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Capitolo 2

Quella mattina la scuola era chiusa.

Un sabato ogni due Yuma non doveva andarci, così quando arrivava quel giorno ne approfittava per recuperare il sonno.

Tuttavia quella volta preferì alzarsi comunque presto, così da portarsi avanti con lo studio.

Le prossime settimane sarebbero state impegnative, se non gestiva bene gli argomenti da studiare rischiava di non farcela.

Devo mettercela tutta come ho sempre fatto.

"Tesoro. Posso entrare?" chiese dopo aver bussato un paio di volte.

Sua mamma era sempre così gentile con tutti, la giovane doveva aver preso da lei.

Quando la donna si dimenticava di bussare finiva per scusarsi, nonostante la castana le ripeta che non ce n'è alcun bisogno.

"Si. Entra pure." le disse, passando con cura la spazzola sui capelli.

"Shoichi è arrivato. Ti sta aspettando in soggiorno." le comunicò, non dimenticando un sorriso.

"Grazie per avermi avvisata. Scendo subito."

Si alzò dalla sedia, controllando allo specchio se la camicia e la gonna erano da sistemare.

"Così dovrebbe andare bene." sorrise.

Dopo aver preso la borsa e il telefono scese per raggiungere il soggiorno.

Non aveva avuto il tempo di controllare l'ora, quindi sperava di non essere in ritardo.

Non amava fare aspettare le persone, indipendentemente dal tipo di rapporto che aveva con loro.

"Eccomi. Possiamo andare." sorrise di nuovo, dopo averlo guardato negli occhi.

Non capisco per quale motivo mi stia osservando dalla testa ai piedi in questo modo però.
Pensò, notando strane le attenzioni che l'amico le stava dando.

"Mmh? Che c'è?" chiese.

Non era brava a nascondere quello che provava.

Ciò che il ragazzo stava facendo la imbarazzava a tal punto da spingerla a chiedersi se avesse abbinato nel modo sbagliato i vestiti.

"Sei carina."

"Eh?"

La giovane arrossì, distogliendo lo sguardo l'attimo seguente.

L'amico era sempre stato così.

Le aveva sempre detto quello che pensava, fin da quando si erano conosciuti, senza porsi nessun problema.

Nonostante questo la castana non si sarebbe mai aspettata un suo complimento così all'improvviso, ma era felice pensasse che era carina.

"Grazie..."

"Pensavo venissi con la divisa. Di solito quando ci sono gli allenamenti vieni sempre con quella." le disse, tenendo la mano destra nella tasca del pantalone.

L'ultima volta che andò ai suoi allenamenti era in divisa scolastica per comodità, ma quel giorno era diverso.

Il sabato scorso la castana fece una promessa all'amica, così pensò di doverla mantenere.

"Satsuki ha detto che le piacerebbe vedermi con qualcosa di carino quindi ho pensato fosse una buona idea vestirmi così. Sapevo che le avrebbe fatto piacere e ci ho provato, credi che le piacerà?"

In risposta l'amico sospirò, posizionando la mano sinistra sopra la testa di Yuma.

"Tu ti preoccupi troppo." disse, portandola di nuovo all'interno della tasca.

La giovane era del tutto consapevole del fatto che tendeva a preoccuparsi molto di ciò che pensano le persone, però era dell'idea che se non lo facesse non si sentirebbe felice con se stessa.

Con Momoi era un accezione, si trattava di una richiesta da parte di un amica, ma strappare un sorriso a chi le stava vicino la riempiva di gioia.

Essere gentile con tutti e ascoltare chiunque senta il bisogno essere ascoltato, ognuno di noi lo vorrebbe, ed è esattamente quello che faceva Yuma.

"Hai passato tutta la mattina a studiare?" chiese, guardando la strada avanti a se, mentre lei in risposta annuì sorridente.

"Volevo portarmi avanti con lo studio. Nei prossimi giorni sono piena di test, devo impegnarmi al massimo se non voglio rischiare di prendere un insufficienza!" disse, alzando poi lo sguardo verso il cielo, sollevato le braccia e stringendo le mani in due pugni.

"Sicura di non essere troppo stanca? Non devi esagerare."

A quel punto la castana sorrise, voltandosi verso il moro e scuotendo appena la testa.

Con lei si comportava in modo gentile, se non fosse diventata sua amica avrebbe desiderato che qualcuno la spingesse a farlo.

"Sto bene."

"Se lo dici tu. Carino il cartellino attaccato alla borsa, l'hai pagato a parte?" chiese, portandola così a dare uno sguardo, con la speranza che non fosse come credeva.

Invece era esattamente come aveva immaginato.

Aveva camminato cinque minuti senza accorgersi del cartellino, la borsa era nuova ma pensava di averlo tolto prima di uscire.

Sospirò, nascondendolo rapidamente all'interno della borsa.

Ma perché non sto mai attenta abbastanza?

"Shoichi! Potevi dirmelo quando siamo usciti di casa, chissà quante persone se ne sono accorte. Mi avranno guardata pensando che io fossi una scema, che figura che ho fatto!" disse, sentendo poi l'amico ridere.

"Non ridere! Sei cattivo Shoichi!"

"Dai non prendertela."

In risposta Yuma si voltò dall'altro lato mettendo un broncio.

A colpa sua si era vergognata tantissimo, visto che se n'era accorto avrebbe potuto dirglielo fin da subito, invece preferì godersi divertito la sua reazione.

"Non te ne sei accorta perché sei stanca. Dovresti riposare di più."

La giovane abbassò lo sguardo, riflettendo sulle sue parole.

Sapeva che Imayoshi aveva ragione ma non sempre riusciva a riposare come doveva, anche se avesse voluto farlo non avrebbe potuto a causa dei suoi impegni.

"Forse ti sei innamorata."

Yuma si voltò nella sua direzione, non osava immaginare cosa sarebbe successo se l'avesse detto mentre era intenta a bere qualcosa.

Riusciva sempre a farle prendere un colpo quando se ne usciva con quelle domande improvvise.

"Shoichi! Non tormentarmi così. Il mio cuore non reggerà."

Sospirò, tenendo una mano sul petto e gli occhi chiusi.

"Sai, quando frequentavamo le scuole medie conoscevo un ragazzo. Non gli hai mai parlato ma quando gli capitava di vederti non riusciva guardare altrove. Era intelligente e attento."

Alle medie c'era un ragazzo che mi guardava?
Si chiese.

Non ci aveva mai fatto caso, non aveva nessuna esperienza in quelle cose.

"Beh, probabilmente ti guardava per cercare di capire fino a che punto potevi essere strana. Hai sempre avuto la testa tra le nuvole dopotutto. Se ne sono accorti tutti a scuola."

A quel punto la castana guardò, poi attese un istante e lo colpì con dei leggeri pugni sul braccio sinistro.

"Cattivo. Non ce la fai a dire qualcosa di carino senza aggiungere parti che non servono?"

"Dai scherzavo."

"Lo so."

Forse scherzava riguardo quel ragazzo.
Pensò, questa volta più seriamente.

Non aveva mai notato nessuno che la guardava, anche se non aveva mai avuto un fidanzato si sarebbe accorta di una persona che la osservava di continuo, chiunque lo noterebbe.

Beh, comunque non è importante adesso.

Non erano ancora arrivati davanti all'ingresso, tuttavia già si potevano sentire alcune voci provenire dalla palestra.

Uno di loro si stava scusando in continuazione, Yuma era sicura si trattasse della voce di Sakurai.

"Ehi. Vi ho portato Yuma, non fatela scappare." disse solo dopo essersi diretto verso i suoi compagni.

"Yuma! Non pensavo saresti venuta! Sono felice di vederti!" confessò Ryo con un sorriso, la giovane gli andò incontro prima di rispondergli.

"Anche io sono felice. Però ti ho già detto che dovresti avere più fiducia in te stesso, non devi scusarti se sbagli. Gli allenamenti servono per migliorare no? E poi in partita anche i professionisti possono sbagliare!" sorrise, alzando un dito all'altezza della spalla.

Voleva cercare di aiutarlo come meglio poteva, forse con un po' di incoraggiamento avrebbe smesso di pensare ad ogni cosa che faceva come qualcosa di sbagliato.

"Sei così gentile con me Yuma...Però ho fatto la figura dello scemo, non volevo mi dispiace!"

"N-Non volevo dire questo..."

"Scusa! Scusa! Mi dispiace di essere noioso!"

"Ryo..."

La castana non conosceva Ryo da molto ma le piaceva passare del tempo in sua compagnia,  solo che quando cominciava a scusarsi anche per lei risultava complicato fermarlo.

"Aomine?" chiese Shoichi catturando la sua attenzione.

Dopo averglielo fatto notare si accorse che non c'erano ne lui ne Satsuki, se non si trattava di un ritardo pensò che probabilmente avesse deciso di saltare di nuovo gli allenamenti.

"Non credo che verrà oggi."

"Non cambia mai." rispose a Kōsuke, portando entrambe le braccia dietro la testa.

"Satsuki non viene oggi?" chiese la castana.

Essendo molto amica di Aomine spesso quando non si presentava agli allenamenti tendeva a mancare anche lei, quindi forse non si sarebbe presentata.

Mi sarebbe piaciuto parlarle di nuovo, anche se non è la mia migliore amica mi trovo bene quando sono in sua compagnia.
Poi Satsuki con me è sempre dolcissima.
Pensò tra se e se, sorridente.

"Eh? Yuma? Ci sei anche tu?"

La giovane sorrise, aveva riconosciuto la voce alle sue spalle, era contenta che Satsuki si fosse presentata.

"Satsuki!"

"Non pensavo venissi anche tu." le disse solo dopo averla raggiunta, a quanto sembrava era rimasta sorpresa di vederla lì.

"Già, scusami se non ti ho avvisata."

"Eh? Aspetta, perché non indossi la divisa?" chiese, posando gli occhi sui vestiti della castana.

"Avevi detto che ti sarebbe piaciuto vedermi con qualcosa di carino così ho pensato di indossare questa camicetta bianca con una gonna rosa chiaro. Ho anche legato i capelli in uno chignon lasciando cadere due ciocche laterali, però non so se ho fatto bene..." rispose, passando continuamente le dita su una ciocca.

"Stai benissimo." sorrise.

Yuma era davvero contenta di esserle piaciuta.

Non conosceva la ragione per cui Aomine saltava in continuazione gli allenamenti, ma per Satsuki doveva essere stressante stargli sempre dietro per cercare di fargli cambiare idea.

Vederla sorridere la faceva sentire sollevata.

[Qualche ora più tardi]

Si erano allenati tutti duramente, guardarli mentre cercavano di migliorare rendeva la giovane felice e la metteva di buon umore.

Vedere quanto impegno ci stavano mettendo la spingeva a impegnarsi al massimo nelle cose che voleva fare.

Inoltre era contenta che Satsuki fosse con loro come manager della squadra, essendo di in altra scuola per loro non poteva fare molto ma sapeva che con lei erano in buone mani.

"A presto, Ryo!" alzò la mano con un sorriso per salutarlo.

Gli allenamenti erano terminati e Shoichi si era offerto di accompagnarla a casa, lo faceva sempre anche se la castana gli ripeteva di non preoccuparsi.

Diceva che era una ragazza, per questo non dovrebbe andare in giro da sola dopo un certo orario.

Non sono solo io quella che si preoccupa troppo.

Le strade erano illuminate e un sacco di persone occupavano i marciapiedi, nonostante questo non si fidava a lasciarla tornare a casa da sola.

È davvero carino.
Pensò, si prendeva sempre molta cura di lei.

"Satsuki è andata via prima. Si preoccupa molto per Aomine vero?" chiese, tenendo gli occhi rivolti verso il basso.

Durante gli allenamenti le capitò di vederla quasi assente con lo sguardo, le dava l'impressione di essere preoccupata per qualcosa o qualcuno.

Era sicura che stava pensando ad Aomine.

"Già. Ma non preoccuparti, sta bene."

Yuma sorrise.

Sapeva che stava bene, pensava anche che quei due dovevano essere molto uniti.

Dopotutto capiva come si sentiva Satsuki, se al posto di Aomine ci fosse stato Shoichi anche lei si sarebbe preoccupata molto per lui.

"Ti va di mangiare qualcosa prima di tornare?" chiese, fermandosi l'attimo seguente davanti a un posto carino.

Lo conosceva, era sulla strada di casa e spesso ci passava davanti per andare a fare la spesa.

La proprietaria era carinissima e le ragazze che lavoravano per lei erano molto dolci e brave nel loro lavoro.

Quel pomeriggio non aveva fatto merenda, non mancava molto all'ora di cena ma poteva prendere qualcosa di leggero per evitare di saziarsi.

"Va bene!"

Appena entrati presero posto al tavolo centrale, era appoggiato al vetro quindi chi si siede lì può voltarsi e vedere quello che succede fuori.

È il tavolo che preferisco.

"Cosa prendi?"

"Penso che prenderò un tè con dei biscotti. Sai i loro biscotti hanno qualcosa di speciale, sono la loro specialità e sono così buoni che ne mangerei a palate."

"Sul serio?"

"Dovresti provarne qualcuno. Se ti va possiamo prenderne un piatto intero, di solito quando vengo qui con Yoshino ne facciamo mettere una ventina su un piatto. Così lo mettiamo in mezzo e li dividiamo. Ovviamente li ordiniamo di gusti diversi!"

"Va bene. Proviamo questi biscotti." disse, chiudendo il menù con entrambe le mani prima di lasciarlo sul tavolo.

"Oh, prendi anche il caffè Shoichi?"

Il ragazzo annuì.

"Buonasera, avete già deciso cosa ordinare?" chiese la ragazza, avvicinandosi con un foglio e una penna per le ordinazioni.

"Si! Prendiamo un piatto pieno di quei biscotti specialità della casa, però con gusti misti. Poi per me il solito tè e per il mio amico un caffè."

"Perfetto. Torno presto con le vostre ordinazioni. È sempre un piacere vederti qui Yuma."

"Anche per me!" sorrise.

"Come sapevi che avrei preso solo un caffè?"

"Ti conosco."

A quel punto l'amico sospirò.

"Già, mi conosci."

La giovane posò gli occhi sulla finestra accanto al tavolo, c'era una bambina intenta a mangiare una crêpes in braccio alla sua mamma, la trovava tanto carina.

"Non hai neanche guardato il menù, si vede che conosci molto bene questo posto."

"Si...Te l'ho detto no? Mi piace molto!" sorrise, voltandosi poi nuovamente verso di lui.

"Ecco a voi le vostre ordinazioni. Spero siano di vostro gradimento."

"Grazie mille!" rispose alla signorina.

Devo assolutamente fare una foto e mandarla a Ryo!
Pensò, poi tirò fuori il telefono dalla borsa e scattò un paio di foto al piatto pieno di biscotti.

"Perché stai facendo delle foto?"

"A Ryo ho parlato di questo posto e dei deliziosi biscotti che preparano. Così gli ho promesso che gli avrei mandato delle foto!"

"Ah, Sakurai. Mi ero dimenticato che avevi anche il suo contatto."

La castana sorrise, mettendo via il telefono dopo aver mandato le foto.

Dopo aver guardato i biscotti con attenzione ne scelse uno da assaggiare.

"Aaahh che buono!" disse, portando entrambe le mani sulle guance.

"Shoichi, assaggia quello lì! Deve essere buonissimo!" suggerì all'amico, indicando uno di quelli vicini al bordo del piatto.

Successivamente bevette un sorso di tè, notando anche Imayoshi mettere sotto i denti un biscotto, che era proprio quello che le aveva indicato poco prima.

"Allora? È buono?"

"Si. Devo ammettere che è buono. Avevi ragione."

Yuma sorrise di nuovo dopo aver sentito le sue parole.

Era davvero felice di essere lì con lui in quel momento.

Ultimamente non passavano molto tempo insieme e aver recuperato con quella giornata rese la giovane felicissima, portandola a desiderare più giornate di quel tipo.

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