capitolo tre
"AFFINITY MUOVI QUEL CULO ED ENTRA IN QUESTA CAZZO DI MACCHINA!"
La voce di Kiara riusciva a superare il portone contro cui stava sbattendo ripetutamente il pugno.
"Kie, è una pessima idea!"
"Beh, tu stai sicuramente peggiorando la situazione facendoci aspettare! I ragazzi non sono affatto pazienti!"
"Kiara, andiamocene e basta!" Affinity sentì la voce di uno dei ragazzi urlarlo alla sua amica. "È pur sempre una Kook, e noi non abbiamo alcun bisogno di lei!"
"Sta zitto JJ!"
A quel punto Daniel, il padre di Affinity, intervenne sospirando con aria melodrammatica. "Certo che è proprio un peccato che io non possa passare questa Domenica mattina a imparare come cucinare i pancake Keto con Martha Stewart." Si girò verso la figlia e sventolò nella sua direzione la busta con le banconote che gli aveva regalato ieri.
"E va bene!" Esclamò la ragazza a denti stretti, arrendendosi. Poi puntò il dito contro suo padre, che fra parentesi, sapeva essere una vera e propria "drama queen" quando voleva che le cose andassero come voleva lui. "Ma sto facendo questo per te solo perché sei tu!"
"Halleluja!"
Affinity entrò a passo pesante nella sua camera e indossò il costume da bagno, sopra il quale mise un paio di jeans corti e una maglietta dei Beach Boys che le andava larga.
Poi tornò in salotto e guardò trova suo padre, che stava sorridendo orgogliosamente.
"Sarà meglio che tu impari a cucinare una qualunque cosa per cena." Gli disse, facendo del suo meglio per non scoppiare a ridere e mantenere un tono che non ammetteva repliche.
Detto questo, Affinity spalancò la porta di casa e procedette a passo spedito lungo il vialetto di ghiaia.
"Ma questo non faceva parte dell'accordo!" Replicò Daniel, ridacchiando.
Affinity sospirò, contraendo le labbra per reprimere un sorriso, e scuotendo la testa si avvicinò al furgoncino scassato della Volkswagen. Sorrise e fece un cenno di saluto ai due ragazzi seduti sui sedili anteriori. Dei due, il guidatore alzò gli occhi al cielo e, senza soffermarsi su di lei neanche un secondo di più, li riportò sulla strada.
Un ragazzo biondo che era seduto sul sedile del passeggero, invece, tirò rapidamente la testa fuori dal finestrino. "Kie, non mi avevi detto che la tua amica era così sexy." Le fece l'occhiolino senza mostrare neanche un accenno di vergogna "Puoi chiamarmi JJ, dolcezza."
Affinity premette le labbra una contro l'altra, a disagio dopo la presentazione di JJ. "Uh... Sono Affinity, piacere di conoscerti?"
"Vola basso, ragazzo." Kiara gli sbattè la mano in faccia e lo spinse di nuovo nell'auto. "Scusa, JJ ci prova con qualsiasi ragazza esistente sul pianeta." Poi la riccia indicò il ragazzo dai capelli castano chiaro che era seduto al posto di guida. "Lui invece è John B."
"Adoro il tuo furgoncino, comunque." Affinity accennò un sorriso, indicando il veicolo con un cenno. "Trasmette le vibes di una 'macchina del mistero'."
John B non disse nulla in risposta.
"Bella battuta Fin, davvero."
"Andando avanti..." Sospirò Kie, scocciata dal comportamento infantile di John B. Poi aprì lo sportello destro dell'auto, rivelando la presenza di un altro ragazzo dalla pelle scura che stava indossando un logoro cappellino da baseball. "Lui è Pope."
"Piacere." Disse lui con un sorriso forzato.
Che poi, quello non sembrava nemmeno un sorriso. Non si era impegnato per nulla.
"Kie, possiamo andare e basta adesso?" Chiese John B impazientemente.
"Rilassati principessa, qui non ha fretta nessuno." Ribattè la riccia mentre entrava nel furgoncino con Affinity al seguito, che si andò a sedere sul pavimento di fianco a Pope.
"Quindi ti piacciono i Beach Boys, eh?" Chiese Pope timidamente, facendo del suo meglio per spezzare la tensione che si era creata.
Affinity abbassò lo sguardo sulla sua maglietta preferita.
"Sono la band preferita mia e di mio padre. In realtà, lui ha anche lavorato nello staff della loro sicurezza durante il concerto nel 2012 che hanno fatto, la reunion intendo, quindi siamo riusciti ad avere quasi tutti i loro album. Sono stati letteralmente la colonna sonora della mia infanzia."
"E tuo padre fa parte del dipartimento di polizia delle Outer Banks?"
"In realtà, uh, lui ha abbandonato quel settore qualche anno fa."
"Come mai?"
"Mia madre l'aveva convinto a lavorare con lei come partner nel settore immobiliare perché sapeva essere persuasivo ed era un 'bravo con gli affari'. Ma oggi tornerà alla centrale per vedere se riesce a ottenere di nuovo il suo vecchio lavoro."
Affinity abbassò lo sguardo verso il pavimento, chiedendosi come diavolo sarebbero riusciti loro due a tirare avanti se suo padre non si fosse ripreso il lavoro.
Kiara, notando l'abbassamento d'umore dell'amica, le avvolse un braccio attorno alle spalle.
"Sono certa che ci riuscirà." Disse, sorridendo dolcemente.
Il furgoncino iniziò a rallentare, prima di fermarsi definitivamente.
"Bene bene, signori e signore..." Dichiarò John B, terminando di parcheggiare. "Siamo arrivati."
Il gruppetto uscì dall'auto mentre Pope e JJ si trascinarono dietro un mini frigorifero.
Affinity riconobbe immediatamente il posto in cui si erano fermati grazie al cartello di legno piantato nella terra con sopra stampata la foto di sua madre assieme alla scritta "TENUTE MCCORMICK". Non si era nemmeno accorta di essere ritornata a Figure Eight prima di quel momento.
"Non dovremmo affatto stare qui. Gli sbirri potrebbero prenderci per sconfinamento." Disse la castana nervosamente.
"Di alla Kook di rilassarsi, Kie." Rispose John B, dal tono brusco.
Affinity sollevò entrambe le sopracciglia, innervosita, questa volta a causa del comportamento del Pogue.
"Qualcuno si è dimenticato di fare il riposino o cosa?"
John B alzò le mani, sulla difensiva. "Sto solo dicendo che se siamo riusciti a convincere anche Pope a venire non può essere così rischioso."
"JB ha ragione." Rise JJ, appena prima di rubare il cappellino a Pope. "Sai, lui è un po' paranoico."
Il ragazzo in risposta gli strappò il cappellino dalle mani, riprendendoselo. "Credo che la parola corretta per definirmi sia prudente."
"Come vuoi, amico."
Intanto, i cinque avevano raggiunto una casa estremamente costosa che era posizionata su delle travi di legno. John B e JJ salirono per primi la scalinata di marmo che portava alla cucina e al salotto, entrambi arredati da elettrodomestici e mobili estremamente costosi.
"Oh, la vita dei Kook." Sospirò John B, lasciandosi cadere su un divanetto. "Credo che questo divano costi più del mio furgoncino."
Kiara arricciò il naso con aria disgustata. "E probabilmente ci sono anche i bagni giapponesi e gli scalda asciugamani."
"Certo che ci sono, perché mai non dovrebbero?" Sbuffò JJ. "Non so te ma io non sopporterei di dover usare degli asciugamani freddi."
Il gruppo uscì sul balcone che aveva vista direttamente sull'oceano.
"Questo era praticamente un santuario per le tartarughe, ma non se ne importa nessuno di loro, immagino." Si lamentò Kiara.
Affinity sorrise, ammirando la passione per l'oceano che la riccia condivideva con lei.
"Hey, JJ, passami una birra!" Esclamò John B.
Subito il biondo gli lanciò una lattina dopo averla tirata fuori dal mini frigo. John B la prese al volo e se ne andò sul retro della casa.
"Dove sta andando?" Chiese Affinity, preoccupata di poter finire nei guai a causa di quei ragazzi.
"E chi diavolo lo sa? Tanto starà bene." Grugnì JJ mentre si arrampicava su un'impalcatura. Si sedette sulla ringhiera e iniziò a dondolare le gambe, con una lattina di birra stretta fra le mani. Poco dopo il gruppo sentì un rumore di passi provenire dal soffitto. Il biondo mise una mano davanti agli occhi per proteggerli dalla luce del sole e guardò nella direzione da cui veniva il suono. "Vedi, eccolo, è proprio lì."
John B infatti era fermo, in piedi, sul bordo del tetto e stava facendo oscillare un piede nel vuoto.
"Questi sono circa, uh, tre piani a partire da terra." Calcolò Pope. "Ti do una possibilità su tre di sopravvivere."
"Hm." John B si leccò un dito per controllare la direzione in cui soffiava il vento. "Dovrei farlo?"
"Si salta." Rispose JJ.
Pope tirò fuori da chissà dove un trapano elettrico e lo puntò verso l'amico. "Ti sparo se cadi."
"Mi spari con quello?" John B fece il simbolo della pistola con entrambe le mani e finse di sparare al moro. "Pew."
"Per favore, basta che non fai cadere la birra." Ordinò invece il biondino. "Non te ne darò un'altra."
Quasi a farlo apposta, in quel momento il Routledge perse l'equilibrio e la lattina gli scivolò dalle mani.
"Woah! Oh merda." Sbuffò.
"E ti pareva che l'avresti fatta cadere! Esattamente quando ti ho detto di non farlo."
"Sei un grande." Ridacchiò Pope alla vista di John B che fingeva di essere in lutto per la birra rovesciata sul terreno tre piani più sotto.
"Okay, cerchiamo di non cadere, per favore e grazie." Intervenne Affinity, in ansia.
"Che te ne frega? Credevo che ai Kook importasse solo di loro stessi." Ribattè il castano chiaro alzando gli occhi al cielo.
"Si può sapere che cazzo di problemi hai con me?" Urlò Affinity, alzando le mani verso il cielo. "Non ti ho fatto assolutamente niente di male!"
Poi la ragazza si girò verso Kiara. "Te l'avevo detto che era una pessima idea invitarmi. Me ne vado a casa."
In quel momento però Pope si affacciò dal balcone e posò lo sguardo sul cortile sottostante. "Uh, ragazzi, credo che sia arrivata l'ora di andarsene. È arrivata la sicurezza, diamoci un taglio."
"Huh, oggi Grande Scorbutico è arrivato presto. Diamoci dentro piuttosto." Disse JJ mentre scendeva giù dall'impalcatura su cui era appollaiato. Si fermò davanti al poliziotto e iniziò a prendersi gioco di lui. "Gary sei tu? Gary, amico, quanto è bello vederti!"
"In cosa mi sono cacciata." Sbuffò Affinity, prima di rientrare correndo nella cucina, scendere le scale e tornare nel sotterraneo al seguito di Pope. Kiara non era venuta con loro, ma la castana immaginava fosse rimasta con John B.
"Hey, stanno venendo verso di te!" Gridò uno dei membri della sicurezza.
Affinity schivò per un soffio il poliziotto che le si era lanciato contro.
"Vengono verso di te, JJ!" Urlò subito dopo, girandosi verso il biondo e vedendolo scontrarsi con uno degli addetti alla sicurezza.
JJ fece un giro su se stesso e sfuggì alla presa dell'uomo. "Non sei molto bravo con gli abbracci, amico!"
Poi svoltò a destra in un angolo e si riunì a Pope, assieme al quale si lanciò di corsa oltre la recinzione.
"Vai, Pope, muoviti! Vai, vai, vai, vai! Il grassone ci sta raggiungendo!" Gridava il biondino mentre aiutava l'amico a scavalcare la ringhiera.
Affinity si alzò sulle punte e velocemente portò il piede sul pannello della recinzione, riuscendo così a scavalcarla con la gamba destra. Il poliziotto, ormai soprannominato Gary, raggiunse la ringhiera e la afferrò per la caviglia.
"McCormick sei proprio tu?!"
"Scusami, Gary!"
In quel momento si sentì la voce di John B urlare dal furgoncino. "Il bus sta partendo!"
Pope e JJ saltarono nell'auto, lasciando indietro la McCormick. Vedendo che i due amici erano riusciti a salire, John B premette l'acceleratore e partì. Affinity allora iniziò a correre, avvicinandosi al veicolo sempre di più.
"John B rallenta!" Gridò Kiara, tirando vari pugni alle braccia dell'amico.
"Sto solo cercando di capire cosa riesce a fare la nostra piccola Kook!" Ribattè lui.
E proprio mentre finiva di pronunciare quelle parole, Affinity si lanciò nel furgoncino, riuscendo ad entrarvi.
A quel punto JJ lanciò una lattina di birra a Gary, rimasto ormai parecchio indietro. "Non ti pagano abbastanza per questo, Gary!"
Affinity si lasciò cadere su un sedile. "Sono stata abbastanza brava per te, stronzo?" Disse, a denti stretti e con il fiato corto a causa dello sforzo.
John B le lanciò uno sguardo dallo specchietto retrovisore. "Forse. Non lo so, signorina McCormick, tu hai quello che serve per essere una Pogue?"
"Non lo so, John B, tu ce l'hai quello che serve per rendere me una Pogue?"
"Touchè." Ribattè lui, facendole l'occhiolino. "Immagino che dovremo scoprirlo."
"Lo immagino anch'io."
SPAZIO AUTRICE
weee
come state?
a me nn va proprio tutto alla grande in sto periodo, ma sono fiera di me perché riesco ad aggiornare la storia con costanza, e questo insieme ai vostri commenti mi fa "andare avanti".
quindi grazie mille a chi si prende sempre un po' di tempo per commentare la mia storia, sappiate che significa molto per me<3
detto questo, godetevi il capitolo e lasciate una stellina se vi è piaciuto;)
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