare a me stessa che se voglio posso farcela.

Non si tratta di un gioco, voglio riprendermi Makoto e lo farò.

"Veramente...Dovrei parlargli adesso."

"Senti tu, non vuoi proprio capire, ti ho detto che devi andar—"

"Non lo farò! Non intendo andarmene." la interrompo alzando appena il tono della voce.

Non era mia intenzione alzarla così tanto ma sono stata presa dal momento, non ci posso fare niente se non riesco a controllarmi.

Senza pensarci sposto la mia attenzione su di lei, decidendo di guardarla negli occhi, anche se non è una vera e propria sfida ho intenzione vincere.

"Vuoi litigare?"

"N-No, assolutamente no! Sono contro alla violenza e non mi piace litigare!" dico cominciando a muovere velocemente le mani.

"Non sei la sua ragazza. Che fastidio ti da se viene a casa mia stasera? Sai quanto ci divertiamo?" dice, mordendosi il labbro inferiore.

"Non lo farete, lui non vuole venire con te, io lo conosco e lo capisco!"

"Mi stai facendo innervosire, se non te ne vai ti strappo tutti capell—"

"Provaci! Ma non ti permetterò di portare via Makoto. Perché Makoto è mio! Adesso scusaci, ma come ti ho detto prima dobbiamo parlare urgentemente. Ci vediamo!"

Mi sono allontanata solo dopo aver preso Makoto per il polso.

Lo sto trascinando via senza avergli chiesto il permesso, ma se avesse avuto qualcosa da ridire non si sarebbe fatto trascinare.

Ho ancora il cuore a mille, ho urlato contro quella ragazza senza preoccuparmi delle persone che passavano in corridoio.

Sono stupita ma felice, non credevo di poter riuscire a parlare così a qualcuno.

Ho tirato fuori una parte del mio carattere che non sono mai riuscita a mostrare.

Non sembravo neanche io, presa dal momento e dalla agitazione non me ne sono accorta, ho pensato solo a rispondere.

Ci siamo fermati in quel corridoio che si affaccia al giardino, è un posto abbastanza tranquillo per parlare.

"Makoto è mio eh, non lo diresti mai. Eri gelosa fino a questo punto?" chiede, avvicinandosi con il viso.

Ha portato una mano contro il muro, mentre l'altra mi sta accarezzando la guancia.

Sto morendo di imbarazzo, sul momento non mi sono resa conto di ciò che ho detto, l'ho fatto senza pensarci seguendo ciò che mi diceva il cuore.

Sono perdutamente innamorata di lui, non posso fare finta non stia succedendo nulla, non riuscirei a fare l'indifferente nemmeno se ci provassi un infinità di volte.

Con Makoto non serve a niente provarci, mi sentirò sempre così quando sarò un sua compagnia.

Distolgo lo sguardo un attimo prima di rispondere.

"N-Non so, quello era per dire..."

"Dillo ancora."

"Eh? N-Non credo sia necessario!"

"Fallo."

Mi sta guardando con quello sguardo, non so bene come spiegarlo ma mi trasmette una strana impressione, come se mi stesse per divorare con gli occhi.

"M-Makoto...S-Sei...Mio." rispondo, sentendo subito dopo le sue labbra posate sulle mie.

Mi ha baciata, questa volta più intensamente.

Anche se mi sento in imbarazzo sono felice l'abbia fatto, non mi aspettavo un bacio da parte sua visto quello che mi ha detto ieri ma forse si è pentito della decisione che ha preso.

È vero che non ne sono sicura, ma forse aveva davvero paura di ferirmi un altra volta, se fosse così quando mi ha rivolto quelle parole l'ha fatto mettendo me davanti a se stesso.

Sono contenta di essermi innamorata di lui, come primo amore non potevo essere più fortunata.

Sono sicura che se dovessi rifare tutto da capo non potrei innamorarmi di nessun altro, aspetterei di conoscere Makoto per potermi innamorare ancora di lui.

Non è come appare davanti agli altri, il vero Makoto è quello che è con me.

Appena separate le labbra mi sono fermata a guardarlo negli occhi.

La sua espressione mi fa capire che è come la pensavo io, vorrebbe davvero divorarmi.

"Scusa, ieri sono andata via e non ti ho più chiamato ma poco fa ti stavo cercando per parlarti di quanto accaduto e di cosa ne penso. Sai, dopo la partita non ero in grado di fare un ragionamento sensato e mi sono sfogata su di te dandoti la colpa, ma quando sono tornata a casa ci ho riflettuto a lungo. Avrei dovuto capirti, mi sono sentita in colpa per non essere riuscita a farlo. Non volevi farmi venire a vedere le partite e non mi volevi vicina alla palestra per evitare che scoprissi il modo in cui giochi a Basket. Ma se me l'hai tenuto nascosto è stato perché hai iniziato a tenere a me e hai immaginato che se l'avessi saputo non ti avrei più parlato. Makoto, io non sono d'accordo con quello che fai, distruggere in questo modo gli altri giocatori lo trovo sbagliato. Però sono innamorata di te, non potrei mai smettere di starti vicino. Potrei provare a convincerti a smettere di giocare a Basket così e se non dovessi riuscirci me ne farei una ragione, per una volta sono disposta a non pensare ai tuoi metodi violenti, tutto questo solo perché sono innamorata di te. Però promettimi che non mi mentirai più, è una cosa che non riuscirei a sopportare una seconda volta."

Makoto sta sorridendo, è un sorriso dolce che non vorrei mai smettere di ammirare, vorrei continuare a vederne altri come questo.

"Va bene. Non ti mentirò più, promesso."

Sorrido, di solito non se ne esce con parole così dolci ma sono felice me l'abbia promesso, se è stato così carino è perché tiene molto a me.

"A partire da adesso però sei la mia ragazza. Quindi mi appartieni. Ti avverto, sono molto geloso." dice, alzandomi il mento con due dita.

Sono arrossita di colpo appena ho sentito di essere la sua fidanzata, non vedevo l'ora di diventarla.

Sono così felice.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro