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🐚 04.

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"Tesoro... sbaglio o non stai più andando in spiaggia?" La voce dell'uomo fece sobbalzare Y/N, che si rimise a sedere dritta sulla sedia.

La ragazza stava studiando per gli esami finali, ma in un attimo di distrazione i suoi occhi si erano posati sul mare che si intravedeva fuori dalla finestra.
Era già passato qualche giorno da quando lei e Jimin si erano detti addio, ma anche se avevano deciso di comune accordo di non vedersi più, la mente della più piccola era costantemente orientata sul tritone e sul loro famoso punto di ritrovo.

"Gli esami papà..." Y/N sospirò con fare stanco.

"Perché non fai una pausa? Vai a fare una passeggiata sulla spiaggia, ti aiuterà a rilassarti e a schiarirti le idee."

"Non mi va." La fanciulla borbottò con tono spento, il più anziano la guardò sbalordito.

"Wow, non pensavo potesse arrivare questo momento... per te il mare è sempre stato tutto."

"Non ho perso interesse per il mare papà, sono solo stanca... e stressata per questi esami." Y/N spiegò, ovviamente non poteva dire all'uomo che andare sulla spiaggia le portava ricordi belli, ma allo stesso tempo dolorosi.

"Mh... ho un qualcosa che sono certo ti risolleverà l'umore." Sul volto dell'uomo apparve un enorme sorriso che fece crescere la curiosità di Y/N.

"Sono tutta orecchi." La ragazza si girò completamente verso di lui, fortemente incuriosita da quel che suo padre aveva da dirle.

"Y/N... ho fatto una scoperta miracolosa! Non sto scherzando, è una di quelle scoperte che ti cambiano la vita!" Il padre di Y/N non vedeva l'ora di condividere quel che aveva scoperto con sua figlia, anche lei appassionata dello stesso argomento.

"Che scoperta?" Y/N inarcò un sopracciglio, era un po' sospettosa ma anche interessata.

"Non te ne dovrei parlare, in realtà è una scoperta davvero importantissima e con il mio team abbiamo fatto un accordo di massima riservatezza, ma-"

"Papà di cosa si tratta? Se non me ne puoi parlare allora evita di farmi incuriosire." L'entusiasmo insolito del padre fece agitare leggermente Y/N, che incuriosita più che mai, sperò che l'uomo tagliasse corto e le parlasse cos'avesse scoperto lui e il suo team di ricercatori.

Nel corso degli anni suo padre era solito vantarsi di quel che riusciva a scoprire riguardo la flora e la fauna marina, e Y/N lo ascoltava e guardava il suo lavoro sempre con ammirazione, ogni scoperta del padre spingeva la giovane a seguire sempre di più le sue orme.

"Non te ne dovrei parlare... ma posso fartelo vedere."

L'uomo disse a Y/N che in tarda serata l'avrebbe portata nel suo laboratorio.
Il padre della ragazza doveva aspettare che tutti fossero tornati a casa, in realtà Y/N non poteva vedere quel che aveva scovato ma il più anziano non vedeva l'ora di condividere questa sensazionale scoperta con lei.

Le parole di suo padre rimbombarono nella mente di Y/N, l'uomo per il resto della giornata non aveva fatto altro che dirle che questa scoperta avrebbe cambiato loro la vita, che lui sarebbe diventato famoso e ricco, che avrebbe viaggiato per il mondo e che il suo lavoro sarebbe stato riconosciuto dai ricercatori e studiosi di oceanografia più celebri ed esperti.

Y/N era sinceramente contenta di vedere suo padre così emozionato e fiero di questa scoperta, la curiosità era aumentata sempre di più, non vedeva l'ora che fossero le ventitré per recarsi nel suo laboratorio e vedere con i propri occhi di cosa si trattasse.
Doveva ringraziare suo padre, perché per il resto della giornata la fanciulla non aveva fatto altro che pensare alle sue parole, evitando così di pensare a Jimin e a quanto le mancasse l'affascinante tritone.

"C'è ancora qualcuno papà." Y/N disse a bassa voce una volta che furono di fronte all'edificio dove l'uomo lavorava e studiava da una vita.

"La notte restano le guardie, tranquilla non ci diranno nulla... se chiederanno qualcosa dirò loro che ho dimenticato dei documenti importanti." Il padre rispose prontamente e insieme raggiunsero l'entrata principale.

L'omaccione che stava di guardia si inchinò al suo capo, non gli fece alcuna domanda sul perché si trovasse lì, del resto il padre di Y/N era una delle persone che stavano al comando di tutto, non era un semplice dipendente.

Una volta entrati percorsero il lungo corridoio, Y/N osservò incantata tutti i quadri appesi alle pareti, essi raffiguravano i titoli di studio e le qualifiche dei colleghi più esperti che lavoravano assieme a suo padre, oltre alle foto delle scoperte e i traguardi che lui e la sua squadra avevano collezionato nel corso degli anni.

Non era la prima volta che la ragazza vedeva il luogo di lavoro di suo padre, da piccola passava giornate intere nel suo ufficio, forse era proprio grazie a quelle giornate se Y/N aveva coltivato la stessa passione dell'uomo che l'aveva messa al mondo.

La fanciulla vide come suo padre tirò fuori il piccolo astuccio nero dove conteneva le chiavi magnetiche, ne aveva parecchie in mano, ma sfilò quella viola e la inserì nell'apposita apertura.
Durante la lettura della scheda Y/N continuò a guardarsi attorno estasiata, i suoi occhi brillavano nello stesso modo di quando era una bambina, quel posto le procurava infiniti ricordi.
Y/N sobbalzò quando la porta di ferro dell'enorme laboratorio dove il padre e i suoi colleghi passavano ore a studiare quel che trovavano sott'acqua, si aprì.

La più giovane entrò con passo quasi incerto, non era mai stata lì dentro; ricordava di come fosse curiosa di quel posto quando era piccola, le era sempre stato vietato l'accesso e la babysitter cercava ogni volta di distrarla facendola giocare da un'altra parte.

La ragazza guardò rapita i numerosi strumenti super tecnologici presenti all'interno di quel laboratorio spazioso; Y/N si sentiva un pesce fuor d'acqua, avrebbe dovuto studiare ancora per capire a cosa dovessero servire tutte quelle attrezzature presenti di fronte a lei.

"Vieni, da questa parte." Il padre le fece cenno di seguirlo e la più giovane non se lo fece ripetere due volte.

Arrivarono di fronte ad una gigantesca vasca piena d'acqua, Y/N pensò che fosse simile ad un acquario; osservò bene le lastre di vetro spesso, esse si innalzavano fino a raggiungere il soffitto.

"Ecco qua!" L'uomo indicò con entusiasmo l'enorme acquario, Y/N aggrottò la fronte, perplessa.

"Papà... questo acquario è vuoto." La ragazza borbottò, guardò con più attenzione il contenitore pieno d'acqua di fronte a sé, pensando che forse le fosse sfuggito qualcosa, ma non vide nulla.

"È proprio questo il bello... questo acquario non è vuoto." Lo sguardo del padre di Y/N divenne più serio, nonostante il tono con cui pronunciò quelle parole fosse ancora zeppo di entusiasmo.

"In che senso?"

"Dimmi la verità Y/N... credi all'esistenza delle sirene?"

Fu come se il cuore di Y/N fosse appena caduto in una voragine senza fine.
La fanciulla sgranò gli occhi, una sensazione orribile piombò su di sé; il rumore sordo del battito cardiaco che pareva impazzito era l'unica cosa che rimbombava nelle sue orecchie, il respiro si era bloccato.

All'improvviso, un flash comparve nella sua mente.

"Se siete così tanti, come avete fatto a nascondervi per tutti questi anni da noi umani? Insomma... nessuno di voi ha mai corso il rischio di farsi vedere? Di farsi scoprire da noi?"

"Riusciamo a mimetizzarci sott'acqua. Tu mi hai visto perché volevo che tu mi vedessi... altrimenti riusciamo ad essere invisibili all'occhio umano."

Y/N si girò, spaventata verso quell'acquario apparentemente vuoto.

No... non mi dire che...

"Non avrei mai pensato che questo giorno potesse arrivare... anni fa avrei riso se qualcuno me lo avesse detto. Ma posso davvero dirlo ad alta voce: le sirene esistono."

"Papà..." Y/N scosse il capo, la voce uscì debole e sottile dalle sue labbra, il battito cardiaco non accennava a volersi calmare.

"Lo so, è incredibile vero? Tu non riesci a vederla perché questa creatura sa mimetizzarsi perfettamente! Si mimetizza così bene da diventare addirittura invisibile ai nostri occhi, mai vista una cosa del genere sugli altri animali! Infatti è un problema provare a scattare delle foto o dei video."

"Come..." La voce di Y/N si bloccò, la ragazza non riusciva nemmeno a parlare, troppo scioccata dall'incubo che era diventato realtà.

"Te la mostro."

"Come puoi? È invisibile..." Y/N domandò con un filo di voce, vide il padre tirare fuori un piccolo telecomando, sopra erano posizionati solo tre tasti.

"Che cos'è quello?" La ragazza domandò sempre più turbata e agitata.

"Sei una ragazza grande Y/N, se vuoi fare questo lavoro devi abituarti a quel che stai per vedere... non ti spaventare, okay?"

Y/N inarcò un sopracciglio, pensierosa.
Perché si sarebbe dovuta spaventare?
Se tutte le sirene erano come Jimin, gli umani non avevano nulla di cui spaventarsi anzi, molto probabilmente era la creatura intrappolata in quell'acquario ad essere parecchio spaventata.

Y/N si rigirò verso il vetro, sperava fortemente dentro di sé che la sirena che avevano catturato non fosse Jimin.
Non si sarebbe mai perdonata se fosse accaduto qualcosa di male al tritone viola.

"Pronta piccola?" Il padre era pronto con il telecomando stretto nel palmo della mano, la più giovane fece un profondo sospiro.

"Sono pronta papà, ma a cosa serve quel tele-"

La voce le morì in gola, non appena di fronte ai suoi occhi si consumò l'orrore.
Non appena il padre di Y/N premette il tasto verde, decine di scariche elettriche diedero una serie di scosse a Jimin, la figura del tritone apparve all'improvviso, i muscoli del corpo erano contratti, il volto era sofferente, il tutto davanti ad una spaventata e disgustata Y/N.

"NO! NO NO NO! FERMO! NON FARGLI DEL MALE!" Non appena Y/N si rese conto non solo che Jimin fosse stato catturato, ma che quell'aggeggio infernale gli stava dando la scossa, rendendolo più debole e quindi visibile ai loro occhi, non ci capì più nulla.

"SMETTILA SUBITO!!!" Y/N urlò in preda alla rabbia, al nervosismo e anche alle lacrime.

La ragazza fece un salto verso il padre e si avventò su di lui per togliergli quel maledetto telecomando dalle mani, ma l'uomo la precedette e alzò il braccio per allontanare lo strumento da lei.

"Y/N calmati! E non urlare! Le guardie potrebbero sentirti!" Il padre la rimproverò, stupito dalla reazione della figlia, si aspettava una reazione del tutto diversa.

Y/N evitò di rispondere e si avvicinò subito all'acquario, vide un collarino elettronico al collo di Jimin e quella sensazione orribile si propagò completamente dentro di sé.
Vederlo catturato e trattato come un animale, o forse anche peggio... fu una sofferenza immane per lei.

Appena la serie di scosse terminò, Jimin aprì gli occhi, lanciò uno sguardo triste a Y/N.
Posò la mano palmata sul vetro, alla stessa altezza dove si trovava la mano della fanciulla, la guardò con rammarico e dolore in quelle iridi viola così brillanti, iridi che Y/N aveva sempre visto sorridenti e allegre.

Era la prima volta che Y/N poté vedere la figura del tritone nella sua interezza.
Aveva sempre e solo visto Jimin fino alle spalle, non aveva mai avuto la possibilità di vedere le branchie che il viola aveva sulle costole, ma soprattutto la lunga e possente coda di pesce che aveva intravisto solo di sfuggita, sia quando era piccola e Jimin l'aveva salvata, sia da quando si erano conosciuti.

Era bellissimo.
La pelle pallida, quasi perlacea, sembrava che brillasse sotto l'acqua limpida.
La coda era di un viola luminoso, era enorme, occupava gran parte dell'acquario, la tonalità era più scura dei capelli di Jimin.

"È meraviglioso vero? È un esemplare maschile... ti rendi conto Y/N? Le sirene esistono davve-"

"Che cosa gli avete fatto? Che cazzo ha al collo?" Y/N ringhiò irata, si voltò verso suo padre lanciandogli uno sguardo truce.

"Y/N calmati... a quanto pare queste creature guariscono alla svelta. Quando lo abbiamo catturato lo abbiamo arpionato alla spalla destra, e-"

"Voi... che cos'avete fatto???" Y/N domandò incredula, sempre più disgustata che tra tutti, proprio suo padre potesse farle questo.

La ragazza si rigirò immediatamente verso Jimin, controllò la spalla destra del tritone, ripetendo mentalmente quanto fosse dispiaciuta per tutto questo.
Jimin lesse i pensieri della sua dolce umana, scosse la testa, come per far capire a Y/N che non ce l'aveva con lei, che lei non doveva dispiacersi di niente. Lui sapeva che non fosse colpa sua.

Y/N controllò accuratamente la spalla, ma non erano presenti alcune ferite.
La ragazza aggrottò la fronte, confusa, si voltò nuovamente verso suo padre che spiegò subito.

"Come vedi, non ha niente alla spalla. La sua ferita si è rimarginata molto velocemente. Quindi anche le scosse... lo indeboliscono solo temporaneamente, scommetto che in questo momento stia già benissimo. Non ti devi preoccupare Y/N, so quel che faccio."

"No. Non sai quel che fai, cosa cavolo hai pensato quando gli hai messo quell'affare del cazzo al collo?"

"Y/N... le parole... e perché ti scaldi così tanto? Ti rendi conto che di fronte a te hai una sirena? Questa è una scoperta-"

"Tritone. È un tritone, e devi subito liberarlo papà!"

Il padre di Y/N guardò sua figlia come se le fosse appena nata una seconda testa.

"Y/N ma tu stai farneticando! Non hai capito che ho fatto la scoperta del secolo?? Diventeremo ricchi grazie a-"

"Ricchi? Che cosa... cos'hai intenzione di fare con lui?" La più giovane stava per vomitare dalla nausea, le girava la testa e sentiva che le sue gambe avrebbero ceduto da un momento all'altro.

Si sentiva male, aveva fatto di tutto per proteggere Jimin e la sua specie, e vederlo lì dentro, e soprattutto sentir parlare suo padre in quel modo, fu come non avvertire più la terra sotto i piedi.

"Y/N calmati... mi sembra che tu la stia prendendo troppo male. Dovresti essere contenta come me per questa scoperta, perché reagisci così?"

"Perché reagisco così? Secondo te perché? È una creatura con un cuore papà, ha anche lui dei sentimenti come noi, non puoi trattarlo come se fosse un oggetto da palcoscenico, quel che stai facendo è disumano."

"Y/N dai, che diavolo dici... mi fai sembrare un mostro così. Come puoi dire che ha dei sentimenti poi, non ci capisce, è come se fosse un animale, come un pesce qualsiasi, ha solo un volto umano ma-"

"Santo cielo papà, smettila di dire cazzate! Ha un cuore, ha dei sentimenti, e sicuramente è più dolce e gentile rispetto a tanti altri esseri umani! E ci capisce eccome!"

"Tu vaneggi! Non ci capisce affatto! Non ha fatto altro che soffiare ai miei colleghi e mostrarci i suoi denti aguzzi per metterci paura! È una bestia!"

Gli occhi già lucidi di Y/N cominciarono a bruciare sempre di più, fin quando calde lacrime non fecero la loro comparsa, scendendo copiosamente e rigando le sue guance.
La fanciulla sapeva quanto fosse dolce e gentile Jimin, le fece male sentire quelle parole, Jimin non era affatto una bestia, ma non poteva dirlo a suo padre, non poteva rivelare che lei quel tritone lo avesse già visto prima, anzi, che lo conoscesse pure bene.

"Tesoro... perché stai piangendo?" L'uomo stava per abbracciare sua figlia ma quest'ultima indietreggiò.

"Fin da quando ero piccola, mi hai sempre insegnato che tutto quel che proviene dal mare, deve restare nel mare."

"Tesoro lo so, ma questo è diverso. È la prima volta che un essere umano cattura una sirena. E il mondo lo deve sapere. Deve sapere che non esistiamo solo noi umani, che ci sono altre forme di vita con un volto umano nel mare."

"No! Il mondo non deve sapere un bel niente! Vuoi davvero metterlo in esposizione come se fosse un trofeo?" Y/N era allibita, avrebbe dovuto combattere contro suo padre per poter liberare Jimin.
Ma era più che intenzionata a farlo.

"Non possiamo né scattargli foto né fare dei video, appare invisibile alla telecamera normale. Quindi abbiamo deciso per una conferenza stampa dove lo mostreremo a tutti."

"No... no, non puoi... perché mi fai questo papà?" Y/N singhiozzò disperata, Jimin sbatté il pugno contro il vetro, non sopportava di vedere la fanciulla piangere in quel modo, per lui.

Sia Y/N che suo padre si voltarono verso il tritone, lo sguardo freddo e spaventoso di Jimin fece un po' rabbrividire l'uomo, consapevole che quegli occhi così cupi fossero tutti diretti verso di lui.

"Sembra davvero che ci capisca..." Il padre di Y/N mormorò, la ragazza lo fulminò con lo sguardo.

"Non è una bestia come dici tu. Papà... per favore, devi liberarlo."

"Y/N sii seria... non posso liberarlo. Perché non capisci l'importanza di questa scoperta? Se fossi davvero appassionata sull'argomento dovresti essere felice quanto me, se non di più!" Il padre sospirò quasi stanco per il continuo insistere della figlia.

Y/N si ammutolì, aveva compreso ormai che sarebbe stato inutile provare a convincere il più vecchio.
La fanciulla si voltò verso Jimin, lo guardò dispiaciuta e il tritone ricambiò lo sguardo.

Ti farò uscire da qui.
La ragazza pensò, quelle parole arrivarono dritte alla mente di Jimin, che non appena lesse quel pensiero serrò la mascella.
Non sembrava convinto.

"Come avete fatto a trovarlo? E a catturarlo, dato che può diventare invisibile..." Y/N domandò con un filo di voce, il papà, vedendola più calma e più interessata alla cattura del tritone, sorrise soddisfatto.

"Abbiamo avuto una soffiata... e questa creatura è furba, ma non così tanto."

Y/N strinse i denti irritata, odiava sentire suo padre parlare in quel modo di Jimin, nonostante fossero passati giorni dal loro addio, i sentimenti che lei nutriva per il bel tritone erano rimasti immutati.
E la ragazza soffriva nel vedere il viola dentro quella sottospecie di acquario, che per Jimin era a tutti gli effetti una gabbia vera e propria.

"Curioso il fatto che adesso si stia mostrando... quando mi trovavo qua con i miei colleghi era sempre invisibile. Ho dovuto premere il telecomando più volte per fare in modo che noi potessimo vederlo."

Quelle ultime parole fecero scattare qualcosa in Y/N.
Era stato doloroso vedere il corpo di Jimin scosso da convulsioni e scariche elettriche, il suo bel visino accartocciato per la sofferenza; come aveva potuto suo padre e tutta la squadra che lavorava per lui, fargli questo?
Fare questo al ragazzo per cui ormai, lei aveva perso la testa?

"Come hai potuto..." Y/N singhiozzò, le lacrime riemersero.
Nel vederla così Jimin avvertì un peso depositarsi al centro del petto, proprio nel punto in cui si trovava il cuore.

"Sono deluso Y/N, se reagisci così evidentemente non sei portata per fare questo lavoro." L'uomo sospirò.

"Vado un attimo in bagno, non toccare niente per favore. Potresti danneggiare qualche macchinario."

Appena Y/N vide il padre scomparire dietro la porta del bagno, si affrettò a riempire Jimin di domande.

"Cosa ti hanno fatto? Stai bene? Come hai fatto a farti prendere? Tu di solito sei sempre così atte-"

"È stato il tuo amico." Jimin mormorò cupamente, Y/N allargò gli occhi, stupita.

"Il mio amico? Chi-"

"Sì, il tipo che ci provava con te. Mi ha attirato lui... non immaginavo fosse una trappola." Jimin sospirò, rifletté su quanto fosse stato stupido e impulsivo.

"Hoseok...?" Y/N pronunciò il nome del ragazzo a bassa voce, Jimin annuì.

"Ha detto alcune cose che mi hanno spinto ad uscire allo scoperto... ho sbagliato. Dovevo restare nascosto, non immaginavo che assieme a lui ci fosse anche tuo padre e altri umani con cui lavora."

"Non ci posso credere..." Y/N singhiozzò, con le dita sfregò gli occhi ormai gonfi e arrossati per le troppe lacrime. Jimin posò entrambe le mani palmate sul vetro.

"Ehi tesoro... non piangere, sto bene. Tuo padre ha ragione, a noi sirene e tritoni le ferite si rimarginano alla svelta."

"Ma sei qui. Ti hanno scoperto e catturato... è terribile. E come diavolo hanno fatto a metterti quell'affare del cazzo al collo??"

"Devo dire che sono stati molto abili, hanno fatto tutto da una certa distanza. Se si fossero avvicinati io... io mi sarei potuto difendere in qualche modo. Ma erano preparati, il tuo amico deve aver detto loro di venire attrezzati."

Y/N storse il naso quando Jimin menzionò ancora una volta Hoseok.
Non perché il viola continuasse a dire che fosse suo amico, ma perché era stata lei a condurre Hoseok su quella scogliera.
Era sempre stata lei a far insospettire il ragazzo... Y/N si sentiva dannatamente in colpa.
Era colpa sua se Jimin era stato catturato.

"Non lo pensare neanche... non è colpa tua." Jimin lesse i pensieri della più giovane, cercò subito di farle capire che la colpa non fosse sua.

"Sì che è colpa mia, se io non avessi-"

"No no Y/N ascoltami... è solo colpa mia. Non sono stato attento."

"Ma-"

"Ascoltami. Non c'è più tempo, tuo padre sta per tornare. Devi andare sulla spiaggia e parlare con Taehyung."

"Taehyung...?" Y/N ripeté, confusa.

"Sì, è come un fratello per me. E quando gli ho detto che sono stato catturato ha dato di matto. Ti prego, digli che sto bene e che non deve assolutamente fare niente. Ha intenzione di venire sulla terraferma con altri nostri amici per liberarmi, ecco... sarebbe meglio restasse in mare. Potrebbe dare vita ad una guerra."

Y/N spalancò gli occhi.
Ora non solo doveva trovare un modo per far uscire Jimin da lì, doveva anche impedire che un gruppo di tritoni inferociti facessero invasione sulla terraferma.
Per un attimo la fanciulla si chiese come avrebbero fatto, le loro code erano parecchio pesanti ma scosse la testa; un modo lo avrebbero sicuramente trovato.

"Parlerò con lui, cercherò di calmarlo e di fargli capire che ci sono io. Che ti aiuterò ad uscire da qui." Y/N disse con tono fermamente convinto, Jimin le lanciò uno sguardo dolce.

"Non voglio che tu ti metta nei guai per colpa mia... soprattutto con tuo padre." Il tritone sussurrò, ma Y/N negò immediatamente.

"In questo momento quello non è mio padre, ma il dottore barra scenziato che non si ferma di fronte a nessuno per i propri interessi. Lo fermerò."

Il suono dell'apertura della porta fece sobbalzare entrambi, Y/N si agitò per l'arrivo di suo padre ma Jimin tentò di calmarla.

"Stai calma. E non piangere... non farlo di fronte a me, mi fai sentire impotente."

Y/N annuì, gli occhi erano lucidi, non voleva tornare a casa sapendo di lasciare Jimin dentro quell'acquario maledetto.

"Taehyung ti aspetterà all'alba nello stesso punto dove ci incontravamo sempre." Jimin disse prima di scomparire, una volta tornato il padre di Y/N lui si era già reso invisibile grazie alla sua tecnica di mimetizzazione.

Y/N debolmente annuì, ricordava che Jimin le avesse detto che la loro specie potesse comunicare telepaticamente, e questa tecnica poteva funzionare solo se il rapporto tra due sirene era realmente stretto e intimo.
La fanciulla capì che questo Taehyung dovesse essere molto importante per Jimin, se riuscivano a comunicare attraverso le loro menti senza problemi.

"Oh, è tornato ad essere invisibile?" L'uomo mormorò quando raggiunse sua figlia, guardava quell'acquario con uno strano scintillio negli occhi, quasi come se fosse stato ossessionato da Jimin, per tutto quel che avrebbe potuto guadagnare grazie a lui.
E questo disturbò parecchio Y/N.

"Andiamo?" La ragazza non attese risposta, cominciò ad avanzare verso quella porta di metallo da dove era entrata, con un unico obiettivo in mente.

Avrebbe liberato Jimin, fosse stata l'ultima cosa che avrebbe fatto.

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~ Angolo Autrice ~

Probabilmente qualcuno di voi lo aveva immaginato, Jimin è stato catturato.
È stata una mia scelta quella di NON aggiungere la parte dove Hoseok lo attira alla spiaggia e lo fa cadere in trappola; sinceramente non ho voluto aggiungerla perché sarebbe stata una scena brutta da scrivere, e per me è già stato molto brutto scrivere la parte dove il padre preme il tasto e Jimin prende la scossa, quindi almeno in quel caso ho voluto evitare.

Ecco, la storia doveva essere carina e innocente, quindi se posso cerco di non mettere certe scene, che di sicuro non fanno piacere a nessuno.🙈

Nel prossimo capitolo Y/N incontrerà Taehyung e credetemi, ho amato così tanto scrivere del loro incontro.
Da quel poco che avete visto, Taehyung è piuttosto particolare come personaggio.🤣

Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto, il prossimo arriverà probabilmente domenica prossima.💜

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