Lalisa's pov

Finalmente avevo finito di lavorare,fare la barista è comunque impegnativo,correre da una parte all'altra del locale con un vassoio in mano non è facile sapete?

Avevo solo voglia di andare a casa,farmi una doccia e prepararmi del ramen istantaneo da gustare davanti al mio drama preferito.

Ero finalmente a metà strada,solo altri 200 metri e mi sarei potuta cambiare da quella tuta da lavoro troppo corta, menomale che ero coperta dal mio giaccone lungo.

Fu in quel momento che la vidi:
In tutta la sua delicatezza stava correndo in mezzo ai passanti piangendo ed emettendo singhiozzi disperati,ma nonostante stava urlando dal dolore nessuno sembrava accorgersene tranne me.

Vidi che si era fermata per far passare una macchina così decisi di raggiungerla,ovviamente appena ero a pochi passi da lei ricominciò a correre facendo muovere i suoi lunghi capelli rossi ed emettendo singhiozzi ancora più disperati.

Non capivo perchè nessuno si girava a guardarla dato lo stato in cui era messa.
vestiti troppo leggeri erano indossati dalla sua figura esile quasi trasparente e i capelli rossi non passavono di certo inosservati da questa gente sempre pronta a criticare.

Sentivo solo le sue grida nella testa e volevo solo riuscire a farmi spiegare perchè stava così male e poter farla calmare così da non subire più la tortura la quale la sua infelicità.

Dopo qualche metro di corsa la vidi fermarsi,si tolse le mani dalla faccia e si girò facendomi vedere i suoi occhi,rossi per il pianto,spenti per la tristezza,e trasparenti per l'odio verso qualcuno;
il trucco era completamemte sbavato ma non la rendeva più brutta anzi ai miei occhi era di una bellezza indescrivibile anche se data la situazione poteva non sembrare.

Altri metri che ormai pesavano come chilometri e si fermò di nuovo..fu a quel punto che mi accorsi che lei brillava,
era scesa l'oscurità ma lei brillava di luce propria quasi da renderla trasparente.

In quel momento però fu come se io fossi uscita da una trance e guardandomi attorno mi accorsi che non eravamo più in centro città,ma in un campo di grano situato chissà dove.

L'unica cosa che in quel momento sentivo era la sua risata,quasi da psicopatica.

Aveva improvvisamente smesso di piangere e ora rideva.

Era una rista fredda,distaccata e crudele non era di sicuro segno di felicità ma di...vendetta quasi?

La vidi avvicinarsi con una mano dietro la schiena e capì in quel momento che ero spacciata,volevo correre ma non ci riuscivo..ero come congelata.

Mi accorsi che era un fantasma di una ragazza.

E io sapevo quale ragazza:
Chaeyoung,la ragazza morta 3 settimane fa in un incidente stradale.

Le ultime parole che io sentii furono:
"Mai inseguire gli sconosciuti"

poi dolore e vuoto.

•spazio autrice•
credo che questa sia una storia molto inquietante e non so da dove mi è uscita
alla prossima storia
ciau.

•yuki•