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𝐋'𝐨𝐫𝐢𝐠𝐚𝐦𝐢.

DRACO'S POV

Mi sveglio lentamente, sentendo la morbidezza delle lenzuola che avvolgono il mio corpo. Sono nudo, la pelle ancora calda dalla notte appena trascorsa, il ricordo di ogni bacio, di ogni tocco, di ogni respiro che ci ha uniti. Il suo viso riposa sul mio petto, il respiro lieve, come se non volesse svegliarsi, come se volesse rimanere in questa bolla, lontana da tutto, da tutti. Ma so che non possiamo restare qui a lungo, nel dormitorio delle ragazze, dove ogni passo potrebbe tradirci.

Mi prendo un momento, osservo il suo viso, il suo corpo che mi avvolge come se volesse fondercisi con il mio. Ogni dettaglio di lei è scolpito nella mia mente. Ogni curva, ogni linea, ogni angolo che mi ha fatto perdere il controllo. Vorrei restare così per sempre, penso, ma so che non è possibile.

"Phyton," sussurro, un filo di voce. "Ehi..."

Non risponde. Si gira e seppellisce il viso nel cuscino, come se volesse negare la realtà che ci circonda. Poi, con voce soffocata, dice: "Girati, ti prego... devo vestirmi, oddio..."

Rido, ma faccio quello che mi chiede. "Va bene," dico, alzandomi a sedere, ma le mie parole hanno un peso diverso. "Guarda che ieri ti ho baciata tutta, adesso conosco ogni dettaglio del tuo corpo. Non c'è nulla di cui vergognarsi."

"Draco!" Mi prega, e la sua voce è rotta dall'imbarazzo. "Girati!"

"Va bene," rispondo, "ma sappi che non mi scorderò mai di te. Ho tutto qui," dico, indicando la testa e il cuore. "Indimenticabile."

La guardo mentre cerca di coprirsi, e un sorriso malizioso si forma sulle mie labbra. "Mi scuso, ma ci vediamo presto. Non voglio correre rischi."

Mi alzo, e con passo silenzioso esco dalla stanza. Nonostante la voglia di restare, so che è troppo pericoloso. Scivolo lungo il corridoio e mi dirigo verso la mia camera.

Blaise sta già aspettandomi. "Dove sei stato? Ti ho cercato ovunque!" dice con tono esasperato. "Pansy mi ha detto che non eri con lei! E Piton mi ha chiesto dov'eri! Hai fatto buca a colazione, Draco! E la McGranitt ti sta cercando. Mi ascolti?"

"Lasciami in pace, Blaise," rispondo, irritato. "Non costringermi a... parlare."

"Bene," ribatte, ridendo sarcasticamente, "non vuoi che ti faccia una fattura? Va bene, ti lascio in pace. Ma sbrigati, abbiamo Trasfigurazione tra poco. Non vorrai che McGranitt venga a trasformarti in un insetto per il terzo ritardo, vero?"

"D'accordo" dico, lanciando un'occhiata stanca. "Due minuti e scendo."

Mi preparo in fretta, completamente disinteressato al resto. Salgo le scale e mi dirigo verso la sala comune. Passo davanti a Goyle e Pansy senza nemmeno fermarmi. Poi, con voce calma, chiedo ai ragazzi del mio gruppo: "Avete visto Regius scendere?"

"No," risponde Goyle, aggrottando le sopracciglia. "E se qualcuno l'avesse vista, fammelo sapere. È da ieri che la cerco!"

"Perché la stai cercando?" chiedo, guardandolo con odio.

"Perché avevamo un appuntamento!" dice, confuso.

"Potevi anche dirmelo!" esordisce Pansy, avvicinandosi con passo deciso. "Mi hai lasciata sola per ore, Draco. Un messaggio, un gufo, qualcosa... ma no. Niente."

Non posso fare a meno di alzare gli occhi al cielo. "Non ho tempo per te, Pansy. Ora togliti di mezzo."

Pansy non dice altro, ma il suo sguardo resta fisso su di me, un misto di frustrazione e risentimento.

Finalmente inizia la lezione di Trasfigurazione. Tutti i Tassorosso sono già al loro posto, e la maggior parte dei Serpeverde manca ancora. Se non arriviamo prima che scadano i cinque minuti, perderemo altri punti per la casa.

Sento una voce familiare, ed è inevitabile voltarmi. "Ci vediamo dopo, Harry! Ciao Hermione!" La sento salutare i suoi "amici", e il mio stomaco si contorce. Non avevo dubbi che fosse in loro compagnia.

"Buongiorno, professoressa," sento la sua voce. "Scusi per il ritardo."

"Benvenuta, signorina Serpeverde. È ancora in tempo," risponde la McGranitt, ma non posso fare a meno di notare la sua voce fredda. La tensione tra noi è palpabile.

Poi la vedo. Phyton. Si fa strada tra i banchi e si siede accanto a Trecey Davis, nonostante avessi lasciato il posto libero per lei. La guardo, confuso, ma non faccio in tempo a dire qualcosa che Crabbe si siede accanto a me, schiacciandomi la tunica.

"Stai attento, stupido goblin!" sbraito sottovoce, dandomi una gomitata. "Fatti una cazzo di idea!"

"Scusa, Draco, scusa," mormora Crabbe, continuando a scusarsi, mentre io cerco di mantenere il controllo.

"Non scusarti, taci."

La lezione procede senza problemi, ma la mia mente è altrove. Ogni tanto guardo Phyton, ma lei sembra ignorarmi, come se non ci fosse mai stato nulla tra noi. La sento distante, come se stesse cercando di sfuggire a qualcosa, o a qualcuno. Mi chiedo se stia pensando a Goyle o a Pansy.

Faccio un gesto con la mano e prendo un foglio, piegandolo velocemente in un origami. Con un incantesimo, lo faccio volare fino alla sua scrivania. Lo guardo volare, con il cuore in gola.

PHYTON'S POV

Vedo l'origami che si avvicina a me. Lo prendo, lo apro e leggo il messaggio scritto sopra: Torre Nord, tra cinque minuti. Ti aspetto. Malfoy.

Mi guardo intorno, cercando di non far vedere l'emozione che mi assale. Lo vedo sorridermi da lontano, un sorriso che mi fa battere forte il cuore. Da quanto tempo non avevamo questa complicità? Da quanto tempo non ci eravamo parlati senza parole?

Poco dopo, Draco esce dall'aula con il permesso della McGranitt, e anch'io, subito dopo, lo seguo.

Non so come, ma Pansy capisce immediatamente. Non dice nulla, ma so che ha capito. Non mi sorprende.

Ci ritroviamo nella Torre Nord, un luogo nascosto e sicuro. Draco mi accoglie con uno sguardo che mi fa sentire come se fossi la sola persona al mondo.

"C'è l'hai fatta allora," dice, guardandomi come se nulla fosse mai accaduto.

"Sì... è stato più difficile con la McGranitt," rispondo, "le ho detto che stavo andando a prendere la mia bacchetta... Ma non è stato facile."

"Come ti stai trovando con quella bacchetta?" mi chiede, avvicinandosi.

"Funziona bene," dico. "Se mi avessero detto che un giorno avrei avuto la bacchetta di mio padre..."

"Sarebbe stato un sogno," dice, ma il suo sorriso si spegne quando mi chiede, "Perché non ti sei seduta accanto a me in aula?"

Un peso mi schiaccia il petto, ma non posso dirgli la verità. "Non volevo attirare attenzioni."

"Attenzioni? Perché, hai qualcun altro?" chiede, e la sua voce ha qualcosa di tagliente.

"No," rispondo, "è solo... Goyle. Pansy... non volevo che lo scoprissero."

Draco ride, ma è una risata amara. "Goyle? Ma che dici, Phyton! Nessuno pensa a Goyle, nemmeno lui stesso!"

Poi mi fissa, e mi prende per le mani, spingendomi delicatamente contro il muro. "Tu, mi appartieni."

E in quel momento, la sua bocca trova la mia, e tutto il resto svanisce. Ogni dubbio, ogni paura, ogni resistenza. Rimaniamo lì, senza parole, a perderci l'uno nell'altro, consapevoli che nulla sarà più come prima.

"Mi appartieni," sussurra di nuovo, e la sua voce è un comando, ma anche una promessa.

Non posso fare a meno di sorridere, di sentire che qualcosa in me sta cambiando, anche se non voglio accettarlo. Ma è troppo tardi per tornare indietro.

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