𝐒𝐢 𝐯𝐨𝐥𝐭𝐚 𝐩𝐚𝐠𝐢𝐧𝐚.
HARRY's POV
Si morde nervosamente le unghie mentre con fare smanioso prova a cambiare argomento.
«Allora, quando la finiamo di girarci intorno Phy?» Le chiedo subito dopo alquanto seccato dai suoi comportamenti infantili.
«Harry io non capisco di cosa tu stia parlando.» Mi risponde tornando a giocherellare con i suoi tre anelli che toccandosi l'un l'altro producono un rumore piuttosto irritante.
«Finiscila.» Le dico fermando le sue mani che per qualche attimo stringo intensamente tra le mie.
Ci esaminiamo con molta tensione, lei sa ciò che sto per chiederle, ed è come se quella vecchia telepatia facesse capolino in ogni angolo della nostra mente.
Pronuncio qualcosa nella mia testa senza emettere alcuna parola, e mi basta fissarla con più intensità, per intendere la sua comprensione ad essa.
«Quei sogni...non sono semplici sogni, vero Phyton?» Le chiedo ormai certo dei miei dubbi.
Dirige il suo sguardo verso il cielo, poi verso un enorme e saggio albero, e infine rilassa le sue palpebre chiudendo gli occhi in segno di resa.
Sospira e finalmente parla.
«Cosa vuoi sapere?» Mi domanda come se non fosse al corrente di tutto ciò che ci accomuna.
«Cosa vuoi che ti dica? Si lo so, io e te siamo telepatici, ma quante altre volte dobbiamo sottolinearlo? Quante Harry?» Mi chiede puntando finalmente gli occhi su di me.
«Quante basterebbero per capirne il motivo!» Le rispondo esasperato, ricambiandole quell'indignazione che penso che le abbia trasmesso Draco nel tempo.
«Io sono semplicemente Phyton, niente più.» Mi dice successivamente, più decisa che mai, mentre riprende a perder tempo con le sue piccole cianfrusaglie.
«No, tu non sei solo Phyton, tu sei molto di più e tanto ancora. Sei quella persona che entra nei sogni e che assieme a tu-sai-chi, o come lo chiami tu Tom, sprigionate nella mia testa i più grandi e terrificanti incubi che mi procurano da giorni, settimane o meglio mesi, notti in bianco.»
Comincio a parlarle più apertamente, notando in lei, un istantaneo coinvolgimento che la costringe ad alzare il capo per poi volgerlo su di me.
Continuo perciò più sicuro delle mie parole.
«Tu, sei quella persona che ho visto promettere vita e morte a quell'anima ormai divenuta oscura, nonostante ti avesse lasciata più volte sola e affranta in quel sotterraneo privo di qualsiasi luce che potesse darti la speranza anche di una sola e minima possibilità di salvezza.
Tu sei quella persona che non riesco a sfiorare neanche nei sogni per lo stesso motivo in cui non riesco a farlo neanche adesso" le dico avvicinandomi all'improvviso, toccandole il braccio e avvertendo quasi subito quel bruciore intollerabile che scaraventa entrambi, per l'ennesima volta, a qualche metro di distanza, mentre riprendendo la forza e il fiato per proseguire il mio discorso, aggiungo: " Tu sei quella parte sconosciuta che giura di uccidermi quando poi di persona promette di proteggermi dandomi questa.»
Concludo, mostrandole la fialetta che un mese fa mi costrinse ad accettare per l'ultima prova del Torneo.
Ma non risponde.
«Come me lo spieghi tutto questo? Allora?» Le ripeto sicuro di me stesso ma ancora turbato.
«Non so darti una spiegazione.»
Mi risponde persistendo nel fissarmi con assoluta ipocrisia.
Come posso crederle?
Penso ormai deluso e amareggiato dalle risposte che si ostina a darmi.
«Ascoltami...» le dico quindi compiendo qualche passo verso di lei.
«Ascoltami, e rispondi a questa domanda.»
«Non voglio domande.»
Dice subito mostrando l'accentuata impazienza che mi trasmette senza alcuna minima esitazione.
«Non pensavo fossi così.
È troppo vero, la presenza di Draco ti sta facendo male...»
Le dico afferrando la sacca che mi è caduta dopo il sobbalzo, avanzando poi di qualche metro verso una direzione ignota, ma il più lontana possibile da lei.
«Dove vai?» Mi chiede dopo un insostenibile silenzio.
«Mi allontano dalle persone tossiche.» Le rispondo chiudendo gli occhi, con una terribile sensazione di vuoto dentro.
PHYTON's POV
«Ti ho già detto più volte di non sapere cosa accade nelle nostre menti...
Magari è solo la tua, a giocarti brutti scherzi o forse qualcuno sta provando a manipolarci, perché anch'io ti ritrovo spesso nei miei sogni affianco a Voldemort.»
Gli rispondo tutto d'un tratto, con un tono piuttosto studiato e persuasivo che decido di assumere.
Lo raggiungo e cerco il suo sguardo, affinché io possa davvero trovare in essi, Harry di un tempo.
Dopodiché poso la mia mano sulla sua spalla destra, e facendo un po' più di pressione, tento di avvicinarmi per abbracciarlo.
HARRY's POV
Non riesco a crederle...
Dico a me stesso, allarmato.
E poi penso: ho ancora un dubbio su questa.
Tiro fuori nuovamente la fialetta, disponendola dinanzi ad essa.
«Questa...perché non l'hai data a Diggory?»
Chiedo subito con fare più duro, facendole avvertire l'assoluta pretesa ad una risposta.
«Perché ti voglio bene.» Mi dice successivamente abbassando lo sguardo.
«Mi vuoi bene o mi vuoi morto per il mio bene?» Chiedo con coraggio.
«Phy, guardami.» Soggiungo preoccupato, ma esigente dei suoi occhi sinceri come quelli di un tempo.
«No..no. Harry ma cosa ti prende?
Io non voglio che tu possa rischiare di perdere la vita per uno stupido Torneo!
Cedric, si è allenato per anni per questo..ma tu, tu no. E tutti sappiamo con quanta angoscia ti stai preparando alla seconda prova figuriamoci all'ultima.»
«Questo è un mio problema!»
Le rispondo determinato.
«No, non è un tuo problema.
Ricordi cosa mi avevate detto, tu Ron ed Hermione, a inizio anno? Ricordi?
Le sfide si affrontano insieme.
L'amicizia non ha soli momenti di luce ma anche e soprattutto momenti bui, ed io in questo momento, altro non cerco che esserti accanto.»
Mentre mi dice questo, cerca le mie mani e una volta intrecciate, quell'intensa presa mi riporta a ritrovare la vera Phyton.
«Ti voglio bene Harry...» Comincia a dire, mentre osservo attentamente le sue lacrime rigarle quel viso pallido e delicato.
«Te ne voglio così tanto che non hai idea di quanto sia in pena per te. Conosco la terza prova e...» Continua a parlare, fino a quando un nodo in gola non mi si ripresenta all'improvviso.
«Io ti ho vista Phyton...» Le dico all'istante, lasciandole la presa.
«Tu e Tom, giurarvi vita eterna...» Concludo pronunciando le ultime due parole con tremolio.
«Harry so cosa significa.
Avere quei sogni percettibilmente riconducibili alla realtà, non è semplice.
Anzi, forse sono piuttosto inquietanti.
Anch'io sogno spesso Tom...»
«Perché lo chiami Tom?» La interrompo subito.
«Perché...nei miei sogni, lo sento chiamare così...»Mi risponde visibilmente incerta delle sue stesse esitazioni.
Decido di non proseguire, avendo ben chiara la mia sfiducia nei suoi confronti.
Hermione aveva ragione. Non dovevamo fidarci di lei. Ma non devo mostrare alcuna titubanza.
Dico a me stesso, al fine di non risultare finto nel sorriderle.
E con un ultimo abbraccio, forse quello più falso che avessi mai ricevuto, evito e costringo la mia impulsività a non suscitare alcun minimo segno d'esitazione su quello che provo in questo momento, accorgendomi però delle numerose espressioni persuasive e inquisitorie che Phyton d'altra parte cerca di trasmettermi.
«Ora devo andare da Diggory, Harry. Spero tu possa capire...»
«Vai.» Le dico, mostrandomi una seconda volta più risoluto, sforzandomi nuovamente di sorriderle.
«Ti ringrazio per la comprensione...»
Sono le sue ultime parole poi, prima di materializzarsi.
PHYTON's POV
Mi ritrovo nel cortile della scuola, dopo essermi materializzata nella foresta.
Harry non sembrava sincero.
Ho il timore che abbia potuto leggere la mia mente affinché si rendesse conto di chi davvero avesse davanti a se.
I pensieri continuano ad assillarmi fino a quando ricordo il motivo per il quale ho dovuto andarmene.
Cedric.
Percorro velocemente tutti i corridoi verso la sala comune dei Tassorosso e superando tutti gli studenti al suo interno, arrivo col fiato corto, dinanzi alla porta della sua camera, e prendendo un attimo di tempo per recuperare il respiro, busso due volte, per poi chiamarlo.
Nessuna risposta.
«Cedric, sei lì?» Lo chiamo di nuovo con voce fiacca.
«Non è lì.» Risponde a mia sorpresa, una totalmente sconosciuta.
Esito per qualche minuto e domandandomi più volte a chi mai potesse appartenere questa voce, un lampo attraversa il mio cuore: Raven.
Non so come possa esser possibile, ma quel suono, m'incanta, ed è come se rivivessi un flashback.
Ma che ci fa qui?
«Raven?» Chiedo subito dopo, ignara della sua vera presenza, girandomi poi senza alcuna attesa ad suo un qualsiasi riscontro, confermando rapidamente le mie aspettative.
«Non è lì.» Mi ripete fulminandomi con gli occhi.
«Come fai a saperlo?» Le chiedo ambigua e perplessa.
«Perché siamo stati insieme poco tempo fa, e adesso non è lì.» Mi risponde guardandosi le unghie con tanto di superbia.
«E poi siamo noi quelli altezzosi...»
Penso ad alta voce, non accorgendomene.
«Come scusa?»
Mi chiede, notando all'istante, l'improvviso mutamento d'umore e di atteggiamento dall'ultima volta in cui le parlai.
«Niente...» Le dico rapida, e aggiungo: «Sai dov'è quindi?»
«Oh...beh, sicuramente non è a fottersi altre persone, come a tuo solito.» Mi dice prontamente, sfoggiando per la seconda volta quella repentina protervia.
«Ma come ti permetti Corv...»
Comincio a risponderle, notando quasi subito, un cambiamento simile in me stessa.
Oh no...ero quasi nel chiamarla sudicia Corvonero.
Ma cosa mi prende?
«Come osi parlami così?» Mi correggo rapidamente.
«Beh, dal momento in cui prendi in giro uno dei miei migliori amici è mio dovere sdegnarti.» Mi risponde con un'atteggiamento sprezzante e sicuro di se.
«Va al diavolo.» Le dico subito dopo, dandole le spalle e scendendo le scale a chiocciola per inerzia, con ancora il pensiero a quell'insolita discussione.
Ma cos'hanno tutti contro di me, oggi?
Giro la scuola per ben due volte, ma ancora nessuna traccia di Cedric.
E solo dopo aver raggiunto la torre Sud un ricordo sovviene inaspettatamente, mentre ancora la mia testa mi costringe a pensare a Raven, del giardino segreto che solo saltando dalla torre stessa è possibile accedervi.
Tentenno perciò osservando vacillante sul bordo, il vasto panorama al di sotto della finestra, ma solo prima di compiere la pazzia di saltare, una voce subitanea m'impedisce di lanciarmi.
«Fermati!»
Mi volto e vedo subito il volto della persona che insistentemente ho cercato per quasi un ora, e abbandonandomi ad un respiro di sollievo, accetto il suo immediato aiuto nel scendere da quel bordo così tanto temibile.
«Ma cosa ti dice la testa?» Mi rimprovera poco dopo portandosi una mano sul volto in modo da coprire quei suoi occhi così avviliti e colmi di sgomento, notando nell'altra una sigaretta, che mi lascia piuttosto perplessa.
«Ehi, non è colpa tua, io ero solo convita fossi nel giardino. Ho girato tutta la scuola e...»
Comincio a dirgli, conoscendo quel suo lato tanto sensibile che lo porta quasi sempre ad avere sensi di colpa.
«Tu...t-tu stavi saltando e...se-se non ci-ci fossi stato io...» Inizia, come sospettavo, a balbettare e cercando di tranquillizzarlo, lo porto a sedersi contro di un muro facendogli appoggiare il capo sul mio petto.
Gli accarezzo la fronte riportandolo poco a poco a rasserenarsi, e una volta riconquistata la sua serenità, lo vedo alzarsi con tanta d'improvvisa repulsione.
«Non doveva andare così.» Mi dice spostando lo sguardo nervosamente su più parti del pavimento.
«Cedric non ti seguo...»
«Volevo che non mi trovassi.» Mi risponde con espressione demoralizzata e decisa e aggiunge: «Volevo che provassi anche e una sola minima sensazione di abbandono per la prima volta da parte mia.» Conclude spostando il suo sguardo verso una finestra.
«Volevo che tu, tu...potessi anche solo sentire per qualche secondo quel bruciore allo stomaco che mi prende quando ti penso con un altro ragazzo che non sono io.» Riprende a parlare, muovendo su e giù ininterrottamente, con smania, il piede destro.
«Volevo che tu potessi provare quel dolore che avverto come un trambusto nel mio cuore, poco a poco, quando vengo a sapere delle tue scappatelle con Draco. Volevo che tu potessi anche per mezzo minuto sentire quel tormento nella testa che ti prende all'una di notte, mentre quando cerchi di dormire, ti tartassa di dubbi e timori nei confronti della persona che ami e pensi: cosa le avrò mai fatto male?»
«No, Cedric...» Comincio ad interromperlo, ma prima di poter anche solo terminare la frase, riprende a parlare senza ascoltarmi minimamente.
«E non è solo quella la domanda che mi ripeto da quando il nostro rapporto ha preso una brutta piega.
A volte fisso il mio riflesso allo specchio e mi chiedo: cosa avrà mai lui più di me? Cosa che c'è non va in me?Forse non sono un purosangue nobile come lui? O forse non sono alla tua altezza, Phy?»
«Non si tratta di questo...» Gli rispondo ponendomi dinanzi a lui, mentre con una mano gli accarezzo il viso.
«E allora dimmi perché hai indosso anche la sua felpa. Il suo odore su di te è ormai ovunque.» Mi dice indietreggiando di qualche passo, quando poi lo noto osservare attentamente il pendente che ancora porto al collo.
Con una mano, stringo il ciondolo e sollevando lo sguardo poi verso di lui, trattengo per un attimo il respiro delusa da me stessa.
«Ascolta, Ced.» Dico poi riavvicinandomi a lui.
«Ehi, ascoltami.» Ripeto, tentando di riacquistare la sua attenzione.
Devo dirgli che Draco non conta nulla per me, o sta volta lo perderò per sempre, e non sono ancora pronto a questo, non a soli pochi giorni da quelle sue prove mortali.
Considero tra me, prima di poter emettere anche una sola parola, e una volta presa la decisione, comincio il mio discorso, consapevole del fatto che potrebbe segnarmi una volta per tutte.
«Cedric ho sbagliato, e non ci sono scusanti, per giustificare il mio comportamento.
So quante ragazze darebbero la propria vita qui dentro pur di averti al loro fianco, ed io non ho fatto altro che approfittarmi della tua estrema gentilezza.
Hai ragione, più volte non ho pensato a quanto potessi soffrire vedermi in sua compagnia.
E lo so, credimi, so cosa significa perdere la ragione per qualcuno...»
DRACO's POV
Sono due ore che cerco Phyton, come sempre non perde mai il vizio di sparire.
L'ho vista smaterializzarsi con San Potter, mentre quel smidollato del suo fidanzato era ancora inerme difronte a quella scena.
Quando si sveglierà da quel sonno profondo, il bello addormentato?
Fossi stato al suo posto, avrei di certo scaraventato a terra Potter con un solo pugno allo stomaco.
Ma è troppo violenta come cosa per un babbeo Tassorosso come lui.
Pansy si è messa a piangere come un' imperdibile oca strozzata nella mia camera, dopo essersi resa conto della mia scappatella con Phyton.
E non servirebbe dire altro, se non quella di averla lasciata a schiamazzare da sola difronte alle lenzuola che altro non emanavano il dolce profumo della mia Serpeverde, vero?
Penso e ripenso a questo mentre cammino per i corridoi di Hogwarts con una mano infilata come mio solito nella tasca destra e con l'altra ripassando più volte smaniosamente, dallo stress, le mie guance coperte da quella corta ma rasata barba che comincia a crescermi.
Ma dove cazzo sei?
Comincio a chiedermi dopo aver controllato già tutti i corridoi per ogni primo, secondo e terzo piano.
Ed ecco adesso, pensieri ossessivi cominciare a prender piede nella mia mente, immaginandola assieme a quel grifondoro, fare cose che lo crucerei all'istante se solo si permettesse a sfiorarla.
Non mi accorgo di camminare ormai così tanto velocemente, avendo dinanzi ai miei occhi solo scene a cui vorrei al più presto mettere una fine, che uno schianto violento per lo più frontale, mi provoca così tanto dolore alla testa, portandomi a posare una mano su di essa.
«Apri gli occhi sottospecie di luce retroriflettente.»Mi arriva una voce già sentita prima.
«Ma come osi...» Comincio a dire, tentando di appoggiarmi al muro, per alzarmi.
«Questa scuola non è casa tua, e si direbbe che ci siano altri studenti. Se cammini con la testa fra le nuvole prima o poi ti ritroverai a cadere da una finestra.» Continua a dire con fare arrogante.
«Senti chiudi il becco, okay?
E non rivolgerti a me in questo modo, non sai chi sono...»
«Si, so chi sei, principino Malfoy.
E sai anche tu chi sono io.»
Alzo il capo ancora frastornato e scopro lei: Raven.
Arrossisco a dismisura ma non facendole notare questo le dico: «Ah sei tu...»
«Già, sono io e non credere di nascondermi il tuo imbarazzo.» Dice poi, sorridendo.
Ma-ma, come ha fatto?
Penso, tornando immediatamente in me, assumendo nuovamente il mio solito colorito pallido e freddo.
«Sono un vampiro, deficiente, leggo la mente quando e come voglio.» Mi risponde inarcando un sopracciglio.
Non posso nascondere il mio stupore.
È assurda...
«Allora dove andavi così di fretta?» Mi chiede poi, portandomi a concentrarmi di nuovo su quello che cercavo così tanto affannosamente.
Non so se dirle davvero chi, ma forse potrebbe essermi d'aiuto.
«Cerco un certo Diggory, lo conosci? Non che io lo frequenti ma, sai, insomma le cose sono un po' complicate...»
«Okay smettila, non c'è bisogno di questa orribile recita, va bene? Sei ridicolo..pff.» Mi risponde mentre sfoglia uno dei due libri che porta in mano e aggiunge: «La tua Phyton è andata a cercarlo e sai era piuttosto...disperata, si. Quindi ti conviene sbrigarti, prima di scovarla di nuovo amoreggiare col suo vero fidanzato, sai sembra che quella tipa non ne abbia mai abbastanza.»
Conclude con un sorriso beffardo.
«Cosa vorresti dire?» Intervengo subito, avendo colto all'istante quel suo doppio senso.
«Ehi calmino, intendevo dire che quella principessina sul pisello è ancora indecisa su quale dei due dormire.» Controbatte, ancora una volta sogghignando.
«Non azzardarti...» Le dico puntando la bacchetta verso il suo viso.
«Davvero la vostra intelligenza si ferma questo? Minacciare di attaccare?» Mi risponde sfrontata e piena di se.
«Vai verso il corridoio Sud forse potresti trovarla lì.» Aggiunge dopo, tornando alla sua lettura.
«Grazie.» Le dico, alzando gli occhi al cielo, riprendendo poi, istantaneamente la mia ricerca.
A mia sorpresa mi basta compiere solo qualche metro che improvvisamente delle voci familiari attirano subito la mia attenzione.
«Cedric, ascoltami, tu vali molto di più.
Tu sei quell'amore dolce, genuino, sereno e ammaliante che tutte le ragazze una volta nella vita dovrebbero avere.
Tu sei davvero importante per me, conti davvero tanto, e sono consapevole dei miei numerosi sbagli.
Ma credimi, se ti dico che vali molto più di Malfoy.
Lui è stato un errore, okay?
Io non amo Draco, io...»
Le sue parole, posso sentirle fin qui, senza neppure amplificarle la voce con un incantesimo.
Quelle parole, arrivano dritte e spedite nel mio cuore, che poco a poco lo sento distruggersi ancora una volta per quella certezza ormai divenuta di nuovo insicurezza.
Quelle parole prendono il sopravvento su di me, ma che a forza di resistere per l'immenso dolore che provo, tento di fermare la mia indole nell'agire contro quell' unica e sola ragione di vita che credevo di avere fino a qualche minuto fa.
Quelle parole cominciano a scrivere un altro capitolo della mia vita, e questa volta non più felice.
L'ennesimo si direbbe, l'ennesimo travagliato.
Me ne torno nella mia sala comune più tormentato e sconfitto che mai.
CEDRIC's POV
Non posso più permetterle di prendermi in giro.
Ho delle prove da conseguire, forse quelle più attese nella la vita.
E non posso più continuare così.
Non dormire per notti, o trascorrere le mie giornate a chiedermi cosa io abbia di così tanto sbagliato, mentre i miei avversari, si allenano duramente per quella coppa, che ho sempre desiderato ricevere un giorno..è una cosa che non posso più gestire.
Devo mettere una fine a tutto questo.
Devo almeno per il momento, prendermi del tempo per considerare cosa sia di reale importanza nella mia vita.
Devo finirla con Phyton.
Dopo le sue numerose frasi fatte o quasi non più credibili, mi do occasione per l'ultima volta di abbracciarla più forte di quanto avessi mai fatto, e scivolando poi da quella presa altrettanto stretta dalla sua parte, le dico: «È stato bello Phyton o almeno fin quando sei stata fedele al mio fianco.
Io non dimenticherò mai il giorno in cui ti ho conosciuta. E non dimenticherò mai il tuo appoggio morale per tutte quelle volte in cui ho mostrato debolezza. Sai non sono un tipo che ama vantare i suoi pregi, ma so quanto il mio cuore potrebbe sopportare, so quanta pazienza potrei arrivare ad avere...ma non so quanto ancora per molto la mia dignità da uomo potrebbe ancora esser presa in giro da tutti i miei compagni, per un amore non ricambiato.
Io sono andato oltre, credimi, a tutte quelle sciocchezze, ma non mi rincuora affatto dirti che ho appurato sulla mia pelle quanto fossero vere...
Non potremmo mai avere una relazione duratura con voi Serpeverde. Noi siamo diversi, e saremmo sempre troppo sottovalutati da voi tutti.
Ma io ti auguro comunque tutto il bene che la vita può riservarti, te ne auguro di mille possibilità come questa che hai avuto nel rivivere la tua vita, felice e più spensierata possibile, ma ti prego, ricorda sempre che con il tempo si scopre tutto...
le bugie più nascoste, le ragioni più evidenti e gli amici e gli amori più falsi.» Termino il mio discorso, lasciandola successivamente da sola in quella torre deserta e fredda, dal momento in cui anche i raggi di sole son stati coperti e mascherati da quelle nuvole grigie che han preso il loro posto non chiedendogli alcun permesso.
Come quello che sta accadendo al mio cuore, che comincia ad essere rimpiazzato finalmente dalla ragione.
RAVEN's POV
Non ha solo il potere, qui dentro, ma anche due imbecilli che pendono dalle sue labbra.
Ci sarà mai qualcosa che non le appartenga?
Penso ammettendo a me stessa dell'immensa invidia che provo nei confronti di Phyton.
Cedric non riesce a capire quanta poca importanza stia dando alla sua persona, pur di sottomettersi a Regius. Gli ho consigliato più volte di tagliare i rapporti, e spero che in questo momento, stia dando una vera e propria fine.
Faccio delle considerazioni camminando avanti e indietro per un corridoio nei pressi della mia sala comune quando per la seconda volta incrocio quel ragazzo che seppur babbeo a mio parere, ha un fascino a cui è impossibile resistere.
«Allora, l'hai trovata la tua bella?» Chiedo al biondino.
«Avevi ragione.» Mi dice non impressionandomi.
«Oh ma dai...» Proferisco alzando gli occhi al cielo e aggiungo: «Prima di tutto io ho sempre ragione, e secondo, cosa è successo?» Chiedo al fine di cogliere più dettagli possibili.
«Niente che possa riguardarti.
So solo che da ora ricomincio a divertirmi.» Mi dice sedendosi su di una panchina di legno massello, presente nel corridoio.
Non rispondo alla sua ultima affermazione, ma lo guardo cercando una prima e sottile traccia di complicità.
«Guarda, solo perché stranamente mi sei simpatica, t'invito se vuoi ad una festa che solo alcuni membri in particolare ci parteciperanno stasera nella mia sala comune.» Mi dice lanciandomi uno sguardo ammaliante e provocatorio.
«Mi stai provocando?
Guarda che con me non funziona...» Gli rispondo, ricordandogli di essere Raven e non quella smidollata di Phyton.
«Non m'importa chi tu possa essere, ci sei o no?» Mi domanda guardandomi dal basso verso l'alto, accennando poi un lieve sorriso stuzzicante.
«Mh..lo scoprirai direttamente stasera.» Gli rispondo, andandomene.
PHYTON's POV
Cedric, mi ha lasciata.
Forse meritavo da tempo questo suo nuovo atteggiamento.
Ho voluto di nuovo mentire su quello che provo...ma diamine perché faccio così?
Non faccio altro che sbagliare, e dire bugie.
La mia vita adesso in fondo è solo basata su incommensurabili menzogne.
Dopotutto non sono poi così distante dalla figura di mio padre, ostile, mendace e illusoria.
Punisco me stessa, ricordando tutti gli errori commessi per quella sola egoistica voglia di rimanere in vita.
Se solo fosse più facile ammettere il mio scopo, forse non risulterei così tanto una brutta persona...
Dico ancora a mente queste frasi cercando di trovare una giusta causa a tutto ciò, fino a quando tornando in sala grande per consumare ancora la mia colazione, scovo Raven flirtare con Draco.
Sapevo fosse soltanto una doppiogiochista.
Penso provando un'assoluta gelosia.
Li sento parlare di una festa a cui non sono stata invitata, e dopo aver appreso l'invito da parte di Draco ad un evento privato, mi chiedo subito cosa stia realmente succedendo.
Raven finalmente se ne va e non appena colgo l'occasione perfetta per presentarmi, esco di soppiatto alle spalle di Draco, non emettendo alcun suono, ma anticipandomi egli si gira senza alcun timore, ponendosi difronte a me e con un solo sguardo, mi fa intendere quello che mai avrei voluto comprendere.
Mi ha sentita.
Ha sentito il mio discorso con Diggory.
Non può essere.
«Levati di mezzo.» Mi dice poi, passandomi accanto, facendo perdere una volta per tutte le sue tracce.
Ciao fianciulleeee allora cosa ne pensate di questo lunghissimo capitolo? 😂
Perdonatemi per averlo postato dopo tempo, ma ho avuto davvero giornate impegnative!
Da che parte vi schierate Raven o Phyton? 🤨
Allora fatevi sentire e sopratutto sapere cosa vi aspettate possa accadere alla festa "privata" del nostro principino Malfoy! A presto ❤️.
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